Un proiettile o una scheggia? Trump attacca il capo dell'FBI

Donald Trump ha utilizzato la sua piattaforma Truth Social per attaccare il capo dell'FBI Christopher Wray - da lui nominato nel 2017 - dopo che nella sua testimonianza al Congresso sull'attentato al tycoon ha detto di non essere sicuro se sia stato un proiettile o una scheggia a colpirlo all'orecchio mentre teneva un comizio all'aperto a Butler, Pennsylvania, il 13 luglio.

«Il capo dell'FBI Christopher Wray ha detto al Congresso che non era sicuro se fossi stato colpito da schegge, vetri o un proiettile (l'FBI non ha nemmeno controllato!), ma era sicuro che il disonesto Joe Biden fosse fisicamente e cognitivamente 'tranquillo'. Sbagliato!», scrive.

«Ecco perché - prosegue - non sa nulla dei terroristi e degli altri criminali che si riversano nel nostro Paese a livelli record. Il suo unico obiettivo è distruggere i patrioti del 6 gennaio, fare irruzione a Mar-a-Lago e salvare i pazzi della sinistra radicale, come quelli che ora a Washington bruciano bandiere americane e imbrattano di vernice spray i nostri grandi monumenti nazionali, senza alcuna punizione».

«No, sfortunatamente è stato un proiettile a colpire il mio orecchio, e l'ha colpito duramente. Non c'era vetro, non c'erano schegge. L'ospedale l'ha definita una 'ferita da proiettile all'orecchio', ed è quello che era. Non c'è da stupirsi che l'FBI, un tempo leggendaria, abbia perso la fiducia dell'America!», aggiunge.

L'FBI intende sentire Donald Trump nelle indagini sull'attentato da lui subito per ottenere una «dichiarazione della vittima». Lo ha fatto sapere la CNN.

Il colloquio è una procedura standard per le vittima di un crimine. «Sin dal giorno dell'attacco, l'FBI è stata coerente e chiara nel dire che la sparatoria è stata un tentativo di assassinio dell'ex presidente Trump, che ha causato il suo ferimento, così come la morte di un padre eroico e il ferimento di altre persone», ha affermato l'agenzia in una nota.