Pandemia

«Virus in laboratorio? L’ipotesi del premio Nobel è falsa»

Ha suscitato una valanga di polemiche l’intervista a Luc Montagnier, secondo cui il coronavirus sarebbe stato ricombinato con l’HIV - Diecimila scienziati: «Dichiarazioni infondate, da anni sostiene bufale» - Il video rimosso da YouTube è stato diffuso da Matteo Salvini
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Ats
21.04.2020 19:21

È «falsa e infondata» l’ipotesi del Nobel Luc Montagnier, secondo la quale il nuovo coronavirus sarebbe nato in un laboratorio a Whuan: lo sostiene la Federazione Italiana Scienze della Vita (Fisv), che riunisce 16 società scientifiche per un totale di quasi 10 mila scienziati.

Per evitare fake news, come quelle incoraggiate dalle dichiarazioni di Montagnier, i ricercatori invitano a «non prendere automaticamente per oro colato quello che viene da un premio Nobel semplicemente perché ha questo titolo, anche perché questo particolare Nobel da molti anni sostiene bufale scientifiche e getta discredito sulla scienza sana».

La Fisv rileva in una nota che l’ipotesi di Montagnier «si fonda su una ricerca indiana pubblicata su un sito non filtrato da revisori scientifici e ritirata «perché la comunità scientifica ne aveva immediatamente segnalato le falle», e su un articolo pubblicato su «una rivista cosiddetta predatoria, di quelle che pubblicano qualsiasi cosa purché gli autori paghino laute cifre».

Secondo Montagnier, si legge nella nota, il virus SARS-CoV-2 sarebbe il risultato di una sperimentazione che avrebbe generato un virus ibrido con il virus dell’HIV responsabile dell’Aids. L’ipotesi «ha fatto rapidissimamente il giro d’Italia sui social ed è stata riportata su telegiornali, quotidiani locali e nazionali, alimentando facilmente il sospetto che la ricerca abbia prima fatto il danno e poi nascosto la mano», osservano i ricercatori.

Si tratta però di un’ipotesi «di fatto interamente falsa ed infondata», rilevano, e l’analisi delle sequenze genetiche del nuovo coronavirus conferma che si tratta di «una naturale evoluzione e non di una ricombinazione in provetta. Le brevi sequenze codificate anche nel genoma dell’HIV si sono generate per caso, come dimostra il fatto che si ritrovano in numerose proteine di mammiferi, insetti, batteri, e virus». Il video con l’intervista a Montagnier è stato rimosso da alcuni canali YouTube, tra i primi a rilanciarlo su Facebook il senatore leghista Matteo Salvini, subito travolto dalle polemiche ed accusato di diffondere bufale.

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