Violenza senza fine ad Haiti: Medici senza frontiere sospende le attività
È una spirale di violenza senza fine quella che condanna Haiti a vivere una nelle peggiori crisi politiche, sociali e umanitarie della sua breve e tribolata storia.
L'instabilità amministrativa, il dominio delle gang su gran parte del territorio e la brutalità delle forze dell'ordine descrivono uno scenario di caos da cui è difficile immaginare una via d'uscita.
In questo contesto l'Ong Medici senza frontiere (Msf) ha annunciato la sospensione delle sue attività nella capitale Port-au-Prince a causa di violenze e intimidazioni sofferte dai propri dipendenti da parte della polizia.
«Quando anche le forze dell'ordine diventano una minaccia diretta, non abbiamo alternative alla sospensione dell'assistenza», ha affermato il coordinatore di Msf sull'isola Christophe Garnier, evidenziando che il ritiro di «uno dei pochi fornitori di assistenza medica rimasti sul territorio» è «una tragedia» per la popolazione civile, stretta tra il fuoco incrociato.
Oltre 20 mila persone hanno lasciato le proprie case negli ultimi giorni per sfuggire alla furia delle gang e alle rappresaglie di polizia e gruppi di civili armati. Dall'inizio dell'anno gli sfollati sono più di 700 mila. Per l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) senza un'assistenza internazionale immediata, le sofferenze sono desinate peggiorare, facendo salire il bilancio delle vittime già oltre quota 4.000 morti nel 2024.
La situazione è recentemente peggiorata a seguito dell'annuncio dal cartello delle bande locali - Vivre Ensemble - di voler «prendere in mano i destini del Paese» di fronte al fallimento del Consiglio presidenziale di transizione (Cpt) evidente dopo il licenziamento, due settimane fa, del primo ministro Garry Conille in mezzo agli scandali per corruzione.
Per l'ex poliziotto ora leader dei gruppi armati Jimmy 'Barbecue' Cherizier il Ctp - struttura incaricata di risolvere l'impasse politica, ripristinare l'ordine e gestire la transizione pacifica fino allo svolgimento delle elezioni a febbraio del 2026 - non avrebbe credibilità.
La precedente rivolta guidata da 'Barbecue' a marzo aveva portato alle dimissioni dell'allora primo ministro Ariel Henry. Dopo l'uscita di scena di Henry e la nomina del Cpt l'attività delle bande si era ridotta, fino alla nuova escalation ad Haiti dove non c'è un parlamento funzionante né un presidente eletto dall'assassinio di Jovenel Moise nel 2021. Le elezioni si sono svolte l'ultima volta nel 2016.
I numeri
La recente intensificazione della violenza a Port-au-Prince ha causato almeno 150 morti dallo scorso 11 novembre, portando il numero totale di morti ad Haiti quest'anno a 4.544, hanno reso noto le Nazioni Unite. «L'ultima ondata di violenza nella capitale di Haiti è un presagio che qualcosa di peggio è in arrivo. La violenza delle gang deve essere fermata subito. Non si deve permettere ad Haiti di sprofondare ulteriormente nel caos», ha dichiarato l'Alto commissario per i Diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk.