Il punto

Un piano per difendere l'Europa da 800 miliardi di euro

Lo ha presentato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, sottolineando che l'UE «è pronta ad assumersi le proprie responsabilità» per un continente sicuro e resiliente
©OLIVIER MATTHYS
Red. Online
04.03.2025 12:00

Lo sforzo, complessivo, è enorme. Oggi, martedì, la Commissione Europea ha proposto un nuovo prestito congiunto da 150 miliardi di euro. Soldi da riversare ai governi dell'Unione Europea e da utilizzare per la difesa, nell'ambito di un finanziamento totale da 800 miliardi volto, appunto, ad aumentare le capacità difensive del continente. I 150 miliardi di euro di nuovi prestiti congiunti, ha spiegato la Commissione, saranno destinati alla costruzione di capacità paneuropee in settori quali la difesa aerea e missilistica, i sistemi di artiglieria, i missili e le munizioni, i droni e i sistemi anti-drone o, ancora, per soddisfare altre esigenze: dalla cibernetica alla mobilità militare.

«Aiuterà gli Stati membri a mettere in comune la domanda e ad acquistare insieme» ha spiegato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, quasi a voler riprendere un concetto espresso ieri dal generale dell'esercito italiano Paolo Capitini che, intervistato dal Corriere del Ticino, aveva detto: «È il momento, se non di creare un esercito europeo, almeno di uniformare armi e strumentazione». Ancora von der Leyen: «Questo piano ridurrà i costi, ridurrà la frammentazione, aumenterà l'interoperabilità e rafforzerà la nostra base industriale della difesa».

I leader dell'UE discuteranno la proposta nel corso di un vertice speciale dedicato alle spese per la difesa, in agenda giovedì. La Commissione ha inoltre proposto di eliminare i limiti imposti dalle norme UE sulla spesa pubblica in caso di investimenti nel settore della difesa. «Se gli Stati membri aumentassero la spesa per la difesa in media dell'1,5% del PIL, si potrebbe creare uno spazio fiscale di quasi 650 miliardi di euro» ha aggiunto von der Leyen. Al momento, la spesa per la difesa dei Paesi europei membri della NATO è tutto fuorché uniforme. Di qui, anche, le critiche dell'amministrazione Trump. Se la Polonia destina oltre il 4% del proprio PIL agli armamenti, la Spagna riserva alla spesa militare solo l'1,28%. 

La Commissione, inoltre, ha proposto che i Paesi dell'UE possano utilizzare per scopi di difesa i fondi che ricevono dal bilancio dell'UE per equiparare gli standard di vita in tutta Europa. Unendo i puntini, tutti questi elementi potrebbero fornire ai governi dell'UE fino a 800 miliardi di euro da spendere in progetti di difesa. «L'Europa è pronta ad assumersi le proprie responsabilità» ha dichiarato von der Leyen. «L'Europa potrebbe mobilitare quasi 800 miliardi di euro per un continente sicuro e resiliente. Continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner della NATO. Questo è un momento importante per l'Europa. E noi siamo pronti a fare un passo avanti».