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Il presidente ucraino, su X, ha detto di «voler sistemare le cose» con il tycoon: «Io e il mio team vogliamo porre fine alla guerra e le prime fasi potrebbero essere il rilascio dei prigioneri, la tregua nel cielo e la tregua in mare immediatamente, se Mosca farà lo stesso» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:44
20:44
«Trump e Kiev pronti a firmare l'accordo sui minerali»
L'amministrazione Trump e l'Ucraina hanno in programma di firmare l'accordo sui minerali che era saltato dopo il disastroso incontro nello Studio Ovale. Lo riferisce la Reuters citando quattro persone a conoscenza del dossier.
Il presidente Trump ha detto ai suoi consiglieri che vuole annunciare l'accordo nel suo discorso al Congresso martedì sera, hanno affermato tre delle fonti, avvertendo che l'accordo non è ancora stato firmato e che la situazione potrebbe cambiare.
20:20
20:20
Macron loda «la volontà di Zelensky di riavviare il dialogo con Trump»
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha reso omaggio alla volontà di Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, di «riavviare il dialogo» con Donald Trump. Lo ha fatto sapere l'Eliseo.
19:44
19:44
Zelensky ha chiesto «informazioni ufficiali» sullo stop degli aiuti degli USA
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito di aver chiesto ai funzionari ucraini di contattare le controparti Usa per ottenere informazioni ufficiali sul blocco degli aiuti.
«Ho incaricato il ministro della Difesa, i nostri capi dell'intelligence e i diplomatici di contattare le loro controparti negli Stati Uniti e ottenere informazioni ufficiali», ha detto nel suo discorso serale.
«La gente non dovrebbe essere costretta a indovinare. Ucraina e America meritano un dialogo rispettoso e una posizione chiara l'una nei confronti dell'altra. Soprattutto quando si tratta di proteggere vite umane durante una guerra».
18:19
18:19
Starmer: «Nessuno vuole la pace più dell'Ucraina»
«Nessuno vuole pace più dell'Ucraina». Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer a margine di una telefonata con il presidente Volodymyr Zelensky il cui lo aveva incoraggiato a ricucire i rapporti con Donald Trump.
17:56
17:56
«Zelensky ha sentito Starmer prima di annunciare di voler lavorare con Trump»
Il presidente Volodymyr Zelensky ha avuto oggi una conversazione con il premier britannico Keir Starmer prima della dichiarazione con cui ha chinato il capo di fronte a Donald Trump dicendo di essere pronto a «lavorare sotto la forte leadership del presidente Usa per ottenere una pace duratura» che metta fine al conflitto russo-ucraino.
Lo ha precisato un portavoce di Downing Street, dopo che Londra aveva ripetutamente insistito sulla necessità di rimettere le cose a posto fra lui e il presidente americano sulla scia dello scontro alla Casa Bianca di venerdì, seguito dall'annuncio della sospensione degli aiuti militari Usa a Kiev.
17:28
17:28
«Un caccia russo minaccia un drone francese»: la denuncia di Parigi
Il ministro della Difesa francese, Sébastien Lecornu, ha condiviso sul suo account X un video con immagini registrate domenica scorsa, che mostrano un SU-35 russo che sfiora un drone Reaper francese nei cieli del mar Mediterraneo orientale.
Un incidente che giunge in piena escalation del conflitto in Ucraina e che Lecornu definisce come «un'azione intenzionale, non professionale ed aggressiva che non è accettabile».
Nelle immagini si vede un caccia russo SU-35 che si avvicina ad un drone Reaper francese impegnato «in missione di ricognizione nello spazio aereo internazionale al di sopra del Mediterraneo orientale».
Il ministro francese afferma che i tre passaggi successivi dell'apparecchio russo «vicinissimo» al drone francese sono stati «un comportamento pericoloso» che avrebbe «potuto causare la perdita di controllo del drone», «comprovando una volontà di restringere la libera circolazione aerea negli spazi comuni».
17:07
17:07
Zelensky: «Pronto a lavorare sotto la guida di Trump per la pace»
Volodymy Zelensky ha detto di voler «sistemare le cose» con Donald Trump dopo il litigio dei giorni scorsi alla Casa Bianca.
«Il nostro incontro alla Casa Bianca non è andato come avrebbe dovuto. È deplorevole che sia andata in questo modo. È tempo di sistemare le cose. Vorremmo che la cooperazione e la comunicazione future fossero costruttive», ha spiegato sul suo profilo X.
Aggiungendo: «Il mio team ed io siamo pronti a lavorare sotto la forte leadership del presidente Trump per ottenere una pace duratura».
«Siamo pronti a lavorare rapidamente per porre fine alla guerra e le prime fasi potrebbero essere il rilascio dei prigionieri e la tregua nel cielo (divieto di lancio di missili, droni a lungo raggio, bombe sulle reti energetiche e altre infrastrutture civili) e la tregua in mare immediatamente, se la Russia farà lo stesso. Quindi vogliamo procedere molto rapidamente in tutte le fasi successive e lavorare con gli Stati Uniti per concordare un solido accordo finale», afferma Zelensky su X.
14:18
14:18
La Svizzera fa proprie le nuove sanzioni UE contro Mosca
A seguito del protrarsi dell'aggressione militare di Mosca contro l'Ucraina, la Svizzera ha adottato oggi, con effetto dalle 22.00, le nuove sanzioni decise dall'Unione europea (UE) il 24 febbraio contro persone ed entità russe.
La decisione in Svizzera compete al Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), indica un comunicato odierno dello stesso DEFR.
Il 16esimo pacchetto di provvedimenti dell'UE colpisce in particolare 48 persone fisiche e 35 imprese e organizzazioni. Complessivamente le sanzioni europee ed elvetiche riguardano ora oltre 2400 persone fisiche e morali.
Bruxelles ha adottato anche altre misure, pure riprese oggi da Berna e pure con effetto da questa sera. Ad esempio 74 navi di paesi terzi sono state sottoposte al divieto totale di fornire servizi. Si tratta principalmente di imbarcazioni cisterna che fanno parte della cosiddetta «flotta ombra russa» e che aggirano i massimali di prezzo (oil price cap) del greggio o dei prodotti petroliferi russi oppure trasportano beni militari per il Cremlino.
Un altro provvedimento avrà invece affetto solo dal 17 marzo: altre tredici banche russe saranno escluse dall'utilizzo di servizi specializzati di messaggistica finanziaria (sistema SWIFT).
13:46
13:46
Kiev: «L'accordo sulle terre rare? Siamo pronti a firmare in ogni momento»
L'Ucraina è pronta a firmare «in ogni momento» l'accordo sulle terre rare con gli Stati Uniti. Lo afferma il primo ministro ucraino Denys Shmyhal in conferenza stampa a Kiev.
L'Ucraina «continuerà attraverso i canali diplomatici e gli altri canali disponibili» a collaborare con gli Stati Uniti per «assicurarsi che l'Ucraina e gli Stati Uniti continuino a lottare per una pace duratura», ha affermato il premier ucraino, come riporta la Bbc.
Shmyhal ha poi affermato che qualsiasi cessazione degli aiuti militari all'Ucraina da parte degli Stati Uniti metterebbe a rischio l'uso dei sistemi di difesa aerea Patriot, riporta il Guardian.
Il premier ha parlato dei rischi per le riparazioni, la manutenzione e le forniture di munizioni per i Patriot, sottolineando che sono l'unico sistema in possesso dell'Ucraina in grado di respingere gli attacchi missilistici balistici russi.
13:45
13:45
«La pace deve rispettare l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina»
«La pace deve rispettare l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina». Lo si legge nelle ultime bozze di conclusione del vertice Ue di giovedì prossimo.
La dichiarazione è stata aggiunta rispetto alla versione precedente. Il nuovo testo raccomanda anche «di aumentare la pressione sulla Russia per indebolirne la capacità di continuare a condurre la sua guerra di aggressione».
«L'Unione Europea continuerà a fornire all'Ucraina un sostegno finanziario regolare e prevedibile» e nel 2025 «fornirà 30,6 miliardi di euro, con esborsi dallo strumento per l'Ucraina che dovrebbero raggiungere i 12,5 miliardi di euro e con esborsi di 18,1 miliardi di euro nell'ambito dell'iniziativa del G7».
10:06
10:06
Kiev sotto shock dopo lo stop di Trump: «Peggio di Monaco '38»
Kiev è sotto shock dopo la decisione di Donald Trump di congelare gli aiuti militari a Kiev.
Oleksandr Merezhko, presidente della commissione per gli affari esteri dell'Ucraina, afferma che la decisione dell'amministrazione Trump assomiglia all'accordo di Monaco del 1938 quando Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia raggiunsero un accordo che consentì alla Germania nazista l'annessione dei Sudeti, l'allora Cecoslovacchia occidentale.
«Fermare gli aiuti significa aiutare Putin. Questo è peggio di Monaco, perché almeno lì non hanno cercato di dipingere la Cecoslovacchia come l'aggressore», ha affermato secondo i media stranieri.
L'Ucraina ha un margine di sicurezza di circa sei mesi dopo lo stop di Donald Trump agli aiuti militari e sono in corso lavori per trovare alternative per l'approvvigionamento di armi di importanza critica, ha invece affermato il deputato ucraino Fedor Venislavsky dopo la riunione a porte chiuse del Comitato per la sicurezza nazionale, la difesa e l'intelligence della Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino. Lo riporta Rbc Ukraina.
10:05
10:05
Von der Leyen: «La sicurezza dell'UE è minacciata»
«Viviamo in tempi pericolosi, la sicurezza dell'Europa è minacciata in modo serio, la questione ora è se saremo in grado di reagire con la rapidità necessaria». Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a pochi giorni dal vertice straordinario sulla difesa presentando il piano ReArm Europe in 5 punti.
«Proporremo di attivare le clausole nazionali di salvaguardia» del Patto di stabilità a sostegno della difesa. «Se gli stati membri aumentassero la loro spesa per la difesa dell'1,5% del PIL in media, ciò potrebbe creare uno spazio fiscale di circa 650 miliardi di euro in un periodo di quattro anni».
E poi l'UE «fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli stati membri per investimenti nella difesa» per un totale di 800 miliardi, ha spiegato von der Leyen in una dichiarazione alla stampa.
10:04
10:04
«Il sequestro di beni russi contro gli accordi internazionali»
Il sequestro dei beni russi «sarebbe contrario agli accordi internazionali». Lo ha messo in evidenza il ministro francese dell'Economia Eric Lombard, esprimendo la contrarietà francese all'ipotesi, rilanciata oggi dal Financial Times, secondo cui le principali potenze europee sarebbero favorevoli al sequestro di oltre 200 miliardi di euro di beni russi congelati per il post-conflitto in Ucraina, e che Francia e Germania avrebbero superato la loro contrarietà al sequestro totale dei beni russi detenuti nell'Ue.
09:28
09:28
«Le potenze europee verso il sequestro di 200 miliardi di euro in beni russi congelati»
Le principali potenze europee appoggiano gli sforzi per sequestrare oltre 200 miliardi di euro di beni russi congelati, mentre lavorano ad un accordo di cessate il fuoco in Ucraina: lo riporta il Financial Times.
Francia e Germania, da tempo contrarie a un sequestro totale dei beni russi detenuti nell'Ue, stanno discutendo con il Regno Unito e altri Paesi sui modi in cui potrebbero essere utilizzati, secondo 3 fonti bene informate.
Per fornire a Kiev garanzie di sicurezza post-conflitto, funzionari francesi hanno discusso una proposta secondo cui le capitali europee sequestrerebbero i beni se Mosca dovesse violare una futura tregua.
Gli alleati del G7 hanno congelato circa 300 miliardi di euro in beni della Banca centrale russa nel 2022, dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, di cui la stragrande maggioranza (circa 190 miliardi di euro) si trova nel deposito centrale di sicurezza del Belgio Euroclear, con importi minori detenuti da Francia, Regno Unito, Giappone, Svizzera e Stati Uniti.
Attualmente, il reddito generato da questi asset - per lo più denaro contante e titoli di Stato - viene utilizzato per rimborsare alle nazioni del G7 prestiti per un valore di 50 miliardi di dollari all'Ucraina, ma il capitale sottostante non viene toccato.
Paesi tra cui l'Ucraina, la Polonia e gli Stati baltici hanno spinto a lungo per il sequestro di questi beni, ma finora Paesi chiave - tra cui Germania, Francia e Belgio - avevano bocciato la mossa temendo che il sequestro di proprietà statali avrebbe creato un precedente ai sensi del diritto internazionale.
Anche la Banca centrale europea era preoccupata che lo status dell'euro come opzione sicura per le riserve estere sarebbe stato messo a rischio, poiché la maggior parte delle attività è denominata in euro.
Due delle persone a conoscenza della proposta francese hanno affermato che è stata ben accolta da altri alleati europei, ma che era ben lungi dall'essere concordata. «Sempre più Paesi sono disposti a usare (il sequestro di beni congelati) come leva», ha affermato una fonte. Un portavoce del presidente francese Emmanuel Macron non ha voluto commentare le indiscrezioni.
06:07
06:07
Il punto alle 6.00
Gli Stati Uniti hanno sospeso tutti gli attuali aiuti militari all'Ucraina. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali la pausa durerà fino a quando il presidente Donald Trump non avrà «determinato la buona fede dell'impegno di Kiev verso la pace».
La pausa riguarderà tutti gli aiuti militari che non sono al momento in Ucraina, incluse le armi in transito e quelle nelle aree di transito in Polonia, mette in evidenza l'agenzia Bloomberg citando un funzionario del ministero della difesa.
Lo stop temporaneo segue lo scontro fra Trump e Volodymyr Zelensky e il presidente americano ha ordinato al capo del Pentagono Pete Hegseth di eseguire la sua disposizione.
La mossa, ritengono gli analisti, potrebbe forzare l'Ucraina ad accettare le condizioni imposte da Mosca e Washington, lontane dal concetto di "pace giusta" promossa in questi anni da tutto l'Occidente.
Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance si è detto fiducioso che il leader ucraino Volodymyr Zelensky accetterà alla fine i colloqui di pace con la Russia dopo il fallito incontro con Donald Trump di venerdì. In un'intervista rilasciata a Fox News, Vance ha affermato che il presidente ucraino ha «mostrato un chiaro rifiuto di impegnarsi nel processo di pace» auspicato dal presidente americano. «Penso che Zelensky non fosse ancora pronto - ha detto - e penso, francamente, che non lo sia ancora, ma penso che prima o poi ci arriveremo. Dobbiamo farlo».