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Un'inchiesta dell'ONU accusa Israele di «atti di genocidio» nella Striscia di Gaza – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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16:05
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«Raid contro miliziani che piazzavano esplosivi a Gaza»
L'esercito israeliano ha dichiarato di aver effettuato un attacco aereo contro militanti che stavano piazzando esplosivi nella parte centrale di Gaza, l'ultimo attacco di questo tipo nel mezzo di un fragile cessate il fuoco nel territorio palestinese.
«Oggi, diversi terroristi sono stati identificati mentre operavano vicino alle truppe dell'IDF nella parte centrale di Gaza e tentavano di piazzare ordigni esplosivi nel terreno. Un aereo dell'IDF ha colpito i terroristi», ha affermato l'esercito in una dichiarazione.
15:57
15:57
Dagli USA una nuova proposta a Israele e Hamas per il cessate il fuoco
Gli Stati Uniti hanno presentato a Israele e Hamas una nuova proposta per estendere il cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali la nuova iniziativa include un cessate il fuoco a Gaza fino a dopo il Ramadam e la Pasqua ebraica, che finisce il 20 aprile, oltre alla ripresa degli aiuti umanitari a Gaza.
La proposta prevede che Hamas rilasci almeno cinque ostaggi e i copri di nove morti durante il primo giorno del cessate il fuoco, riporta Axios sottolineando che la pausa nei combattimenti dovrebbe essere usata da Israele e Hamas per negoziare un tregua di lungo termine a Gaza.
Se un'intesa su questo fosse raggiunta, i restanti ostaggi sarebbero rilasciati nell'ultimo giorno del cessate il fuoco, prima della tregua di lungo termine. Israele, riporta Axios, avrebbe dato una risposta positiva alla proposta e ora si attende quella di Hamas, alla quale i mediatori di Qatar e dell'Egitto l'hanno presentata.
14:53
14:53
L'inviato USA Boehler rimosso dal negoziato sugli ostaggi
L'amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ha rimosso l'inviato per gli ostaggi degli Stati Uniti Adam Boehler dal negoziato per il rilascio dei rapiti prigionieri a Gaza, dopo che quest'ultimo ha rilasciato una serie di interviste definite «farsesche» dai media internazionali poiché ha fatto numerosi errori e sembrava non conoscere bene il dossier.
La notizia è stata riportata da Jewish Insider, che cita tre fonti del Partito repubblicano.
Boehler, tra l'altro, durante le interviste ha sbagliato il nome dell'unico ostaggio statunitense ancora in vita e ha parlato «dell'umanità del gruppo terroristico Hamas».
14:01
14:01
Siria, annunciata una transizione di cinque anni
In Siria il periodo di transizione politica sarà di cinque anni: lo si legge nella dichiarazione costituzionale annunciata oggi dall'autoproclamato presidente siriano Ahmad Sharaa, secondo quanto riferisce l'ufficio della presidenza a Damasco.
12:48
12:48
Israele bombarda il quartier generale della Jihad islamica a Damasco
L'aeronautica militare israeliana ha bombardato il quartier generale della Jihad islamica a Damasco. L'obiettivo delle Forze di difesa (IDF) erano i comandanti dell'organizzazione terroristica palestinese, che stavano pianificando attacchi contro le forze dell'IDF sul confine settentrionale e nella zona cuscinetto. Lo riferisce Ynet.
Le foto pubblicate sulle reti sociali e dai media mostrano molto fumo che si alza dall'edificio danneggiato; ci sarebbero delle vittime.
Israele teme che Hamas e la Jihad si affermino sotto il regime di al-Jolani, che ha liberato i terroristi palestinesi dalle prigioni siriane.
Intanto il ministero degli esteri israeliano ha reso noto di aver inviato 10'000 pacchi di aiuti umanitari alla comunità drusa in Siria su indicazione del ministro Gideon Sa'ar. L'operazione, condotta nelle ultime settimane, è avvenuta in coordinamento con il capo della comunità drusa, lo sceicco Muafik Tarif, il Consiglio religioso druso e l'IDF. I pacchi contengono beni di prima necessità come olio, sale, farina, zucchero e riso.
La maggior parte degli aiuti è stata consegnata a Jabal al-Druze, nella provincia di As-Suwayda, mentre alcune forniture hanno raggiunto comunità druse vicine al confine. "Abbiamo un'alleanza forte con i nostri fratelli drusi. Aiutarli è un privilegio. In una regione in cui saremo sempre una minoranza, è giusto e necessario sostenere altre minoranze", ha dichiarato Sa'ar.
11:41
11:41
Soddisfazione per il dietrofront di Trump sullo sfollamento dei palestinesi da Gaza
Sia Hamas che l'Egitto hanno espresso apprezzamento per le parole di rassicurazione pronunciate dal presidente americano Donald Trump, che in quello che sembra un secco dietrofront ha smentito di voler sfollare i palestinesi dalla Striscia di Gaza.
Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha esortato il presidente americano a non allinearsi alla visione della «estrema destra sionista». «Se le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Trump rappresentano una smentita di qualsiasi idea di spostamento della popolazione della Striscia di Gaza, sono benvenute», ha affermato Qassem.
La smentita di Trump è stata apprezzata anche al Cairo. «L'Egitto esprime il suo apprezzamento per le dichiarazioni del presidente americano riguardo alla Striscia di Gaza», sottolinea un comunicato del ministero degli esteri egiziano riferendosi esplicitamente alle «dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti rilasciate ieri, 12 marzo 2025, durante il suo incontro con il re di Giordania, Abdallah II, in cui ha sottolineato l'urgente necessità di fornire assistenza umanitaria alla popolazione della Striscia di Gaza senza ostacoli».
«L'Egitto ribadisce l'importanza di rispondere rapidamente ai bisogni urgenti della popolazione palestinese nella Striscia e la necessità di adottare misure concrete per alleviare la crisi umanitaria in corso e preservare i diritti del popolo palestinese», aggiunge fra l'altro il comunicato rilanciato su Facebook dal dicastero.
Ieri Trump, ricevendo alla Casa Bianca il primo ministro (toiseach) irlandese Micheál Martin, ha detto, rispondendo a una domanda, che «nessuno sta espellendo alcun palestinese da Gaza», contraddicendo quanto era previsto nel suo controverso piano di ricostruzione della Striscia.
10:10
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Il punto alle 10
Israele ha fatto sempre più ricorso «alla violenza sessuale e di genere contro i palestinesi» e ha compiuto «atti genocidari attraverso la distruzione sistematica di strutture per la salute sessuale e riproduttiva». È quanto si legge nel nuovo rapporto diffuso dalla Commissione d'inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est, e su Israele, in cui vengono documentate le violazioni commesse nei Territori occupati a partire dal 7 ottobre 2023.
«Le prove raccolte dalla Commissione rivelano un deplorevole aumento della violenza sessuale e di genere», ha dichiarato in un comunicato la presidente della Commissione d'inchiesta, Navi Pillay, secondo cui «Israele ha fatto ricorso alla violenza sessuale e di genere contro i palestinesi per terrorizzarli e per perpetuare un sistema di oppressione che mina il loro diritto all'autodeterminazione».
Nel rapporto si denuncia quindi il clima di impunità per quanto riguarda i crimini sessuali e di genere commessi dagli israeliani in Cisgiordania: «le dichiarazioni e le azioni discolpanti dei leader israeliani e l'assenza di efficacia dimostrata dal sistema giudiziario militare nel perseguire i casi e condannare i colpevoli inviano un messaggio chiaro ai membri delle Forze di sicurezza israeliane che possono continuare a commettere tali atti senza temere di esserne chiamati a rispondere», ha aggiunto Pillay, in passato giudice della Corte penale internazionale ed Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani.
A suo dire, ricorrere alla «Corte penale internazionale e ai tribunali nazionali, attraverso il loro diritto interno o esercitando la giurisdizione universale, è essenziale se si vuole che lo stato di diritto sia rispettato e che alle vittime venga riconosciuta giustizia».
L'inchiesta delle Nazioni Unite pubblicata oggi accusa inoltre Israele di aver compiuto «atti di genocidio» nella Striscia di Gaza attraverso la distruzione sistematica delle strutture sanitarie per l'assistenza sessuale e riproduttiva palestinesi.
La Commissione d'inchiesta ha affermato che Israele ha «intenzionalmente attaccato e distrutto» il principale centro di fertilità del territorio palestinese e ha simultaneamente imposto un assedio e bloccato gli aiuti, compresi i farmaci per garantire gravidanze, parti e cure neonatali sicure.
Secondo la Commissione ciò equivale a «due categorie di atti di genocidio» compiuti durante l'offensiva dell'esercito israeliano. La convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio definisce tale crimine come atti commessi con l'intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso.
Delle sue cinque categorie, l'inchiesta ha affermato che le due che implicavano Israele stavano «deliberatamente infliggendo al gruppo condizioni di vita calcolate per provocarne la distruzione fisica» e «imponendo misure volte a impedire le nascite all'interno del gruppo».
«Queste violazioni non hanno solo causato gravi danni fisici e mentali immediati e sofferenze a donne e ragazze, ma anche effetti irreversibili a lungo termine sulla salute mentale e sulle prospettive riproduttive e di fertilità dei palestinesi come gruppo», ha affermato Pillay.
La Commissione internazionale indipendente d'inchiesta, composta da tre persone, è stata istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel maggio 2021 per indagare sulle presunte violazioni del diritto internazionale in Israele e nei territori palestinesi.
Israele respinge accuse
In un comunicato il governo israeliano ha subito respinto come «categoricamente infondate» le accuse rivolte dall'inchiesta dell'ONU. «Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite è un circo anti-israeliano, un organismo antisemita, corrotto, sostenitore del terrorismo e irrilevante», ha indicato l'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu sottolineando che Israele si è ritirato dal Consiglio un mese fa e ha criticato le Nazioni Unite per aver attaccato Israele con «accuse false», invece di concentrarsi sui crimini di Hamas durante il massacro del 7 ottobre. Il premier israeliano ha inoltre respinto le accuse di violenza sessuale avanzate contro l'IDF, definendo l'organismo«un Consiglio per i diritti del sangue».
In una nota separata il ministero degli esteri israeliano dichiara che il rapporto dell'ONU è «una delle peggiori calunnie della storia». «Queste calunnie accusano le vittime dei crimini commessi contro di loro», ma «è Hamas ad aver commesso orrendi crimini sessuali contro gli israeliani», afferma il ministero che conclude definendo il documento «un testo malato, prodotto da un'organizzazione antisemita come l'ONU».
Lo Stato ebraico ha più volte accusato la Commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite di promuovere un «programma politico predeterminato e di parte (...) che tenta spudoratamente di incriminare le Forze di difesa israeliane».