Alluvione nelle Marche con morti e feriti: «Una situazione apocalittica»
(Aggiornato alle 12.45) È salito a dieci il bilancio delle vittime dell'alluvione che ha colpito le Marche. Ad aggiornare il dato è stata la prefettura di Ancona. Intanto arrivano i messaggi di solidarietà da tutta Italia. «Ho ricevuto le chiamate del capo dello Stato, Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Mario Draghi», riferisce il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. «Il presidente Mattarella ha espresso la solidarietà alla nostra comunità e gratitudine a tutti quanti stanno instancabilmente lavorando per i soccorsi - aggiunge -. Draghi ha espresso la sua vicinanza rassicurandomi sul supporto per ogni necessaria esigenza. Il dolore per quanto accaduto è profondo ma la comunità marchigiana è forte e saprà reagire».
Intanto il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio è arrivato ad Ancona per la riunione per coordinare gli interventi di soccorso. Poi ci sarà un sopralluogo nelle aree colpite nelle province di Ancona e Pesaro Urbino. «Ci sono stati momenti di terrore, con quantitativi di acqua veramente straordinari», ha detto Curcio dopo la riunione alla quale hanno partecipato anche i vertici dei vigili del fuoco, il capo dipartimento Laura Lega e il capo del corpo Giorgio Parisi. «È piovuto in qualche ora un terzo di quello che normalmente piove in queste zone in un anno - ha aggiunto - e in alcune zone ha piovuto il doppio di quello che piove in estate. È stato un quantitativo di acqua che si è riversato sui territori in maniera repentina portando scompiglio e morte».
Oltre alle vittime, ci sono danni al momento incalcolabili. Il fiume Misa, in piena per le violenti piogge di questa notte, ha anche rotto le balaustre in pietra del ponte Garibaldi nel centro storico di Senigallia. Nel cuore della cittadina della Marche sono visibili i danni procurati dai detriti, rami e fango, trascinati dal torrente. Molti cittadini sono all'opera per svuotare cantine e negozi allagati. Testimoni riferiscono di non avere mai visto «una cosa del genere».
Oggi il maltempo potrebbe dare una tregua temporanea ma nuovi temporali potrebbero abbattersi nelle zone domani.
Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, oltre ad esprimere il suo «profondo cordoglio per le vittime dell'alluvione», informa che in queste ore si sta anche verificando, con gli uffici territoriali, la situazione delle scuole.
Tra le notizie che si stanno raccogliendo in queste ore, quella di due donne disperse a Barbara, frazione di Senigallia. Sono una madre di 56 anni con la figlia 17enne. Il fratello, Simone di 21 anni, trascinato dalla corrente del Nevola, si è salvato attaccandosi a un ramo di una grossa pianta per due ore. La madre e la sorella sono state trascinate via e sono disperse. «L'acqua me le ha portate via davanti agli occhi», ha raccontato il giovane visibilmente scosso.
Sui posti flagellati dall'ondata d'acqua ci sono i vigili del fuoco, la Croce Rossa Italiana, volontari; anche Caritas è sul territorio per valutare le prime esigenze alle quali rispondere.
«Una situazione apocalittica»
Sono almeno centottanta i vigili del fuoco al lavoro nella zona del nubifragio che ha colpito la regione: sono state salvate nella notte decine di persone rifugiatesi sui tetti delle abitazioni e sugli alberi, spiega il Corpo dei vigili del fuoco. Più di centocinquanta gli interventi che sono stati effettuati.
«È una situazione apocalittica, una cosa che in tanti anni non ho mai visto», ha detto Carlo Manfredi, sindaco di Castellone di Suasa, centro in provincia di Ancona. «Piante e alberi trasportati come fuscelli. Purtroppo siamo ancora alla ricerca del bambino di 8 anni. Ieri notte fortunatamente abbiamo trovato la mamma ancora in vita. Era in auto poi ha visto questa corrente d'acqua arrivare ed è scesa con il con il bambino in braccio ma poi sono stati trascinati via», ha aggiunto.
Le vittime sono a Ostra, a Trecastelli e a Barbara, tutti centri dell'anconetano. In mattinata i vigili del fuoco hanno recuperato a Bettolelle, una frazione del comune di Senigallia, il corpo di un uomo che è stato travolto dall'acqua mentre era a bordo della sua auto. Salvo, invece, un altro, che i vigili del fuoco hanno soccorso su un albero.
C'è dunque anche un bambino tra i quattro dispersi. Il piccolo era con la mamma in auto che è rimasta bloccata dall'acqua. Secondo quanto ricostruito al momento dai soccorritori, la donna sarebbe riuscita a lasciare l'auto con il bambino in braccio ma sarebbe poi stata nuovamente travolta. I vigili del fuoco l'hanno soccorsa e salvata nella notte ma al momento del bambino non c'è traccia.
L'ondata di maltempo che ha colpito le Marche «non era prevista a questi livelli, non avevamo livelli di allarme. E l'esondazione del Misa, in particolare, è stata repentina e improvvisa», spiega l'assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi. In alcune località, «non c'è stato tempo di intervenire, ci sono persone che magari erano in strada o sono uscite non rendendosi conto del pericolo».
Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio è partito per le Marche dopo la bomba d'acqua.
«La nostra vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dal maltempo nelle Marche. Croce Rossa Italiana sia a livello locale che nazionale è operativa nei soccorsi e nell'assistenza». Così il Presidente della Cri, Francesco Rocca.
Draghi verso le Marche
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi si recherà questo pomeriggio nelle Marche, ad Ostra in provincia di Ancona, per visitare i territori colpiti dal maltempo e presiedere alle riunioni operative con il coordinamento dei soccorsi e con le autorità locali. Intanto il Consiglio dei ministri, secondo le prime informazioni trapelate dalla riunione, ha deliberato lo stato di emergenza per la Regione dopo l'ondata di maltempo di stanotte.
Il bilancio delle vittime, comunicato dalla Prefettura di Ancona, è stato aggiornato: nove vittime e quattro dispersi, dei quali due minorenni. «Centinaia sono gli sfollati», come comunicato dal prefetto di Ancona Darco Pellos, al termine della riunione presso la Protezione civile regionale.
Intanto monta la polemica sul mancato allarme. «I bollettini sono pubblicati, c'è un tema di allertamento. È abbastanza evidente che l'evento, per come si è manifestato, è stato molto molto peggiore di quello che era stato previsto» ha spiegato al proposito il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse stata data una allerta meteo. «Ora dobbiamo concentrarci sulle cose da fare - ha aggiunto - Il tema dell'allertamento sarà da approfondire ma è un dato di fatto che l'evento è stato molto maggiore di quello che era stato inizialmente previsto».
Arriva per i soccorsi la solidarietà delle regioni vicine: dalla Toscana al Lazio, dal Trentino al Veneto, dalla Lombardia all'Umbria, è pronta la mobilitazione dei volontari se dovesse rendersi necessario.
Intanto, come per le alluvioni del passato, prima tra tutti quella di Firenze nel 1966, anche nelle Marche ci sono gli «angeli del fango». Hanno la faccia dei vicini di casa, degli amici e dei parenti che da questa mattina sono entrati in azione per aiutare a liberare strade e case dai detriti. C'è chi è andato in soccorso di un amico, alle porte di Ostra, anche in bici, così da non rimanere bloccato dalle interdizioni alla viabilità stradale decise dalle forze di polizia. Adulti e giovani da ore stanno spalando fango e stanno rimuovendo rami e altri detriti che hanno travolto abitazioni, negozi e capannoni.
Sono le piogge più intense degli ultimi dieci anni
Il nubifragio che ha colpito le Marche è stato il più intenso degli ultimi 10 anni in Italia: lo indicano i dati registrati dai sistemi di monitoraggio delle precipitazioni della rete pluviometrica nazionale dell'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Irpi).
In particolare, il pluviometro di Cantiano, uno dei comuni marchigiani più colpiti, tra le 17.00 e le 21.00 ha registrato 265 millimetri di precipitazioni, con un picco di 90 millimetri all'ora tra le 20.00 e le 21.00.