Vacanze

Viaggio in Italia, ma quanto mi costi? Che salasso il panino all’Autogrill

Dopo l'aumento dei pedaggi e i rincari sulle spiagge, un'indagine di Altroconsumo mette sotto i riflettori i prezzi nelle aree di servizio autostradali: un panino può costare fino al 70% in più che al bar
© Shutterstock
Michele Montanari
28.06.2024 10:32

È tempo di vacanze e per molti la parola «estate» fa rima con mare. Non manca ovviamente chi dal Ticino sceglie la vicina Italia per godersi qualche giorno di relax in spiaggia, magari consapevole che quest’anno si spenderà di più. Dal primo gennaio 2024 i pedaggi autostradali hanno infatti subito incrementi fino al 2,3%, mentre negli stabilimenti balneari si toccano rincari del 4% rispetto al 2023. In su anche i prezzi di benzina e diesel (fino all'1,59% in più rispetto ai mesi estivi dello scorso anno), nonché degli alloggi, aumentati fino al 23% nelle località di mare (sia hotel che B&B). Attenzione dunque alle brutte sorprese, perché, se non si parte con il pranzo al sacco, i pasti in autostrada possono diventare davvero salati. «Viaggiando verso la Liguria, ho speso 30 euro per due panini, un trancio di pizza e una bottiglietta d'acqua», ha segnalato un nostro lettore, sottolineando che in un bar fuori dall'autostrada avrebbe speso la metà.

Ma è davvero così? Pare di sì. Stando a una recente analisi dell'associazione dei consumatori Altroconsumo, che ha visitato 22 aree di servizio tra Milano, Napoli, Roma e Venezia, nei punti di ristorazione lungo la Penisola i panini possono arrivare a costare anche 8 euro, ossia il 70% in più rispetto a quelli che si trovano nei bar fuori dall’autostrada. Un «Bufalino» all’Autogrill, ad esempio, oggi costa intorno agli 8 euro, mentre nel 2018 costava circa 5 euro e nel 2020 quasi 6 euro. Insomma, pandemia prima, inflazione legata alla guerra poi, sembrano aver dato una spinta non indifferente ai prezzi nelle aree di servizio. 

Nello specifico, nelle aree di sosta considerate da Altroconsumo, tra snack bar e punti di ristorazione, il prezzo medio di un panino si è attestato intorno ai 7 euro (il più caro è costato 8 euro), contro i 4,20 euro di un normale bar secondo i dati 2024 di Osservaprezzi. In media, dunque, in autostrada si arriva a spendere anche il 70% in più. L'associazione dei consumatori fa poi l'esempio di un toast semplice, per cui il prezzo, a seconda dell'area di servizio, può variare da un minimo di 1,99 a un massimo di 7,95 euro.

E anche la colazione rischia di diventare più salata del previsto: per un cappuccino si spendono in media 1,84 euro (+12% rispetto ai bar fuori dalla tratta autostradale), mentre per una brioche 1,72 euro (+26%). Per un caffè liscio, invece, la spesa media è di 1,35 euro contro gli 1,17 euro (in media) di quello acquistato in un classico bar (+14%). E ancora: una bottiglietta d’acqua naturale o frizzante, nelle aree di servizio, costa in media 3,16 euro al litro, contro gli 0,67 euro al litro del supermercato.

Nell'analisi di Altroconsumo, emerge anche il rincaro sulle bibite gassate, come Fanta e Coca-Cola, presenti in diversi formati dai 500 ai 330ml, al prezzo di circa 8 euro al litro. E in autostrada non manca neppure il fenomeno della shrinkflation, con lattine più piccole allo stesso prezzo, oppure molto simile, ai formati più capienti.

Per quanto riguarda gli snack salati, come i pacchetti di patatine, si spendono in media 3,13 euro, con un prezzo medio al chilo di 23,08 euro. Per una tavoletta di cioccolato da circa 100 grammi il prezzo medio è 3,70 euro, con picchi fino ai 6,29 euro, mentre per i gelati confezionati si spendono in media 3 euro.

Il report di Altroconsumo prende in considerazione diverse aree di servizio, non facendo nomi, ma è chiaro che a fare la parte del leone sulle autostrade sia la catena Autogrill. Il marchio italiano, lo scorso anno, è stato rilevato dal colosso svizzero Dufry. Va precisato che l'aumento dei prezzi dei vari prodotti è stato avviato prima della fusione con l'operatore duty-free basilese.