Un po' dentro, un po' fuori: è la «zona Renzi»
Matteo Renzi no. Ci sono politici italiani che caracollano per gli studi televisivi e i corridoi delle Camere, che usano lo stampo per i comunicati, tanto prevedibili quanto le finte di Leao di questi ultimi tempi, noiosi e ripetitivi com’è noiosa e ripetitiva la vita di quel giovane bancario raccontato da Giuseppe Pontiggia. Matteo Renzi no. Che piaccia o non piaccia, Matteo Renzi no.
A quasi cinquant’anni, a oltre dieci dal governo Renzi che è durato, come è avvezzo a precisare, ben 1.024 giorni, cioè 2 anni, 9 mesi e 20 giorni, Matteo Renzi da Pontassieve è sempre a bordocampo, un po’ dentro, un po’ fuori, in uno spazio indefinito, fra gli spogliatoi, la panchina, il terreno di gioco. La potremmo chiamare la «zona Renzi».
Insomma il senatore della Repubblica, da una posizione di privilegio, dà indicazioni a Elly Schlein su come ricreare il centrosinistra, punzecchia Giuseppe Conte che s’avvita su sé stesso, impartisce lezioni di governo a Giorgia Meloni, elargisce commenti sui fatti più caldi, che sia l’operazione Albania sui migranti oppure l’inchiesta di Milano sulla banda degli spioni. Frequenti apparizioni televisive e una media di una intervista ogni tre giorni sui maggiori quotidiani. Come se fosse una cura. Nel mentre, con evidente successo, prosegue la sua attività di conferenziere e quant’altro che ha contribuito a un reddito complessivo di 2,584 milioni euro nel 2022 e di 3,217 milioni di euro nel 2023.
Tutto ciò rende superfluo per i media italiani, che dagli albori ne subiscono il fascino, rammentare i recenti scivoloni elettorali in coppia con Carlo Calenda, il progetto scomparso di Centro, le microfratture dentro il suo micropartito di Italia Viva, i strascorsi non sempre brillanti da segretario del Partito Democratico.
L’autoanalisi del centrosinistra sul fallimento per il governo regionale della Liguria è partita da una domanda secca: con Renzi avremmo vinto? E autorevoli editorialisti, per esempio Paolo Mieli sul Corsera, hanno fatto intendere che sì, con Renzi, avreste vinto. Per una volta il dilemma di Nanni Moretti in «Ecce Bombo» - «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?» - si risolve con entrambe le soluzioni. È la «zona Renzi»: un po’ non vengo per niente, un po’ me ne sto in disparte. Se serve, però, sto qui.