Vladimir Putin e l'arma nucleare: che cosa sappiamo dell'arsenale della Russia
Che cosa sappiamo, davvero, sulle armi nucleari russe? La domanda, dopo che recentemente l'Ucraina è stata attaccata con il nuovo missile balistico Oreshnik, è tornata di stretta, strettissima attualità. Quell'attacco, come dichiarato da Vladimir Putin, era una risposta all'uso da parte di Kiev di missili di fabbricazione statunitense e britannica in territorio russo. Non solo, l'episodio dell'Oreshnik si è consumato (quasi) in parallelo con l'annuncio, sempre da parte di Putin, delle modifiche apportate alla dottrina nucleare russa. Il leader del Cremlino, fra le altre cose, ha specificato che le strutture militari dei Paesi militari alleati dell'Ucraina, o meglio di quei Paesi che hanno consentito l'uso delle loro armi per colpire la Russia, potrebbero a loro volta diventare degli obiettivi. Di qui il timore di un possibile uso, da parte di Mosca, di armi nucleari. La domanda, ancora: che cosa sappiamo, davvero, sulle armi nucleari russe? Proviamo a chiarirlo.
Quanto è grande l'arsenale nucleare russo?
Secondo un rapporto del 2023 dell'Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (SIPRI), Russia e Stati Uniti – assieme – possiedono quasi il 90% di tutte le armi nucleari. Mosca, in ogni caso, vanta il più alto numero di testate rispetto a qualsiasi altro Paese: 5.580, pari al 47% delle scorte mondiali stando a quanto dichiarato lo scorso marzo dalla Federation of American Scientists. Il numero di testate nucleari effettivamente dispiegate dalla Russia, a detta del Congressional Research Service statunitense, è invece pari a 1.710. Un numero che, a sua volta, va suddiviso secondo la cosiddetta triade nucleare strategica: 326 missili balistici intercontinentali (ICBM), 192 missili balistici lanciati da sottomarini e 58 bombardieri strategici.
La Russia ha smesso di condividere con gli Stati Uniti i dati ufficiali sulle sue forze nucleari strategiche lo scorso anno. Tuttavia, i funzionari russi affermano che il Paese continua a rispettare i limiti del trattato New START, mantenendo quindi la parità con le capacità nucleari strategiche degli Stati Uniti.
E il missile Oreshnik?
Il nuovo missile balistico a raggio intermedio, chiamato appunto Oreshnik e utilizzato dalla Russia nell'attacco all'Ucraina della scorsa settimana, è un'arma con capacità nucleare mai menzionata pubblicamente prima dell'attacco stesso. A detta di Putin, le difese aeree non sono in grado di intercettare questo missile, capace di attaccare a una velocità di Mach 10 o, se preferite, a 2,5-3 chilometri al secondo. Il missile, stando a quanto comunicato dal presidente russo, può colpire simultaneamente più obiettivi potendo sganciare una serie di «testatine più piccole» a guida indipendente. Nell'attacco su Dnipro è stata usata una testata convenzionale, ma è stato confermato che l'Oreshnik può trasportare altresì testate nucleari.
Di che cosa dispone, ancora, la Russia?
Detto dell'Oreshnik, l'arsenale di armi nucleari e sistemi di lancio della Russia è vasto, se non vastissimo. E comprende missili strategici avanzati e armi ipersoniche. Una delle colonne portanti è l'RS-24 Yars, un missile balistico intercontinentale con una gittata di circa 12 mila chilometri ed equipaggiato con testate termonucleari multiple. Fra i missili va citato altresì l'RS-28 Sarmat, chiamato in Occidente «Satan 2», con una gittata di 18 mila chilometri e pure in grado di trasportare testate nucleari. La TASS, la scorsa settimana, ha dichiarato che la Russia sta lavorando per mettere il Sarmat in servizio di combattimento.
E ancora. L'Avangard, un veicolo planante ipersonico russo, volendo può trasportare carichi utili nucleari. Secondo la TASS, può viaggiare a una velocità ipersonica di circa 32 mila chilometri all'ora «travolgendo qualsiasi difesa missilistica». A questo si aggiunge il Kinzhal, un missile ipersonico lanciato per via aerea da piattaforme come i caccia MiG-31, con una gittata fino a 3 mila chilometri. Il missile Tsirkon, per contro, estende le capacità ipersoniche della Russia al dominio marittimo, offrendo una gittata di mille chilometri e mirando a oggetti navali e terrestri.
L'arsenale nucleare sottomarino della Russia, dal canto suo, è ancorato al missile balistico sottomarino Bulava, che ha una gittata di 8 mila chilometri, mentre in aria bombardieri strategici come il Tu-95MS e il Tu-160 servono come sistemi di consegna per missili da crociera a testata nucleare, tra cui il Kh-101 e la sua variante nucleare, il Kh-102.
Oltre alle armi strategiche, la Russia mantiene una vasta riserva di armi nucleari tattiche, progettate per l'uso sul campo di battaglia. Queste includono testate trasportabili da aerei, sistemi di artiglieria e missili a corto raggio come l'Iskander-M, che ha una gittata fino a 500 chilometri. Sebbene le informazioni dettagliate su queste armi siano meno trasparenti, le stesse svolgono un ruolo significativo nella strategia di difesa regionale della Russia.