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Così si è espresso il presidente ucraino durante una conferenza stampa a Oslo, dove si trova in visita – Missili su Kiev, sale a 53 il numero dei feriti: secondo i media locali, un attacco missilistico russo ha preso di mira il quartiere Dniprovskyi nella capitale ucraina – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:20
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Orban: «Non sosteniamo l'ingresso rapido dell'Ucraina nell'Ue»
«La rapida adesione dell'Ucraina all'Unione europea avrebbe conseguenze devastanti per gli agricoltori europei, il bilancio dell'Ue e la sicurezza europea. Non è nell'interesse né dell'Ungheria né dell'Unione europea, quindi non possiamo sostenerla!». Lo scrive su X-Twitter il premier ungherese Viktor Orban alla vigilia del Consiglio Europeo. Orban è già a Bruxelles per partecipare al summit con i Balcani occidentali.
Nel caso in cui Viktor Orban dovesse confermare il veto all'apertura dei negoziati di adesione con l'Ucraina «esistono dei piani di riserva» ma «siamo ancora fiduciosi di poter raggiungere un compromesso», afferma un'alta fonte diplomatica alla vigilia del Consiglio europeo.
«Siamo l'Europa, c'è sempre un piano B», aggiunge. «Ma non è il modo opportuno di procedere, le raccomandazioni della Commissione devono essere seguite. Da Budapest non abbiamo ascoltato delle posizioni coerenti, ma richieste diverse, quindi pensiamo sia ancora possibile compiere dei passi avanti», precisa.
Sulla possibilità che l'erogazione dei fondi comunitari bloccati all'Ungheria possa rientrare nella trattativa con Orban, la fonte assicura che si trattano di due «partite separate», dato che questa decisione «non è degli Stati membri» ma solo della Commissione, che valuta su dati «oggettivi e di merito».
Fonti ucraine ben informate sostengono che l'opposizione di Orban all'apertura dei negoziati di adesione dell'Ucraina all'Ue non avrebbe più «nulla a che fare» con il dossier in sé ma troverebbe spiegazione in una «battaglia personale» del premier magiaro con l'Europa. Sullo sfondo ci sarebbe anche l'avvicinamento alle elezioni europee di giugno, nel tentativo da parte di Orban di «accreditarsi» come il leader dei radicali nell'est europeo.
15:49
15:49
Zelensky: «Al fronte non c'è una situazione di crisi»
La situazione al fronte in Ucraina «non è una crisi», ma durante l'inverno sia le operazioni offensive che quelle difensive «rallentano», quindi è importante «scoraggiare gli occupanti». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante una conferenza stampa a Oslo, dove si trova in visita. Lo riporta Rbc Ucraina.
Le parole di Zelensky rispondono a quanto affermato da un articolo del «New York Times», secondo il quale leader militari americani e ucraini «sono alla ricerca di una nuova strategia che possano iniziare ad attuare all'inizio del prossimo anno per risollevare le sorti di Kiev e il sostegno in calo alla guerra del paese contro la Russia».
La spinta al nuovo approccio arriverebbe «dopo che la controffensiva dell'Ucraina, durata mesi, ha fallito nel suo obiettivo di riconquistare il territorio perduto e dopo settimane di incontri spesso tesi tra alti funzionari americani e le loro controparti ucraine».
«Per quanto riguarda la dichiarazione dei generali statunitensi, alcuni, vi dirò questo: non si tratta della crisi, ma dell'inverno, e in inverno le operazioni rallentano sempre, controffensive o difensive. Quindi penso che questo segnale sia legato a ciò», ha detto il presidente ucraino.
Secondo Zelensky la cosa più importante per l'Ucraina ora è scoraggiare gli invasori. «In inverno tutto rallenta per molte ragioni, stiamo parlando della difesa dell'est dello Stato, perché la maggior parte delle truppe russe è concentrata lì. Ci hanno provato molte volte lì, dove il gruppo Wagner è stato sconfitto l'anno scorso. Ora hanno inviato lì un gran numero di truppe. Stiamo parlando di centinaia di migliaia di truppe. Pertanto, la cosa più importante è contenerli e distruggerli lì», ha sottolineato il presidente ucraino.
Zelensky è arrivato questa mattina a Oslo per un incontro con i leader dei cinque paesi nordici che sono tra i principali donatori dell'Ucraina nel conflitto contro la Russia.
La Norvegia donerà 3 miliardi di corone (circa 240 milioni di franchi) all'Ucraina, ha dichiarato il primo ministro Jonas Gahr Store nella conferenza stampa congiunta con Zelensky, come riporta il sito di Reuters. Questa è una delle tranche che Oslo ha già promesso a Kiev, in un pacchetto di 75 miliardi di corone (circa 6 miliardi di euro) in 5 anni già approvato dal parlamento norvegese.
Da parte sua la premier danese Mette Frederiksen ha annunciato in conferenza stampa che domani presenterà in parlamento un nuovo pacchetto di aiuti all'Ucraina del valore di 1 miliardo di euro, riferisce Sky News. La Danimarca ha già fornito circa 2,8 miliardi di euro in aiuti militari a Kiev e altri 378 milioni di euro in aiuti umanitari dall'invasione della Russia.
Zelensky ha inoltre riferito su X di aver incontrato a Oslo la prima ministra islandese Katrin Jakobsdottir, e di aver coordinato con lei «i prossimi passi internazionali e discusso del sostegno a lungo termine per il 2024 e oltre». «Il nostro obiettivo comune - ha scritto Zelensky postando una foto dell'incontro - è proteggere la libertà in Ucraina e in tutta Europa, e stiamo lavorando insieme per raggiungerlo».
Il presidente ucraino ha poi ringraziato Reykjavik per «il sostegno politico, diplomatico, sanzionatorio e umanitario dell'Islanda, così come per l'istituzione del Registro dei danni e la posizione di principio sulla necessità di ritenere la Russia responsabile dei suoi crimini».
14:25
14:25
«Orban non ha motivi per bloccare la nostra adesione all'UE»
Il primo ministro ungherese Viktor Orban «non ha motivo di bloccare l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Gli ho chiesto di darmi una ragione, non tre, cinque o dieci, ma una sola», ha detto Zelensky a proposito di Orban. «Sto ancora aspettando la risposta», ha dichiarato in una conferenza stampa nella capitale norvegese dopo un incontro con i leader dei Paesi nordici.
14:23
14:23
Fico: «Non ci opporremo all'avvio dei negoziati per l'adesione di Kiev nell'UE»
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha confermato la dichiarazione del suo ministro degli Esteri, secondo cui Bratislava non si opporrà all'avvio dei negoziati di adesione dell'Ucraina durante il prossimo vertice dell'Ue. Lo riporta il Kyiv Independent.
La dichiarazione arriva poco prima dei colloqui del Consiglio europeo del 14-15 dicembre, dove si prevede che l'Ungheria cercherà di bloccare l'avvio dei negoziati di adesione dell'Ucraina all'Ue, probabilmente con il sostegno dell'Austria. Pur essendo vicino al primo ministro ungherese Viktor Orban, Fico ha detto di essere aperto all'avvio dei negoziati, ma ha anche aggiunto che l'Ucraina non è pronta per il processo.
«Non ci opporremo alla decisione dell'Unione europea di avviare i negoziati con l'Ucraina. È una decisione politica che non ha nulla a che fare con la realtà», ha dichiarato Fico ai membri della commissione Affari europei del Parlamento slovacco. «L'Ucraina non è assolutamente pronta ad aprire i negoziati», ha aggiunto il primo ministro slovacco.
12:23
12:23
La Russia vieta la Chiesa greco-cattolica a Zaporizhzhia
Le autorità russe, nel territorio occupato della regione di Zaporizhzhia, hanno ufficialmente vietato le attività della Chiesa greco-cattolica ucraina, nonché delle organizzazioni «Cavalieri di Colombo» e «Caritas». Questo divieto viene precisato nella direttiva emessa e resa pubblica sul sito ufficiale «del cosiddetto capo dell'amministrazione d'occupazione militare-civile della regione di Zaporizhzhia Yevhen Balytskyi», riferisce la Chiesa greco-cattolica ucraina, guidata da mons. Sviatoslav Shevchuk.
«L'operatività della Chiesa greco-cattolica ucraina nel territorio occupato di Zaporizhzhia, è stata vietata dagli occupanti presumibilmente perché l'attività viene svolta in violazione della legislazione della Federazione Russa sulle organizzazioni religiose e pubbliche», riferisce una nota della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Il provvedimento russo fa riferimento, tra l'altro, «alla partecipazione dei parrocchiani alle rivolte di massa e alle manifestazioni anti-russe nel marzo-aprile 2022», «allo stoccaggio di ordigni esplosivi e armi da fuoco sul territorio degli edifici religiosi e dei locali ausiliari», «distribuzione della letteratura con l'invito a violare l'integrità territoriale della Federazione Russa», nonché «partecipazione attiva delle comunità della Chiesa greco-cattolica ucraina sul territorio della regione di Zaporizhzhia alle attività delle organizzazioni estremiste e della propaganda delle idee neonaziste», si legge nella nota diffusa dalla Segreteria dell'Arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk.
«Vale la pena sottolineare che il 16 novembre 2022, a Berdyansk, le autorità occupanti - riferisce ancora la Chiesa greco-cattolica ucraina - hanno arrestato due sacerdoti redentoristi, Ivan Levitskyi e Bohdan Heleta, che ancora oggi sono prigionieri in Russia. Mentre a dicembre del 2022, le autorità hanno deportato da Melitopol tutti i sacerdoti della Chiesa greco-cattolica ucraina che erano rimasti a prestare servizio anche dopo l'occupazione da parte della Russia della regione di Zaporizhzhia nella primavera del 2022».
11:20
11:20
«Zelensky chiede agli USA degli Atacms con gittata più lunga»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che gli Stati Uniti dovrebbero fornire una versione con una gittata più lunga degli Atacms, i missili a lungo a raggio forniti a Kiev dal governo di Washington.
Lo ha fatto durante una conversazione con lo speaker della Camera dei rappresentanti, il repubblicano Michael Johnson, come riporta Politico citando proprie fonti.
Gli Atacms consegnati dagli Usa agli alleati, infatti, sono quelli che possono raggiungere al massimo una distanza di 165 chilometri e non quelli con una gittata di 300 chilometri, disponibili nell'arsenale americano e ambiti da Kiev.
Nelle ultime settimane, ricorda Politico, i repubblicani hanno esortato il presidente Joe Biden a inviare una variante con una gittata più lunga in modo che le forze ucraine possano colpire gli obiettivi russi a una distanza maggiore.
Al momento di ricevere le armi, il governo di Kiev si è impegnato a non utilizzarle contro obiettivi in territorio russo.
11:08
11:08
Zelensky: «Mosca non ha occupato alcun villaggio nel 2023»
Le forze russe non hanno occupato alcun villaggio ucraino nel corso dell'anno: lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista esclusiva a Fox News.
«Penso che sia stato molto difficile per noi, ma credo che la cosa più importante da capire (...) è che la Russia non ha occupato nessun villaggio, nessun villaggio ucraino durante quest'anno», ha affermato il leader ucraino, secondo il quale il Paese ha un solo nemico: il presidente russo Vladimir Putin. «Abbiamo un solo nemico: Putin e basta», ha detto. «Stiamo davvero difendendo la democrazia e stiamo davvero difendendo la libertà».
Zelensky ha poi sottolineato l'importanza di continuare a sostenere l'Ucraina. «Penso che sia molto importante non perdere tempo, ed è molto importante sostenere l'Ucraina», ha sottolineato. «Abbiamo dimostrato un vero successo sul Mar Nero: è stata davvero (un'operazione) molto difficile (contro le truppe russe) e ora abbiamo creato la rotta del grano. La Russia non ha influenza (...) su questa rotta del grano, e abbiamo distrutto la maggior parte della flotta russa che era situata nelle nostre acque e vicino alla Crimea temporaneamente occupata. È stato molto positivo. Penso che sia un risultato enorme».
10:12
10:12
Lavrov: «Molti conflitti per il desiderio USA di imporre la sua idea»
La ragione di molti conflitti nel mondo è il desiderio degli Stati Uniti e di alcuni Paesi di imporre la propria opinione a tutti. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov, come riferisce la Tass.
Il ministro degli esteri russo ha sostenuto che negli ultimi due anni, «la situazione nel mondo non è migliorata» e che «gran parte delle cose negative che stanno accadendo sono radicate nel desiderio irrefrenabile di Washington e di un piccolo gruppo di Paesi di imporre al mondo la loro visione su tutto».
Secondo Lavrov, inoltre, la frequenza dei viaggi all'estero del presidente russo Vladimir Putin dimostra che l'Occidente ha fallito nei suoi tentativi di isolare la Russia.
I legami di politica estera tra Mosca e Pechino svolgono un ruolo sempre più stabilizzante sulla scena internazionale, le relazioni tra i due Paesi sono nelle migliori condizioni di sempre, ha inoltre dichiarato dichiarato Lavrov, citato dalla Tass.
«Le relazioni russo-cinesi di partenariato globale e cooperazione strategica stanno vivendo il periodo migliore della loro storia», ha sottolineato il ministro.
Lavrov ha poi annunciato che i ministri degli esteri dei Brics si incontreranno nell'estate del 2024 nella città della Russia orientale Niznij Novgorod.
08:48
08:48
Zelensky a Oslo, atteso per un incontro con i leader nordici
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato questa mattina a Oslo per un incontro con i leader dei cinque Paesi nordici che sono tra i principali donatori dell'Ucraina nel conflitto contro la Russia: lo ha annunciato il governo norvegese.
«Auguro a Volodymyr Zelensky un caloroso benvenuto in Norvegia», ha dichiarato il primo ministro norvegese, Jonas Gahr St›re, in un comunicato. «La Norvegia continua a sostenere la lotta dell'Ucraina per la sua difesa», ha aggiunto.
07:53
07:53
Si aggrava il bilancio dei feriti nell'attacco a Kiev
Si aggrava ulteriormente il bilancio dei feriti dell'attacco missilistico russo che ha preso di mira il quartiere Dniprovskyi di Kiev nelle prime ore di oggi: i feriti sono 53, tra cui figurano 8 bambini. Lo rendono noto le autorità locali.
07:09
07:09
Attacco su Kiev, il bilancio dei feriti sale a 51
È arrivato ad almeno 51 feriti, tra cui sei bambini, il bilancio dell'attacco missilistico russo che ha preso di mira il quartiere Dniprovskyi di Kiev nelle prime ore di oggi. Lo rendono noto le autorità locali
06:19
06:19
Il punto alle 6.00
Esplosioni sono state udite nelle prime ore di oggi nel centro di Kiev. Il sindaco della capitale ucraina Vitali Klitschko ha parlato di un «attacco nemico» russo che ha provocato il ferimento di almeno 45 persone.
Secondo quanto riportano i media locali, l'attacco ha preso di mira il quartiere Dniprovskyi. I danni, in particolare, sono stati causati dai detriti degli obiettivi abbattuti dalle difese aree della capitale ucraina.
Sempre il sindaco Vitali Klitschko afferma che 18 persone sono state portate in ospedale, tra cui due bambini; altri 27 civili hanno ricevuto invece cure sul posto. Diverse auto hanno preso fuoco. Sono stati danneggiati un grattacielo, alcune residenze private e un ospedale pediatrico.