Yevgeny Prigozhin, «uomo d'affari di talento», è morto
Sì, Vladimir Putin ha confermato la morte di Yegveny Prigozhin pur senza metterla nero su bianco. Presentando, con freddezza e scegliendo con cura le parole da usare, le condoglianze alla sua famiglia. E a quelle degli altri occupanti dell'aereo schiantatosi ieri nella regione di Tver. Il presidente russo ha definito il leader del Gruppo Wagner «un uomo d'affari di talento». Con, tuttavia, «un destino difficile». Dopo ore e ore di attesa, Putin ha infine rotto il silenzio. E parlato, finalmente, dell'incidente. Lo ha fatto in occasione di un incontro televisivo con Denis Pushilin, leader dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk.
Di più, il leader del Cremlino ha rivelato un particolare interessante, e importante, circa il suo rapporto con Prigozhin. Dichiarando che lo conosceva «da molto tempo, dagli anni Novanta». Sulle tempistiche della relazione fra Putin e il «cuoco» si è discusso a lungo. Prigozhin, in una vecchia intervista, affermò di aver incontrato Putin per la prima volta nel 2000. «Ha commesso alcuni gravi errori nella vita, ma ha anche ottenuto i risultati necessari per se stesso ma anche per il bene comune quando gliel'ho chiesto» ha aggiunto il presidente russo. Parlando, appunto, al passato del co-fondatore del Gruppo Wagner. «Era un uomo di talento, un uomo d'affari di talento». Putin ha aggiunto che la milizia guidata da Prigozhin «ha dato un contributo significativo alla lotta contro il nazismo in Ucraina». Per questo, il suo sforzo non verrà dimenticato ha garantito il leader del Cremlino.
Putin ha rivelato che Prigozhin, secondo quanto gli è stato detto, era tornato ieri dall'Africa. E che aveva avuto alcuni incontri con dei funzionari a Mosca. Riabbracciando una certa narrazione, Putin ha anche promesso un'indagine approfondita sull'accaduto. Il tutto mentre il presidente russo è stato indicato, da più fonti, quale possibile, se non probabile, mandante dell'incidente.
La morte di Prigozhin, all'inizio della giornata, è stata commemorata da decine e decine di membri della sua milizia, riunitesi attorno a un memoriale improvvisato nella sua città natale, San Pietroburgo. Uomini in tenuta mimetica militare hanno deposto fiori a terra e davanti ai ritratti di Prigozhin e Dmitry Utkin. In un filmato diffuso sui social network, si vede un combattente inginocchiarsi e piangere.