Turchia

Una marea in piazza a Istanbul per Imamoglu

Musica, slogan gridati dal palco e le bandiere rosse del Chp hanno riempito Maltepe a partire dalla tarda mattinata mentre la folla ha liberato l'area solo dopo diverse ore
© KEYSTONE (AP Photo/Francisco Seco)
Ats
29.03.2025 21:26

Un mare di folla a Istanbul per Ekrem Imamoglu. Centinaia di migliaia di persone, 200'000 secondo stime giornalistiche, si sono riversate nel parco di Maltepe, sulla sponda asiatica della città sul Bosforo, per esprimere solidarietà al sindaco sospeso dall'incarico, dopo l'arresto per corruzione. Si sono viste code chilometriche per accedere all'area della manifestazione mentre per il Chp, il maggior partito di opposizione di cui Imamoglu fa parte, i partecipanti sono stati oltre 2 milioni.

Musica, slogan gridati dal palco e le bandiere rosse del Chp hanno riempito Maltepe a partire dalla tarda mattinata mentre la folla ha liberato l'area solo dopo diverse ore. La voce di Imamoglu è stata trasmessa dal palco grazie a una simulazione creata con l'intelligenza artificiale. In questo modo è stato trasmesso il testo di una lettera che il sindaco sollevato dall'incarico ha scritto nel carcere di Silivri, alla periferia di Istanbul, dove è rinchiuso. «Questa nazione non si è mai piegata alle grandi potenze, si inchinerà ora a coloro che hanno rubato la volontà nazionale?», ha scritto Imamoglu nella lettera, sottolineando che il suo arresto «è una questione nazionale, una questione di giustizia, democrazia, libertà, istruzione e stato di diritto».

All'evento organizzato dal Chp hanno aderito anche sindacati e piccoli partiti di sinistra oltre al filo-curdo Dem, la terza forza politica più rappresentata nel Parlamento turco. Sul palco si sono alternati i principali leader di opposizione in Turchia e hanno partecipato anche delegati del Partito socialista europeo (Pse), che avevano cercato di incontrare Imamoglu in carcere ma la loro domanda è stata respinta dal ministero della Giustizia di Ankara.

Alla manifestazione, il presidente Chp, Ozgur Ozel, ha lanciato nuovi appelli a boicottare canali televisivi ritenuti vicini al governo, dopo simili inviti nei giorni scorsi. Ozel ha chiesto di boicottare alcune delle principali emittenti, e i loro sponsor, che oggi hanno completamente ignorato la manifestazione al parco di Maltepe, senza trasmettere immagini, o dedicato pochissimo spazio all'evento. «Sta cercando di linciare qualsiasi azienda o organizzazione locale che non aderisca alle sue cospirazioni ideologiche», è stata la risposta di Fahrettin Altun, il direttore delle comunicazioni del presidente Recep Tayyip Erdogan, che ha accusato l'opposizione di «creare tensione nel Paese, dividere le persone e polarizzare la società».

Mentre si apre un periodo di vacanza di nove giorni in Turchia, per la fine del mese del Ramadan, il maggior partito di opposizione ha fatto sapere che le manifestazioni continueranno e per il momento sono state annunciate iniziative ogni mercoledì e ogni fine settimane nelle sedi del Chp in tutta la Turchia. Nel frattempo, resta in prigione e in regime di isolamento Joakim Medin, il reporter svedese messo in custodia già quando era atterrato all'aeroporto di Istanbul, dove si era recato per seguire le proteste anti governative. Il giornalista di 40 anni è accusato di «insulto al presidente» e di «essere parte di un'organizzazione terroristica». Dopo essere stato trasferito nel carcere di Maltepe ha scoperto di essere già «ricercato» in Turchia, a causa di un'inchiesta riguardo a proteste tenutesi a Stoccolma nel 2023, dove un pupazzo dalle sembianze del presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stato appeso fuori dalla municipalità, ed è sospettato di avere partecipato, promosso o organizzato quelle dimostrazioni. La vicenda del giornalista è seguita dal Consolato svedese di Istanbul e dal Ministero degli Esteri di Stoccolma e il reporter ha potuto incontrare un avvocato in cella. Mentre nei giorni scorsi l'inviato di Bbc a Istanbul, Mark Lowen, era stato espulso dal Paese e 10 giornalisti turchi, tra cui il fotografo di Afp Yasin Akgul, erano stati messi in custodia e rilasciati dopo 48 ore.