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L'ONU: «Israele ha ripetutamente mancato di rispettare il diritto umanitario internazionale»

Dopo gli attacchi inglesi e statunitensi, le petroliere evitano il Mar Rosso – Gli Houthi hanno lanciato un missile antinave – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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L'ONU: «Israele ha ripetutamente mancato di rispettare il diritto umanitario internazionale»
Red. Online
12.01.2024 06:00
23:27
23:27
«Israele ha volontariamente distrutto ogni cosa»

«Israele ha volontariamente distrutto ogni cosa, ha distrutto tutto cio' che caratterizza la vita quotidiana a Gaza. Niente case, niente scuole, niente ospedali, o negozi, supermercati, terreni da coltivare, nessuna sicurezza, nessun futuro, e nessun posto sicuro». Lo ha detto l'ambasciatore palestinese all'Onu, Ryad Mansour, alla riunione del Consiglio di Sicurezza. «La nostra gente ha un sogno semplice, vivere in liberta' nella propria terra», ha aggiunto: «Speriamo che presto diventiate unanimi nella richiesta di un cessate il fuoco».

«Ogni organismo delle Nazioni Unite e' uno strumento contro Israele, dovrebbe essere chiaro a tutti che l'Onu non solo e' distrutta, ma e' pericolosa». Lo ha detto al Consiglio di Sicurezza l'ambasciatore israeliano al Palazzo di Vetro, Gilad Erdan, affermando che nel 2023, l'Assemblea Generale ha passato piu' risoluzioni contro Israele che contro Iran, Siria e Nord Corea insieme.

21:07
21:07
Gli Houthi hanno lanciato un missile antinave

Gli Houthi hanno lanciato un missile antinave dopo gli attacchi di ieri. Lo ha detto un generale Usa.

«Sappiamo che hanno lanciato almeno un missile in risposta», ai raid degli Stati Uniti e della Gran Bretagna ha detto ai giornalisti il generale dello stato maggiore Usa Douglas Sims precisando che il missile non ha colpito nessuna nave.

16:54
16:54
«Israele ha ripetutamente mancato di rispettare il diritto umanitario internazionale»

L'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato oggi che Israele ha ripetutamente mancato di rispettare il diritto umanitario internazionale da quando ha lanciato la sua offensiva a Gaza in risposta all'attacco di Hamas il 7 ottobre.

Lo scrive la Reuters online. «Abbiamo più volte evidenziato i ricorrenti fallimenti di Israele nel sostenere i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario: distinzione, proporzionalità e precauzioni nell'effettuare attacchi», ha affermato Elizabeth Throssell, portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR).

«L'Alto Commissario (ONU per i diritti umani) ha sottolineato che la violazione di questi obblighi comporta il rischio di esporsi alla responsabilità di crimini di guerra, e ha anche ammonito contro il rischio di altri crimini atroci», ha aggiunto la portavoce Throssel.

14:59
14:59
«La Spagna non parteciperà a un'eventuale missione europea nel Mar Rosso»

La Spagna non parteciperà a un'eventuale missione dell'Unione Europea nel Mar Rosso contro gli attacchi Houthi, secondo quanto ha anticipato oggi la ministra della Difesa, Margarita Robles, citata dall'agenzia Efe. Robles ha anticipato la decisione dopo che il Servizio di Azione Esterna dell'Unione Europea (EEAS) ha presentato la sua proposta di missione nel Mar Rosso a difesa del commercio internazionale ai 27 Paesi membri dell'Ue, in cui si propone il dislocamento di «almeno tre cacciatorpediniere o fregate antiaeree con capacità multi-missione» per almeno un anno. Anche se la missione, secondo la ministra, ancora non è definita, e in ogni caso sarebbe «non esecutiva». Robles ha ribadito che Spagna non sta ricevendo «pressioni» di nessuno per decidere in merito alla questione.

13:53
13:53
«Il bilancio a Gaza sale a 23.708 morti»

Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza della guerra tra Israele e Hamas è salito a 23.708 morti: lo ha reso noto il ministero della Sanità della Striscia guidato da Hamas.

13:26
13:26
Petroliere deviano dal Mar Rosso dopo gli attacchi inglesi e statunitensi

Secondo i dati di spedizione del London Stock Exchange Group e Kpler, ripresa da Al Jazeera, diverse petroliere hanno deviato la rotta dal Mar Rosso dopo gli attacchi notturni di Stati Uniti e Regno Unito.

Le società, che pubblicano dati sul trasporto marittimo e sul commercio globale, hanno affermato che almeno quattro petroliere hanno scelto di non prendere la principale rotta marittima a causa degli elevati rischi.

11:41
11:41
«Ripresi intensi bombardamenti di Israele nel sud del Libano»

Sono ripresi intensi stamani i bombardamenti di Israele nel sud del Libano. Lo riferiscono media libanesi, secondo cui i raid nemici hanno preso di mira le località di Jebbine, Mays al Jabal, Tayr Harfa e Hula, nel settore occidentale e centrale della linea di demarcazione tra i due paesi.

11:35
11:35
«Gli atti di genocidio sono stati contro di noi»

Il Sudafrica ha presentato «un quadro fattuale e giuridico profondamente distorto. L'intero caso si basa su una descrizione deliberatamente decontestualizzata e manipolatoria della realtà delle attuali ostilità». Così un membro della squadra di difesa israeliana Tal Becker ha aperto la seduta in cui Israele replica alla corte dell'Aja all'accusa di genocidio. Lo riporta Haaretz.

Becker ha descritto il «massacro, le mutilazioni, gli stupri e rapimenti su vasta scala» compiuti da Hamas il 7 ottobre e ha detto che «se ci sono stati atti di genocidio, sono stati perpetrati contro Israele».

Becker ha fatto ascoltare una registrazione del 7 ottobre in un kibbutz israeliano in cui un terrorista di Hamas si vanta di aver ucciso ebrei. Ha anche mostrato un'intervista in cui un funzionario di Hamas, Ghazi Hamad, giurava che l'attacco del 7 ottobre contro Israele era solo l'inizio, promettendo di lanciare «un secondo, un terzo, un quarto» attacco fino a quando il paese non fosse stato «annientato».

10:16
10:16
«Gli attacchi in Yemen mirano a ripristinare la stabilità nel Mar Rosso»

Gli Stati Uniti, il Regno Unito e otto Paesi alleati hanno affermato oggi che gli attacchi aerei congiunti lanciati su obiettivi dei ribelli Houthi nello Yemen mirano a ripristinare "la stabilità nel Mar Rosso".

"Il nostro obiettivo resta quello di allentare le tensioni e ripristinare la stabilità nel Mar Rosso", hanno affermato in una dichiarazione congiunta i governi di Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Corea del Sud.

"Ma il nostro messaggio sia chiaro: non esiteremo a difendere vite umane e a garantire il libero flusso del commercio in una delle vie navigabili più critiche del mondo, di fronte alle continue minacce", prosegue la nota.

Nella dichiarazione i 10 Paesi affermano inoltre che "gli attacchi di precisione avevano lo scopo di interrompere e degradare le capacità che gli Houthi utilizzano per minacciare il commercio globale e la vita dei marinai internazionali".

Il comunicato prosegue sottolineando che gli attacchi degli Houthi contro navi mercantili iniziati a metà novembre "costituiscono una sfida internazionale" e "l'azione di oggi dimostra un impegno condiviso per la libertà di navigazione, il commercio internazionale e la difesa della vita dei marinai da attacchi illegali e ingiustificabili".

I ribelli Houti intanto hanno assicurato che continueranno ad attaccare le navi legate a Israele. "Non abbiamo preso di mira nessun paese al mondo tranne Israele. Le forze armate hanno dato una risposta iniziale e la amplieremo molto presto. Continueremo a prendere di mira le navi israeliane dirette verso di loro fino alla fine dell'aggressione contro Gaza", ha detto ad Al Jazeera il portavoce ufficiale degli Houthi, Muhammad Abdul Salam.

10:14
10:14
Sei Paesi dell'America Latina sostengono il Sudafrica all'Aja

Sono sei i Paesi dell'America Latina favorevoli alla decisione del Sudafrica di denunciare Israele per genocidio davanti alla Corte internazionale di giustizia.

I governi di Colombia, Brasile e Cuba hanno espresso il loro sostegno in comunicati ufficiali rilasciati individualmente. La Bolivia ha appoggiato l'azione intrapresa dal Sudafrica definendola «un passo storico nella difesa del popolo palestinese». Il governo del Nicaragua, a sua volta, ha esortato Israele a «porre immediatamente fine al suo attacco militare contro il popolo palestinese». Sulla stessa linea il Venezuela, secondo cui l'azione del Sudafrica «deve essere accompagnata da tutta la comunità internazionale».

Diversa la posizione del Cile, che ha deciso di rivolgersi all'Aja autonomamente per chiedere un'indagine sull'operato del governo di Israele nella Striscia di Gaza.

10:13
10:13
«Continueremo ad attaccare le navi legate a Israele»

«Non abbiamo preso di mira nessun Paese al mondo tranne Israele. Le forze armate hanno dato una risposta iniziale e la amplieremo molto presto. Continueremo a prendere di mira le navi israeliane dirette verso di loro fino alla fine dell'aggressione contro Gaza». Lo afferma a Al Jazeera il portavoce ufficiale degli Houthi, Muhammad Abdul Salam.

09:30
09:30
L'esercito israeliano prosegue le azioni nel centro e sud di Gaza

Proseguono le operazioni dell'esercito israeliano nel centro e nel sud della Striscia. Secondo il portavoce militare, i soldati hanno "ucciso circa 20 terroristi nel campo profughi di Maghazi a Gaza centro" e tra questi "un comandante della Unità Nukhba di Hamas".

Lo stesso è avvenuto - secondo la stessa fonte - a Khan Yunis, nella parte meridionale della enclave palestinese dove "è stato colpito un edificio militare della forza aerea di Hamas". Tra i morti - ha spiegato il portavoce militare - anche un "altro comandante dell'Unità Nukhba che ha partecipato al massacro del 7 ottobre scorso".

08:44
08:44
Mosca accusa USA e Regno Unito: «In Yemen una escalation distruttiva»

Mosca ha condannato oggi gli attacchi effettuati nella notte nello Yemen dagli Stati Uniti e dal Regno Unito contro i ribelli Houthi, denunciando un'azione che porta ad una «escalation» e che ha «obiettivi distruttivi».

«Gli attacchi statunitensi nello Yemen sono un nuovo esempio della distorsione da parte degli anglosassoni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu e del totale disprezzo del diritto internazionale in nome di un'escalation nella regione per raggiungere i loro obiettivi distruttivi», ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo.

07:44
07:44
Studenti ebrei contro Harvard: «Un bastione dell'odio antisemita»

Diversi studenti ebrei hanno intentato una causa contro l'Università di Harvard, accusandola di essere diventata «un bastione di dilagante odio e vessazioni antiebraiche».

La causa è analoga ad altre intentate dopo l'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre, tra cui quella contro l'Art Institute of Chicago, la New York University e l'Università della Pennsylvania.

Nella denuncia i querelanti, compresi membri dell'associazione Students Against Antisemitism, accusano Harvard di violare i diritti civili degli studenti ebrei e sostengono che l'università tollera che gli studenti ebrei siano vessati, aggrediti e intimiditi, un comportamento che si sarebbe intensificato dopo l'attacco del 7 ottobre.

06:46
06:46
«Grande preoccupazione per gli attacchi in Yemen: bisogna evitare un'escalation»

L'Arabia Saudita sta seguendo gli attacchi aerei statunitensi e britannici sul vicino Yemen con «grande preoccupazione», afferma una dichiarazione del ministero degli Esteri saudita.

«Il Regno dell'Arabia Saudita segue con grande preoccupazione le operazioni militari che si svolgono nella regione del Mar Rosso e gli attacchi aerei su una serie di siti nella Repubblica dello Yemen», si legge nella dichiarazione, invitando «all'autocontrollo e ad evitare un'escalation».

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

Stati Uniti e Gran Bretagna hanno lanciato attacchi contro postazioni Houthi in Yemen dopo che i miliziani hanno sfidato il monito a non proseguire i loro raid nel Mar Rosso. La notizia, anticipata dal New York Times, è stata confermata da Biden stesso in una nota pubblicata dalla Casa Bianca: «Oggi, su mio ordine, le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d'acqua più vitali del mondo».

«Questa operazione - sottolinea Biden - è la risposta diretta agli attacchi Houthi senza precedenti contro navi internazionali nel Mar Rosso, compreso l'uso di missili balistici antinave per la prima volta nella storia. Questi attacchi hanno messo in pericolo il personale statunitense, i marinai civili e i nostri partner, il commercio e minacciato la libertà di navigazione. Più di 50 nazioni sono state colpite da 27 attacchi al trasporto marittimo commerciale internazionale. Equipaggi provenienti da più di 20 Paesi sono stati minacciati o presi in ostaggio in atti di pirateria. Più di 2.000 navi sono state costrette a deviare per migliaia di miglia per evitare il Mar Rosso, il che può causare settimane di ritardi nei tempi di spedizione dei prodotti. E il 9 gennaio, gli Houthi hanno lanciato il loro più grande attacco fino ad oggi, prendendo di mira direttamente le navi americane».

«La risposta della comunità internazionale a questi attacchi sconsiderati - prosegue - è stata unita e risoluta. Il mese scorso, gli Stati Uniti hanno lanciato l'operazione Prosperity Guardian, una coalizione di oltre 20 nazioni impegnate a difendere il trasporto marittimo internazionale e a scoraggiare gli attacchi Houthi nel Mar Rosso. Ci siamo inoltre uniti a più di 40 nazioni nel condannare le minacce degli Houthi. La settimana scorsa, insieme a 13 alleati e partner, abbiamo lanciato un avvertimento inequivocabile che i ribelli Houthi avrebbero subito conseguenze se i loro attacchi non fossero cessati. E ieri, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che chiede agli Houthi di porre fine agli attacchi contro le navi mercantili e commerciali».

«L'azione difensiva di oggi fa seguito a questa vasta campagna diplomatica e ai crescenti attacchi dei ribelli Houthi contro le navi commerciali. Questi attacchi mirati sono un chiaro messaggio che gli Stati Uniti e i nostri partner non tollereranno attacchi al nostro personale né permetteranno ad attori ostili di mettere in pericolo la libertà di navigazione in una delle rotte commerciali più critiche del mondo», conclude il presidente Usa. Gli Houthi, sostenuti dall'Iran, hanno giustificato i loro attacchi in risposta all'offensiva di Israele a Gaza.

Le operazioni militari, ha riferito poi un dirigente americano alla CNN, sono state condotte in particolare con aerei da combattimento e missili Tomahawk. Oltre una dozzina di obiettivi Houthi sono stati colpiti da missili lanciati da cielo, terra e mare (con il sottomarino Uss Florida) e sono stati scelti per indebolire la capacità degli Houthi di attaccare le navi nel Mar Rosso. Tra questi sistemi radar, depositi e siti di lancio di droni, missili balistici e missili da crociera.