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Ne dà notizia l'esercito israeliano, spiegando di non essere riuscito a intercettarlo – Quattordici i feriti – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:21
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Israele: «Il Papa sceglie di ignorare la crudeltà di Hamas»
Il ministero degli Esteri israeliano replica a Papa Francesco che oggi ha condannato gli attacchi aerei israeliani a Gaza. «La crudeltà è quando i terroristi si nascondono dietro i bambini mentre cercano di uccidere i bambini israeliani; la crudeltà è quando i terroristi prendono in ostaggio 100 persone per 442 giorni, tra cui un neonato e dei bambini, e abusano di loro», precisa il ministero in una nota. «Purtroppo il Papa ha scelto di ignorare tutto questo, così come il fatto che le azioni di Israele hanno preso di mira i terroristi che hanno usato i bambini come scudi umani». Lo riporta The Times of Israel.
22:33
22:33
Il Papa criticato da Israele
Israele ha accusato Papa Francesco di «doppi standard» dopo aver condannato il bombardamento di bambini a Gaza come «crudeltà» a seguito di un attacco aereo che ha ucciso sette bambini di una famiglia.
«Le osservazioni del Papa sono particolarmente deludenti in quanto sono scollegate dal contesto reale e fattuale della lotta di Israele contro il terrorismo jihadista, una guerra su più fronti che gli è stata imposta a partire dal 7 ottobre», ha affermato in una dichiarazione il ministero degli Esteri israeliano. «Basta con i doppi standard e con l'individuazione dello stato ebraico e del suo popolo».
22:32
22:32
USA: «Colpiti obiettivi dei ribelli Houthi a Sana'a»
Il Comando centrale americano ha annunciato di aver colpito obiettivi dei ribelli Houthi nella capitale dello Yemen, Sanaa. «Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno condotto attacchi aerei di precisione contro un impianto di stoccaggio missilistico e una struttura di comando e controllo gestita dagli Houthi», si legge in una nota del Comanda pubblicata su X.
«Le forze del Centcom - si legge nella nota - hanno condotto attacchi deliberati per bloccare le operazioni Houthi contro navi da guerra e navi mercantili della Marina statunitense nel Mar Rosso meridionale, Bab al-Mandeb e Golfo di Aden». Durante l'operazione di oggi, il Comando centrale ha anche abbattuto diversi droni dei ribelli e un missile da crociera antinave sul Mar Rosso. L'operazione ha coinvolto risorse dell'aeronautica americana e della Marina americana, inclusi gli F/A-18, precisa il Centcom.
21:55
21:55
«Esplosioni a Sana'a»
«Poco fa è stata segnalata un'esplosione nella capitale yemenita Sana'a. Non è chiaro se sia stata causata da un attacco aereo israeliano». Lo riporta il «Times of Israel», precisando che l'esplosione è avvenuta ore dopo l'attacco dei ribelli Huthi a Israele.
Secondo il quotidiano yemenita «Al-Masirah», legato agli Huthi sostenuti dall'Iran, le esplosioni sono state causate da attacchi aerei. Lo riporta sempre il «Times of Israel», precisando che secondo fonti israeliane, gli attacchi sono stati condotti dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti e non da Israele.
21:54
21:54
Siria: il governo ad interim avrebbe nominato il ministro della difesa
Le autorità siriane al potere hanno nominato Murhaf Abu Qasra, figura di spicco dell'insurrezione che ha rovesciato Bashar al-Assad, ministro della difesa del governo ad interim. Lo riportano i media internazionali.
Abu Qasra, noto anche con il nome di battaglia Abu Hassan 600, è una figura di spicco del gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS) che questo mese ha estromesso Assad dal potere e ha guidato numerose operazioni militari durante la rivoluzione siriana.
20:26
20:26
«Assad è fuggito in Russia con il suo tesoriere»
Un'offensiva lampo dei ribelli all'inizio di questo mese ha colto di sorpresa il clan al potere in Siria. Il presidente Bashar al-Assad è fuggito in Russia l'8 dicembre, lasciandosi alle spalle molti dei suoi collaboratori, alcuni dei quali hanno cercato rifugio nei paesi vicini.
Secondo due fonti, il presidente detronizzato, fuggito a Mosca tramite l'aeroporto militare russo di Hmeimim sulla costa siriana, era accompagnato solo da una manciata di confidenti. Tra loro c'erano il suo alleato più intimo, il segretario generale degli affari presidenziali Mansur Azzam, così come il suo consigliere economico Yassar Ibrahim, che supervisiona l'impero finanziario di Bashar e sua moglie Asma. «Se n'è andato con il suo segretario e il suo tesoriere», ha detto in tono beffardo una fonte interna che ha chiesto l'anonimato.
Il fratello di Bashar, Maher al-Assad, comandante della Quarta Divisione d'élite incaricata di difendere Damasco, non era a conoscenza dei piani del fratello. Secondo una fonte militare siriana, Maher, abbandonando i suoi uomini, ha preso un'altra strada, fuggendo in elicottero verso l'Iraq, per poi recarsi in Russia.
Una fonte della sicurezza irachena ha riferito all'AFP che Maher è arrivato in Iraq in aereo il 7 dicembre e vi è rimasto per cinque giorni. Sua moglie Manal al-Jadaan e suo figlio sono entrati brevemente in Libano prima di ripartire dall'aeroporto di Beirut, ha aggiunto il ministro degli interni libanese Bassam Mawlawi, senza rivelare la loro destinazione finale.
Un altro peso massimo del governo di Assad, Ali Mamluk, ex capo dell'apparato di sicurezza siriano, è fuggito in Russia tramite l'Iraq, ha detto una fonte militare siriana. Suo figlio è passato attraverso il Libano prima di partire per un'altra destinazione, secondo una fonte della sicurezza libanese.
Nei giorni scorsi il ministero degli interni iracheno aveva negato la presenza di Maher al-Assad o di Mamluk in Iraq.
Maher e Bashar al-Assad sono ricercati dalla Francia per presunta complicità nei crimini di guerra commessi durante gli attacchi chimici in Siria nell'agosto 2013.
20:25
20:25
Celebrazioni di Natale in sordina a Betlemme, solidali con Gaza
Per il secondo anno consecutivo le celebrazioni natalizie nella città di Betlemme, in Cisgiordania, restano in sordina in solidarietà con la Strsicia di Gaza. Lo riporta l'agenzia turca Anadolu, precisando che oggi il comune di Betlemme ha annunciato che le celebrazioni saranno limitate ai riti religiosi.
Il sindaco Anton Salman ha annunciato nel corso di una conferenza stampa che «il comune ha deciso di limitare le celebrazioni natalizie di quest'anno a preghiere e riti religiosi, per sottolineare la nostra condanna dell'oppressione (israeliana) in corso contro Gaza e in tutta la Palestina».
Salman ha anche criticato «il silenzio della comunità internazionale di fronte ai massacri israeliani» e ha chiesto «un intervento serio e immediato per porre fine alle violazioni» dello Stato ebraico.
Il sindaco ha affermato che Betlemme, il luogo di nascita di Gesù, soffre di restrizioni da parte di Israele che l'ha isolata dai suoi vicini palestinesi dal 7 ottobre del 2023.
16:22
16:22
Hamas: accordo più vicino che mai senza nuove condizioni
Le delegazioni dei leader di Hamas, della Jihad islamica palestinese e del Fronte popolare per la liberazione della Palestina si sono incontrate ieri al Cairo per discutere i negoziati in corso per un cessate il fuoco e un accordo per il rilascio degli ostaggi. Lo riporta il «Times of Israel». Hamas ha affermato che la possibilità di raggiungere un accordo «è più vicina che mai se il nemico smette di porre nuove condizioni».
Le fazioni «hanno sottolineato la volontà di tutti di porre fine all'aggressione contro il nostro popolo», si legge nella dichiarazione di Hamas, apparentemente riferendosi alla richiesta di un cessate il fuoco permanente.
La natura dell'accordo di cessate il fuoco è il principale argomento di contesa nei colloqui, con Hamas che chiede la fine definitiva dei combattimenti, mentre Israele chiede una pausa temporanea durante la quale alcuni degli ostaggi vengano rilasciati, seguita dalla ripresa dei combattimenti per completare lo smantellamento delle capacità militari e di governo del gruppo terroristico, ha detto un diplomatico arabo al «Times of Israel» all'inizio di questa settimana.
Israele cerca di far sì che l'accordo faccia riferimento al cessate il fuoco come a qualcosa che «pone fine all'operazione militare» mentre Hamas insiste sul fatto che il testo afferma che il cessate il fuoco «porrà fine alla guerra».
13:21
13:21
Teheran denuncia: «In Siria ucciso addetto ambasciata Iran»
Teheran denuncia che il 15 dicembre un addetto locale dell'ambasciata iraniana in Siria è stato ucciso in quella che viene definita «un'azione criminale eseguita da elementi terroristi». Il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Esmail Baghaei, scrive che all'addetto, Davoud Bitaraf, è stato sparato contro mentre si trovava sulla sua automobile a Damasco.
«Il corpo di Bitaraf è stato trovato, quindi identificato e trasferito in Iran i questi ultimi giorni», ha detto il portavoce, citato dall'agenzia Tasnim, aggiungendo che «il ministero degli Esteri sta trattando la faccenda con serietà attraverso i cabali diplomatici e internazionali». L'Iran, ha concluso Baghaei, ha fatto appello al nuovo potere siriano, che definisce «governo di transizione» perché «identifichi e punisca» i responsabili come è suo dovere fare«.
13:16
13:16
«21 morti in 24 ore a Gaza, il bilancio sale a 45.227»
Il ministero della salute di Gaza, espressione di Hamas, ha dichiarato che nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza sono morti almeno 21 palestinesi e altri 61 sono rimasti feriti e che il bilancio totale dei morti palestinesi nella Striscia dall'inizio della guerra è salito a 45.277, con in più 107.573 feriti totali. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese WAFA.
12:26
12:26
Netanyahu al WSJ: «Non firmo un accordo se implica la fine della guerra a Gaza»
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista al Wall Street Journal, in rilievo su alcuni media israeliani fra cui Haaretz, ha detto che non firmerà un accordo sugli ostaggi se questo implica la fine della guerra a Gaza, che potrà terminare solo con la rimozione completa di Hamas.
«Non li lasceremo al potere a Gaza, a soli 30 chilometri da Tel Aviv. Non accadrà», ha affermato, citato da Haaretz. All'intervistatore Elliot Kaufmann, Netanyahu ha detto che Israele «sta vincendo alla grande» contro i suoi nemici: ha indebolito Hamas e Hezbollah e provocato la caduta del regime degli Assad in Siria, ha sottolineato.
10:17
10:17
La Siria deve mantenere «eguale distanza» nella regione
Le nuove autorità di Damasco hanno affermato ieri sera che la Siria deve mantenere «eguale distanza» dagli attori regionali e rifiutare qualsiasi «polarizzazione».
«La parte siriana (...) ha sottolineato che il popolo siriano è equidistante da tutti i paesi e i partiti della regione e che la Siria rifiuta qualsiasi polarizzazione», si legge in una dichiarazione rilasciata dalle nuove autorità a seguito del primo incontro ufficiale tra Abu Mohammed al Jolani, il nuovo leader della Siria, e una delegazione diplomatica americana.
10:16
10:16
In Israele «solo il 22% si fida del governo, il 75% dell'IDF»
Secondo un recente sondaggio di Channel 13, in Israele solo il 22% della popolazione ha fiducia nel governo attuale, con un 29% che dice di fidarsi del premier Banyamin Netanyahu, mentre la fiducia nell'IDF, le forze armate, è del 75%.
Stando a quanto rivela l'inchiesta dell'emittente israeliana, riportato dal Times of Israel, il gradimento cala poi al 47% in relazione alla persona del capo di stato maggiore, il generale Herzi Halevi, e crolla addirittura al 24% per il ministro della difesa, Israel Katz.
Alla domanda di quale obiettivo gli intervistati interpreterebbero come la vittoria di Israele nella guerra a Gaza, il 68% indica il ritorno a casa di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas, il 12% l'annessione della Striscia di Gaza allo stato di Israele, il 4% il ritorno alle loro case dei residenti al confine, l'8% l'instaurazione di una leadership palestinese moderata, diversa da Hamas, nella Striscia, mentre l'8% non si pronuncia, scrive il Times of Israel.
08:54
08:54
Gli Houthi rivendicano l'attacco missilistico su Israele
I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato la responsabilità di un attacco missilistico nel centro di Israele, dopo che l'esercito israeliano ha ammesso di non essere riuscito a intercettare un proiettile che ha colpito Tel Aviv.
In una dichiarazione, gli Houthi hanno affermato di aver «colpito un obiettivo militare del nemico israeliano nell'area occupata» di Tel Aviv usando un missile balistico.
08:12
08:12
Il punto alle 8
L'esercito israeliano ha dichiarato di non essere riuscito a intercettare un «proiettile» lanciato dallo Yemen che è atterrato vicino a Tel Aviv, e il servizio medico nazionale ha affermato che quattordici persone sono rimaste leggermente ferite.
«In seguito alle sirene suonate poco fa nel centro di Israele, è stato identificato un proiettile lanciato dallo Yemen e sono stati effettuati tentativi di intercettazione senza successo», ha affermato l'esercito israeliano sul suo canale Telegram. «Poco tempo fa, sono state ricevute segnalazioni di un'arma caduta in uno degli insediamenti nel distretto di Tel Aviv», ha affermato la polizia israeliana. Il servizio medico di emergenza ha riferito che tre persone sono state portate in ospedale con lievi ferite e diverse altre sono state curate vicino alla scena, anche per shock.