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È quanto ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu – Biden ribadisce il suo appoggio a Israele, escludendo però l'invio di truppe statunitensi – Quaranta bambini uccisi in un kibbutz – Hamas: «Nessuna trattativa sugli ostaggi fino alla fine della campagna militare» – Migliaia di palestinesi hanno raggiunto il confine a Rafah, ma è stato chiuso sine die – Il WP: «Hamas ha ricevuto armi e addestramento dell'Iran» — Israele: oltre 1.200 i morti – Hamas: «Pronti per ogni scenario, anche una lunga guerra» — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Sabato siamo stati colpiti da un attacco feroce che non si vedeva dai tempi dell'Olocausto»
«Sabato siamo stati colpiti da un attacco feroce che non si vedeva dai tempi dell'Olocausto». Lo ha dichiarato Netanyahu in un video pubblicato dal suo ufficio durante il colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. «Centinaia di massacri, famiglie distrutte nei loro letti, nelle loro case, donne brutalmente violentate e assassinate, più di un centinaio di rapimenti, hanno preso decine di bambini, li hanno legati, bruciati e giustiziati, hanno decapitato soldati», ha aggiunto il premier israeliano parlando al telefono con Biden.
23:09
23:09
Lancio di razzi dalla Siria verso Israele
L'esercito israeliano ha individuato una serie di lanci dalla Siria verso il territorio israeliano. Lo ha detto il portavoce militare specificando che «una parte di questi lanci sono passati nel territorio israeliano e con tutta probabilità sono caduti in aree aperte». Secondo i media, i razzi lanciati dalla Siria sono stati cinque e ora l'esercito sta attaccando le postazioni da dove sono partiti.
23:08
23:08
Il ministro degli esteri ceco visita Israele
Il ministro degli esteri ceco Jan Lipavsky è stato «il primo politico e rappresentante di un governo straniero a visitare oggi Israele dopo gli attacchi terroristici di Hamas». Lo scrive sito ceco seznam.cz precisando che Lipavsky ha incontrato il suo omologo israeliano Eli Cohen e il presidente dello Stato ebraico, Isaac Herzog.
Il capo della diplomazia ceco è arrivato a Tel Aviv stasera provenendo dall'Oman, dove l'Ue ha tenuto un Consiglio Affari Esteri straordinario organizzato da Mascate.
Il viaggio è stato tenuto in segreto fino all'ultimo momento per motivi di sicurezza. «Israele e i suoi cittadini si trovano in una situazione senza precedenti e con la mia visita ho voluto confermare che la Repubblica Ceca sostiene pienamente Israele», ha dichiarato Lipavsky.
«L'Occidente è unito in questo sostegno; gli odiosi atti di terrorismo che hanno tolto la vita a centinaia di persone innocenti non hanno posto in una società democratica. Israele è uno di noi, gli attacchi e i rapimenti dei radicali palestinesi sono un attacco a tutti noi», ha aggiunto il ministro al termine della visita. Lipavsky ha incontrato anche la nipote di un'anziana sopravvissuta dell'Olocausto rapita ma poi liberata da Hamas.
23:06
23:06
Blinken volerà in Israele nei prossimi giorni
Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken volerà in Israele nei prossimi giorni. Lo annuncia il Dipartimento di Stato.
Blinken porterà un messaggio di «solidarietà e sostegno», spiega il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Secondo indiscrezioni, Blinken potrebbe arrivare in Israele forse già giovedì.
22:08
22:08
Scontri tra forze israeliane e miliziani ad Ashkelon
Forze della sicurezza israeliana sono impegnate in scontri a fuoco con miliziani palestinesi vicino Ashkelon, nel sud di Israele. Lo riferiscono i media.
22:07
22:07
«Almeno 14 americani uccisi in Israele»
Gli americani uccisi in Israele sono almeno 14. Lo ha affermato parlando dalla Casa Bianca il presidente statunitense Joe Biden, precisando che anche fra gli ostaggi presi da Hamas ci sono americani.
«Questo per noi è il momento unirci: non c'è posto per l'odio in America. Rigettiamo il terrorismo», ha aggiunto Biden, rivolgendosi alla nazione. Gli Usa stanno aumentando l'ulteriore assistenza militare a Israele, comprese munizioni e intercettori per rifornire lo scudo anti aereo Iron Dome, ha poi detto.
Biden ha definito un atto di pura malvagità l'attacco di Hamas, che ha le «mani insanguinate». La brutalità di Hamas riporta la memoria all'Isis: «Questo è terrorismo ma, sfortunatamente per gli ebrei, non è una novità. Questo attacco ha riportato alla memoria ricordi dolorosi, le cicatrici lasciate dall'antisemitismo e dal genocidio», sono state le parole dell'inquilino della Casa Bianca.
22:05
22:05
Oltre 1.200 i morti in Israele e più di 200 gli ostaggi
Nuove stime ufficiali - riferite dal sito Ynet - hanno segnalato che i morti in Israele per l'attacco da Gaza sono saliti a più di 1.200. Secondo le stesse informazioni, si crede che gli ostaggi israeliani portati a Gaza siano oltre 200.
21:58
21:58
Biden: «Noi con Israele»
«Pieno sostegno» a Israele e «ferma condanna» di Hamas. Joe Biden parla all'America e al mondo in diretta tv dalla Casa Bianca mentre la sua amministrazione fissa alcuni paletti e gli obiettivi «prioritari» nel secondo fronte di guerra apertosi in Medio Oriente, facendo il possibile perchè non si allarghi e rafforzando le misure di sicurezza nei centri ebraici americani.
Prima di tutto gli Usa «non hanno alcuna intenzione di inviare soldati americani in Israele», come ha assicurato il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby annunciando il primo pacchetto di aiuti militari ormai in viaggio. E ventilando già i prossimi, che però il commander in chief vorrebbe legare a quelli per l'Ucraina nella speranza di vincere le resistenze dei repubblicani trumpiani, contrari a nuovi finanziamenti a Kiev. «Il sostegno Usa all'Ucraina continuerà. Gli Stati Uniti sono un Paese forte abbastanza da sostenere sia Kiev che Israele. Sono entrambi importanti», ha sottolineato Kirby.
In secondo luogo per Biden, che ha già una lista di almeno 11 concittadini uccisi, la sicurezza degli americani resta una «top priority», a partire da quelli dispersi che «probabilmente» sono ostaggio di Hamas, anche se non c'è ancora alcuna certezza. Per questo il presidente ha ordinato al suo team di lavorare con le autorità israeliane «su ogni aspetto della crisi degli ostaggi», condividendo intelligence ed esperti governativi. La minaccia di esecuzioni di ostaggi «deve essere presa sul serio a causa della barbarie di cui Hamas ha già dimostrato di essere capace», ha spiegato Kirby. Lo spettro è quello di una crisi degli ostaggi come quella in Iran a fine anni '80 che costò la presidenza a Jimmy Carter.
In terzo luogo gli Usa «non vogliono vedere alcun civile innocente ucciso in nessuna parte del mondo, e questo include certamente sia Gaza che Israele»: un monito, quello di Kirby, ad entrambi le parti in guerra, rafforzato nel caso di Israele dal sostegno della Casa Bianca ad «azioni necessarie» ma «proporzionate», anche se non sono state indicate linee rosse da non oltrepassare.
Del resto l'amministrazione Biden, coordinandosi con gli alleati europei, insiste sul diritto di Israele a difendersi militarmente, dopo che il dipartimento di Stato ha prontamente cancellato un tweet in cui il segretario di Stato Antony Blinken accoglieva con favore l'iniziativa di Ankara per un cessate il fuoco, dopo un colloquio col collega turco Hakan Fidan. E oggi il presidente, insieme alla sua vice Kamala Harris, ha parlato nuovamente con Benjamin Netanyahu per discutere «del nostro sostegno a Israele e dei nostri sforzi coordinati con partner e alleati per difendere Israele e persone innocenti dal terrorismo e per dissuadere altri attori ostili dallo sfruttare questo attacco».
Il commander in chief, che martedì sera ha fatto illuminare la Casa Bianca con i colori della bandiera israeliana, ha messo da parte le sue riserve, anche pubbliche, al governo di destra di Netanyahu e alla sua controversa riforma della giustizia, giocando pienamente il ruolo americano di primo difensore di Israele.
«In questo momento di dolore, il popolo americano sta mano nella mano con il popolo ebraico. Ricordiamo il dolore di essere attaccati dai terroristi in patria», ha dichiarato, rievocando l'11 settembre. E ha promesso a Israele «tutto ciò di cui ha bisogno per difendersi», dopo aver già inviato nel Mediterraneo orientale navi da guerra e altri jet. La prima tranche di aiuti militari sta arrivando a destinazione.
Per gli aiuti supplementari, a Israele come all'Ucraina, bisognerà attendere forse la nomina del nuovo speaker della Camera (anche se nel frattempo è stato presentato un provvedimento bipartisan per due miliardi a favore del principale alleato Usa in Medio Oriente). Domani il primo voto: i repubblicani sono ancora divisi tra i due sfidanti, il capogruppo Steve Scalise e il deputato Jim Jordan, sostenuto da Trump, mentre si riaffaccia pure il defenestrato Kevin McCarthy.
21:57
21:57
Almeno 200 corpi ritrovati nel kibbutz di Kfar Aza
Sono almeno 200 i cadaveri, tra uomini donne e bambini, ritrovati nel kibbutz di Kfar Aza dopo l'assalto dei miliziani di Hamas. Lo rende noto la tv I24, che cita l'organizzazione israeliana di volontari per le emergenze Zaka.
21:56
21:56
Fronte nord sempre più caldo, attacchi da Hezbollah
Si surriscalda sempre più il fronte nord di Israele con il Libano, dal quale gli Hezbollah, vicini all'Iran, hanno mostrato un atteggiamento via via più aggressivo e provocatore nei confronti dell'esercito israeliano: lungo la Linea Blu di demarcazione tra i due Paesi non si registrano vittime, ma il partito armato filo-iraniano ha rivendicato l'attacco a un carro armato nemico mentre Israele ha distrutto una torretta dei jihadisti sciiti.
Al termine di una giornata puntellata da lanci di razzi dal sud del Libano in zone non abitate dell'Alta Galilea e dalla risposta israeliana con colpi di artiglieria in aree agricole frontaliere libanesi anch'esse non popolate, il governo di Beirut ha ordinato la chiusura delle scuole, per almeno un giorno, in tutta la regione meridionale del Paese.
Il fronte regionale filo-iraniano è tornato a esprimersi oggi a favore di Hamas e contro Israele, con dichiarazioni minacciose nei confronti degli Stati Uniti espresse da Hadi al Amiri, uno degli esponenti più agguerriti del jihadismo sciita iracheno filo-Teheran: «Se gli americani interverranno (nel conflitto in corso) noi li prenderemo di mira», ha detto al Amiri riferendosi alle truppe statunitensi dispiegate in Iraq.
Sul terreno del sud del Libano, Hezbollah oggi ha celebrato i funerali dei tre suoi combattenti uccisi in uno scontro a fuoco con militari israeliani e poi ha consentito a non meglio precisati gruppi della «resistenza palestinese» di lanciare una decina di razzi contro il nord di Israele, nell'area costiera.
Dei razzi sono finiti nei pressi dell'insediamento di Shlomi mentre altri - hanno affermato gli israeliani - sono stati intercettati dal sistema di difesa anti-missilistico. La risposta israeliana non si è fatta attendere e l'artiglieria ha preso di mira diverse aree nel settore centrale e orientale della Linea Blu: da Ayta ash Shaab alle Fattorie di Shebaa e le Colline di Kfar Shuba, non lontano dalle Alture del Golan contese tra Siria e Israele.
Nell'area delle Fattorie di Shebaa sono scoppiati incendi innescati dalla caduta nei campi agricoli di bombe incendiarie da parte di Israele. E dal vicino Golan siriano era stata segnalato in mattinata un tentativo di infiltrazione da parte di un combattente a bordo di un parapendio, ma la notizia non ha trovato conferma nel corso della giornata.
Nel tardo pomeriggio si è registrata l'escalation più pericolosa: una torretta di osservazione di Hezbollah è stata distrutta dagli israeliani e il partito armato libanese ha risposto lanciando due razzi anti-carro contro un tank israeliano nei pressi dell'insediamento di Avivim.
21:46
21:46
Zara chiude «temporaneamente» i suoi negozi in Israele
Il colosso spagnolo dell'abbigliamento Inditex, proprietario in particolare del marchio Zara, ha chiuso oggi «temporaneamente» e fino a nuovo avviso gli 84 negozi che il leader mondiale dell'abbigliamento ha in Israele, nel quarto giorno della guerra tra Hamas e lo Stato ebraico.
«I nostri negozi saranno temporaneamente chiusi e i tempi di restituzione saranno prolungati di 30 giorni dalla riapertura», hanno annunciato tutti i marchi del gruppo sui loro siti israeliani. Contattate dall'Afp, fonti di Inditex hanno confermato l'informazione senza fornire ulteriori dettagli.
21:41
21:41
Al Congresso USA introdotta una misura bipartisan per 2 miliardi a Israele
Un provvedimento bipartisan per 2 miliardi di aiuti a Israele è stato introdotto al Congresso americano nonostante la mancanza dello speaker della Camera. I fondi «assicureranno che Israele abbia le risorse necessarie per sconfiggere Hamas, salvare gli ostaggi e proteggere civili innocenti», afferma il deputato democratici Brad Schneider.
21:40
21:40
Il Libano decide la chiusura delle scuole per domani nel sud
Il governo libanese ha deciso di ordinare, per domani, la chiusura delle scuole del sud del Libano per via della situazione tesa nelle aree a ridosso della Linea Blu di demarcazione con Israele in seguito ai botta e risposta militari tra Hezbollah e Israele. Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna.
21:15
21:15
«Biden non ha frenato Netanyahu sull'ingresso a Gaza»
Arrivano segnali apparentemente contrastanti dall'amministrazione Biden sulla risposta di Israele agli attacchi di Hamas. Nella sua telefonata oggi con il premier israeliano, quando Benjamin Netanyahu ha evocato la possibilità di penetrare nella Striscia di Gaza, il presidente non lo avrebbe ammonito a non farlo, secondo quanto riferisce un dirigente Usa alla Cnn. «Non stiamo sollecitando moderazione in questo momento», ha detto la fonte.
Ma poco prima la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, Adrienne Watson, aveva detto che gli Usa sostengono Israele «nell'intraprendere le azioni necessarie e proporzionate per difendere il Paese e proteggere la sua popolazione», pur senza tracciare linee rosse da non oltrepassare.
20:35
20:35
«La maggioranza dei 27 a favore del sostegno all'Anp»
«Dobbiamo distinguere Hamas e l'Autortità Nazionale Palestinese. La prima è un'organizzazione terroristica, la secondo un partner. Non tutti i palestinesi sono terroristi. C'è stata una netta maggioranza, con due o tre eccezioni, secondo la quale il sostegno all'Anp deve continuare e i pagamenti non vanno interrotti».
Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell al termine del Consiglio Affari Esteri straordinario. «Un riesame dei programmi per controllare che non ci siano link tra i nostri aiuti e le attività di Hamas va fatto ma non deve essere una scusa per dilazionare l'assistenza» al popolo palestinese.
«Nel lungo periodo dobbiamo tornare a ravvivare il percorso di pace delineato da Paesi arabi, che porta a una soluzione a due Stati, che oggi appare più lontana che mai. Noi non conosciamo un'altra soluzione. Allo stesso tempo dobbiamo aumentare gli aiuti umanitari alle vittime di questa tragedia», ha spiegato Borrell.
«Dobbiamo entrare in contatto con partner in tutto il mondo, la comunità internazionale deve sfruttare questo momento critico, questo potrebbe essere un momento di risveglio», ha aggiunto.
«I ministri europei hanno concordato con la dichiarazione congiunta dell'Ue e dei Paesi del Golfo sul diritto di difendersi da parte di Israele ma nel rispetto del diritto internazionale e umanitario. Questo significa nessun blocco - dell'approvvigionamento, di cibo, acqua ed elettricità - alla popolazione di Gaza», ha proseguito Borrell.
19:43
19:43
«Rispettate le leggi di guerra»
«La portata e la velocità di ciò che sta accadendo nei territori palestinesi occupati e in Israele sono agghiaccianti. Il mio messaggio a tutte le parti è inequivocabile, le leggi di guerra devono essere rispettate».
Lo afferma il capo degli affari umanitari dell'Onu Martin Griffiths, sottolineando che «coloro che sono tenuti prigionieri devono essere trattati umanamente e gli ostaggi devono essere rilasciati senza indugio». «Durante le ostilità, i civili e le infrastrutture civili devono essere protetti e gli aiuti umanitari, i servizi e le forniture vitali a Gaza non vanno bloccati», ha aggiunto.
19:36
19:36
Gli USA potrebbero schierare una seconda portaerei vicino a Israele
Gli Stati Uniti potrebbero dispiegare una seconda portaerei vicino a Israele, oltre all'ammiraglia Gerald R. Ford. Lo riferisce il Wall Street Journal citando fonti della Difesa americana.
19:33
19:33
Gli USA chiedono a Israele una risposta proporzionata
«Sosteniamo Israele nell'intraprendere le azioni necessarie e proporzionate per difendere il suo Paese e proteggere la sua popolazione»: lo ha detto la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale USA, Adrienne Watson.
La Casa Bianca vuole quindi che Israele reagisca al feroce attacco di Hamas in modo «proporzionato», ma non ha precisato se ci sono dei limiti che non dovrebbe oltrepassare, oltre al monito a non colpire civili.
19:30
19:30
Israele verso l'offensiva totale a Gaza
Israele si sta muovendo verso «un completa offensiva». Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant. «Ho allentato tutte le restrizioni, abbiamo il controllo dell'area e - ha spiegato parlando alle truppe al confine di Gaza - ci stiamo muovendo verso un'offensiva totale». «Hamas ha voluto un cambio a Gaza, cambierà di 180 gradi rispetto a quanto ha pensato».
19:27
19:27
Israele risponde a Hezbollah, colpita torretta d'osservazione
In risposta al missile anticarro lanciato poco fa dal sud del Libano contro un veicolo militare israeliano nella zona di Avivim, un elicottero delle forze armate israeliane (Idf) ha colpito una torretta di osservazione di Hezbollah. Non si segnalano feriti tra le forze di difesa israeliane.
19:25
19:25
La Svezia sospende gli aiuti allo sviluppo ai palestinesi
La Svezia ha temporaneamente sospeso gli aiuti allo sviluppo ai territori palestinesi. Lo, ha annunciato il suo ministro per lo sviluppo, Johan Forssell. Lo riporta il Guardian, precisando che anche la Danimarca ha annunciato che sospenderà i suoi aiuti.
19:24
19:24
Sale a otto il numero di francesi uccisi in Israele
Sale a otto il bilancio dei francesi uccisi negli attacchi di Hamas contro Israele, secondo la ministra degli Esteri Catherine Colonna. Anche il numero dei francesi di cui non si hanno notizie sale, a 20, secondo Colonna.
19:18
19:18
Al-Sisi ordina l'invio di un convoglio umanitario in Palestina
Il presidente egiziano, Abdel Fattah El-Sisi, ha ordinato l'invio di un convoglio di aiuti umanitari in Palestina, ore dopo che le autorità israeliane avevano avvertito che qualsiasi aiuto destinato alla Striscia di Gaza sarebbe stato bombardato.
L'Alleanza nazionale per l'azione civile e lo sviluppo ha annunciato che, in seguito alle direttive del presidente, si sta preparando a inviare un convoglio con una enorme quantità di aiuti umanitari, cibo e forniture mediche.
Il carico comprende medicinali e attrezzature mediche per sostenere i palestinesi in seguito alle violenze scatenate da Israele nella Striscia di Gaza, mentre l'Alleanza Nazionale ha espresso il suo profondo rammarico per l'escalation di violenza che minaccia la pace internazionale e contraddice la Carta delle Nazioni Unite volta a preservare i diritti umani.
Stamane, un canale israeliano ha riferito, citando fonti israeliane, di aver inviato un messaggio all'Egitto in cui si diceva che Israele avrebbe bombardato qualsiasi convoglio o camion che trasportasse aiuti a Gaza.
19:14
19:14
Razzo anti-carro contro un tank di Israele
Un razzo anti-carro è stato sparato oggi dal sud del Libano contro un tank israeliano nei pressi della Linea Blu di demarcazione tra i due Paesi. Lo riferisce la tv al Manar degli Hezbollah libanesi filo-iraniani, secondo cui il razzo è esploso nei pressi dell'insediamento israeliano di Avivim.
18:27
18:27
«Gli USA potrebbero distruggere Gaza»
«Che cosa ci fa in Israele una portaerei americana? Comincerà a compiere gravi massacri da quelle parti, colpendo e distruggendo Gaza». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, durante una conferenza stampa congiunta con il cancelliere austriaco Karl Nehammer in visita ad Ankara.
«Questa situazione non finirà in una settimana o due», ha aggiunto Erdogan, parlando del conflitto in corso tra Israele e Hamas. Il leader turco ha affermato che la Turchia si augura che «questa guerra finisca il prima possibile» e per questo motivo Ankara sta cercando di capire come mediare tra Israele e Palestina.
Durante la conferenza stampa, trasmessa da Trt, Erdogan ha chiesto a tutti gli attori influenti nella regione di agire per cercare di arrivare alla pace, ribadendo che la Turchia sta utilizzando la diplomazia per porre fine al conflitto.
18:13
18:13
Bombardamenti israeliani su Fattorie di Shebaa
Israele sta bombardando con colpi di artiglieria una zona contesa tra Siria, Libano e Israele nota come le Fattorie di Shebaa. Lo riferisce la tv al Manar degli Hezbollah libanesi filo-iraniani, secondo cui i colpi di artiglieria israeliani prendono di mira zone boschive non abitate.
Le immagini mostrano incendi scoppiati nella vegetazione di Bastarra, località a ridosso della Linea Blu di demarcazione tra Libano e Israele.
18:09
18:09
15 circa i razzi lanciati dal Libano in Israele
Sono stati 15 circa i razzi lanciati dal Libano verso il territorio israeliano. Lo ha detto il portavoce militare, secondo cui quattro sono stati intercettati e gli altri caduti in aree aperte.
18:08
18:08
«L'Autorità Palestinese si distanzi dal terrore»
«Alla leadership palestinese diciamo chiaramente: prendete le distanze da questo terrore». Lo ha dichiarato la ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock, in riferimento all'Autorità Nazionale Palestinese, in vista di una riunione d'emergenza dei ministri degli Esteri dell'Ue, a cui sono invitati anche alti diplomatici di Israele e dell'Anp.
Lo riporta Afp. Il terrore «non può essere giustificato. Come Autorità Palestinese avete un dovere, anche nei confronti del vostro popolo».
18:06
18:06
L'artiglieria di Israele colpisce in Libano dopo i razzi
L'artiglieria israeliana sta colpendo il territorio libanese in risposta al lancio di razzi dal sud del Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
I colpi di artiglieria israeliana sono caduti in località del sud del Libano a ridosso della Linea Blu di demarcazione tra i due Paesi. E questo in risposta al lancio di razzi dal Libano verso Israele. Le fonti sul posto hanno riferito all'agenzia italiana Ansa che i colpi hanno preso di mira zone agricole nelle località di Dahir, Yarin e Wadi al Adas.
18:05
18:05
«Serve una pace giusta con una soluzione a due Stati»
«L'Egitto afferma che una pace giusta e globale, basata sulla soluzione dei due Stati, è la via per raggiungere una sicurezza reale e duratura per il popolo palestinese».
Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ribadendo che il suo Paese «segue con grande attenzione l'evoluzione della situazione nella regione mediorientale e sulla scena palestinese», sottolineando che «l'attuale escalation è molto pericolosa e ha ripercussioni che potrebbero compromettere la sicurezza e la stabilità della regione».
Sisi ha poi aggiunto che l'Egitto «sta intensificando i suoi contatti a tutti i livelli per porre fine all'attuale ciclo di scontri militari, per risparmiare il sangue del popolo palestinese e per proteggere i civili sia sul versante palestinese che su quello israeliano».
Sisi ha espresso la speranza dell'Egitto di potere arrivare ad una soluzione della questione palestinese «attraverso negoziati che conducano ad una pace giusta e alla creazione di uno Stato palestinese», sottolineando che «l'Egitto non permetterà che la questione venga risolta a spese di altre parti».
«Stiamo comunicando con tutte le potenze internazionali e tutti i partiti regionali influenti per ottenere la fine immediata della violenza e raggiungere una tregua che risparmi il sangue dei civili di entrambe le parti», ha aggiunto il leader egiziano. «La sicurezza nazionale dell'Egitto è la prima responsabilità, ed è inviolabile».
17:15
17:15
40 bimbi uccisi in un kibbutz, anche decapitati
L'orrore della guerra non conosce limiti, neanche davanti a bambini innocenti che dormono nelle loro culle, alcuni nel lettone con mamma e papà: la furia di Hamas non li ha risparmiati nel kibbutz di Kfar Aza, dove i soldati israeliani hanno raccontato di aver trovato almeno 40 piccoli uccisi tra le decine di persone trucidate a sangue freddo. Alcuni dei bimbi, anche neonati, sono stati «decapitati», hanno raccontato scioccati alla tv israeliana, secondo il reportage di una reporter di It24.
«Un massacro, un vero e proprio massacro», ripetono anche i giornalisti che hanno visitato Kfar Aza, al confine con la Striscia, dove la notte tra venerdì e sabato scorso si sono infiltratati i miliziani di Hamas e delle altre fazioni palestinesi. Le loro testimonianze e le immagini che hanno scattato rimbalzano sui sociali, sui siti e danno appieno l'immagine del massacro: «C'è un forte odore di morte, è dappertutto», riferiscono mentre dai loro video postati sui sociali si sentono rumori di esplosioni provenienti da Gaza.
Nel kibbutz - gli hanno riferito i responsabili dell'esercito - sono state uccise decine, forse centinaia di persone tra uomini, donne e bambini: è stata una strage. «Questa non è guerra, non è un campo di battaglia, è solo un massacro», ha stigmatizzato il generale dell'esercito Itai Veruv, che ha accompagnato la stampa internazionale sul posto. «Potete vedere i bambini, le loro madri e padri, nelle loro camere da letto, nei loro rifugi protetti e come i terroristi li hanno uccisi: non è una guerra. È qualcosa che non ho mai visto in vita mia», ha aggiunto sottolineando che tornano «in mente le nostre nonne e i nostri nonni durante i pogrom in Europa. Ma non è qualcosa che abbiamo visto nella storia recente».
All'esterno di una delle piccole case del kibbutz un corpo coperto da un lenzuolo viola da cui sporge un piede nudo: un cuscino e altri oggetti della casa sono sparsi ovunque mentre i racconti del militari, con gli occhi sbarrati dall'orrore e increduli per quanto hanno visto, descrivono culle e passeggini ribaltati tra il sangue innocente.
A Kfar Aza, così come al rave di Reim le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, i miliziani si sono scatenati, uccidendo e prendendo decine di ostaggi. Alcune case sono state quasi completamente distrutte, i muri sono crollati e bruciati. Così come molti corpi. Come dice anche la vice portavoce dell'esercito israeliano per la stampa internazionale Masha Michelson: «I terroristi sono entrati a Kfar Aza, hanno macellato le persone e hanno bruciato alcuni dei corpi. Alcuni sono ancora irriconoscibili. Stiamo ancora tirando fuori i cadaveri dai rifugi, dagli appartamenti e dalla sinagoga». La portavoce conferma che «ci sono stati neonati e bambini uccisi dai terroristi», anche se non è a conoscenza del numero delle piccole vittime, né di decapitazioni.
Alle truppe israeliane è spettato il macabro compito di andare casa per casa a recuperare i resti dei civili uccisi e metterli nei sacchi. Lo hanno potuto fare solo quando i combattimenti sono cessati e dopo aver bonificato l'area da possibili trappole esplosive. A terra, nelle immagini dei reporter, si vedono anche i corpi dei miliziani di Hamas uccisi negli scontri.
I soldati israeliani sono ancora al lavoro per mettere in sicurezza i sentieri vicini al kibbutz che aveva case a un piano con verande, palme e banani: in lontananza - racconta chi è stato lì - si potevano sentire colpi di arma da fuoco ed esplosioni e non sono state poche le sirene di allarme a risuonare. Prima che tutti i giornalisti lascino Kfar Aza, un militare gli grida: «Raccontate al mondo quello che avete visto».
16:59
16:59
L'ambasciata israeliana negli USA cancella il post con cui annunciava oltre 1.000 morti
L'ambasciata israeliana negli Stati Uniti ha cancellato il post su X dove in precedenza aveva riferito che più di 1.000 israeliani erano stati uccisi negli attacchi di Hamas. Lo scrive il Guardian. Un post precedente che riferiva di «oltre 998 israeliani assassinati» rimane sulla piattaforma social. L'esercito israeliano ha stimato finora un bilancio superiore a 900 vittime.
16:57
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Lanci di razzi dal sud del Libano
Alcuni razzi sono stati lanciati dal sud del Libano verso Israele. Lo riferisce la tv al Manar di Hezbollah.
16:54
16:54
Israele colpisce il porto di Gaza
Un raid lanciato da Israele ha colpito il porto di Gaza. Le immagini trasmesse in tv da Al Jazeera mostrano una densa nube di fumo che si alza dal porto con i pescherecci e le imbarcazioni in fiamme.
16:52
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Saliti a 830 i morti a Gaza, 4.250 i feriti
I morti a Gaza per gli attacchi israeliani hanno raggiunto il numero di 830 con 4.250 feriti. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità di Hamas nella Striscia.
16:45
16:45
Nuovo raid israeliano sul valico di Rafah, tre feriti
Un nuovo attacco aereo israeliano, il terzo in meno di 24 ore, ha colpito oggi pomeriggio il valico di frontiera di Rafah che collega l'Egitto a Gaza, ferendo tre palestinesi. Lo hanno rivelato una fonte egiziana che lavora al valico ed una fonte giornalistica a Gaza che ha parlato con il sito di informazioni Mada Masr.
L'attacco ha colpito il lato palestinese del valico, ha precisato la fonte egiziana. Il valico, che precedentemente era stato aperto alle persone provenienti da Gaza che avevano bisogno di entrare in Egitto per accedere agli aiuti umanitari, è stato nuovamente chiuso oggi fino a nuovo avviso.
16:43
16:43
Razzi da Gaza su Ashkelon, colpito l'Hotel Regina
I razzi di Hamas, nell'ultimo lancio da Gaza, hanno colpito l'Hotel Regina ad Ashkelon e colonne di fumo si vedono all'altezza del porto. Lo riferiscono i media israeliani.
16:09
16:09
Prima tranche di aiuti militari in viaggio verso Israele
La prima tranche di aiuti militari americani è in viaggio verso Israele: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby a Msnbc.
15:46
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Shani Louk, la 22.enne tedesca rapita durante il rave, sarebbe viva
Shani Louk, la 22.enne tedesca-israeliana riconosciuta in un video in cui uomini di Hamas la trasportano inerme e seminuda su una jeep, sarebbe viva ma «gravemente ferita» in un ospedale di Gaza. Lo riporta Tagesschau.
In un nuovo disperato appello video al governo di Berlino e «a tutta la Germania», la madre della giovane chiede di fare tutto il possibile e «velocemente» per la liberazione di Shani. La madre dice di avere notizie che la figlia sarebbe viva, ma «con una grave ferita alla testa» e in condizioni critiche.
Shani Louk stava partecipando al rave musicale attaccato dai terroristi di Hamas: le immagini della sua cattura la mostravano inerme, con le gambe in posizione innaturale e una ferita al capo.
15:44
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Israele, domani scuole chiuse per motivi di sicurezza
«In seguito a una valutazione della situazione di sicurezza del Comando del Fronte Interno, il ministero dell'Istruzione ha annunciato che domani non ci sarà scuola in tutto il Paese». Lo ha comunicato il ministero dell'Istruzione israeliano.
15:25
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Anche Londra avvia la revisione degli aiuti umanitari ai palestinesi
Anche il governo Tory britannico di Rishi Sunak ha annunciato nelle scorse ore l'avvio di una revisione degli aiuti umanitari finanziati a favore dei palestinesi, alla luce della ri-esplosione del conflitto tra Israele e Hamas. Lo riporta oggi la stampa del Regno, riprendendo dichiarazioni fatte nella serata di ieri ad Itv dal vicepremier Oliver Dowden.
«Stiamo attualmente rivedendo i nostri piani di aiuto», ha detto Dowden, evocando la necessità di «un processo rigoroso di controllo per tenere separati» gli stanziamenti diretti «all'Autorità nazionale palestinese e alla popolazione civile» - che devono proseguire - da quelli che potrebbero finire per via indiretta a sostenitori dei «terroristi di Hamas».
Il governo di Sua Maestà ha allocato per il 2023-24 non più di 17 milioni di sterline (circa 18,9 milioni di franchi) per gli aiuti destinati alla Palestina. Con una previsione d'incremento a 29 milioni per il 2024-25.
Una revisione degli aiuti umanitari è stata annunciata ieri pure dall'Ue, dopo una serie di precedenti indicazioni contraddittorie rispetto al possibile stop immediato tout court (alla fine smentito da Bruxelles) dei fondi già stanziati.
15:25
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Salva di razzi da Gaza verso il centro, compresa l'area della grande Tel Aviv
Una salva di razzi è stata lanciata da Gaza verso il centro di Israele, compresa l'area della grande Tel Aviv. Lo riferiscono i servizi di segnalazione israeliani. In quell'aerea è compreso anche lo scalo aereo Ben Gurion. L'esercito ha intensificato nel frattempo gli attacchi contro Hamas nella Striscia.
15:24
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L'Egitto ha chiuso sine die il valico di Rafah
L'Egitto ha chiuso il valico di Rafah che collega la Striscia di Gaza sine die. Lo riferiscono fonti ad Al Arabiya. Secondo quanto riportato da alcuni media internazionali il valico era stato colpito oggi da un raid israeliano.
15:19
15:19
Il Procuratore generale federale tedesco sta indagando su Hamas
Il Procuratore generale federale tedesco «sta indagando su Hamas come organizzazione terroristica a causa dell'attacco a Israele. Le accuse sono di omicidio, omicidio colposo e presa di ostaggi a danno di cittadini tedeschi», come rivela il quotidiano tedesco Bild in un'anticipazione.
«Il contesto è che diversi cittadini tedeschi sono stati brutalmente uccisi o presi in ostaggio dai combattenti di Hamas durante l'attacco terroristico dello scorso fine settimana», precisa l'anticipazione.
È stata aperta un'indagine «contro ignoti membri di Hamas per sospetta appartenenza a un'organizzazione terroristica», ha confermato una portavoce della suprema autorità giudiziaria tedesca come riporta l'agenzia Dpa, sottolineando che la stessa «Procura federale di Karlsruhe sta indagando sui rapimenti e sulle presunte uccisioni di cittadini tedeschi in Israele da parte del gruppo terroristico Hamas».
Nell'attacco lanciato da Hamas contro Israele sono state rapite anche persone che il Ministero degli Esteri di Berlino ritiene abbiano la cittadinanza israeliana oltre a quella tedesca, ma oggi il sito del quotidiano tedesco Bild, citando parenti, segnala la morte di una ventiduenne «studentessa tedesca», Carolin Bohl di Berlino.
Tra i rapiti ci sarebbe un'altra 22enne che, secondo la famiglia, aveva partecipato al festival musicale nel sud di Israele, uno degli obiettivi degli attacchi dei terroristi islamici. Notizia emersa sui media domenica.
La portavoce della Procura federale non è stata in grado di dire come procederà l'indagine dato che questa è ancora all'inizio, riferisce l'agenzia tedesca.
La giovane berlinese uccisa, riferisce Bild, viene pianta su Instagram dalla sorella che la chiama il suo «dolce angelo». Anche il fidanzato inglese di Carolin, Danny, è stato ucciso «nell'attacco al Kibbutz Nir Oz, vicino al confine con Gaza», precisa il sito segnalando che anche i media israeliani, come il Times of Israel, hanno riportato la notizia.
Carolin sarebbe dovuta tornare in Germania proprio il giorno dell'attacco di Hamas ma, in un messaggio alla madre durante l'attacco, aveva scritto che lei e il suo ragazzo avevano dovuto rifugiarsi in un bunker e quindi perdere il volo di ritorno.
15:18
15:18
Ucciso il ministro dell'economia di Hamas
L'esercito israeliano in un attacco durante la notte scorsa su Gaza ha ucciso il ministro dell'economia di Hamas nella Striscia Joad Abu Shmalah. Nel suo ruolo - ha ricordato l'esercito - «ha gestito il finanziamento del terrorismo all'interno e all'esterno della Striscia di Gaza».
«Ha ricoperto posizioni di sicurezza nell'organizzazione terroristica e ha guidato una serie di operazioni contro i civili israeliani e lo Stato di Israele». Alcuni media hanno segnalato che sarebbe stato ucciso anche Zakaria Mamr, membro dell'ufficio politico di Hamas.
15:17
15:17
Oltre mille i morti israeliani
Il bilancio delle vittime israeliane supera i 1000 morti. «Almeno 1008 israeliani sono stati uccisi da sabato», ha detto l'ambasciata israeliana negli Stati Uniti. In un post sui social media, l'ambasciata afferma che sono rimaste ferite anche più di 3418 persone.
14:44
14:44
Washington Post: «Hamas ha ricevuto armi e addestramento dall'Iran»
Hamas ha ricevuto armi e addestramento dell'Iran: Teheran è «complice» nel sostenere i militanti palestinesi ma al momento non ci sono prove di un ruolo diretto nell'attacco. Lo riporta il Washington Post citando attuali ed ex funzionari dell'intelligence occidentale e medio orientali.
Il ruolo preciso dell'Iran nell'attacco a Israele non è chiaro ma - spiegano - riflette le ambizioni di Teheran, che avrebbe fornito a Hamas l'addestramento militare, l'aiuto logistico e decine di milioni di dollari di armi.
14:40
14:40
Putin: «Bisogna creare uno Stato palestinese sovrano e indipendente»
«Per la risoluzione del conflitto palestino-israeliano è necessaria l'attuazione delle risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla creazione di uno Stato palestinese sovrano e indipendente». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ricevendo al Cremlino il primo ministro iracheno, Mohammed al-Sudani.
Il nuovo scoppio di violenza tra palestinesi e israeliani - ha affermato Putin, secondo quanto riferisce l'agenzia Tass - è «un ottimo esempio del fallimento della politica degli Usa in Medio Oriente».
Sempre secondo la Tass, il presidente russo ha esortato «le parti in conflitto» in Medio Oriente a «minimizzare e ridurre a zero i danni alle popolazioni civili».
14:39
14:39
Ultimatum di Hamas agli abitanti di Ashkelon
Hamas ha lanciato un ultimatum agli abitanti di Ashkelon, nel sud di Israele, 40 km a nord della Striscia di Gaza: «Lasciate la città entro due ore. Vi abbiamo avvertiti». Lo riferisce il portavoce di Hamas, Abu Obeida, citato dalla tv al Manar degli Hezbollah libanesi alleati di Hamas. «Avvisiamo gli abitanti di Ashkelon di lasciare la loro città entro le 5 (le 16 in Svizzera)», ha detto Abu Obeida.
14:38
14:38
L'UE: «Chiediamo il rilascio degli ostaggi e che ci sia accesso a cibo, acqua e medicine»
«Condanniamo qualsiasi attacco ai civili e richiamiamo il rispetto ai principi universali del diritto internazionale. Israele ha certamente il diritto di difendersi, ma ciò va fatto in linea con il diritto internazionale. Chiediamo il rilascio degli ostaggi e che ci sia accesso a cibo, acqua e medicine. Certamente condanneremo degli atti terroristici che hanno creato tanta sofferenza e non hanno aiutato i palestinesi».
Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borell nel corso della conferenza stampa a Muscat al termine del vertice Ue-Paesi del Golfo.
14:36
14:36
Scontri in un campo profughi palestinese nel sud del Libano
Un uomo è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti in Libano in una sparatoria a seguito di tensioni esplose a margine di una marcia di solidarietà con Gaza in un campo profughi palestinese, già teatro da agosto scorso di scontri armati tra fazioni rivali.
Le fonti mediche, citate dall'agenzia governativa libanese Nna, affermano che la sparatoria è scoppiata tra fazioni armate rivali nel campo di Ain al Helwe, alla periferia di Sidone, 40 km a sud di Beirut.
Il campo è stato teatro tra agosto e settembre dell'uccisione di circa 25 persone in scontri con armi leggere e pesanti tra membri di Fatah, il partito del presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen), e loro rivali vicini a Hamas e Hezbollah.
14:36
14:36
I Verdi liberali chiedono la ripresa delle sanzioni UE contro Hamas
I Verdi liberali chiedono la ripresa da parte della Svizzera delle sanzioni emanate dall'Unione europea nei confronti di Hamas, poiché quest'ultima è senza dubbio un'organizzazione terroristica. I finanziamenti nella regione vanno poi controllati in maniera più severa.
L'attacco di Hamas dalla Striscia di Gaza è un punto di svolta, ha detto il presidente del partito e consigliere nazionale Jürg Grossen, citato in un comunicato odierno. L'azione armata è stata uno shock e uno scandalo.
L'impegno umanitario della Confederazione nella regione e il sostegno alla popolazione vanno proseguiti, ha continuato la formazione. La Svizzera, all'interno del Consiglio di sicurezza dell'Onu, deve spingere per far dichiarare Hamas un'organizzazione terroristica.
14:12
14:12
L'UE non sospende i pagamenti ai programmi di assistenza ai palestinesi
«Noi non sospenderemo alcun pagamento finché non sarà completata la revisione dei programmi di assistenza per la popolazione palestinese. Ma allo stesso tempo, vista l'evoluzione sul terreno, riteniamo necessario riesaminare i programmi di aiuto». Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, tornando sulla questione degli aiuti ai palestinesi.
«La linea della Commissione è la seguente. Ieri il tweet di Oliver Varhely è stato non coordinato con il collegio dei commissari», ha aggiunto Mamer che, incalzato su quanto accaduto ieri a livello comunicativo in merito al dossier aiuti ha ribadito: «la linea è che l'Ue riesaminerà i programmi di aiuti e, nel frattempo, nessun pagamento verrà sospeso. Gli aiuti umanitari sono comunque esclusi dal riesame. Non posso darvi una scadenza entro la quale il prossimo pagamento previsto sarà esborsato».
«La comunicazione della Commissione deve essere coerente», ha spiegato Mamer che, rispondendo a chi gli chiedeva se Varhelyi avrà ancora il controllo del suo account twitter, ha aggiunto: «non siamo della posizione di togliere a qualcuno la possibilità di fare tweet».
14:11
14:11
Hamas «invita i popoli arabi e musulmani» al venerdì di mobilitazione
«Invitiamo i popoli arabi e musulmani e i palestinesi da ogni luogo, in particolare nei campi profughi all'estero, a marciare verso i confini della Palestina occupata in solidarietà con la Palestina, Gerusalemme e la Moschea di Al-Aqsa».
Così Hamas lancia l'appello a partecipare al venerdì di mobilitazione e protesta dopo «i risultati storici ottenuti dalla resistenza palestinese contro l'occupazione israeliana» con l'operazione 'Diluvio di al-Aqsa'. L'obiettivo è «sostenere la resistenza», «sventare i piani israeliani» e «difendere la moschea di al Aqsa».
L'invito a partecipare a quello che viene definito 'Al-Aqsa Flood Friday', è rivolto «al popolo palestinese, alle nazioni arabe e musulmane e ai popoli liberi del mondo». Il messaggio, diffuso sui social e sul sito, si divide in quattro punti, nei quali vengono chiamati anche «i cittadini palestinesi della Cisgiordania occupata e di Gerusalemme Est» a prendere parte «alle proteste di massa contro l'occupazione israeliana e i coloni».
Nel lungo messaggio Hamas si rivolge anche «ai cittadini dei territori occupati nel 1948», invitandoli a intensificare la loro presenza nella moschea di Al-Aqsa «per preservarne l'identità islamica, impedire ai coloni israeliani di profanarla e sventare i piani israeliani volti a dividere e Giudaizzare il luogo sacro musulmano». L'appello si chiude con un appello rivolto anche «ai popoli liberi del mondo» affinché esprimano «solidarietà al popolo palestinese» e sostengano «i suoi legittimi diritti alla libertà, all'indipendenza, al ritorno e all'autodeterminazione».
14:09
14:09
Russia pronta a ogni tipo di «lavoro e consultazioni» sulla situazione in Medio Oriente
La Russia è pronta ad ogni tipo di «lavoro e consultazioni» nell'ambito delle Nazioni Unite sulla situazione in Medio Oriente, ma «gli americani non vogliono». Lo ha detto il vice ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Vershinin, rispondendo a una domanda sulla possibilità di riattivare il Quartetto, il gruppo sul Medio Oriente formato da Nazioni Unite, Usa, Russia e UE.
«Dovrebbe esserci un meccanismo collettivo, noi siamo stati, siamo e saremo favorevoli a sforzi collettivi», ha sottolineato Vershinin, citato dall'agenzia Interfax.
13:16
13:16
Raid israeliano sul valico di Rafah
Un attacco aereo israeliano ha colpito stamattina il valico di Rafah tra Egitto e Gaza, il secondo raid in meno di 24 ore. Lo ha riferito l'autorità di frontiera sul lato di Gaza, secondo quanto riporta il Washington Post.
Il raid ha colpito il tratto di strada tra il lato egiziano e quello di Gaza del valico, lasciando "un buco che ostacola il transito verso e dalla parte egiziana". Il valico di Rafah era stato appena riparato in seguito ad un attacco aereo israeliano ieri sera, ha detto a Sky News Arabia Iyad al-Bazum, portavoce del ministero degli Interni di Gaza controllato da Hamas.
12:32
12:32
«Dobbiamo porre fine al controllo di Hamas su Gaza»
«Gli ultimi giorni ci hanno dimostrato che non abbiamo scelta: dobbiamo porre fine al controllo di Hamas su Gaza e alle sue capacità militari, per eliminare la minaccia su Israele». Lo scrive su X (ex Twitter) l'ambasciatore israeliano a Roma Alon Bar.
12:27
12:27
Hamas: «Nessuna trattativa sugli ostaggi fino a fine guerra»
Hamas non terrà «discussioni sui prigionieri e sugli ostaggi in mano alle forze della resistenza» fino alla fine della campagna militare. Lo ha detto il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, come riferisce Haaretz.
12:26
12:26
Israele e ANP invitati alla riunione straordinaria dei ministri degli Esteri UE
L'Ue ha invitato Israele e l'Autorità nazionale palestinese al Consiglio Affari Esteri straordinario convocato nel pomeriggio. «Ho invitato il Ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen a partecipare alla riunione dei ministri degli Esteri che convocherò questo pomeriggio. Ho invitato anche il Ministro degli Esteri Malki a prendere la parola e a presentare il punto di vista dell'Autorità palestinese», ha annunciato l'Alto rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell.
12:10
12:10
Unicef chiede il rilascio immediato dei bambini in ostaggio a Gaza
L'Unicef «condanna incondizionatamente» l'uccisione, il mutilamento o il rapimento di bambini . Chiede ai gruppi armati, o a tutti i responsabili, «un rilascio immediato e in sicurezza di tutti i bambini in ostaggio a Gaza per poterli riunire alle proprie famiglie o a chi se ne prende cura». E «a tutte le parti di proteggere i bambini dai pericoli, in accordo con il diritto internazionale umanitario».
«Meno di 72 ore dopo lo scoppio delle terribili violenze in Israele, le notizie indicano che dilagano gravi violazioni dei diritti dei bambini. Molti bambini sono stati uccisi o feriti, mentre innumerevoli altri sono stati esposti alle violenze» dichiara Catherine Russell, Direttore generale dell'Unicef, che si dice inoltre «profondamente preoccupata per le misure del blocco dell'elettricità e di impedire l'ingresso di cibo, carburante e acqua a Gaza, perché possono mettere le vite dei bambini a rischio.
»È fondamentale che tutte le parti si astengano da ulteriori attacchi e violenze sulle infrastrutture civili. Con la situazione umanitaria in rapido deterioramento, gli attori umanitari devono poter accedere in sicurezza ai bambini e alle loro famiglie con servizi e aiuti salvavita - ovunque essi siano«, aggiunge Russell, ricordando »a tutte le parti che in questa guerra, come in tutte le guerre, a soffrire per primi e maggiormente sono i bambini.«
12:04
12:04
«Fino a 150 gli ostaggi»
Ci sono «fino a 150 ostaggi a Gaza». Lo ha detto l'ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, secondo quanto riporta la Bbc. A Gaza sono trattenuti «tra 100 e 150» ostaggi «dopo essere stati rapiti da Israele», ha sottolineato il diplomatico israeliano.
12:03
12:03
Israele verso la distribuzione di armi a migliaia civili
In seguito alle deficienze emerse sabato nella difesa delle città e dei villaggi israeliani al confine con Gaza, il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha ordinato l'acquisto immediato di 10 mila armi da fuoco da consegnare ai civili.
Nell'immediato - ha reso noto il ministro - saranno distribuiti 4000 fucili d'assalto ai membri delle cosiddette 'squadre di allerta' composte da volontari con esperienza militare che sono attive in tutte le località minori di Israele. Il loro compito è di reagire immediatamente in caso di attacchi in attesa che le forze di polizia o dell'esercito entrino in azione.
Nel suo comunicato Ben Gvir ha menzionato anche la necessità di organizzare difese nella eventualità di dover affrontare violenze della minoranza araba in Israele, come quelle che avvennero per alcuni giorni nel maggio 2021 in alcune città a popolazione mista araba ed ebraica.
11:27
11:27
OMS: «Stop alla violenza, serve un corridoio umanitario»
L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) chiede l'apertura di un corridoio umanitario dentro e fuori la Striscia di Gaza, posta sotto assedio totale da parte di Israele.
«L'Oms chiede la fine della violenza. È necessario un corridoio umanitario per raggiungere le persone con forniture mediche essenziali», ha detto il portavoce dell'Oms Tarik Jasarevic in una conferenza stampa a Ginevra.
11:13
11:13
«Siamo in stretto contatto con tutte le parti in conflitto»
La Russia è «in stretto contatto con tutte le parti» del conflitto israelo-palestinese. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov. Contatti sono «possibili» anche tra la Russia e gli Usa se entrambe le parti si mostrano interessate, ha aggiunto Ryabkov, citato dall'agenzia Ria Novosti.
11:13
11:13
«Domani aperto il valico di Rafah con l'Egitto»
Il valico di Rafah a Gaza con l'Egitto sarà aperto domani per i palestinesi che hanno già un permesso di ingresso nel Paese. Lo hanno fatto sapere le autorità di Gaza mentre migliaia di palestinesi aspettano a ridosso del confine per entrare in Egitto.
11:07
11:07
«Nella Striscia di Gaza oltre 187.000 sfollati interni da sabato»
Sono oltre 187'500 sfollati interni nella Striscia di Gaza da sabato, inizio dell'attacco di Hamas contro Israele, segnala l'Ufficio di coordinamento degli affari umanitari dell'Onu (Ocha).
«Il numero di sfollati è aumentato in modo significativo nella Striscia di Gaza, la maggior parte si sta rifugiando nelle scuole dell'Unrwa», ha detto un portavoce dell'Ocha, Jens Laerke, in una conferenza stampa oggi a Ginevra.
10:43
10:43
Khamenei: «La sconfitta di Israele è irreversibile»
La Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha commentato le tensioni tra Israele e Palestina e ha parlato di una «sconfitta irreversibile da parte del regime sionista sia in termini militari che a livello di intelligence».
Lo riporta Irna citando un discorso di Khamenei all'accademia delle forze armate della Repubblica islamica.
Paragonando l'attacco di Hamas a un «devastante terremoto», Khamenei ha aggiunto che l'azione del gruppo armato palestinese «è riuscita a distruggere alcune delle principali strutture del regime occupante che non possono essere ricostruire in modo così facile».
La Guida suprema dell'Iran ha lodato Hamas e ribadito implicitamente che l'Iran non ha avuto un ruolo nell'attacco contro Israele, come era stato già detto da funzionari della Repubblica islamica nei giorni scorsi. «Coloro che dicono che il recente grande evento non è opera dei palestinesi stanno sbagliando i loro calcoli».
10:20
10:20
Khamenei: «La sconfitta di Israele è irreversibile»
La Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha commentato le tensioni tra Israele e Palestina e ha parlato di una «sconfitta irreversibile da parte del regime sionista sia in termini militari che a livello di intelligence».
Lo riporta Irna citando un discorso di Khamenei all'accademia delle forze armate della Repubblica islamica.
10:19
10:19
«Mine dove la barriera attorno a Gaza è crollata»
Israele sta piantando mine a ridosso delle parti in cui la barriera attorno a Gaza è stata abbattuta durante il violento attacco di Hamas di sabato scorso, per bloccare il passaggio verso Israele. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari.
10:17
10:17
Folla di palestinesi al confine Gaza-Egitto
Migliaia di palestinesi sono confluiti nel sud della striscia di Gaza, nelle città di Rafah e di Khan Yunes, nel tentativo di passare in Egitto per allontanarsi dalle zone colpite dai bombardamenti israeliani.
Lo riferiscono fonti locali secondo cui il valico di transito di Rafah resta per ora chiuso e non è noto quando sarà riaperto. Nell'attesa gli sfollati hanno cercato ospitalità nelle abitazioni di congiunti.
09:53
09:53
UNRWA: «Oltre 137 mila sfollati a Gaza si sono rifugiati nelle nostre scuole»
L'Unrwa - agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi - ha fatto sapere che sono oltre 137'427 gli sfollati a Gaza rifugiatisi in 83 scuole dell'organizzazione. Dall'inizio delle ostilità sono state 4 le scuole 8 le strutture sanitarie a Gaza ad aver subito danni.
Secondo il Ministero dei Lavori Pubblici di Gaza - citato dalle organizzazioni umanitarie - 790 unità abitative sono state distrutte, mentre 5330 hanno subito gravi danni.
09:51
09:51
Nuove sirene d'allarme nel sud di Israele
Dopo lunghe ore di silenzio le sirene di allarme che segnalano l'arrivo di razzi hanno ripreso a suonare nel sud di Israele, nelle comunità a ridosso della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
09:50
09:50
«Tagliare l'acqua a Gaza è un crimine di guerra»
«La mossa del regime sionista di tagliare l'acqua alla popolazione di Gaza è considerata un crimine di guerra». Lo ha affermato il segretario generale dell'Alto Consiglio per i Diritti Umani del'Iran, Kazem Gharibabadi, come riporta Irna.
09:08
09:08
«1.500 corpi di militanti di Hamas ritrovati in territorio israeliano»
L'esercito israeliano ha dichiarato che circa 1.500 corpi di militanti di Hamas sono stati ritrovati in territorio israeliano, mentre ha affermato di aver ampiamente guadagnato il controllo nel sud del Paese e di aver «ripristinato il pieno controllo» del confine nel quarto giorno di combattimenti dopo un attacco a sorpresa senza precedenti.
Il portavoce Richard Hecht ha dichiarato che nessun combattente di Hamas ha attraversato Israele dalla notte scorsa, anche se le infiltrazioni potrebbero essere ancora possibili.
08:53
08:53
«Colpiti 200 obiettivi di Hamas e Jihad a Gaza»
Nella notte scorsa sono stati circa 200 gli obiettivi colpiti dall'aviazione israeliana nella Striscia. Soprattutto - ha spiegato il portavoce militare - a Rimal e Khan Yunis. L'esercito israeliano considera i due luoghi «come centri terroristici» privilegiati di Hamas da dove sono diretti «un gran numero di attacchi terroristici contro Israele». Tra gli obiettivi molte «residenze operative» di miliziani di Hamas e Jihad islamica.
08:46
08:46
«Abbiamo ripreso il pieno controllo del confine con Gaza»
Israele ha il «pieno controllo» del confine con Gaza. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari. «Nell'ultimo giorno - ha aggiunto - non un singolo terrorista è entrato passando dalla barriera difensiva». L'esercito - ha poi spiegato - stima che un piccolo numero di miliziani di Hamas si nasconda ancora in territorio israeliano.
L'esercito israeliano ha avvisato i palestinesi di lasciare Gaza per l'Egitto. «Il valico di Rafah è ancora aperto», ha detto il portavoce militare aggiungendo che «ognuno può uscire. Consiglierei loro di uscire».
08:37
08:37
Abu Mazen a Guterres: «L'ONU fermi l'aggressione israeliana»
Nel corso di un colloquio telefonico con il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha esortato le Nazioni Unite a intervenire immediatamente per fermare l'«aggressione» israeliana contro i palestinesi. Lo scrive nel suo sito web Al Jazira, citando l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa.
Abbas «ha evidenziato la necessità di fornire aiuti umanitari e medici alla Striscia di Gaza, sottolineando l'importanza di un intervento delle Nazioni Unite per evitare una catastrofe umanitaria», ha scritto la Wafa.
08:20
08:20
«123 soldati e 37 agenti di polizia israeliani uccisi»
Sono 123 i soldati e 37 gli agenti di polizia israeliani uccisi da sabato scorso durante gli scontri con i palestinesi, la maggior parte al confine con la Striscia di Gaza. Lo fa sapere l'esercito citato da Times of Israel. Tra questi anche Jonathan Steinberg, comandante della Brigata Nahal e il colonnello Roi Levy, 44 anni, comandante dell'unità Ghost.
Le autorità israeliane non hanno riferito il numero esatto delle persone prese in ostaggio, ma l'esercito ha fatto sapere di avere informato oltre 100 famiglie che i loro parenti sono prigionieri di Hamas.
08:18
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«704 i palestinesi uccisi, tra loro 143 bambini»
Il numero di palestinesi uccisi dalle forze israeliane a Gaza è salito a 704, tra cui 143 bambini e 105 donne Il numero dei feriti è di circa 4000. Lo fa sapere il ministero della Sanità con sede a Gaza.
06:55
06:55
Hamas: «Pronti a una lunga guerra»
Hamas è pronta a combattere una lunga guerra con Israele e utilizzerà le decine di ostaggi tenuti a Gaza per garantire il rilascio dei palestinesi detenuti in Israele e all'estero, ha detto un funzionario del gruppo militante citato dai media internazionali.
Ali Barakeh, membro della leadership del gruppo in esilio a Beirut, ha affermato che Hamas ha un arsenale di razzi che durerà a lungo. «Ci siamo preparati bene per questa guerra e per affrontare tutti gli scenari, anche quello di una lunga guerra», ha detto Barakeh aggiungendo che Hamas utilizzerà gli ostaggi per garantire il rilascio delle persone detenute nelle carceri israeliane e persino di alcuni palestinesi imprigionati negli Stati Uniti.
Barakeh ha spiegato che solo un piccolo numero di alti comandanti all'interno di Gaza era a conoscenza dell'incursione di sabato in Israele e che anche i più stretti alleati del gruppo non erano stati informati in anticipo sui tempi. Ha negato le notizie secondo cui funzionari della sicurezza iraniani avrebbero contribuito a pianificare l'attacco. Tuttavia ha aggiunto che alleati come l'Iran e gli Hezbollah libanesi «si uniranno alla battaglia se Gaza sarà sottoposta ad una guerra di annientamento».
Barakeh ha detto che persino Hamas stessa è rimasta scioccata dalla portata della sua operazione, affermando che si aspettava che Israele prevenisse o limitasse l'attacco. «Siamo rimasti sorpresi da questo grande crollo. Stavamo progettando di ottenere qualche risultato e di prendere prigionieri per scambiarli. Questo esercito è una tigre di carta».
06:42
06:42
«Lavoriamo per il rilascio immediato degli ostaggi»
Il segretario di Stato americano Antony Blinken, ha parlato con il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, riferiscono i media Usa.
Nella telefonata Blinken "ha riaffermato gli sforzi degli Stati Uniti per garantire il rilascio immediato di tutti gli ostaggi", secondo il Dipartimento di Stato americano.
06:38
06:38
Il punto alle 06.00 del 10 ottobre 2023
Continuano gli scontri fra miliziani di Hamas e l'esercito di Israele. Nella notte, ha fatto sapere il quotidiano israeliano Hareetz, le truppe israeliane hanno ingaggiato numerosi scontri a fuoco lungo il confine della Striscia di Gaza. All'interno dell'exclave, si susseguono le violente esplosioni: la Marina israeliana, ha fatto sapere Ynet (uno dei principali siti d'informazione israeliano), sta bombardando obiettivi di Hamas lungo la fascia costiera della Striscia.
Nelle scorse ore, gli Stati Uniti hanno fatto sapere che sosterranno Israele «nei suoi sforzi per difendere se stesso e il suo popolo da tali atrocità». Un sostegno che, tuttavia, non porterà all'invio di truppe americane sul territorio. «Non abbiamo nessuna intenzione di inviare soldati americani in Israele», ha affermato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti annunciando inoltre che il primo pacchetto di aiuti per Israele è già «stato spedito».
Nello stesso briefing, Washington si è anche espressa sull'Iran, affermando di «non avere alcuna prova di un coinvolgimento di Teheran negli attacchi di Hamas contro Israele». Gli Stati Uniti continueranno a monitorare e analizzare la situazione. «È troppo presto per dire» se i negoziati per la normalizzazione dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita rischiano di bloccarsi dopo gli attacchi, ha poi affermato Kirby.