Una fonte di Reuters: «L'aereo colpito da un sistema di difesa russo Pantsir-S»
I blogger militari russi, un funzionario ucraino, Euronews e Reuters. Mentre il Cremlino e il Kazakistan si affrettano e si affannano a spiegare che – prima di lanciarsi in tesi e ipotesi sullo schianto del volo J2 8243 di Azerbaijan Airlines – è bene attendere la fine delle indagini, l’ipotesi che l’Embraer della compagnia azera in viaggio da Baku a Grozny sia stato colpito dalla contraerea russa, ora dopo ora, prende sempre più piede e consistenza. Reuters, in particolare, parla di quattro fonti azere a conoscenza del dossier.
Piccolo riassunto: il volo J2 8243 è precipitato nei pressi della città di Aktau, in Kazakistan, dopo aver deviato di centinaia di chilometri rispetto alla rotta prevista. L’aereo, nello specifico, si è schiantato sulla sponda opposta del Mar Caspio dopo un’emergenza che, a detta dell’Agenzia federale russa per il trasporto aereo, sarebbe stata provocata da un birdstrike. Ovvero, da un impatto con uccelli. L’Embraer, dicevamo, era diretto a Grozny, in Cecenia, un’area teatro di diversi attacchi di droni ucraini negli ultimi mesi e, di riflesso, di intense risposte da parte della contraerea russa. Meduza, al riguardo, parla di un attacco ucraino avvenuto anche la mattina del 25 dicembre.
Molto, evidentemente, resta da chiarire. A cominciare dalle indiscrezioni di Euronews, secondo cui all’aereo, una volta colpito, sarebbe stato negato l’atterraggio di emergenza in Russia. Una delle fonti azere consultate da Reuters, per contro, ha dichiarato che dai risultati preliminari risulta che l’Embraer sia stato colpito da un sistema di difesa russo Pantsir-S. Non solo, le comunicazioni GPS del velivolo sono state «paralizzate» dai sistemi di guerra elettronica russi.
Ancora la fonte: «Nessuno crede che l’aereo sia stato colpito di proposito. Tuttavia, tenendo conto dei fatti accertati, Baku si aspetta che la controparte russa confessi di aver colpito l’aereo azero».
I video girati sul luogo dell’incidente, pubblicati dai blogger militari russi e verificati da Reuters, mostrano diversi fori nella fusoliera e su un’ala. Fori che, in effetti, corrisponderebbero a danni provocati da schegge. La società di sicurezza aerea Osprey Flight Solutions, proprio in base a quei video e pensando a quanto successo nella regione in questi mesi, suggerisce la possibilità che il volo J2 8243 sia stato colpito, citiamo, «da una qualche forma di fuoco antiaereo».
Intanto, da Bruxelles la NATO chiede un’indagine completa sulle cause dell’incidente. «I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con le famiglie e le vittime del volo J28243 della Azerbaijan Airlines» ha dichiarato il portavoce dell’Alleanza Atlantica, Farah Dakhlallah, su X. «Auguriamo ai feriti dell’incidente una pronta guarigione e chiediamo un’indagine completa».
Dicevamo delle posizioni del Cremlino e del Kazakistan. Stando al portavoce del governo russo, Dmitry Peskov, sarebbe sbagliato fare ipotesi sulle cause dell’incidente prima della conclusione delle indagini. Dello stesso tenore le dichiarazioni del presidente del Senato kazako, Maulen Ashimbaiev, secondo cui né l’Azerbaigian, né la Russia né tantomeno il Kazakistan sono interessati, citiamo, «a nascondere le informazioni».
Restano, in attesa di novità, conferme o smentite, le cifre nude e crude: 38 morti a fronte di 29 sopravvissuti.