Un'altra nomina che fa discutere: Matt Gaetz segretario alla Giustizia
«La scure della Giustiza sta arrivando». Così Elon Musk ha commentato la nomina di Matt Gaetz a segretario alla Giustizia americano, che sta suscitando polemiche e sconcerto all'interno del partito repubblicano. Il patron di Tesla ha poi ripubblicato sul suo account X un post del procuratore generale del Texas, Ken Paxton, che definisce il neo attorney general «la persona di cui si fida di più» per mettere fine al «potere oscuro dello Stato e alla politicizzazione della giustizia».
«Un vaffa... all'America». Così Ty Cobb, ex avvocato dell'amministrazione Trump, ha definito la nomina del controverso deputato Matt Gaetz a segretario alla Giustizia americano, unendosi a un coro di voci repubblicane critiche nei confronti di questa scelta.
Matt Gaetz si è nel frattempo dimesso dalla Camera americana dopo essere stato nominato da Donald Trump alla guida del dipartimento della Giustizia. Lo riferisce la CNN. Oggetto di un'indagine, poi archiviata per «scarsa affidabilità dei testimoni», per rapporti sessuali a pagamento con varie donne e con minorenni, per l'assunzione di droghe e per aver ricevuto regali in cambio di favori, dallo scorso giugno il deputato è sotto esame della Commissione etica della Camera che ha deciso di riaprire alcuni filoni dell'inchiesta per ulteriori provvedimenti. Commissione Etica la quale ha stabilito che Gaetz «potrebbe avere avuto una cattiva condotta sessuale con un illecito uso di stupefacenti, accettato regali impropri e dispensato speciali privilegi a favore di individui con i quali intratteneva una relazione personale, e cercato di ostacolare le indagini del governo».
Lo scorso giugno, parlando alla CNN, l’ex speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy (fatto fuori proprio da Gaetz) disse di lui che «doveva essere incriminato. Se c’è qualcuno che dovrebbe andare a processo, quello è Gaetz, uno che dovrebbe essere condannato in tribunale. Non puoi – aveva aggiunto in settembre – andare a letto con una minorenne e pensare di cavartela». Il rappresentante della Florida ha sempre respinto le accuse, anche se un suo amico stretto ha confessato ed è stato condannato a undici anni di carcere.
Anche i repubblicani scandalizzati
La nomina ha creato una scossa a Washington, e turbato gli stessi Repubblicani. «Non penso che questa sia una nomina seria per un attorney general», ha commentato la senatrice Repubblicana Lisa Murkowski. «Abbiamo bisogno di un ministro serio, e non vedo l’ora di poter prendere in considerazione un candidato credibile. Lui (Gaetz, ndr.) non è la mia carta vincente». «Sono sconvolta da questa nomina», ha ammesso un’altra senatrice conservatrice, Susan Collins. «Il presidente, ovviamente, ha diritto di nominare chi vuole, ma penso che questo sia un esempio del perché sia importante avere le disposizioni previste dalla Costituzione. Mi aspetto – ha aggiunto – un approfondito controllo del suo passato da parte dell’FBI e audizioni pubbliche per trovare risposte a molte domande».
L’ex consigliere alla sicurezza nazionale di Trump, John Bolton, ha definito quella di Gaetz la «peggiore nomina per un governo nella storia americana. Non solo è totalmente incompetente per questo lavoro, ma è una persona di dubbia moralità».
Una scossa a Washington
Donald Trump starebbe inoltre valutando la possibilità di nominare il suo avvocato Todd Blanche come vice del procuratore generale USA. Lo riferiscono due fonti informate alla CNN. Blanche ha rappresentato Trump nel processo per i pagamenti alla porno star Stormy Daniels ed è considerato una delle persone più vicine al tycoon. Il legale è un ex procuratore federale del distretto sud di New York e poi ha lavorato come socio presso un importante studio di Manhattan, prima di lasciare per rappresentare Trump.
Maggioranza alla Camera
I repubblicani hanno ottenuto una maggioranza di almeno 218 seggi su 435 alla Camera dei rappresentanti degli USA, contro i 208 conquistati da democratici, ampliando la maggioranza che avevano nella scorsa legislatura e ottenendo così il controllo completo sul Congresso. Lo scrivono l'agenzia di stampa statunitense The Associated Press (Ap) e vari altri media americani dopo l'assegnazione tardiva di una vittoria nello stato dell'Arizona. Già in serata le proiezioni davano il controllo repubblicano sulla Camera come acquisito.