Mondo
La diretta
Il presidente russo, di fatto già rieletto, ha parlato dal quartier generale della sua campagna elettorale a conclusione delle elezioni – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
23:27
23:27
«Sì a colloqui di pace con Kiev ma non per il suo riarmo»
La Russia, tramite il suo presidente Vladimir Putin, si è detta favorevole ai colloqui di pace con l'Ucraina, ma solo quando la parte opposta è veramente determinata a ricucire i rapporti e non intende, semplicemente, guadagnare tempo per la diminuzione delle scorte di munizioni. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin.
Commentando la proposta del presidente francese Emmanuel Macron di dichiarare una tregua olimpica in Ucraina, Putin ha spiegato ai giornalisti: «Siamo pronti a considerare tutte le proposte, ma sempre, in ogni circostanza, saremo guidati dagli interessi nazionali e dalla situazione sul campo di battaglia». E ancora: «L'ho già detto e lo ripeto: siamo favorevoli ai colloqui di pace, ma non se organizzati semplicemente perché il nostro avversario sta finendo le munizioni». A suo avviso, inoltre, i colloqui di pace sono possibili «se sono seriamente disposti a costruire relazioni pacifiche di vicinato tra i due Paesi in una prospettiva a lungo termine e non cercano solo di prendersi una pausa di 18 o 24 mesi per il riarmo».
23:21
23:21
«Un conflitto con la NATO avvicinerebbe alla guerra mondiale»
Un eventuale conflitto fra la Russia e la NATO porterebbe a una situazione tale da essere a un passo dalla Terza Guerra Mondiale. È quanto ha detto il presidente russo Vladimir Putin, secondo la Tass.
22:50
22:50
«Chi ha rovinato le schede elettorali dovrebbe essere perseguito a norma di legge»
Secondo Vladimir Putin l'azione di protesta ribattezzata «Mezzogiorno contro Putin», organizzata in molte città russe e nei seggi elettorali all'estero, «non ha avuto alcun effetto». Il presidente lo ha affermato rispondendo ad alcune domande al riguardo, riferisce Sky News. Putin ha poi aggiunto: «Chi ha rovinato le schede elettorali dovrebbe essere perseguito a norma di legge».
22:35
22:35
«La morte di Navalny un evento triste»
La morte di Alexei Navalny? «Un evento triste». Così il presidente russo Vladimir Putin ha definito la morte del suo oppositore avvenuta in carcere circa un mese fa.
22:30
22:30
Dodik si felicita con Putin
Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, in serata, si è congratulato con Vladimir Putin per la sua larga vittoria elettorale, affermando che ciò è la conferma che il presidente russo guida il suo Paese nella giusta direzione. «Un quinto mandato alla guida della Federazione russa, conquistato con una convincente vittoria alle elezioni presidenziali, è la conferma che il presidente Vladimir Putin gode di una enorme fiducia del popolo russo, e che lui guida il Paese nella giusta direzione», ha scritto su X Dodik, che è presidente della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina. Il leader serbo-bosniaco mantiene stretti rapporti con Vladimir Putin, nei confronti del quale non nasconde profonda stima e grande ammirazione. L'ultimo loro incontro risale al mese scorso a Kazan, in Russia, e in tale occasione Putin ha conferito a Dodik un'alta onorificenza russa. Nel suo messaggio di felicitazioni, Dodik - come riferito dai media a Belgrado - ha aggiunto che la vittoria di Putin «è stata accolta con grande gioia» anche dal popolo serbo che, a suo dire, vede in Putin un grande statista e un amico sul quale si può sempre fare affidamento. E ha concluso augurando a Putin «buona salute, forza e perseveranza nella sua opera di difesa della Russia e a garanzia della pace e di un futuro migliore per il mondo intero».
22:17
22:17
Putin: «Saremo più forti e nessuno ci intimidirà»
Vladimir Putin ha sottolineato che la sua vittoria alle elezioni consentirà alla Russia di consolidare la società e diventare «più forte ed efficace». «Nessuno sopprimerà mai la Russia quando saremo consolidati, siamo una famiglia unita» ha proseguito il presidente.
«Non importa quanto abbiano cercato di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà, la nostra coscienza, nessuno ci è mai riuscito nella storia. Hanno fallito ora e falliranno in futuro» ha aggiunto, tra l'esultanza dei suoi supporter. La mia vittoria, ha aggiunto, dimostra che la Russia ha fatto bene a scegliere la sua strada attuale.
22:07
22:07
Putin: «Il risultato delle elezioni rappresenta la totale fiducia dei cittadini»
«Il risultato delle elezioni rappresenta la totale fiducia dei cittadini, sul fatto che faremo tutto come da programma». Lo ha detto il presidente russo Putin, di fatto già rieletto, parlando dal quartier generale della sua campagna elettorale a conclusione delle elezioni. Putin ha espresso un ringraziamento anche ai soldati che combattono in Ucraina.
20:56
20:56
Casa Bianca: «Elezioni russe né libere né giuste»
«Queste elezioni sono state chiaramente né libere né giuste dato che Putin ha imprigionato gli oppositori politici prevenendo così che corressero contro di lui». Lo afferma il portavoce del consiglio della sicurezza nazionale della Casa Bianca.
«Le elezioni presidenziali in Russia non sono legali, libere ed eque», è la posizione del governo polacco, che attraverso una nota del ministero degli Esteri ha aggiunto che il voto si è svolto «in un contesto di dura repressione» e nelle regioni occupate dell'Ucraina, in violazione del diritto internazionale.
Al coro di commenti si aggiunge Londra, che deplora le elezioni «non libere ed eque» in Russia. «Le urne si sono chiuse in Russia, dopo lo svolgimento illegale delle elezioni sul territorio ucraino, la mancanza di scelta per gli elettori e l'assenza di un monitoraggio indipendente da parte dell'Osce. Non sono queste le caratteristiche di elezioni libere ed eque», ha scritto su X il ministro degli Esteri britannico David Cameron.
La vittoria di Vladimir Putin, che sarebbe arrivata con un plebiscito nei suoi confronti, «non ha nulla a che fare con la realtà», ha dal canto suo denunciato Leonid Volkov, ex braccio destro di Alexei Navalny che nei giorni scorsi è stato aggredito a martellate in Lituania.
20:38
20:38
L'urlo di Yulia: «Sulla scheda ho scritto Navalny»
«Un giorno vinceremo»: è il messaggio della vedova Navalny al popolo russo dopo aver espresso il suo voto all'ambasciata russa a Berlino nell'ambito dell'azione di protesta silenziosa del 'Mezzogiorno contro Putin', ovvero la chiamata del dissenso alle urne che è risuonata come l'ultima volontà dell'oppositore Alexei Navalny, il suo ultimo appello prima della morte, cui in molti hanno risposto mettendosi silenziosamente in fila a mezzogiorno in punto in Russia e in più parti del mondo.
Anche a Berlino, quindi, dove però l'immagine di Yulia Navalny che si unisce alla coda per votare all'ambasciata russa nella capitale tedesca sembra invece urlare tutta la forza con cui il marito morto in una colonia penale nell'Artico ha per anni combattuto la sua battaglia contro Vladimir Putin: sulla scheda ho scritto 'Navalny', ha detto Yulia ai giornalisti, circondata dagli elettori in fila, acclamata dai sostenitori e omaggiata con mazzi di fiori.
«Non può essere che un mese prima delle elezioni, durante la campagna elettorale, sia stato ucciso il principale oppositore di Putin, che era già in prigione», ha denunciato Navalnaya, che a sua volta è stata promotrice della campagna 'Mezzogiorno contro Putin'. E allora il silenzio lo hanno rotto proprio gli elettori in fila che hanno scandito 'Yulia siamo con te' mentre lei li ringraziava per aver atteso così a lungo. Le immagini la immortalano vestita di nero, mentre aspetta il suo turno, passa i controlli, presenta il passaporto prima di entrare in ambasciata e saluta.
Poi, mentre lascia il seggio dopo aver votato, affida ai microfoni di Sky News il suo messaggio per il popolo russo: «Siate coraggiosi, un giorno, molto presto, vinceremo». È per Putin invece che non ha alcun messaggio, ha detto, definendo però nuovamente il presidente russo «un assassino» e «un gangster» che ha portato il suo Paese in guerra.
20:06
20:06
«Le elezioni russe segnate dalla repressione»
«Le elezioni presidenziali in Russia non sono legali, libere ed eque». È questa la posizione del governo polacco, che attraverso una nota del ministero degli Esteri ha aggiunto che il voto si è svolto «in un contesto di dura repressione» e nelle regioni occupate dell'Ucraina, in violazione del diritto internazionale.
La vittoria di Vladimir Putin, che sarebbe arrivata con un plebiscito nei suoi confronti, «non ha nulla a che fare con la realtà», ha dal canto suo denunciato Leonid Volkov, ex braccio destro di Alexei Navalny che nei giorni scorsi è stato aggredito a martellate in Lituania.
19:31
19:31
«Putin all'88% con il 25% di seggi scrutinati»
Vladimir Putin ottiene l'88% delle preferenze alle presidenziali in Russia quando sono stati scrutinati già il 25% dei seggi. Lo rende noto la commissione elettorale, secondo quanto riporta la Tass.
19:09
19:09
Putin all'87,8% dei voti secondo i primi exit poll
Vladimir Putin è dato all'87,8% dei voti alle presidenziali russe secondo i primi exit poll.
18:45
18:45
Affluenza alle urne di persona in Russia al 73,3%
L'affluenza alle urne di persona alle elezioni presidenziali russe ha raggiunto il 73,33% alla chiusura dei seggi. Lo riferisce la Tass citando i dati della commissione elettorale centrale. I dati non includono l'affluenza alle urne online.
A partire dalle 20 ora di Mosca (le 18 in Svizzera), i seggi elettorali sono chiusi in tutte le regioni del Paese ad eccezione dell'exclave più occidentale di Kaliningrad.
L'Occidente ha fallito nel suo tentativo di interferire nelle elezioni presidenziali in Russia, ha affermato il ministero russo degli Esteri citato dalla Tass.
18:20
18:20
«Nessun attacco in Transnistria, vogliono la paura»
La Moldavia ha smentito le notizie su un attacco con un drone nella regione separatista della Transnistria, affermando che si tratta solo di «un tentativo di provocare paura e panico». Le autorità locali avevano accusato l'Ucraina di aver attaccato una base militare a Tiraspol.
«Le autorità di Chisinau, in contatto con la parte ucraina, non confermano alcun attacco alla regione della Transnistria», ha affermato il governo di Chisinau.
17:22
17:22
Azioni di protesta «Mezzogiorno contro Putin» a Berna e Ginevra
Nell'ultimo giorno delle elezioni presidenziali, oltre un migliaio di russi hanno protestato oggi a Berna e Ginevra contro Vladimir Putin. Le azioni di protesta denominate «Mezzogiorno contro Putin» sono state organizzate dall'associazione Russia del futuro/Svizzera.
La coda davanti all'ambasciata russa a Berna era lunga diverse centinaia di metri, ha riferito un giornalista dell'agenzia Keystone-ATS. L'appello, a cui hanno risposto circa un migliaio di elettori, era rivolto a «tutti coloro che non sono d'accordo con la politica di Putin e sono contro la guerra e l'ingiustizia».
L'azione «Mezzogiorno contro Putin» - con la quale gli elettori hanno risposto all'appello della vedova di Alexei Navalny di recarsi tutti alle urne allo stesso momento - era ben visibile anche a Ginevra, dove alle 11.30 si è formata una lunga coda di 400 persone davanti al Consolato generale di Russia.
L'invito di Yulia Navalnaya era anche quello di dare il proprio voto a qualsiasi candidato che non fosse il presidente Vladimir Putin. Varie persone, come Oleg, oggi hanno invece scritto sulla scheda elettorale frasi del tipo «Putin, candidato alla guerra e assassino», rendendola nulla.
Diverse persone erano presenti per contare i votanti ed effettuare un exit poll. Lo scopo di questa iniziativa indipendente era quello di verificare se i dati forniti dalle autorità corrispondessero alla realtà. Olga, residente da tempo a Ginevra, nutriva seri dubbi in merito.
La coda, che comprendeva molti giovani russi, si è allungata lungo il marciapiede in modo ordinato, stando a una corrispondente dell'agenzia Keystone-ATS. Erano visibili alcuni cartelli anti-Putin e contro la guerra. «La gente all'estero ha meno paura», ha sottolineato un'oppositrice.
Questa mobilitazione simbolica e pacifica non è piaciuta a tutti. A Ginevra, un piccolo gruppo di persone si è infastidito, ma alla fine ha abbandonato i luoghi dopo aver cercato di gridare un timido «Putin».
In Svizzera vivono complessivamente più di 16'000 russi.
16:09
16:09
Drone kamikaze ucraino contro una base in Transnistria
Un drone kamikaze ha attaccato una base militare in Transnistria, la regione separatista filo-russa in Moldavia. Lo affermano le autorità locali che accusano l'Ucraina.
Immagini rilanciate sui social da media della regione mostrano i resti di un elicottero che sarebbe stato distrutto nell'attacco. Secondo il primo canale della tv locale, a seguito dell'esplosione è scoppiato un incendio nella base a Tiraspol, capitale della regione separatista. Per ora non sono segnalate vittime.
14:49
14:49
Applausi per la vedova di Navalny all'ambasciata a Berlino
È stata accolta da applausi e abbracci Yulia Navalnaya, la vedova di Alexei Navalny, che ha scelto la fila degli elettori fuori dall'ambasciata russa a Berlino per celebrare l'iniziativa "Mezzogiorno contro Putin", rilanciata dal marito poco prima di morire.
Come si vede da diversi account sulle reti sociali, è apparsa rilassata e sorridente, con in mano un mazzo di fiori, mentre in tanti la salutano e le chiedono un selfie.
Yulia Navalnaya, secondo la France Presse, si trovava in coda per votare insieme agli altri connazionali.
14:49
14:49
Affluenza del 70,81%
L'affluenza alla presidenziali russe ha raggiunto il 70,81% degli aventi diritto alle 15.45 ora di Mosca, le 13.45 ora svizzera. Lo riferisce la Commissione elettorale centrale, citata dalla Tass.
14:49
14:49
Almeno 74 arresti ai seggi elettorali russi
Sale a 74 il numero di persone arrestate in tutta la Russia per aver protestato fuori dai seggi in quest'ultima giornata elettorale. Lo rende noto l'organizzazione non governativa Ovd-Info.
14:21
14:21
«Putin non è la mia Russia»: protesta al seggio allestito a Belgrado
Al seggio elettorale allestito per le presidenziali russe a Belgrado alle 12.00, rispondendo all'appello di Yulia Navalnaya, si è formata oggi una lunga fila di elettori che mostrava una bandiera russa con la scritta "Putin non è la Russia".
Come riferiscono i media, a tratti vi sono stati momenti di tensione, con battibecchi e scontri verbali fra elettori fedeli alla dirigenza del Cremlino e sostenitori dell'opposizione. Alcuni hanno applaudito all'iniziativa avviata dalla moglie di Alexiei Navalny, altri hanno inneggiato al presidente Putin.
Sul prato antistante la scuola russa, dove è stato allestito il seggio elettorale, l'unico per i russi in tutta la Serbia, i sostenitori dell'opposizione hanno mostrato uno striscione di appoggio a Yulia Navalnaya, con una sua foto.
Stando ai media, a metà giornata avevano votato un migliaio di russi. Dopo l'intervento armato russo in Ucraina, decine di migliaia di russi si sono trasferiti in Serbia, e a Belgrado in particolare, per proseguire la loro attività lavorativa e professionale, divenuta problematica o del tutto impossibile in Russia per via delle sanzioni economiche e finanziarie imposte dall'Occidente contro Mosca.
Si tratta in larga parte di persone facoltose e con ampia disponibilità finanziaria - professionisti, informatici, specialisti, studiosi. In tanti hanno fondato nuove società, aperto locali, caffè e ristoranti, favoriti da un clima cordiale e di grande ospitalità.
La Serbia, legata da storica amicizia alla Russia e principale alleato di Mosca nei Balcani, è l'unico paese europeo, assieme alla Bielorussia, a rifiutarsi di aderire alle sanzioni occidentali contro la Russia, invocando i propri interessi nazionali, in primis le forniture energetiche a prezzi di favore e l'appoggio sul Kosovo.
Belgrado è l'unica capitale europea ad avere mantenuto voli diretti su Mosca e San Pietroburgo, con i russi che non hanno bisogno di visto e che in Serbia si sentono quasi come a casa loro, con una lingua comprensibile, usi e costumi vicini ai loro.
14:20
14:20
Due molotov contro l'ambasciata russa in Moldavia
Una persona ha lanciato due bottiglie molotov contro l'ambasciata russa a Chisinau, in Moldavia, dove erano in corso le operazioni di voto per le presidenziali.
«Due bottiglie molotov sono state lanciate nel cortile dell'ambasciata, l'aggressore è stato arrestato dalle forze dell'ordine», ha detto alla Tass il portavoce della missione diplomatica, Anatoly Loshakov.
13:22
13:22
Russia: affluenza ha già superato il dato finale del 2018
A metà della terza e ultima giornata delle presidenziali in Russia l'affluenza dei votanti ha superato il dato del 67,5% registrato nel 2018, quando le elezioni si tennero in un solo giorno. Lo riferisce la Commissione elettorale centrale, citata dalla Tass.
12:15
12:15
Lunghe file in alcuni seggi elettorali a Mosca
Lunghe file si stanno formando davanti a diversi seggi elettorali nel centro di Mosca, come ha constato l'ANSA.
Sulla storica via Arbat si era formata una coda di alcune centinaia di persone intorno a mezzogiorno, quando era in programma la protesta indetta dall'oppositore Alexei Navalny, morto in carcere il 16 febbraio. La polizia, presente in forze, si limita a sorvegliare la situazione e regolare il flusso degli elettori.
Presso un altro seggio, a distanza di poche centinaia di metri, la fila era di circa una cinquantina di persone. Un'affluenza superiore alla norma è stata constatata dall'ANSA anche nel distretto di Krasnosielsky, nella parte nord-orientale del centro, dove in passato è stato consigliere l'oppositore Ilya Yashin, che sta scontando una pena a 7 anni e mezzo di reclusione per l'accusa di avere diffuso "false informazioni" sulle forze armate.
Diversa la situazione in periferia. Nella zona intorno all'aeroporto di Vnukovo, a sud-ovest del centro, a mezzogiorno non c'era alcuna coda ai seggi.
Diversi media e reti sociali mostrano anche file in altri seggi, fra cui uno a San Pietroburgo.
10:45
10:45
Difesa antiaerea in azione vicino gli aeroporti di Mosca
Le difese antiaeree sono entrate in azione poco fa nei pressi dell'aeroporto internazionale di Vnukovo a Mosca, secondo quanto ha constatato l'ANSA sul posto. Il sindaco della capitale, citato dalla Tass, ha detto che un drone è stato abbattuto nei pressi di un altro aeroporto internazionale, quello di Domodedovo. Non si registrano vittime.
07:35
07:35
Il punto alle 7.30
Attacchi con droni sono stati registrati nella notte in numerose località della Russia. Alla raffineria di petrolio Slavyansky, nella regione di Krasnodar, nel sud della Russia, un attacco attriuito alle forze del Cremlino ha causato un incendio. Secondo le autorità regionali, una persona sarebbe morta per un «sospetto attacco di cuore». Oltre alla raffineria, sono state prese di mira numerose infrastrutture. Le forze armate russe - secondo quanto riporta la Tass - hanno abbattuto velivoli nel quartiere Domodedovo e nel quartiere di Stupinsky di Mosca, nel distretto di Ramensky vicino alla capitale, nella regione di Rostov e in quella di Belgorod, dove sono state danneggiate le linee elettriche e del gas.
Attacchi con droni, sempre secondo le autorità russe, sarebbero stati compiuti anche nei territori occupati. Secondo Mosca, un drone ucraino avrebbe colpito un seggio elettorale per le presidenziali russe nella parte della regione ucraina di Zaporizhzhia occupata.