La luce in fondo al tunnel

Un violoncello per la speranza in Svizzera (e non solo)

Ritorna la rubrica del Corriere del Ticino dedicata alle «buone notizie»: ecco alcuni temi per pensare positivo
© REUTERS
Camilla Vagnozzi
01.03.2025 20:49

In occasione dell’ultimo World Economic Forum (WEF), tenutosi a Davos, in Svizzera, tra il 20 e il 24 gennaio 2025, è riapparso sulle scene Yo-Yo Ma, violoncellista di fama mondiale. Il progetto al quale l’artista ha aderito è «Performing Hope», il cui intento è porre l’attenzione sulla crisi climatica attraverso l’arte. E così è successo anche qualche settimana fa, quando si è esibito in un’atmosfera suggestiva, ai piedi delle montagne svizzere e durante una consistente nevicata. L’intento dell’iniziativa? Ricordare che il mondo «deve evitare un requiem per i ghiacciai [...] e invece usare la finestra di speranza che esiste ancora e fare rapidi tagli alle emissioni di gas serra».

Campioni del sociale

Nelle ultime settimane i nomi di personaggi celebri sono stati associati a iniziative di grande impatto sociale. È, ad esempio, il caso dell’ex campione di basket Michael Jordan responsabile del finanziamento di una clinica che, in Carolina del Nord (Stati Uniti), permette l’assistenza anche ai pazienti privi di assicurazione sanitaria. Non si tratta di un’iniziativa isolata: in passato Jordan si era già impegnato in simili attività, contribuendo con donazioni e rilasciando pubblicamente dichiarazioni che sottolineassero l’importanza del diritto di accesso al sistema sanitario, tema fortemente dibattuto negli Stati Uniti. 

Il lupo per combattere il riscaldamento globale

È di pochi giorni fa uno studio, pubblicato su Ecological solutions and evidence, sul ruolo del lupo nell’ecosistema in cui vive e, più in generale, sull’impatto che la specie può avere sul Pianeta. Stando a quanto ipotizzato dagli esperti, in alcune aree della Scozia sarebbe sufficiente introdurre una popolazione di circa 200 lupi per raggiungere significativi vantaggi sugli ecosistemi locali, contribuendo direttamente alla rigenerazione delle foreste e alla diminuzione di CO2.

Come? In breve: le foreste native scozzesi sono praticamente sparite dal Paese a causa dell’alta richiesta di legname. D’altra parte, una delle cause della ormai limitata presenza di boschi è legata agli animali popolano queste aree: l’assenza del lupo, da un lato, scomparso da oltre 250 anni da questi territori. La presenza di cervi, dall’altro, che si nutrono di piccoli alberi impedendogli di crescere e formare foreste. Da qui l’idea di introdurre nuovamente il lupo, così da ristabilire un originario ciclo di vita dei luoghi e «dare respiro» agli alberi.

Come riportato nello studio, «l’'espansione su larga scala dei boschi, facilitata dal ritorno dei lupi, può contribuire agli obiettivi climatici nazionali e potrebbe fornire potenziali benefici economici».

Che cosa faresti se stessi sprecando 70 kg di cibo?

A fine gennaio 2025 è stata diffusa l’ultima ricerca Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) nella quale si legge che nel 2024 «in Europa gli sprechi alimentari complessivi sono stati pari a 59 milioni di tonnellate, per un valore di 132 miliardi di euro». Ma i dati non finiscono qui: per il 2023 si parla di circa 12 kg per persona di cibo sprecato in ristoranti o mense e di circa 70 kg per persona di cibo sprecato, in un anno, nelle nostre case. 

Che fare, quindi? Agire per limitare gli sprechi è, ormai, un dovere dei cittadini. E spesso è sufficiente adottare delle pratiche semplici ed economiche, come fare una lista della spesa e pianificare i pasti, utilizzare gli avanzi per cucinare altre pietanze, controllare sempre le scadenze e posizionare in bella vista in frigorifero o in dispensa gli alimenti da consumare prima, conservare correttamente i cibi o adeguare le porzioni al proprio appetito.

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