Il caso

Un equipaggio segnala «un oggetto luminoso» e Air France decide di non sorvolare il Mar Rosso

La misura è stata annunciata ieri in serata dalla compagnia di bandiera francese – La regione, da tempo, è caratterizzata da forte instabilità a causa degli attacchi con missili e droni degli Houthi
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Marcello Pelizzari
04.11.2024 07:30

«Un oggetto luminoso». È la segnalazione inoltrata da un equipaggio di Air France durante un sorvolo ad alta quota del Sudan. Detto in altri termini: i piloti hanno notato qualcosa di strano nei cieli. Per questo, la compagnia francese ha deciso di sospendere precauzionalmente e «fino a nuovo avviso» i passaggi dall'area del Mar Rosso. «Air France conferma che, come misura precauzionale, ha deciso di sospendere i sorvoli sul Mar Rosso fino a nuovo avviso» si legge in una nota del vettore inviata all'AFP.

E così, ieri, domenica, l'itinerario di alcune tratte è stato modificato mentre alcuni aerei hanno immediatamente invertito la rotta per fare ritorno allo scalo di partenza. Nello specifico, i voli AF473 Mauritius-Parigi, AF648 Parigi-Réunion e AF470 Parigi-Mauritius hanno operato normalmente, adattando il loro itinerario e (di riflesso) prolungando l'orario di volo, secondo quanto comunicato dalla compagnia aerea francese. Al contrario, i voli AF934 Parigi-Antananarivo e AF814 Parigi-Nairobi sono rientrati a Parigi.

Detto che, al momento, nessun'altra compagnia ha preso decisioni simili, la mossa di Air France è legata, da un lato, alla forte instabilità che dal novembre 2023 caratterizza la regione del Mar Rosso e, dall'altro, alle pesanti polemiche scatenatesi dopo che, lo scorso 1. ottobre, mentre gli aerei di altri vettori (Swiss in testa) facevano dietrofront, un Boeing 777 di Air France in viaggio da Parigi a Dubai si era ritrovato in mezzo all'attacco missilistico iraniano contro Israele. L'instabilità nel Mar Rosso è legata, soprattutto, alla presenza degli Houthi, miliziani yemeniti che controllano un'ampia porzione del Paese e che, dopo la risposta di Israele agli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, hanno intensificato gli attacchi con missili e droni contro navi commerciali legate allo Stato Ebraico. Questi attacchi, compiuti sia nel Mar Rosso sia nel Golfo di Aden, hanno gravemente minacciato – e in taluni casi interrotto – il traffico marittimo. La zona è ritenuta strategica per il commercio mondiale. 

Air France, tornando all'«oggetto luminoso» visto da un suo equipaggio, ha sottolineato nel suo comunicato che la sicurezza dei passeggeri e degli stessi equipaggi è «un imperativo assoluto». Non solo, la compagnia ha assicurato che monitora costantemente gli sviluppi della situazione geopolitica dei territori serviti e sorvolati dai suoi aeromobili «al fine di garantire il massimo livello di sicurezza e protezione dei voli». Air France, dicevamo, è l'unica compagnia aerea ad aver preso questa misura precauzionale. Lo spazio aereo sopra la regione, infatti, non risulta chiuso. C'è, per contro, una sorta di precedente: sabato, infatti, il volo OS 17 di Austrian Airlines ha fatto rientro a Vienna dopo 9 ore e 45 minuti. Diretto, come da programma, alle Mauritius, il velivolo ha dovuto fare dietrofront proprio sul Mar Rosso, a sud di Gedda. Il vettore austriaco ha fatto sapere al portale aeroTELEGRAPH che il motivo della virata e del ritorno a Schwechat è «un permesso di sorvolo non concesso». Ieri, domenica, la stessa rotta è stata effettuata con un percorso alternativo.