Il bilancio

Negozi soddisfatti a metà

Non per tutti i commercianti è stato un Natale da incorniciare, tra la concorrenza con l’online e le difficoltà economiche dei ticinesi – Brindano, invece, gli shopping center come Manor, FoxTown e Parco Grancia: «In dicembre affluenza ottima, persino superiore alle attese»
©Chiara Zocchetti

Nonostante il pienone nelle vie cittadine e nei centri commerciali, non per tutti i negozianti è stato un Natale da incorniciare. «Le aspettative - complici anche i molti eventi organizzati in città - erano molto alte», ammette la presidente di Federcommercio Lorenza Sommaruga. «Eppure, nonostante ogni anno diventiamo sempre più bravi a organizzare manifestazioni e a inventarci nuove idee e proposte, facciamo sempre più fatica a raccogliere i frutti del nostro lavoro». Per poter tracciare un bilancio più preciso dell’andamento degli affari di dicembre, prosegue Sommaruga, bisognerà attendere la fine del mese. «Giornate come oggi, ma anche come il 28 e il 29 dicembre sono ancora importantissime: c’è chi, in ritardo, acquista gli ultimi doni, ma anche chi sfrutta le ‘‘buste’’ ricevute dai parenti per togliersi qualche sfizio». L’impressione, però, è che sia stato un mese in chiaroscuro. «I consumatori acquistano meno e lo fanno in maniera molto più attenta che in passato», dice Sommaruga. Anziché grandi doni, sempre più spesso i ticinesi sembrano optare per piccoli pensieri da destinare alle persone care. E a risentirne sono un po’ tutte le attività. «Anche il settore del lusso, che l’anno scorso aveva tenuto molto bene, stavolta ha patito un po’ la crisi generalizzata», ammette Sommaruga. «Da quanto ho sentito - conferma anche Rupen Nacaroglu, presidente della Società dei commercianti di Lugano - i numeri sono stati leggermente inferiori rispetto a quelli dello scorso anno. Nelle ultime settimane, abbiamo assistito meno alla classica corsa al regalo. Anche perché la domenica che doveva essere decisiva per i negozianti, ossia quella del 22 dicembre, è stata guastata dal brutto tempo». Decisamente azzeccata, invece, si è rivelata essere l’apertura straordinaria di inizio dicembre. «Gli anni scorsi la prima domenica di aperture straordinarie cadeva dopo l’Immacolata, quest’anno si è deciso di rinunciarvi, optando invece per il 1. dicembre. Una scelta, con il senno del poi, decisamente vincente. La concomitanza con l’accensione dell’albero, infatti, ha richiamato in città moltissime persone, a beneficio anche dei commerci». In generale, spiega Nacaroglu, «le aperture straordinarie sono sempre molto apprezzate, tanto dalla popolazione quanto dai negozianti».

Le difficoltà non mancano

Ciononostante, le condizioni quadro non stanno certo aiutando il settore. «La forza del franco, ma anche la concorrenza con l’Italia ci stanno svantaggiando», evidenzia Nacaroglu. A tutto ciò si sommano le numerose spese a cui la popolazione deve far fronte: «Il potere d’acquisto è in calo, la gente ha sempre meno soldi in tasca, quindi è chiaro che se si devono fare delle rinunce, i regali natalizi sono tra le prime cose su cui si cerca di risparmiare». Preoccupazioni condivise anche dalla presidente della Federcommercio Sommaruga: «Le difficoltà ci sono, sono evidenti. A partire dalla concorrenza con l’online, che ormai attira una fetta importantissima della clientela a scapito dei negozi tradizionali». Difficoltà che il settore ha tentato di arginare sfruttando la nuova legge sulle aperture dei negozi. «Il fatto di poter tenere aperto con maggiore libertà ha giovato, permettendo anche di aumentare la cifra d’affari».

I grandi magazzini sorridono

Parrebbe invece essere stato un dicembre da incorniciare per il FoxTown di Mendrisio. «Abbiamo lavorato molto bene e anche questa mattina (ieri per chi legge, ndr) il contapersone segnalava un’affluenza ottima. Siamo davvero soddisfatti», dice Giorgia Tarchini. Situazione molto simile anche a Grancia, altro «tempio» ticinese degli acquisti. «Direi che è andata bene», racconta infatti Daniele Radaelli, fondatore e amministratore del Parco commerciale Grancia. «Anzi, dirò di più: siamo addirittura sopra le attese. Pensavamo che dopo il boom registrato nei giorni del Black Friday la corsa al Natale sarebbe stata più tranquilla. E invece i volumi si sono mantenuti alti». I risultati, per il centro, sono dunque in linea con quelli dello scorso anno. E questo anche grazie alla formula dell’intrattenimento, che a conti fatti risulta essere ancora vincente. «Le varie animazioni che abbiamo offerto nel periodo pre-natalizio hanno contribuito a innalzare l’affluenza», spiega Radaelli. «Inoltre, va detto che i nostri negozi non sono così “attaccati” dall’online, perché vendono merce che i clienti vogliono vedere e toccare con mano prima di acquistarla». Dall’assalto dello shopping online, quindi, secondo Radaelli ci si può ancora difendere. Questo anche grazie «all’esperienza che riusciamo ad offrire ai clienti. La nostra è un po’ come fare una passeggiata a Lugano, una passeggiata ‘‘nazionalpopolare’’, accessibile e comoda». E anche la riapertura dopo le festività natalizie sta funzionando: «Abbiamo ripreso subito su buoni livelli», aggiunge ancora l’amministratore del Parco. «In questi giorni si viene per gli sconti, oppure per utilizzare i buoni acquisto ricevuti proprio a Natale».

Aumenta il «last minute»

Nel complesso, osserva da parte sua la portavoce dei media di Manor, «siamo soddisfatti dell’andamento degli affari natalizi. Tradizionalmente le vendite più consistenti si concentrano nei giorni che precedono la quarta domenica di Avvento e il 23 dicembre, e questo andamento è stato confermato anche quest’anno». Dicembre, prosegue, «è un mese sempre molto complesso da paragonare, poiché le differenze di calendario rispetto all’anno precedente giocano un ruolo molto importante». Le somme, quindi, si potranno tirare solo a mese concluso. Un ruolo fondamentale, sottolinea però Manor, «lo giocano anche le città stesse a dipendenza delle attività organizzate e alla quantità di commercianti che aderiscono alle aperture domenicali». Rispetto allo scorso anno, però, «abbiamo notato un aumento di acquisti dell’ultimo minuto». Non solo. «I consumatori sono sempre più attenti a fare regali di Natale pensati. Non deve essere per forza qualcosa dal valore molto alto, ma un pensiero fatto con il cuore e ben studiato».