Una folla immensa rende omaggio a papa Francesco

In piedi. Impietrita dal dolore. In lacrime. Uno zainetto verde che le copriva le spalle, indossato sopra la veste azzurra e il cardigan nero. Suor Geneviève Jeanningros, 81 anni, era definita da Francesco la «ragazza terribile». Amica personale del Papa, svolge da oltre 50 anni un’azione pastorale in mezzo alle comunità Lgbtq+, alle prostitute e ai giostrai del Luna Park di Ostia Lido, con i quali condivide la vita abitando in una roulotte assieme a una consorella, Anna Amelia Giacchetto, anch’essa appartenente all’ordine delle Piccole Sorelle di Gesù. Questa mattina, mentre i cardinali e i vescovi passavano davanti al feretro per l’ultimo saluto al pontefice, suor Geneviève ha infranto il rigidissimo protocollo vaticano. E si è fermata ai piedi della bara aperta di Bergoglio. Pregava e piangeva. E nessuno ha avuto il coraggio o l’ardire di chiederle di allontanarsi.
È questa, probabilmente, una delle immagini simbolicamente più forti della prima giornata di omaggio alla salma del Papa. Insieme con le lunghissime code che, subito, si sono formate in piazza San Pietro. Otto ore di media per riuscire a portare l’ultimo saluto al pontefice argentino.
La traslazione
Una giornata iniziata molto presto, nella cappella di Santa Marta, dove dopo il momento di preghiera, presieduto dal cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell, ha avuto inizio la traslazione della bara di papa Francesco. Alle 9, una lunga processione ha seguito il feretro da Santa Marta sino alla porta centrale della Basilica di San Pietro, secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis. Davanti all’altare della Confessione, il cardinale Farrell ha presieduto la Liturgia della Parola, al termine della quale è stato permesso finalmente ai fedeli di entrare.
La bara è stata portata a spalla dai sediari pontifici (così chiamati perché, un tempo, portavano il pontefice sulla sedia gestatoria) e la processione si è snodata al suono del rintocco a morto della campana di San Pietro. Ai lati del feretro, i penitenzieri e le Guardie Svizzere. «Con grande commozione accompagniamo le spoglie mortali del nostro papa Francesco nella Basilica vaticana; ringraziamo il Signore per gli innumerevoli doni che, tramite il suo servo, ha elargito al popolo cristiano», ha detto Farrell.
All’approssimarsi della bara all'ingresso nella Basilica vaticana, la folla di fedeli che occupava oltre la metà del colonnato berniniano si è sciolta in un lunghissimo applauso. Una volta dentro San Pietro, i sediari pontifici hanno disposto la bara di papa Francesco su una pedana inclinata posta, come detto, dinanzi all'altare della Confessione.
Un unico accesso
Subito in piazza si è formata una lunghissima fila di fedeli. L’accesso alla Basilica è unico per tutti dalla Porta santa, e la fila si è snodata lungo la navata centrale. Impossibile fermarsi davanti al feretro, inevitabilmente il saluto al Papa, il segno della Croce o l’inchino del capo è avvenuto in movimento. La fila di fedeli è stata comunque molto composta, silenziosa, raccolta in preghiera. Si sono viste bandiere di Paesi diversi, molte quelle dell’Argentina. In coda giovani, anziani, famiglie con bambini piccoli, religiosi, pellegrini giunti a Roma per l’Anno santo. Qualcuno è riuscito pure a inginocchiarsi, ma sempre in maniera rapida. E senza interrompere il flusso costante dei devoti. Sarà così fino a venerdì sera quando, alle 21, le porte della Basilica si chiuderanno definitivamente.
Capi di Stato e regnanti
Da Roma giunge anche la conferma della presenza ai funerali, in programma sabato mattina alle 10, di presidenti, primi ministri e regnanti. Sarà il più importante raduno di leader mondiali, sicuramente più affollato dell’insediamento di Donald Trump a gennaio. Il presidente degli Stati Uniti sarà presente, assieme alla moglie Melania. Ci sarà anche il presidente argentino, Javier Milei, che in passato aveva definito il primo papa dell’America Latina uno «sporco uomo di sinistra» (ma Francesco lo aveva perdonato).
Da Londra arriveranno il primo ministro laburista Keir Starmer e il principe William, l’erede al trono, il quale parteciperà a nome di suo padre, re Carlo III (che aveva incontrato il Papa, assieme a Camilla, soltanto pochi giorni fa). In San Pietro ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che oggi, su X, ha scritto: «Francesco sapeva come dare speranza, alleviare la sofferenza attraverso la preghiera e promuovere l’unità. Ha pregato per la pace in Ucraina e per gli ucraini».
Il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva saranno a fianco del re Carlo XVI Gustavo di Svezia - il quale sarà accompagnato dalla regina Silvia e dal primo ministro Ulf Kristersson - e del presidente polacco Andrzej Duda. «Durante tutto il suo ministero pastorale, Francesco è stato guidato dall’umiltà e dalla semplicità», ha scritto Duda sui social.
Non saranno ai funerali, invece, la presidente del Messico Claudia Sheinbaum (rappresentata dalla ministra dell’Interno Rosa Icela Rodríguez) e il presidente di Taiwan, William Lai, che ha incaricato in sua vece l’ex vicepresidente Chen Chien-jen. Lai, quindi, non si recherà in Vaticano per rendere omaggio al leader dell’unico alleato diplomatico della Repubblica di Cina (Taiwan) in Europa. Nel 2005, Chen Shui-bian, presidente dell’isola dal 2000 al 2008, partecipò alla messa funebre per Giovanni Paolo II. La decisione potrebbe adesso spianare la strada alla Cina, che ha rapporti informali con la Santa Sede riallacciati da Papa Bergoglio, di inviare una sua delegazione.
La ministra della Cultura russa Olga Lyubimova rappresenterà invece la Russia. La decisione è stata presa dal presidente Vladimir Putin, secondo quanto riferito dall’agenzia Ria Novosti.
Oggi sono iniziate anche le congregazioni generali dei cardinali, le riunioni dei porporati che scandiscono i giorni della Sede vacante. Nelle congregazioni, gli elettori si studiano e anche i cardinali ultraottantenni, che non entreranno nella Sistina, possono giocare un proprio ruolo e incidere con proposte, osservazioni, idee.
Le iniziative della diocesi
Intanto, in vista delle esequie di sabato, la diocesi ticinese ha organizzato per domani sera una veglia di preghiera nella cattedrale di San Lorenzo, a Lugano. Alle 20, l’amministratore apostolico, monsignor Alain de Raemy, presiederà la veglia. Subito dopo, alle 20.30, sarà celebrata una messa in suffragio. La celebrazione può essere seguita in diretta streaming sul canale YouTube della diocesi. Ai fedeli ticinesi sarà data anche la possibilità di seguire i funerali di papa Francesco sul grande schermo, in una proiezione pubblica aperta a tutti. L’appuntamento è nella Sala B del Palazzo dei Congressi, a Lugano, a partire dalle 9.30 di sabato. Anche in questo caso, sarà presente in sala monsignor Alain de Raemy. Un’identica possibilità di visione comunitaria sul grande schermo è stata organizzata a Balerna, nella sala dell’Oratorio, a partire dalle 10.