Il punto

Venezia, ora, ha dichiarato guerra anche alle maxi-comitive

Da giugno, previo via libera del Consiglio comunale, i gruppi organizzati di turisti non potranno superare le 25 persone – Banditi anche microfoni e megafoni per le guide
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Red. Online
01.01.2024 18:15

Anno nuovo, misure nuove. Venezia ha un forte, fortissimo problema con il turismo di massa – il cosiddetto sovraturismo – e sta facendo il possibile per limitare il fenomeno. Dopo aver detto sì al ticket d'ingresso in città, ne avevamo parlato ampiamente qui, la Serenissima ha annunciato un'ulteriore stretta. Basta, in sostanza, alle calli intasate da maxi-comitive e basta, di riflesso, alle guide con megafono. La rivoluzione, tramite cambiamento del regolamento comunale, scatterà dal prossimo giugno previo via libera del Consiglio comunale.  

L'amministrazione cittadina, come hanno riportato i media locali, ha deciso che in futuro i gruppi organizzati di turisti potranno essere formati al massimo da 25 persone. Non una di più. Saranno pure vietati microfoni e altoparlanti. Tanto nel centro storico, dove i residenti sono sempre di meno, quanto nelle isole di Murano, Burano e Torcello. Il provvedimento, di fatto, debutterà poco più di un mese dopo la prima giornata di accesso a numero chiuso, fissata per il 25 aprile. Quest'ultima decisione, leggiamo, vuole venire incontro «alle esigenze di tutela dei residenti e alla promozione della mobilità pedonale».

Venezia, in un primo momento, era stata inserita nella lista dell'UNESCO dei patrimoni dell'umanità in pericolo: gli esperti avevano ritenuto insufficienti le misure adottate per lottare contro il deterioramento della situazione ambientale ed economica. Quindi, il dietrofront. Motivato dall'approvazione del ticket d'ingresso da parte del citato Consiglio comunale. Ora, appunto, Venezia sembra pronta a ulteriori misure. L'assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce, ha descritto il no alle maxi-comitive come «un'importante misura volta a migliorare la gestione dei gruppi», oltre a una svolta per «promuovere il turismo sostenibile e garantire la protezione e la sicurezza della città». A proposito di maxi-comitive, da notare che i musei cittadini limitano già i gruppi a 25 persone. Simone Venturini, assessore al Turismo della città, dal canto suo ha dichiarato che la mossa si inserisce in un quadro più ampio di interventi volti a migliorare la gestione del turismo a Venezia. L'obiettivo, evidentemente, è individuare e raggiungere un migliore equilibrio tra le esigenze dei residenti e quelle dei visitatori.

Per anni, il turismo di massa ha provocato non pochi danni. Ambientali ed economici, dicevamo. Il centro storico, con la famosa Piazza San Marco, il Ponte di Rialto e i numerosi canali, oggi non conta più nemmeno 50 mila residenti fissi. In alcuni giorni di alta stagione, ci sono due turisti per ogni veneziano. 

Una prima stretta per ridurre l'impatto del turismo era stata varata nel 2021, quando la città aveva deciso di impedire alle grandi navi da crociera di attraccare nel centro storico. Una decisione, questa, imitata in seguito da altre mecche turistiche, Amsterdam in testa.