Russia

Yekaterina Duntsova ora vuole fondare un partito

Dopo che la Corte Suprema ha confermato il rifiuto della sua candidatura alle presidenziali, la «candidata pacifista» non molla – E per le presidenziali è pronta a sostenere Boris Nadezhdin
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Red. Online
27.12.2023 23:00

Yekaterina Duntsova non molla. Anzi, rilancia. Mercoledì, la «candidata pacifista» alle presidenziali russe ha annunciato l'intenzione di formare un nuovo partito politico dopo che la Corte Suprema ha confermato il rifiuto della sua candidatura da parte della Commissione elettorale centrale. Duntsova, giova ricordarlo, in un primo momento si era proposta come auto-nominata. Quarant'anni, giornalista della regione di Tver, a nordovest di Mosca, a novembre aveva lanciato una piattaforma elettorale per sfidare nientepopodimeno che Vladimir Putin, di fatto l'unico, vero candidato alla successione di se stesso. Il programma di Duntsova? Pace e democrazia, essenzialmente.

Nonostante la candidata si fosse assicurata l'appoggio di un gruppo di iniziativa con oltre 500 sostenitori, come richiesto per i candidati non iscritti a un partito, sabato la Commissione elettorale centrale ha respinto i suoi documenti di registrazione. Sostenendo, fra le altre cose, che contenevano più di 100 errori di battitura. Poco dopo la sentenza della Corte Suprema, che ha confermato la decisione, Duntsova si è detta pronta a fondare un partito in rappresentanza, citiamo, di «decine di milioni» di russi che vogliono «un futuro democratico e pacifico». E ancora: «Il partito che propongo di fondare non è il partito di Yekaterina Duntsova» ha scritto su Telegram. «Sarà il partito di tutti coloro che si battono per la pace, la libertà e la democrazia». Entro maggio, Duntsova conta di aprire sedi regionali del partito in oltre la metà delle regioni del Paese e di fare il possibile affinché i suoi rappresentanti possano candidarsi alle regionali di settembre.

Quanto alle presidenziali, Duntsova ha detto di essere pronta a sostenere Boris Nadezhdin, ex deputato della Duma di Stato e membro di Iniziativa Civica. La candidatura di Nadezhdin è stata approvata lunedì, ma siccome Iniziativa Civica al momento non siede nel Parlamento russo il team di Nadezhdin dovrà raccogliere 100 mila firme di elettori unici per assicurare che il nome del candidato venga inserito nella scheda elettorale. «Per garantire che ci sia almeno un candidato con un programma a favore della pace sulla scheda elettorale – ha ribadito Duntsova – possiamo aiutare Boris Nadezhdin a superare la soglia delle 100.000 firme».

Sforzi, questi, che difficilmente sortiranno gli effetti sperati, Putin, 71 anni, dovrebbe infatti comodamente ottenere un quinto mandato nel marzo del 2024. Grazie anche all'eliminazione della quasi totalità dell'opposizione nel Paese.