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Il presidente ucraino critica le affermazioni del suo omologo statunitense – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:09
23:09
«Raid russo su Odessa, una donna ferita»
Un raid russo ha attaccato in serata Odessa con droni e una donna è rimasta ferita. Lo riferisce il presidente della regione Oleg Kiper. «Per il secondo giorno consecutivo il nemico attacca massicciamente Odessa con droni d'attacco. Sono scoppiati incendi sul tetto di un esercizio di ristorazione e di un magazzino, mentre sono rimasti danneggiati un edificio amministrativo, un autolavaggio, una carreggiata e le vetrate di un'abitazione privata. Una persona è rimasta ferita, una donna di 55 anni, ricoverata in ospedale in condizioni moderate», afferma Kiper come riportano i media ucraini.
22:36
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Musk: «Zelensky ripristini la libertà di stampa e smetta di cancellare le elezioni»
«Zelensky non può affermare di rappresentare la volontà del popolo ucraino a meno che non ripristini la libertà di stampa e smetta di cancellare le elezioni!»: lo scrive su X Elon Musk, appoggiando così Donald Trump dopo il vicepresidente JD Vance.
Musk ha commentato cosi' un post - condiviso sul suo profilo - di 'Rapid Response 47', un account della Casa Bianca. «In America - si legge nel post - teniamo elezioni presidenziali ogni quattro anni, anche in tempo di guerra. Abbiamo tenuto elezioni durante la guerra civile. Abbiamo tenuto elezioni durante la seconda guerra mondiale. Prima che il presidente Zelenskyy decida di fare di nuovo la predica al presidente americano, dovrebbe tenere elezioni anche lui».
18:27
18:27
Le sanzioni UE sull'alluminio russo non preoccupano Berna
Le sanzioni dell'Unione europea sull'alluminio russo annunciate stamani non preoccupano affatto il settore nella Confederazione, anche se fossero riprese da Berna. L'associazione dell'alluminio Svizzera (Aluminium-Verband Schweiz, alu.ch) fa notare che il provvedimento non è affatto una novità.
Bruxelles, seguita da Berna, aveva già adottato il provvedimento tre anni fa, subito dopo l'invasione russa dell'Ucraina, ha ricordato a Keystone-ATS Marcel Menet, presidente di alu.ch. «Le aziende nel frattempo si sono poi adattate». E i materiali russi circolano in un modo o nell'altro attraverso altri paesi, come la Turchia.
Dal canto suo il capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) Guy Parmelin ha indicato che il Consiglio federale nella seduta odierna non si è occupato dell'eventuale ripresa delle nuove sanzioni europee.
18:00
18:00
Kiev: «Nessuno può costringere l'Ucraina alla resa»
Il popolo ucraino ed il presidente Zelensky «si sono rifiutati di cedere alle pressioni di Putin. Nessuno può costringere l'Ucraina ad arrendersi». Lo ha scritto su X il ministro degli esteri Andrii Sybiha, aggiungendo che l'Ucraina «ha resistito al più orribile attacco militare nella storia moderna dell'Europa e a tre anni di guerra totale.
Difenderemo il nostro diritto a esistere». Il post arriva subito dopo il nuovo e durissimo attacco di Donald Trump a Zelensky, che ha bollato il leader ucraino di essere un «dittatore non eletto» e «comico mediocre».
15:23
15:23
Putin: «Nessuno esclude l'Ucraina dai negoziati»
«Nessuno esclude l'Ucraina» dal processo negoziale, ha detto il presidente russo Vladimir Putin. «Il presidente Trump mi ha detto durante il nostro colloquio telefonico che, naturalmente, gli Stati Uniti presumono che il processo di negoziazione avrà luogo con la partecipazione sia della Russia che dell'Ucraina», ha detto il capo del Cremlino, citato dall'agenzia Interfax.
15:03
15:03
«Positivi i risultati dell'incontro di Riad»
Il presidente russo Vladimir Putin valuta «positivamente» i risultati dei colloqui di ieri a Riad tra una delegazione americana e una russa. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.
Putin ha dichiarato che, durante i negoziati a Riad, Mosca e Washington hanno «concordato di riprendere il normale lavoro dei» rispettivi «dipartimenti diplomatici».
12:38
12:38
Zelensky: «Trump vive in uno spazio di disinformazione russa»
«Donald Trump vive in uno spazio di disinformazione russa»: lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky attaccando il suo omologo americano dopo le sue parole di ieri, inclusa un'affermazione non suffragata da alcuna fonte secondo cui l'indice di popolarità di Zelensky sarebbe del 4%.
«Sfortunatamente, il presidente Trump, per il quale abbiamo grande rispetto come leader del popolo americano, vive in questo spazio di disinformazione», ha detto Zelensky ai giornalisti in una conferenza stampa a Kiev, accusando Mosca di ingannare Trump.
«Credo che gli Stati Uniti abbiano aiutato (il presidente russo Vladimir) Putin a uscire da anni di isolamento» in Occidente, ha pure affermato il leader ucraino ai giornalisti il giorno dopo i colloqui USA-Russia in Arabia Saudita a cui Kiev non era stata invitata. «Tutto ciò - ha aggiunto - non ha un impatto positivo sull'Ucraina».
Zelensky ha inoltre dichiarato di voler ottenere solide garanzie di sicurezza dai partner occidentali di Kiev che consentirebbero la fine del conflitto nel 2025. «Vogliamo garanzie di sicurezza quest'anno, perché vogliamo porre fine alla guerra quest'anno», ha detto il presidente.
Sale fiducia degli ucraini in Zelensky
Secondo un sondaggio pubblicato oggi e condotto dal Kyiv Institute of Sociology (KIIS) fra il 4 e il 9 febbraio, circa il 57% degli ucraini si fida di Zelensky e ne approva l'operato, segnando un incremento di 5 punti percentuali rispetto all'ultimo sondaggio di dicembre. Un 37% degli ucraini interpellati invece non ha fiducia in lui, ma in dicembre la percentuale era del 39%. Lo scrivono i media ucraini, fra cui il «Kyiv Independent», sottolineando come il dato smentisca quanto affermato da Trump.
«Se gli alleati e i partner internazionali (dell'Ucraina) sono preoccupati circa la legittimità del presidente nel contesto di possibili negoziati di pace e insistono sulla tenuta di elezioni, dal punto di vista degli stessi cittadini ucraini non ci sono problemi al riguardo», ha commentato i risultati del sondaggio il direttore del KIIS, Anton Hrushetskyi, a proposito delle mancate elezioni presidenziali che si sarebbero dovute tenere nel maggio del 2024 ma impossibilitate dalla guerra e dalla legge marziale in vigore, come previsto dalla Costituzione ucraina.
Il Cremlino, ricorda il «Kyiv Independent», ha lanciato una «falsa narrazione» sulla presunta illegittimità di Zelensky, su cui fa pressione anche l'amministrazione Trump per la tenuta di elezioni prima di qualsiasi negoziato di pace: un'affermazione che Trump assicura non essere affatto suggerita da Mosca.
Il sondaggio, spiega il KIIS, è stato svolto al telefono fra un migliaio di persone che vivono in territori ucraini controllati da Kiev.
12:21
12:21
«Trump è il primo a capire i nostri timori sulla NATO»
Donald Trump è «l'unico leader occidentale» ad aver compreso che i timori della Russia per un possibile ingresso dell'Ucraina nella NATO sono stati tra le «cause profonde» dell'inizio del conflitto. Lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov, parlando alla Duma, la Camera bassa del Parlamento, sui risultati dei colloqui di ieri a Riad con una delegazione di Washington. Lo riferiscono le agenzie russe.
L'attuale presidente americano, ha affermato Lavrov, è stato «il primo, e a quanto mi consta l'unico leader occidentale, che ha pubblicamente e ad alta voce affermato che una delle cause profonde della situazione ucraina era la linea sfacciata della precedente amministrazione USA nell'attirare l'Ucraina nella NATO». «Nessun leader occidentale lo ha mai detto, ma lui ha avanzato questa idea più volte», ha aggiunto il capo della diplomazia russa.
«Ciò - ha insistito Lavrov - è già un segnale che Trump ha compreso la nostra posizione quando il presidente Putin ha sottolineato, nella conversazione telefonica con lui, che ciò che è importante per noi non è un cessate il fuoco, che consentirà all'Ucraina di essere riarmata ancora una volta contro il nostro paese, ma una pace sostenibile a lungo termine basata sull'eliminazione delle cause profonde del conflitto».
Trump, ha ancora affermato Lavrov, «è un politico completamente indipendente. Inoltre, è anche una persona abituata a parlare con franchezza. Queste persone di solito non nascondono la loro opinione su individui patetici come il signor Zelensky», il presidente ucraino.
Lavrov ha poi dichiarato che i «compiti» che Mosca si è data sono «legati al completamento» alle proprie «condizioni» dell'«operazione militare speciale», cioè dell'invasione dell'Ucraina, e «a garantire» il funzionamento dell'economia «in modo tale da non dipendere in alcun modo dai capricci dei partner occidentali o di altri partner».
Il ministro ha inoltre dichiarato che Mosca non «correrà dietro a nessuno» per rilanciare le relazioni con l'Occidente. «Non inseguiremo nessuno. Non abbiamo fatto nulla per congelare, ma di fatto distruggere in gran parte, le nostre relazioni con l'Occidente, inclusa l'Europa», ha detto il capo della diplomazia russa.
Lavrov ha quindi aggiunto che «abbiamo iniziato ad allontanarci dall'orlo del baratro in cui l'amministrazione dell'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha guidato le nostre relazioni, ma questi sono solo i primi passi».
«Il clima è positivo, le intenzioni sono giuste, vedremo come si svilupperà ulteriormente la situazione, quali decisioni verranno prese», ha aggiunto Lavrov. «Le parole ovviamente sono molto importanti, a volte cambiano radicalmente la situazione, ma ovviamente valuteremo le dichiarazioni di intenzioni confrontando queste dichiarazioni con fatti concreti», ha detto commentando le dichiarazioni di Trump secondo cui l'adesione dell'Ucraina alla NATO non sarebbe «realistica».
Il capo della diplomazia russa ha pure dichiarato che a Riad gli USA hanno dimostrato «interesse a rimuovere gli ostacoli artificiali a progetti potenzialmente molto promettenti e reciprocamente vantaggiosi, prima di tutto nell'economia, ma sono anche interessati a riprendere il dialogo sulla politica estera, sulla situazione internazionale, sui conflitti».
11:52
11:52
Aiuti all'Ucraina e sicurezza: il Consiglio europeo intensifica i contatti con i leader dei 27
Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha intensificato i contatti con i leader dei 27 Stati membri e ha avviato un processo di «consultazioni bilaterali» su due questioni chiave: «cosa sono disposti a fare in termini di aiuti all'Ucraina e le loro posizioni sulle garanzie di sicurezza». Lo fa sapere una fonte europea.
Il comitato dei rappresentanti permanenti è stato informato «ieri sera» dell'iniziativa.
L'obiettivo - a quanto si apprende - è quello di concordare una posizione comune europea su come raggiungere una pace credibile e duratura in Ucraina in relazione al processo avviato degli Stati Uniti per porre fine alla guerra.
Al momento non è previsto alcun Consiglio europeo straordinario che faccia seguito ai vertici di Parigi organizzati dal presidente francese Emmanuel Macron.
11:27
11:27
«La Russia rappresenta una minaccia esistenziale per l'Europa»
«La Russia rappresenta una minaccia esistenziale per gli europei, tenuto conto delle azioni che conduce in diversi ambiti. Con le sue azioni alla frontiera della Polonia, con i suoi attacchi cyber in tutti i nostri paesi, con attentati come in Gran Bretagna, con manipolazioni dell'informazione o dei processi elettorali come in Romania, con minacce esplicite attraverso la sua dottrina nucleare»: è l'avvertimento lanciato dal presidente francese Emmanuel Macron in un'intervista pubblicata oggi su «Le Parisien». Per Macron, la Russia si riarma e rappresenta una minaccia per tutta l'Europa.
Il leader dell'Eliseo ha pure accusato la Russia di destabilizzare la Francia, anche contribuendo ad alimentare il clima di antisemitismo nel paese. «Hanno pagato e organizzato, siamo stati in grado di verificarlo, gente che ha perpetrato atti antisemiti molto gravi e molto traumatici, in particolare, per i nostri connazionali di confessione ebraica», sottolinea Macron nell'intervista.
«Considero che la Russia faccia parte di coloro che hanno tentato di destabilizzare e oltraggiare l'unità del Paese, [Mosca] ha una grandissima responsabilità», aggiunge.
«Non pensate che l'impensabile non possa accadere, incluso il peggio», sottolinea il presidente francese, che oggi ha promosso una nuova riunione informale in videoconferenza con «numerosi Stati europei e non europei» per la pace e la sicurezza in Ucraina e in Europa.
10:46
10:46
«USA e Russia hanno fatto un passo molto importante per la soluzione del conflitto in Ucraina»
Gli Stati Uniti e la Russia hanno fatto un passo molto importante per la soluzione del conflitto in Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalle agenzie russe, aggiungendo che per un vertice fra i presidenti Donald Trump e Vladimir Putin è necessario un certo lavoro di preparazione
«È stato fatto un passo molto molto importante verso la creazione delle condizioni per un trattato di pace», ha detto Peskov. «È stata dimostrata la giusta volontà politica da entrambe le parti, intendo in questo caso la Russia e gli Stati Uniti», ha aggiunto il portavoce, citato dalla Tass.
Tuttavia i colloqui di ieri a Riad sono stati solo «il primo passo» nella soluzione dei problemi tra la Russia e gli USA, le cui relazioni sono in uno stato «deplorevole» a causa dei danni inflitti volontariamente dalla precedente amministrazione americana di Joe Biden, ha proseguito Peskov. «C'è un sacco di lavoro da fare, ma il primo passo importante è stato fatto», ha detto il portavoce, aggiungendo che bisogna «aspettare i primi risultati tangibili».
Il portavoce ha poi spiegato che il Cremlino si aspetta che presto o tardi Volodymyr Zelensky presenterà le sue proposte per la soluzione del conflitto, definendo per il momento «contraddittorie» le posizioni espresse dal presidente ucraino.
Intanto, riportano i media ucraini, l'inviato speciale del presidente statunitense Donald Trump per l'Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, è arrivato a Kiev per la sua prima visita. «Comprendiamo la necessità di garanzie di sicurezza, è molto chiaro per noi che ciò è importante nella sovranità di questa nazione», ha detto Kellogg ai media ucraini al suo arrivo alla stazione ferroviaria della capitale. «Parte della mia missione è sedermi e ascoltare le vostre preoccupazioni riguardo agli Stati Uniti», ha aggiunto l'inviato speciale.
07:00
07:00
«A Odessa numerosi edifici senza riscaldamento, colpiti un asilo e una clinica»
A seguito del massiccio attacco di droni su Odessa numerosi edifici sono rimasti senza elettricità e riscaldamento (con temperature esterne fino a -8 gradi). Lo ha comunicato il sindaco Hennadiy Trukhanov. Senza elettricità, in particolare, numerosi grattacieli e alcune scuole, che resteranno chiuse. Colpiti anche un asilo e una clinica pediatrica. Nell'attacco, che si è concentrato su una zona residenziale, una persona è rimasta ferita ed è ricoverata in ospedale
06:40
06:40
Il punto alle 6.30
Un massiccio attacco di droni kamikaze è stato lanciato nella tarda serata di ieri dalle forze russe contro l'Ucraina e in particolare sulla città di Odessa. Stamani centinaia di edifici sono privi di elettricità, acqua e riscaldamento. Quattro i feriti.
L'allerta è scattata alle 22.00 ore locali, le 21.00 in Svizzera. Il sindaco della città portuale nell'Ucraina meridionale Hennadiy Trukhanov e il capo dell'amministrazione militare regionale Oleg Kiper hanno lanciato un appello ai residenti affinché si riparino nei rifugi. I droni «arrivano uno dopo l'altro dal Mar Nero», affermavano.
Kiper, come riporta l'«Ukrainska Pravda», ha riferito che «in seguito all'attacco, le infrastrutture civili sono state danneggiate, in particolare una clinica pediatrica, un asilo, le vetrate di edifici e le auto. Quattro persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino. Tutti sono stati ricoverati in ospedale in condizioni moderate».
Oltre 500 case e 14 scuole sono senza corrente elettrica questa mattina, ha reso noto da parte sua Trukhanov su Telegram. «In seguito al massiccio attacco nemico su una zona densamente popolata della città, non c'è elettricità, acqua e riscaldamento in gran parte dei quartieri residenziali», ha aggiunto, mentre a Odessa vigono temperature sottozero.
«Attualmente almeno 160'000 abitanti di Odessa sono senza riscaldamento ed elettricità. Tredici scuole, un asilo e diversi ospedali sono rimasti senza riscaldamento ed elettricità», ha scritto più tardi su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Sono in corso le operazioni di soccorso a Odessa dopo un altro attacco russo alle infrastrutture energetiche. È proprio sulle infrastrutture energetiche civili che da quasi tre anni l'esercito russo non risparmia né missili né droni d'attacco», afferma Zelensky.
«Proprio ieri, dopo il famigerato incontro di Riad, si è saputo che i rappresentanti russi hanno mentito ancora una volta dicendo di non aver attaccato il settore energetico - prosegue -. Quasi contemporaneamente, un attacco con droni colpisce i trasformatori elettrici. E questo avviene in inverno, quando di notte c'erano -6 gradi Celsius».
«Le squadre sono al lavoro per riparare (i danni), tutti i servizi sono coinvolti. Sono grato a tutti i soccorritori e a tutti coloro che aiutano - conclude il capo dello Stato -. Dobbiamo ricordare che la Russia è governata da bugiardi patologici, e non ci si può fidare di loro: bisogna fare pressione su di loro per il bene della pace».
Continuano, intanto, i colloqui fra Stati Uniti e Russia per un accordo sulla fine della guerra in Ucraina. Così Donald Trump: «Sono più fiducioso di prima. Se i Paesi europei vogliono inviare truppe in Ucraina» dopo l'accordo «agli Stati Uniti va bene». Trump ha detto di essere «del tutto a favore» sulle forze di pace europee. «Se i Paesi europei vogliono farlo è fantastico, sono assolutamente d'accordo», ha precisato ai giornalisti, aggiungendo che gli Stati Uniti non avrebbero contribuito «perché siamo molto lontani».
Trump non avrebbe comunque intenzione di ritirare le truppe americane dall'Europa dopo l'accordo sull'Ucraina. «Nessuno me lo ha chiesto e non voglio farlo», ha sentenziato, dicendosi «deluso» dalle proteste di Volodymyr Zelensky per essere stato escluso dai colloqui con la Russia.
«Sono molto deluso, ho sentito che sono arrabbiati per non avere un posto al tavolo dei negoziati», ha detto il tycoon ai giornalisti, aggiungendo: «Penso di essere in grado di porre fine a questa guerra».
«L'Ucraina non avrebbe mai dovuto iniziare la guerra», ha affermato Trump riferendosi sempre alle critiche di Kiev: un'uscita che ricalca la narrativa sin qui promossa dal Cremlino.
Il tycoon ha poi aggiunto che incontrerà Vladimir Putin «probabilmente entro fine mese».