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Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti: l'Ucraina ha concordato con Washington i termini dell'accordo – La conferma all'AFP da parte di un funzionario ucraino – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:25
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Trump: «Ci sarà bisogno di qualche sorta di peacekeeping in Ucraina»
Ci sarà bisogno di qualche sorta di peacekeeping in Ucraina. Lo ha detto Donald Trump firmando alcuni ordini esecutivi, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg.
22:19
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Trump: «Ho sentito che Zelensky viene venerdì, per me va bene»
«Ho sentito che Zelensky viene venerdì» a Washington. «Va bene per me se vuole fare visita». Lo ha detto Donald Trump, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg.
Le dichiarazioni di Trump giungono dopo che Reuters ha scritto sul suo portale online, citando due fonti a conoscenza della questione, che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha in programma di recarsi a Washington venerdì per incontrare il presidente degli Stati Uniti dopo che i funzionari hanno concordato i termini di una bozza di accordo sulle terre rare.
La Casa Bianca ha rifiutato di commentare, mentre una delle fonti, che ha richiesto l'anonimato per discutere della questione, ha detto a Reuters che la Casa Bianca ha proposto la visita e che i funzionari di entrambe le parti hanno accettato la bozza di accordo e hanno consigliato di firmarla.
Un'altra fonte a conoscenza della questione ha detto che Zelensky potrebbe incontrare i legislatori a Capitol Hill, ma che il programma della visita è ancora in fase di definizione.
21:09
21:09
«Intesa USA-Kiev sulle terre rare, venerdì la firma»
L'intesa tra gli USA e l'Ucraina sulle terre rare per un valore di 500 miliardi di dollari, bloccata la scorsa settimana da Volodymyr Zelensky per le condizioni capestro imposte da Donald Trump, sembra ad un passo dalla firma.
In serata prima il Financial Times e poi un alto funzionario ucraino hanno sostenuto che i due Paesi hanno concordato i termini dell'accordo. «Gli USA hanno tolto le clausole sfavorevoli, venerdì potrebbe esserci la firma a Washington», ha riferito all'Afp il dirigente ucraino sotto condizione di anonimato. Più cauta la Casa Bianca, che nel briefing serale ha sostenuto che «non ci sono aggiornamenti significativi sull'accordo sulle terre rare».
Nel frattempo i negoziati tra USA e Russia, sull'Ucraina ma non solo, sembrano spostarsi sempre più verso il business. Il Cremlino ha sottolineato le «vaste opportunità» per l'estrazione di terre rare dal ricco sottosuolo russo in collaborazione con gli Stati Uniti. E spunta anche un piano europeo di collaborazione con l'Ucraina sui «materiali critici», come lo ha presentato il commissario europeo per la Strategia industriale, Stephane Sejourne, ieri in visita a Kiev.
Tra Donald Trump e Vladimir Putin, ha sottolineato il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, il primo passo deve essere «la soluzione della crisi ucraina». Dopo di che, ha aggiunto, i due Paesi potranno dedicarsi a «progetti commerciali, economici e di investimenti».
Tra i primi settori che si potranno prendere in considerazione, l'estrazione delle terre rare, perché «l'America ne ha bisogno e noi ne abbiamo in abbondanza», ha detto ancora Peskov. Ieri sera, in un'intervista in tv, Putin aveva lanciato l'idea di attirare investitori americani, pubblici e privati, proprio per lo sfruttamento delle terre rare, affermando che la Russia ha riserve «significativamente superiori» all'Ucraina, dalla regione di Murmansk nel nord-ovest, al Caucaso nel sud, fino all'Estremo Oriente.
Il Cremlino dice che ci vorrà tempo e pazienza per ricostruire i rapporti con gli USA dopo lo scontro degli ultimi anni, ma intanto mostra decisamente di apprezzare le mosse di Trump per il riavvicinamento. A partire dalla risoluzione approvata nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu su proposta americana in cui si auspica una pace duratura in Ucraina, ma evitando di identificare l'aggressore nella Russia.
«Gli Stati Uniti stanno assumendo una posizione molto più equilibrata, il che aiuta davvero gli sforzi volti a risolvere il conflitto», ha chiosato Peskov. Per poi auspicare che «forse, in base ai risultati dei contatti tra europei e americani» anche l'Europa «in qualche modo graviterà verso un maggiore equilibrio».
Per adesso l'Europa mostra di non voler restare esclusa dalla partita sui materiali strategici, come terre rare e altri metalli preziosi per la tecnologia industriale. «Ventuno dei 30 materiali critici di cui l'Europa ha bisogno possono essere forniti dall'Ucraina in una partnership win-win», ha affermato il commissario Séjourné dopo i suoi incontri a Kiev. «Si tratta di cooperazione con l'Ucraina, non c'è alcun tipo di competizione con gli Stati Uniti», ha tenuto a sottolineare un portavoce della Commissione.
Per rilanciare la cooperazione industriale con Washington, Putin ha avanzato anche l'idea di una partecipazione di imprese americane allo sviluppo di un polo per la produzione di alluminio nella regione asiatica di Krasnoyarsk, rispolverando un vecchio progetto dell'era sovietica. «Il costo ai prezzi attuali sarebbe di 15 miliardi di dollari, possiamo farci un pensiero», ha spiegato il presidente.
Intanto, le autorità russe stanno mettendo a punto le regole per l'eventuale ritorno di aziende occidentali che hanno lasciato il Paese dopo l'inizio del conflitto, secondo fonti del ministero delle Finanze citate dal quotidiano economico Vedomosti. Tuttavia, il primo vice primo ministro Denis Manturov ha detto all'agenzia Ria Novosti che, in particolare per i gruppi automobilistici occidentali, non sarà semplice tornare sul mercato russo, dove si sono affermati in questi tre anni i marchi cinesi.
Da parte loro, analisti e investitori americani citati dal New York Times ritengono improbabile che le grandi società USA vogliano tornare in Russia in tempi brevi. Non solo perché si troverebbero alle prese con un'economia di guerra con tassi di interesse al 21% e una carenza di manodopera, ma anche a causa dell'imprevedibilità della politica economica del Cremlino.
21:02
21:02
«Trump lavora a pace duratura in Ucraina»
Il premier britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron concordano sul fatto che il presidente americano Donald Trump sta lavorando per «una pace duratura in Ucraina» e «la sua leadership è benvenuta».
È quanto ha riferito una portavoce di Downing Street dopo la telefonata avvenuta nel pomeriggio tra il leader britannico e quello francese.
20:34
20:34
Un funzionario di Kiev conferma: concordati i termini sulle terre rare
L'Ucraina ha concordato i termini sull'accordo sulle terre rare con gli Stati Uniti: lo afferma un alto funzionario ucraino all'Afp.
20:09
20:09
La Casa Bianca: «Terre rare? Non ci sono aggiornamenti»
«Rispetto a quanto dichiarato dal presidente ieri, non ci sono aggiornamenti significativi sull'accordo sulle terre rare». Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, nel consueto briefing.
20:07
20:07
Intesa USA-Ucraina sui minerali: Kiev è pronta a firmare
L'Ucraina ha concordato con Washington i termini sull'accordo sui minerali ed è ora pronta a firmare l'intesa. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti.
20:06
20:06
Trump si aspetta che Zelensky firmi l'accordo sui minerali
«È essenziale» che l'accordo sui minerali venga firmato: il presidente «si aspetta che Zelensky lo firmi». Lo afferma la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, sottolineando che l'accordo è cruciale per «recuperare i soldi dei contribuenti americani che hanno finanziato la difesa nazionale dell'Ucraina».
18:50
18:50
Starmer conferma vertice con leader europei nel weekend
«Nel weekend ospiterò un gruppo di leader» per «portare avanti la discussione» sulla difesa comune europea. Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer, sottolineando che l'incontro si svolgerà dopo il suo incontro di giovedì con Donald Trump.
Starmer ha aggiunto di aver parlato in questi giorni col presidente ucraino Volodymyr Zelensky e oggi di nuovo con Emmanuel Macron, reduce a sua volta da Washington. Poi ha ribadito di voler fare da ponte fra America ed Europa, di non voler scegliere fra questi partner della Nato, ma non senza aggiungere che gli Usa restano «l'alleato più importante» del Regno Unito a livello bilaterale.
18:39
18:39
Starmer: «Tiranni come Putin capiscono solo la forza»
«I tiranni come (Vladimir) Putin capiscono solo il linguaggio della forza». Lo ha ribadito Il premier laburista britannico Keir Starmer giustificando in un discorso alla nazione da Downing Street l'annuncio fatto in Parlamento del «maggiore incrementi di spese militari» del Regno «dalla fine della Guerra Fredda».
Starmer ha ripetuto che vi sarà un prezzo da pagare fra tagli agli aiuti internazionali e al welfare britannico, ma che si tratta di una «sfida generazionale» e che la sicurezza nazionale è un dovere assoluto. Ha aggiunto che, se l'Europa non sarà in grado di «proteggere l'Ucraina», l'instabilità e i rischi aumenteranno.
17:40
17:40
Von der Leyen: «Per Kiev garanzie di sicurezza con scudo USA»
«Sostengo l'iniziativa del presidente Trump per l'Ucraina per un accordo di pace durevole, con garanzie di sicurezza e con una rete di protezione degli USA. Noi dobbiamo insistere sul sostegno economico e militare all'Ucraina perché è nell'interesse dell'Europa raggiungere una vera pace attraverso la forza. E dobbiamo aumentare la nostra pressione sulla Russia per concordare un accordo di pace che sia durevole e attuabile». Lo ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen al rientro dal suo viaggio in Ucraina.
15:30
15:30
«Un giorno triste per gli Stati Uniti all'ONU, momento deplorevole»
«Una giornata triste per gli Stati Uniti all'ONU». Il comitato editoriale del Wall Street Journal critica la decisione americana di votare con la Russia sulla risoluzione per l'Ucraina. Un «momento deplorevole», aggiunge il quotidiano dell'impero di Rupert Murdoch.
«La risoluzione non ha alcuna importanza pratica, anche se sottolinea la svolta di Donald Trump verso la Russia nel conflitto. Forse» il presidente americano «pensa che dire la verità sulla Russia spingerà Vladimir Putin ad abbandonare i negoziati con l'Ucraina. Ronald Reagan, che cercò e raggiunse la pace, non si è tirato mai indietro dal dire la verità sull'Unione Sovietica. Verità che era un'arma essenziale per sconfiggere quello che Reagan chiamava un 'impero del male», mette in evidenza il comitato editoriale.
13:42
13:42
Incontro a Londra tra leader europei
Un gruppo di leader europei si recherà domenica a Londra per incontrare la controparte britannica in vista della messa a punto di piani comuni per la difesa. Lo ha annunciato il primo ministro polacco Donald Tusk dopo il bilaterale con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.
«Sono convinto che l'Unione europea sarà veramente unita sulla questione dell'Ucraina. E che il 6 marzo rafforzeremo l'Ucraina nella sua difesa contro la Russia e la indeboliremo», ha aggiunto Tusk.
«Il fatto che alcuni in Europa stiano finalmente iniziando a parlare in modo sempre più audace dell'utilizzo dei beni russi congelati in un modo o nell'altro dimostra che questa sicurezza sta diventando una vera priorità per l'intera Unione Europea, compreso il finanziamento delle spese relative alla sicurezza», ha sottolineato Tusk.
Il primo ministro polacco ha poi aggiunto: «il voto alle Nazioni Unite ha dimostrato che l'Europa è praticamente, con una sola eccezione, unita, e quando si tratta di Ucraina non c'è da sorprendersi».
10:43
10:43
«Gli Stati Uniti stanno assumendo una posizione molto più equilibrata»
«Gli Stati Uniti stanno assumendo una posizione molto più equilibrata, il che aiuta davvero gli sforzi volti a risolvere il conflitto intorno all'Ucraina». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando l'adozione da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu della risoluzione proposta da Washington.
Il portavoce, citato dall'agenzia Interfax, ha aggiunto che «forse, in base ai risultati dei contatti tra europei e americani» anche l'Europa «in qualche modo graviterà verso un maggiore equilibrio».
Peskov, cambiando argomento, ha poi detto che ci sono «vaste» possibilità di cooperazione tra Washington e Mosca per l'estrazione di terre rare, perché gli Usa ne hanno bisogno e la Russia ne ha a sufficienza.
Il portavoce ha tuttavia chiarito che eventuali accordi economici con gli Usa saranno possibili solo dopo che sarà stata raggiunta un'intesa per mettere fine al conflitto ucraino.
«La prossima cosa in agenda - ha detto - è il regolamento della crisi ucraina. E poi, specialmente perché gli stessi americani hanno parlato di questo, verrà il tempo per considerare possibili progetti per il commercio, l'economia e la cooperazione negli investimenti. Ci sono prospettive molto vaste per questo».
10:23
10:23
Esplosioni al consolato russo a Marsiglia, due fermi
Due persone sono state fermate e sono al momento detenute il relazione al lancio di ordigni esplosivi ieri contro il consolato russo a Marsiglia. Lo rende noto la procura locale.
Ieri mattina, l'edificio del consolato russo, che sorge in un quartiere con diverse altre sedi diplomatiche, era stato preso di mira dal lancio di molotov, seguito da «detonazioni». Il lancio di ordigni non ha provocato né ferimento di persone, né danni all'edificio.
L'azione era stata subito definita «attentato terroristico» da Mosca, nel giorno del terzo anniversario del conflitto in Ucraina. I due fermati, secondo la procura, sono «maggiorenni».
Per il quotidiano La Provence, sono stati «individuati dalla polizia mentre partecipavano a una manifestazione a favore dell'Ucraina» ieri sera.
08:24
08:24
La Cina «si oppone con forza» alle ultime sanzioni «unilaterali» adottate dal Regno Unito
La Cina «condanna», «si oppone con forza» e ha presentato «rimostranze formali» contro le ultime sanzioni «unilaterali» adottate ieri dalla Gran Bretagna contro entità e individui di diversi Paesi, tra cui 10 del Dragone, «per la loro fornitura di equipaggiamenti vitali per l'esercito russo», nell'ambito del pacchetto più grande di misure varate contro Mosca per la sua guerra all'Ucraina.
Un portavoce dell'ambasciata cinese a Londra ha affermato che le sanzioni «non hanno alcuna base nel diritto internazionale» e ledono «i legittimi diritti e interessi delle aziende cinesi», assicurando l'adozione di azioni «necessarie» di difesa.
Il portavoce, in una nota, ha ribadito che sulla questione ucraina «la posizione della Cina è stata giusta e oggettiva». Pechino, a tal proposito, «ritiene che il dialogo e la negoziazione siano l'unica via d'uscita praticabile dalla crisi e si è impegnata a promuovere colloqui per la pace», oltre a esercitare «un rigoroso controllo delle esportazioni di articoli a duplice uso in conformità con le leggi e i regolamenti».
La Repubblica popolare «non alimenta mai il fuoco o cerca guadagni egoistici», ma «non accetteremo certamente di essere il capro espiatorio in alcun modo». Pertanto, l'invito alla parte britannica è di «rettificare i propri illeciti e di revocare le sanzioni contro le aziende cinesi» perché, in caso contrario, «adotteremo le misure necessarie per difendere i loro legittimi diritti e interessi».
07:21
07:21
L'ONU approva la risoluzione USA sull'Ucraina: la Russia non è citata come aggressore
Al termine di una giornata fiume al Palazzo di Vetro, nel terzo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato una brevissima risoluzione presentata degli Stati Uniti che chiede la «rapida fine della guerra» senza però citare la Russia come aggressore e senza far riferimento alla sovranità e alla integrità territoriale di Kiev, come era invece stato sancito in Assemblea, dove la risoluzione Usa era stata approvata con questi emendamenti proposti dall'Ue.
Francia e Gran Bretagna, che avrebbero potuto porre il veto in Consiglio di Sicurezza sulla risoluzione Usa, hanno preferito astenersi, spianando la strada alla versione di Trump.
Il testo, «nella sua elegante semplicità» come l'ha definito la rappresentante americana Dorothy Shea (la nuova rappresentante permanente dell'amministrazione Trump Elise Stefanik deve essere confermata dal Senato), è stato adottato con 10 voti a favore, nessuno contro e cinque astenuti (i paesi europei del Consiglio Sicurezza, vale a dire Francia, Slovenia, Grecia e Danimarca, più la Gran Bretagna) mentre Russia e Usa si sono trovati per una volta sullo stesso fronte assieme alla Cina. Il voto ha certificato, con il riallineamento della presidenza Usa e del Cremlino, il nuovo ordine mondiale emerso dopo l'elezione di Trump alla Casa Bianca.
«La risoluzione è un passo che va nella giusta direzione», ha detto l'ambasciatore russo Vassily Nebenzia dopo aver posto due volte il veto su altrettanti emendamenti presentati dagli europei.
Grazie alle regole arcaiche che da 80 anni regolano il massimo organo di governo politico del mondo, l'esito del voto in Consiglio è andato diversamente rispetto a quanto accaduto in mattinata in Assemblea Generale, quando lo stesso testo degli Stati Uniti è stato adottato con 93 voti favorevoli dopo esser stato radicalmente modificato da tre emendamenti europei.
E se anche inferiori ai voti del 2022, quando i sì a favore dell'Ucraina erano stati circa 140, il risultato è stato giudicato ugualmente buono dalla diplomazia europea nell'attuale clima di polarizzazione creato al Palazzo di Vetro dal ciclone Trump. Altri 93 paesi hanno votato a favore di una risoluzione ucraina supportata dalla Ue: «Questo è un momento storico che definirà il futuro dell'Ucraina, dell'Europa e il nostro futuro comune», aveva detto la vice ministra degli Esteri ucraina, Betsa Mariana.
06:20
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«L'invasione russa dell'Ucraina ha minato le fondamenta stesse dell'ordine internazionale»
«L'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina ha minato le fondamenta stesse dell'ordine internazionale». Lo ha detto in Consiglio di Sicurezza Rosemary DiCarlo, capo del Dipartimento per le Operazioni di Pace e gli Affari Politici dell'Onu nel terzo anniversario dell'inizio della guerra.
DiCarlo ha ricordato che, dal 24 febbraio 2022, almeno 12.654 civili ucraini, tra cui 673 bambini, sono stati uccisi e che «i numeri continuano ad aumentare poiché gli attacchi brutali della Russia persistono in tutto il Paese».
06:18
06:18
La tregua in Ucraina potrebbe essere raggiunta in qualche settimana»
«La tregua in Ucraina potrebbe essere raggiunta in qualche settimana». Lo ha detto Emmanuel Macron a Washington. Il presidente francese ha ripetuto un concetto espresso da Donald Trump durante il loro incontro bilaterale.
06:10
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Il punto alle 6
Due donne sono rimaste ferite ieri notte a causa dei bombardamenti russi nella regione ucraina di Kharkiv: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleh Syniehubov, come riporta Ukrinform.
«Verso le 23:15 gli occupanti hanno attaccato Derhachi. Secondo i medici, due donne civili sono rimaste ferite e sono state curate sul posto. Alcune case sono state danneggiate», ha scritto Syniehubov.
Le autorità ucraine hanno dichiarato questa mattina lo stato di allerta aerea su tutto il territorio nazionale in seguito al lancio di missili da crociera da parte di quattro bombardieri Tu-95 MS russi. Lo riportano i media nazionali, che citano l'Aeronautica militare.
In un primo momento era stato riferito che i missili si dirigevano verso la regione di Kiev, in seguito hanno cambiato direzione e si sono diretti verso la regione di Poltava e successivamente verso la vicina regione di Cherkasy, dove la popolazione ha udito un'esplosione vicino all'omonima città.
Il gruppo tattico Ovest russo ha distrutto una stazione di comunicazione satellitare Starlink (SpaceX) e 21 postazioni di controllo di droni ucraini nelle ultime 24 ore: lo ha detto alla Tass il suo portavoce, Ivan Bigma.
«Il gruppo tattico Ovest ha distrutto sei cannoni di artiglieria da campo, quattro dei quali erano stati prodotti nei Paesi della Nato, e quattro mortai - ha affermato Bigma -. Inoltre, sono state distrutte la stazione di guerra elettronica Kvertus, una stazione di comunicazione satellitare Starlink, 21 postazioni di controllo dei droni e tre depositi da campo di munizioni».
Le difese aeree del gruppo tattico hanno anche abbattuto nove droni ucraini ad ala fissa, ha aggiunto il portavoce.