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Zelensky: «Gli Stati Uniti restano un partner strategico dell'Ucraina»

Il presidente Volodymyr Zelensky si è espresso sul suo profilo X a margine dell'arrivo a Londra per un incontro bilaterale anticipato a oggi con il premier britannico Keir Starmer – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Zelensky: «Gli Stati Uniti restano un partner strategico dell'Ucraina»
Red. Online
01.03.2025 08:10
18:12
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Zelensky a Londra domani vede anche re Carlo

Incontro anche con re Carlo III a Londra in queste ore per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a margine del faccia a faccia con il premier britannico Keir Starmer. Lo riferisce la BBC, sottolineando il rilievo cerimoniale dato volutamente dal Regno Unito dopo l'umiliazione inflitta a Zelensky dal presidente americano Donald Trump a Washington.

Il presidente ucraino sarà ricevuto dal sovrano domani mattina, secondo fonti di palazzo citate dall'emittente britannica, prima del vertice con una quindicina di leader sulla sicurezza di Kiev e dell'Europa presieduto da Starmer alla Lancaster House nel primo pomeriggio.

Oggi invece è in agenda il bilaterale fra Zelensky e Starmer a Downing Street, anticipato di un giorno rispetto ai programmi iniziali sulla scia di quanto accaduto ieri alla Casa Bianca.

17:41
17:41
Ucraina: al vertice di Londra ci sarà anche il Canada

Il vertice di Londra sull'Ucraina e sulla difesa comune europeo di domani si allarga anche oltre i confini dell'Europa, sullo sfondo del clima ormai da riunione di emergenza dell'appuntamento, destinato a svolgersi sotto l'ombra delle immagini shock dello scontro di ieri alla Casa Bianca fra il presidente americano Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riferiscono fonti diplomatiche inserendo all'ultimo minuto nella lista dei paesi convocati dal premier britannico Keir Starmer anche il Canada.

L'elenco completo aggiornato dovrebbe includere i leader di Ucraina, Francia, Germania, Italia, Danimarca, Olanda, Norvegia, Polonia, Spagna, Finlandia, Svezia, Repubblica Ceca, Romania e appunto Canada; oltre al ministro degli esteri turco Hakan Fidan, al segretario generale della NATO Mark Rutte e ai presidenti della Commissione e del Consiglio europeo Ursula von der Leyen e Antonio Costa.

Confermati da parte del padrone di casa Starmer due soli bilaterali a margine a Downing Street: il faccia a faccia anticipato ad oggi con Zelensky e quello annunciato per domani mattina con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni.

Confermata pure l'esclusione dei paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) le cui diplomazie hanno manifestato grande irritazione, a dispetto del contentino di una videochiamata che il primo ministro britannico prevede di riservare loro separatamente qualche ora prima del vertice. Vertice il cui orario d'inizio resta fissato per le 14.00 nella sede della Lancaster House.

17:10
17:10
Mosca: «Kiev ha tentato un attacco al TurkStream a Krasnodar»

Le forze armate ucraine hanno tentato di attaccare la stazione di compressione del TurkStream nella regione russa di Krasnodar per «interrompere le forniture di gas all'Europa». Lo ha affermato il ministero della difesa russo in una nota diffusa da Ria Novosti.

«Nella notte del 28 febbraio, sullo sfondo del viaggio di V. Zelensky a Washington, il regime di Kiev, al fine di interrompere le forniture di gas ai paesi europei, ha tentato un altro attacco all'infrastruttura della stazione di compressione Russkaya nel villaggio di Gai-Kodzor (Territorio di Krasnodar ), che fornisce gas tramite il gasdotto TurkStream, utilizzando tre droni di tipo aeronautico», ha affermato il ministero.

16:50
16:50
Rutte: «Ho chiesto a Zelensky di ricucire con Trump»

Il segretario generale della NATO Mark Rutte ha dichiarato di aver chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di «riparare» i suoi rapporti con il presidente americano Donald Trump dopo lo scontro di ieri alla Casa Bianca.

«Quello che ho detto al presidente Zelensky è: credo, caro Volodymyr, che tu debba trovare un modo per riparare i tuoi rapporti con Donald Trump e l'amministrazione americana», ha detto Rutte alla BBC. «Dobbiamo unirci, Stati Uniti, Ucraina ed Europa, per portare una pace duratura in Ucraina».

16:46
16:46
Ginevra e Zurigo: oppositori russi manifestano contro la guerra

Circa cinquanta oppositori russi si sono riuniti questo pomeriggio sulla Place des Nations a Ginevra per chiedere la fine della guerra in Ucraina e del regime autoritario di Vladimir Putin. Anche a Zurigo un'analoga manifestazione ha riunito una ventina di persone.

Le manifestazioni si inseriscono in una giornata mondiale di azione degli oppositori russi al conflitto che ha interessato diverse città. Secondo un fotografo di Keystone-ATS, la manifestazione davanti al Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra ha riunito una cinquantina di persone.

«Ci alziamo per denunciare con fermezza la propaganda di Putin, che mente quando afferma che i russi sostengono all'unanimità la sua guerra in Ucraina. Siamo la voce di coloro che sono stati messi a tacere in Russia sotto la minaccia di una brutale repressione», si legge in un comunicato di Russia Futura - Svizzera.

A Zurigo, una ventina di persone hanno manifestato sulla Europaplatz, vicino alla stazione centrale, ha dichiarato a Keystone-ATS Andrey Lipattsev, membro del comitato della stessa organizzazione. La richiesta principale è il rilascio dei prigionieri politici in Russia.

Gli oppositori hanno formulato quattro richieste prioritarie. Chiedono che il presidente russo Vladimir Putin «fermi immediatamente la guerra in Ucraina, ritiri le truppe russe dall'Ucraina e si dimetta». Chiedono poi alla comunità internazionale di «sostenere l'Ucraina nella sua lotta contro il regime criminale russo e di tagliare i legami economici con esso».

Chiedono pure alla comunità internazionale di «includere il rilascio dei prigionieri politici russi tra le condizioni per un eventuale cessate il fuoco in Ucraina e di offrire asilo ai russi che fuggono dalla repressione e dal servizio di leva». Infine, gli oppositori russi chiedono alla Svizzera di «unirsi al regime di sanzioni globali dell'UE contro i responsabili delle violazioni dei diritti umani».

16:07
16:07
Orban: «L'UE segua gli USA e apra colloqui diretti con la Russia»

Il premier ungherese Viktor Orban ha invitato l'Unione europea ad aprire colloqui diretti con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina e ha segnalato che si opporrà a un accordo a livello di blocco sul conflitto in un prossimo vertice. Lo si legge in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.

Orban propone di «non tentare di adottare conclusioni scritte sull'Ucraina» al vertice dei leader dei Ventisette del 6 marzo dedicato alla difesa europea, segnalando «differenze strategiche» sul dossier che «non possono essere colmate con la stesura del testo o la comunicazione».

«Sono convinto che l'Unione europea - seguendo l'esempio degli Stati Uniti - dovrebbe avviare discussioni dirette con la Russia per un cessate il fuoco e una pace sostenibile in Ucraina», scrive il premier, definendo questo approccio «non conciliabile con quello riflesso nella bozza di conclusioni».

In alternativa, Orban propone di «limitare le conclusioni scritte al richiamo e al sostegno della risoluzione 2774 (2025) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite adottata il 24 febbraio» sostenendo che tale risoluzione «segna una nuova fase nella storia del conflitto e rende irrilevante tutto il precedente linguaggio concordato dal Consiglio europeo».

«Il tentativo di adottare conclusioni scritte da parte del Consiglio europeo sull'Ucraina - avverte - darebbe l'immagine di un'Unione europea divisa.»

14:08
14:08
Mosca: «La visita di Zelensky negli USA un completo fallimento»

«La visita di (Volodymyr) Zelensky negli Stati Uniti è stato un completo fallimento» ha dichiarato in una nota la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. «La visita del capo del regime neonazista, V. Zelensky a Washington è un completo fallimento politico e diplomatico del regime di Kiev», ha detto la portavoce di Sergei Lavrov. «Il presidente ucraino è ossessionato dalla continuazione» del conflitto ucraino. «Gli obiettivi di Mosca in Ucraina sono rimasti invariati» ha concluso Zakharova.

14:07
14:07
I media cinesi: «La lite Trump-Zelensky ha messo a nudo i calcoli egoistici dell'amministrazione Trump»

Oltre alla sorpresa per la durissima lite tra leader avvenuta in maniera inconsueta davanti ai media, lo scontro di venerdì alla Casa Bianca tra i presidenti americano Donald Trump e ucraino Volodymyr Zalensky ha «messo a nudo i calcoli egoistici, confezionati come ''protezione per la pace'', dell'amministrazione Trump».

I media statali cinesi hanno avuto giudizi pesanti sulla vicenda, rimarcando lo stupore: «Il mondo potrebbe essersi aspettato che ci fossero enormi differenze tra Ucraina e Usa, ma è inaspettato che le parti espongano le differenze con un litigio così aperto», ha scritto il Global Times, tabloid del Quotidiano del Popolo.

La visita di Zelensky a Washington, «rivelatasi una farsa», ha mostrato la crisi di fiducia tra Washington e i suoi alleati occidentali, ha rilanciato la CGTN, il canale in lingua inglese del network statale CCTV. Zelensky ha lasciato lo Studio Ovale «senza il tanto chiacchierato accordo sui minerali». Mentre i leader europei, tra cui quelli di Germania, Francia, Italia e Regno Unito, si sono affrettati a sostenere Zelensky, alcuni parlamentari USA hanno aspramente criticato l'Ucraina per la mancanza di rispetto agli Stati Uniti.

«È vero che promettendo di porre fine alla crisi in 24 ore, Trump ha intrapreso azioni ''concrete'', tenendo ''buoni colloqui'' con la controparte russa Vladimir Putin, estesi impegni ad alto livello con Mosca in Arabia Saudita e l'incontro di venerdì con Zelensky. Ma questi sforzi sono davvero per la pace?». Trump, ignorando le richieste di Kiev sulle garanzie per la sicurezza, ha spinto per l'accesso alle risorse minerarie dell'Ucraina puntando a recuperare «i soldi USA dopo anni di aiuti militari al Paese, non la pace regionale». Attraverso queste manovre, il tycoon ha mostrato la sua «arte dell'accordo» nel fare pressione sull'Ucraina perché rispettasse le sue richieste. Senza dimenticare «i profitti che gli Stati Uniti hanno ricavato dalle sanzioni occidentali anti-Russia», con Washington che ha «preso il primo posto di fornitore europeo di gas naturale liquefatto (GNL) dallo scoppio del conflitto» a prezzi più alti della Russia.

Il China Daily, invece, ha ricordato la solidarietà e il sostegno dei leader europei a Zelensky, con la richiesta di una pace giusta e duratura.

13:24
13:24
Zelensky: «Gli Stati Uniti restano un partner strategico dell'Ucraina»

«A dispetto del dialogo duro», gli Stati Uniti restano «un partner strategico dell'Ucraina»: lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky sul suo profilo X a margine dell'arrivo a Londra, per un incontro bilaterale anticipato a oggi con il premier britannico Keir Starmer – dopo lo scontro di ieri alla Casa Bianca – prima del vertice paneuropeo di domani. Zelensky ha poi ribadito di essere «molto grato agli Stati Uniti per tutto il sostegno ricevuto, in particolare nei tre anni di guerra con la Russia». E ha rivolto un «grazie» a Trump. Ma ha anche insistito che occorre essere «onesti e diretti per capire i nostri obiettivi condivisi».

Zelensky ritiene «comprensibile» che l'amministrazione di Donald Trump voglia dialogare con il leader russo del Cremlino. Il presidente ucraino ha tuttavia aggiunto che «gli Stati Uniti hanno sempre parlato di una pace» da raggiungere «attraverso la forza» E ha poi ribadito: «Insieme possiamo compiere passi forti contro Putin». E ancora: «Siamo pronti a firmare l'accordo sui minerali, e sarà il primo passo verso le garanzie di sicurezza. Ma non è abbastanza, e abbiamo bisogno di più di questo. Un cessate il fuoco senza garanzie di sicurezza è pericoloso per l'Ucraina. Stiamo combattendo da 3 anni, e il popolo ucraino deve sapere che l'America è dalla nostra parte».

13:21
13:21
Zelensky anticipa il bilaterale con Starmer a oggi pomeriggio

Anticipato a oggi pomeriggio il bilaterale tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro britannico Keir Starmer, alla vigilia del vertice di una dozzina di leader europei a Londra.

«Il primo ministro e il presidente Zelensky si incontreranno a Downing Street questo pomeriggio», ha detto un funzionario, dopo che i media britannici hanno diffuso le immagini di un aereo ucraino che atterra in un aeroporto a nord di Londra.

12:59
12:59
Keller-Sutter: «La Svizzera è interessata a una pace giusta in Ucraina»

Dopo l'incontro-scontro di ieri fra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter ha ribadito l'impegno della Svizzera per una pace giusta in Ucraina.

«La Svizzera rimane fermamente impegnata a sostenere una pace giusta e duratura, condannando al contempo l'aggressione della Russia contro uno Stato sovrano», ha scritto Keller-Sutter sulla piattaforma online X.

Nella sua attuale veste di segretario generale del Consiglio d'Europa, anche l'ex consigliere federale Alain Berset ha dato il suo sostegno a Kiev. «Il Consiglio d'Europa è al fianco del popolo ucraino. Consolidare la pace, la sicurezza democratica, la stabilità e la prosperità in Europa. Questo è ciò che stiamo facendo. Il popolo ucraino può contare su questo», ha scritto Berser su X.

10:48
10:48
«Nella notte 154 droni russi contro l'Ucraina»

Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 154 droni di vario tipo, 103 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev e 51 droni-esca sono caduti in aree aperte: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina.

I velivoli senza pilota distrutti sono stati intercettati nelle regioni di di Kharkiv, Poltava, Sumy, Kiev, Chernihiv, Cherkasy, Kirovohrad, Dnipropetrovsk, Donetsk, Kherson, Odessa e Mykolaiv.

08:14
08:14
Trump: «L'Ucraina deve essere guidata da chi è pronto per la pace»

«Non importa chi guiderà l'Ucraina, purché questa persona sia pronta a risolvere pacificamente il conflitto con la Russia» ha detto Donald Trump a margine dello scontro senza precedenti nello Studio Ovale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Zelensky potrebbe essere in grado di partecipare a una risoluzione pacifica del conflitto. «Forse può fare la pace. Forse non può. Ma ho bisogno di qualcuno che possa risolvere il problema pacificamente», ha aggiunto il tycoon.

Secondo il presidente USA, Zelensky «dovrebbe solo dire che vuole la pace. Invece - ha concluso - se ne esce e non dice altro che cose negative su Putin. Non ho bisogno che questa guerra continui». Più conciliante Zelensky: allontanato dalla Casa Bianca dopo la lite, ringrazia gli USA «ma non pensa di doversi scusare», come invece lo sollecita a fare il segretario di Stato americano Marco Rubio. «Solo gli ucraini possono decidere se io debba fare un passo indietro o no», ha detto Volodymyr Zelnsky in un'intervista a Fox News. «Gli americani scelgono il presidente, gli ucraini scelgono il loro. Funziona così», ha dichiarato il leader di Kiev.

E ora Trump sta valutando la possibilità di interrompere tutte le spedizioni di aiuti militari in corso verso l'Ucraina.

08:11
08:11
Rubio: «Zelensky si scusi dopo lo scontro con Trump»

Il segretario di Stato americano Marco Rubio, intervistato dalla CNN, ha chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di scusarsi dopo il violento scontro avvenuto con il presidente Donald Trump nello Studio Ovale della Casa Bianca.

«Il leader ucraino - ha affermato il capo della diplomazia americana - dovrebbe scusarsi per averci fatto perdere tempo in un incontro che è finito in questo modo».

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dal canto suo  non ritiene possibile discutere di garanzie di sicurezza per l'Ucraina finché non si raggiunge un accordo di pace, ha ribadito Rubio. «Perché dovrei parlare di garanzie di sicurezza per l'Ucraina? Lasciatemi prima ottenere un accordo di pace». Questa, secondo Rubio, la posizione di Trump. «Ciò non significa - prosegue, riferendo, il capo della diplomazia USA - che le garanzie non possano essere stipulate come parte di quella negoziazione, ma è necessario avere un accordo. Quale pace c'è da garantire se prima non si ha un accordo di pace?».

Affinché il conflitto finisca è innanzitutto necessario chiarire i requisiti di entrambe le parti, ha osservato Rubio. «Di cosa hanno bisogno i russi? Di cosa hanno bisogno di vedere per smettere di combattere? Di cosa hanno bisogno gli ucraini per smettere di combattere? E poi, una volta che hai tutto questo a disposizione, puoi decidere il passo successivo e cosa dobbiamo fare per assicurarci che ciò non accada mai più, che non accada tra due anni, tre anni, cinque anni», ha affermato Rubio. «Non credo - ha detto ancora il segretario di Stato Usa - che il presidente Trump sia interessato a un cessate il fuoco di un anno. Non credo che sia interessato a un cessate il fuoco di sei mesi. Vuole che questa la guerra finisca».

08:10
08:10
Il punto alle 8

A poche ore dallo scontro senza precedenti nello Studio Ovale tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky i due presidenti continuano a sembrare su opposizioni opposte. Da una parte il commander-in-chief ha continuato ad attaccare il leader di Kiev accusandolo di «voler continuare a combattere» dall'altra l'ucraino si è presentato per un'intervista sulla rete conservatrice Fox News e ha cercato toni più conciliatori, mantenendo comunque ferma la posizione che senza garanzie sulla sicurezza non si può arrivare a nessun accordo.

«Sono molto grato agli Stati Uniti per il loro sostegno. Ci avete aiutato a sopravvivere», esordisce Zelensky rispondendo alle accuse di Trump e del suo vice JD Vance di essere stato «ingrato» e rivolgendosi direttamente «al popolo americano» e «al Congresso». Il presidente ucraino non pensa di doversi scusare con il presidente per l'acceso scambio alla Casa Bianca anche se riconosce che si sia trattato di «un brutto momento». «Certe conversazioni non andrebbero fatte davanti ai media, con tutto il rispetto per la democrazia», dice. Ammette che «senza l'aiuto americano sarà molto difficile respingere la Russia» e sottolinea più volte nel corso dell'intervista che l'Ucraina non vuole perdere la partnership con Washington. Ma ha bisogno di garanzie sulla sicurezza. «Nessuno vuole la pace più di noi», assicura «ma una tregua senza garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti è un tema molto delicato per la mia gente». Quanto al rapporto di Trump con Vladimir Putin, Zelensky cerca di trovare i toni giusti per dire che preferirebbe che il presidente americano non stesse «nel mezzo», com ha detto lo stesso tycoon nello Studio Ovale, ma «più dalla parte dell'Ucraina» perché è la Russia che «ci ha portato la guerra in casa». Il presidente ucraino ha anche toccato il tema delle sue dimissioni, chieste a gran voce dal senatore repubblicano Lindsey Graham, una volta suo grande sostenitore. «Solo gli ucraini possono decidere se io debba fare un passo indietro o no, gli americani votino il loro presidente». Alla fine del colloquio Zelensky si è detto «certo» che il rapporto con Trump si possa ricucire. «La nostra è una relazione storica tra due popoli».

Prima che l'intervista andasse in onda The Donald in partenza per Mar-a-Lago ha usato toni molto più duri nei confronti del suo interlocutore accusandolo di voler continuare a «lottare, lottare, lottare» e di aver «sopravvalutato le carte in suo possesso». Per tornare al tavolo delle trattative, è stato l'avvertimento del tycoon, il presidente ucraino «deve dirmi che vuole la pace, che non vuole fare la guerra più», ha aggiunto dicendo di voler un cessate-il-fuoco subito. Intanto un funzionario dell'amministrazione ha riferito al Washington Post che il commandr-in-chief sta valutando la possibilità di interrompere tutte le spedizioni di aiuti militari in corso verso l'Ucraina. La decisione riguarderebbe miliardi di dollari di radar, veicoli, munizioni e missili in attesa di essere inviati nel Paese.