«Urge un'azione immediata, e incisiva, per il clima»
L'invito, firmato dal Copernicus Climate Change Service (C3S) e dal Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), servizi del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio per conto della Commissione Europea, è rivolto in particolare alla politica: urge un'azione immediata, e incisiva, per il clima. E questo perché i dati, verrebbe da dire, non mentono. Dimostrano, da un lato, che il cambiamento climatico è effettivamente in atto e, dall'altro, che la finestra di intervento si sta stringendo sempre di più.
Oggi, lunedì 11 novembre, Baku accoglierà l'annuale Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. La cosiddetta COP29. Il 2024, quasi certamente, si confermerà come l'anno più caldo mai registrato. Il record, attualmente, è detenuto dal 2023. La tendenza, d'altro canto, è chiara: le temperature medie globali sono in costante aumento. E questo aumento è legato a doppio filo alle nostre attività. Quelle umane, già. La presenza, sempre più massiccia, dei gas serra nell'atmosfera dalla rivoluzione industriale in avanti ha innescato cambiamenti senza precedenti nel sistema terrestre. Spingendo, spiega Copernicus, l'umanità e l'ambiente in un territorio inesplorato.
In questo senso, i dati prodotti e condivisi da C3S e CAMS possono contribuire, e non poco, a sviluppare misure di mitigazione e adattamento. Misure che saranno oggetto di ampie discussioni a Baku. Ad esempio, i dati di Copernicus possono aiutare a valutare l'intensità del Sole e del vento al fine di ottimizzare la produzione di energia rinnovabile. Non solo, possono essere utilizzati altresì per «immaginare» i diversi scenari di cambiamento climatico, in base ai principali indicatori, così da consentire una migliore mitigazione. Così Carlo Buontempo, direttore del C3S: «È praticamente certo ormai che il 2024 diventerà il primo anno solare al di sopra della soglia di 1,5°C». La soglia fissata in occasione dell'Accordo di Parigi, per intenderci. «E l'inarrestabile aumento della concentrazione atmosferica di gas serra ha certamente giocato un ruolo chiave in questo riscaldamento. Quando i leader mondiali si riuniranno alla COP29, speriamo che possano basare le loro decisioni su queste solide prove osservative. Imparare rapidamente a utilizzare al meglio le intuizioni derivanti dall'enorme quantità di dati scientifici, informazioni e conoscenze che già possediamo sui cambiamenti climatici è una delle sfide principali del nostro tempo. Allo stesso tempo, il progresso scientifico deve continuare e con esso il sostegno agli sforzi osservativi che includono le rianalisi climatiche globali, la cui nuova generazione inizierà a essere prodotta all'inizio del prossimo anno».
E ancora: i dati sulle emissioni e sulle concentrazioni di gas serra forniscono indicazioni fondamentali sulle fonti e sulle tendenze degli inquinanti che contribuiscono al riscaldamento globale. Le informazioni fornite dal CAMS, in quest'ottica, potrebbero supportare strategie mirate per la riduzione delle emissioni e aiutano a monitorare l'efficacia delle politiche climatiche attuate. Così Laurence Rouil, direttore del CAMS: «Dobbiamo continuare a lavorare per migliorare la nostra comprensione delle effettive emissioni di gas serra e del loro impatto sui sistemi globali. Grazie alle osservazioni terrestri e in situ, abbiamo la possibilità di fornire informazioni critiche sulle fonti di emissione e sulle tendenze delle concentrazioni, che possiamo assimilare nei sistemi di modellazione per elaborare informazioni pertinenti e complete. Questo è l'obiettivo principale del CO2 Monitoring and Verification Support (CO2MVS), che stiamo sviluppando per sostenere l'attuazione degli accordi europei e internazionali sui gas serra. L'unico modo per fermare l'escalation del cambiamento climatico sarà quello di impegnarsi fortemente a livello globale per sviluppare strategie più efficaci per ridurre le emissioni e la concentrazione di gas dannosi nell'atmosfera, in particolare metano e CO2».