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«Negoziati sulla Crimea? Calma»

Il portavoce di Zelensky contestualizza le parole del vicecapo dell'ufficio del presidente comparse oggi sul Financial Times — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Negoziati sulla Crimea? Calma»
Red. Online
06.04.2023 06:31
22:47
22:47
«Tre civili uccisi in bombardamento a Lisichansk»

I separatisti filorussi del Donbass sostengono che tre civili siano stati uccisi e uno sia rimasto ferito in un bombardamento che avrebbe colpito una fermata dei mezzi pubblici a Lisichansk di cui accusano le forze armate di Kiev. Lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti.

I separatisti filorussi sostengono che nel presunto bombardamento sarebbe stato usato un cannone da 155 millimentri e che un autobus sarebbe stato danneggiato. La notizia del bombardamento al momento non è verificabile in maniera indipendente.

22:12
22:12
Mistero sulla morte di un altro manager dell'energia russo

Igor Shkurko, vicedirettore generale della compagnia energetica russa Yakutskenergo «è morto in circostanze misteriose»: lo scrive il media bielorusso Nexta vicino all'opposizione.

Secondo le autorità russe, l'uomo arrestato il 31 marzo con l'accusa di corruzione si è tolto la vita in cella, nel penitenziario di Yakutsk, il 4 aprile.

Shkurko, scrive Nexta, subito espulso dal partito Russia Unita, si era opposto all'arresto e il 3 aprile aveva presentato appello.

22:00
22:00
La Svizzera condanna la Russia per la scelta di oratori all'ONU

La Svizzera ha criticato la Russia per la scelta degli oratori durante una riunione informale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite tenutasi ieri a New York e organizzata da Mosca, che detiene la presidenza di turno dell'organo. Il diplomatico Christoph Carpenter ha accusato Mosca di disinformazione in relazione all'Ucraina.

La Russia aveva fatto parlare dapprima in collegamento video la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova, ricercata con un mandato di arresto internazionale, e in seguito, come esperti invitati, i rappresentanti della cosiddetta Repubblica popolare di Donetsk, nell'Ucraina orientale, annessa dalla Russia.

La Lvova-Belova - insieme al presidente russo Vladimir Putin - è considerata una figura chiave nella deportazione forzata di migliaia di bambini dalla zona di guerra in Ucraina in Russia.

Con questa scelta degli oratori Mosca sta facendo disinformazione e promuovendo una narrazione politicamente distorta, ha dichiarato durante la riunione il diplomatico membro della missione permanente della Svizzera presso le Nazioni Unite.

La Svizzera rifiuta la partecipazione di cosiddetti rappresentanti della Repubblica Popolare di Donetsk e di una persona indagata dalla Corte penale internazionale (CPI), ha affermato Carpenter secondo un video dell'ambasciata russa presso le Nazioni Unite diffuso stasera sui siti online dei giornali Tamedia. A suo dire la Russia sta abusando di un formato speciale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

20:22
20:22
«Operazioni russe più intense verso Bakhmut e Adviidka»

Le forze armate russe continuano a concentrare i loro sforzi sull'offensiva nelle direzioni di Lyman, Bakhmut, Adviidka e Maryinka. Lo riporta lo Stato maggiore delle forze armate ucraine in un post su Facebook, aggiungendo che «durante la giornata, sono stati respinti più di 20 attacchi» dei soldati di Mosca.

Le battaglie più feroci nell'area sono in direzione di Maryinka, «dove 13 attacchi sono stati fermati», sostengono le forze armate di Kiev, le quali concludono spiegando che «il nemico continua a cercare di prendere il pieno controllo della città di Bakhmut».

19:12
19:12
Lavrov è arrivato ad Ankara

Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov è arrivato ad Ankara, per una visita di due giorni in cui avrà colloqui con il capo della diplomazia turco Mevlut Cavusoglu.

Al centro dei colloqui la crisi ucraina -fanno sapere da Ankara - i passi da intraprendere per arrivare a una soluzione pacifica del conflitto, oltre che l'accordo per l'esportazione del grano dai porti dell'Ucraina che si affacciano sul Mar Nero e che è stato prorogato per altri 60 giorni. In agenda anche lo sblocco dell'accesso ai prodotti agricoli e ai fertilizzanti russi.

Lavrov e Cavusoglu, come riferisce l'agenzia di stampa Ria Novosti, parleranno anche delle relazioni bilaterali tra Mosca e Ankara, di energia e di turismo, oltre che della crisi siriana, di questioni regionali e della ripresa dei rapporti tra la Turchia e l'Armenia.

Altro tema in agenda, la costruzione della centrale nucleare di Akkuyu, la prima in Turchia. Il 27 aprile verrà caricato il primo combustibile nucleare e si terrà una cerimonia durante la quale, come ha auspicato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, potrebbe essere presente il leader del Cremlino Vladimir Putin.

Per domani, riporta l'agenzia Anadolu, è prevista una conferenza stampa congiunta ad Ankara.

18:47
18:47
«Inutili le pressioni per il giornalista del Wall Street Journal»

I tentativi di pressione sulla Russia per il rilascio del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich sono «inutili». Lo afferma il ministero degli esteri russo annunciando che il viceministro Serghei Ryabkov e l'ambasciatrice americana Linne Tracy hanno discusso della detenzione del giornalista in Russia. Lo riporta Ria Novosti.

I tentativi di pressione sulla Russia per il rilascio del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich sono «inutili». Lo afferma il ministero degli esteri russo annunciando che il viceministro Serghei Ryabkov e l'ambasciatrice americana Linne Tracy hanno discusso della detenzione del giornalista in Russia. Lo riporta Ria Novosti.

L'incontro ha avuto luogo su richiesta dell'ambasciatrice statunitense. «Durante la discussione sulla detenzione in Russia del cittadino americano Gershkovich, sollevata da Tracy, è stata richiamata l'attenzione del capo della missione diplomatica sulla natura grave delle accuse che sta affrontando. È stato sottolineato che è stato colto in flagrante mentre cercava di ottenere dati segreti, utilizzando il suo status di giornalista come copertura per un'attività illecita qualificata come spionaggio», ha dichiarato il ministero degli esteri in un comunicato.

«La questione dell'accesso a lui da parte dei rappresentanti dell'ambasciata statunitense, che sono stati debitamente informati della detenzione, è in corso di esame sulla base della prassi consolare passata e della legislazione della Federazione Russa», si legge ancora nel comunicato.

18:22
18:22
Il parlamento lituano chiede l'ingresso di Kiev nella Nato

Il Parlamento lituano (Seimas) ha adottato all'unanimità una risoluzione in cui si richiede che, in occasione del summit Nato di Vilnius del prossimo luglio, i leader della Nato invitino ufficialmente l'Ucraina a intraprendere il cammino di accesso all'Alleanza atlantica.

«Bisognerà lavorare molto seriamente affinché questa diventi non solo una dichiarazione del nostro parlamento, ma una spinta sostenuta dai polacchi e da tutti i nostri alleati, specialmente quelli delle grandi capitali europee», ha affermato Žygymantas Pavilionis, presidente della commissione per gli affari esteri del Parlamento.

La risoluzione prevede, inoltre, che al summit di Vilnius la Lituania si impegni a «rafforzare in modo significativo la difesa avanzata e la deterrenza della regione baltica e dell'intera parte orientale della Nato», attuando gli impegni presi a Madrid lo scorso anno, nonché a rafforzare la difesa aerea e missilistica integrata, «assicurando una transizione graduale dalla polizia aerea alla difesa aerea».

17:24
17:24
La procura chiede 25 anni per l'oppositore russo Kara-Murza

Il pubblico ministero ha chiesto 25 anni di carcere per l'oppositore russo Vladimir Kara-Murza, che Mosca ritiene un agente straniero. Lo riporta il canale Telegram del media russo Sota, che cita la sua avvocatessa Maria Eismont. Kara-Murza potrebbe essere condannato dopo essere stato riconosciuto colpevole di tre reati, tra cui «alto tradimento».

Eismont ha anche dichiarato alla stampa che il suo assistito ha perso 17 kg di peso durante la sua detenzione.

Kara-Murza, 41 anni, è uno dei più noti dissidenti russi e le accuse nei suoi confronti sono considerate di matrice politica. L'oppositore, di cui Amnesty International ha chiesto il «rilascio immediato», è stato arrestato nell'aprile dell'anno scorso. Il processo nei suoi confronti si svolge a porte chiuse.

Le imputazioni contro Kara-Murza sono tre: «alto tradimento», «partecipazione all'attività di un'organizzazione indesiderabile» e «diffusione di informazioni false sull'esercito». Quest'ultima accusa si basa sulla famigerata legge che prevede fino a 15 anni di carcere per la diffusione di informazioni sull'esercito che dovessero essere giudicate «false» dalle autorità russe e che di fatto vieta di esprimersi contro l'invasione dell'Ucraina.

A metà marzo il suo legale aveva annunciato che l'oppositore aveva problemi di salute che sarebbero conseguenza di due presunti avvelenamenti che si sospetta abbia subito nel 2015 e nel 2017.

16:13
16:13
Putin: «Rafforzeremo la cooperazione sulla difesa con Minsk»

Mosca e Minsk intendono espandere la cooperazione nella sfera della difesa e della sicurezza. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in una riunione del Consiglio supremo dello Stato dell'Unione svoltasi al Cremlino alla presenza del collega Alexander Lukashenko.

«Russia e Bielorussia stanno rafforzando - e continueranno a farlo - la loro cooperazione in materia di difesa e sicurezza. Stanno espandendo la cooperazione nella sfera tecnico-militare. Ciò risponde agli interessi fondamentali dei nostri paesi e dei nostri popoli. È davvero importante oggi, data la turbolenta situazione internazionale», ha affermato il presidente russo citato dalla Tass.

Da parte sua Lukashenko ha affermato che i due paesi hanno resistito ai «primi attacchi massicci», e «dopo i falliti tentativi di blocco economico, (gli occidentali) hanno iniziato a premere militarmente in modo deliberato, con forze Nato vicino ai confini bielorussi e russi».

Putin ha aggiunto che Mosca e Minsk proseguono «il processo di creazione di mercati comuni del petrolio e del gas dei due paesi» ed «è stato preparato per la firma un accordo per la creazione di un mercato comune dell'energia elettrica».

La riunione del Consiglio supremo dello Stato dell'Unione di Russia e Bielorussia si è conclusa dopo un'ora e mezza e con la firma di sette documenti, riporta la Tass, precisando che tra i documenti firmati figura una risoluzione «Sullo sviluppo del concetto di sicurezza dello Stato dell'Unione».

Secondo l'agenzia di stampa statale russa, i discorsi di Putin e Lukashenko si sono svolti nella parte pubblica della riunione, mentre il resto delle discussioni si è svolto a porte chiuse.

15:28
15:28
Mosca boccia la possibile mediazione cinese sull'Ucraina

«La Cina ha un potenziale di mediazione molto efficace e impressionante, e i recenti successi diplomatici di Pechino lo hanno dimostrato in modo eloquente. Ma la situazione con l'Ucraina è ancora difficile, per ora non ci sono prospettive per una soluzione pacifica». Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti, commentando le recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui gli sforzi di Pechino potrebbero aiutare a risolvere pacificamente la crisi ucraina.

14:45
14:45
«La base per negoziare? I confini del '91, Crimea compresa»

«La base per un vero negoziato con la Federazione Russa è il ritiro completo dei gruppi armati russi oltre i confini riconosciuti internazionalmente dall'Ucraina nel 1991. Compresa la Crimea. Non c'è alcuna questione di concessioni territoriali o di contrattazione dei nostri diritti sovrani». Lo ha scritto su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

14:18
14:18
Xi: «La soluzione politica è l'unica via»

Sulla crisi ucraina, la Cina insiste «nel promuovere i colloqui di pace e una soluzione politica», esprimendo la disponibilità a collaborare con la Francia per invitare la comunità internazionale a «mantenere una moderazione razionale ed evitare di intraprendere azioni» che possano aggravare la crisi o «portarla fuori controllo». Lo ha affermato il presidente cinese Xi Jinping.

Xi, incontrando i media con l'omologo francese Emmanuel Macron dopo il loro bilaterale a Pechino, ha detto che «bisogna rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, astenersi dall'attaccare civili e strutture civili e proteggere donne, bambini e altre vittime di conflitti».

Una fonte diplomatica francese che ha partecipato all'incontro tra i due presidenti ha precisato che Xi ha riferito a Macron di essere pronto a chiamare il leader ucraino Volodymyr Zelensky al momento opportuno.

Da parte sua il capo dell'Eliseo «ha esortato il suo omologo cinese Xi Jinping a non consegnare alla Russia nulla che possa essere usato nella sua guerra contro l'Ucraina», ha aggiunto la stessa fonte.

14:03
14:03
«Negoziati sulla Crimea? Calma»

Il portavoce del presidente ucraino Sergiy Nikyforov ha consigliato di tenere conto solo delle dichiarazioni di Volodymyr Zelensky riguardo alle prospettive dei negoziati con la Russia. Nikyforov ha commentato così l'apertura del Financial Times che ha riportato le parole del vicecapo dell'ufficio del presidente ucraino Andrii Sybiha secondo cui Kiev non esclude l'avvio di negoziati sulla Crimea. Lo riportano i media ucraini.

«Questa questione dovrebbe essere guidata dalle parole del presidente ucraino e del comandante in capo», ha detto il portavoce di Zelensky. Secondo la traduzione inglese delle parole di Sybiha a FT, Kiev valuterebbe negoziati con la Russia sulla Crimea quando le truppe ucraine raggiungeranno con successo il confine amministrativo con la penisola occupata.

Zelensky ha recentemente dichiarato, in occasione di un briefing congiunto con i leader di Moldavia, Slovacchia, Slovenia e Croazia, che avrebbe consentito colloqui di pace con la leadership russa solo se le truppe della Federazione si fossero volontariamente ritirate da tutti i territori occupati.

14:01
14:01
Kiev mostra per la prima volta un attacco in territorio russo

Le Forze armate ucraine hanno diffuso per la prima volta un filmato di un attacco dell'artiglieria di Kiev in territorio russo. Lo riporta il sito dell'agenzia tedesca Bild in russo. Le immagini sono state pubblicate su Telegram dal comandante della guarnigione di Kharkiv, Serhii Melnyk, come riporta Mediazona, e si riferirebbero al villaggio di Tsapovka, nella regione di Belgorod. Le truppe russe si sono posizionate in una fascia forestale vicino a una fattoria a 1,3 km dal confine ucraino, prima di essere scoperti.

Melnyk ha scritto che «durante la ricognizione, i combattenti del distaccamento della 4° unità di frontiera hanno individuato attrezzature appartenenti agli occupanti, personale che equipaggiava le postazioni e i camion» e che «grazie alla cooperazione professionale con gli artiglieri, l'obiettivo è stato immediatamente distrutto».

Secondo l'osservatore militare di Bild, Julian Röpke, si tratterebbe di un attacco preventivo visto che anticipa un'offensiva russa in direzione di Kharkiv. Inoltre, afferma Röpke, questa è la prima volta che l'esercito ucraino pubblica un video di un bombardamento di artiglieria in territorio russo e che questo sia un messaggio rivolto agli alleati occidentali di Kiev: «Con gli attacchi preventivi sul territorio russo, l'Ucraina dimostra che si sta difendendo con sempre maggiore sicurezza e non permetterà più all'Occidente di dettare le modalità esatte della sua difesa».

11:58
11:58
Gli USA inviano in Ucraina armi sperimentali anti drone

Gli Stati Uniti stanno inviando missili anti-drone come parte di una piattaforma sperimentale per aiutare l'Ucraina ad abbattere i velivoli senza pilota di fabbricazione iraniana che hanno devastato le infrastrutture energetiche del Paese nei mesi scorsi. L'informazione è stata riferita alla rivista Defense One da un rappresentante della Saic (società di appalti governativi Usa che ha preso parte alla gara), a margine del Global Force Symposium dell'Associazione dell'Esercito Usa.

Martedì scorso, gli Stati Uniti hanno annunciato un ampio pacchetto di aiuti militari all'Ucraina incentrati sulla difesa aerea, compresi quelli che hanno definito "10 sistemi missilistici mobili a guida laser c-Uas". La gara d'appalto era stata indetta a gennaio dall'esercito americano, che cercava un sistema per contrastare i droni kamikaze Shahed.

La Russia ha usato gli Shahed per attaccare non solo le forze militari ucraine, ma anche infrastrutture civili, causando blackout in tutto il Paese. L'Ucraina ha abbattuto molti dei droni di fabbricazione iraniana, che costano circa 20.000 dollari l'uno, ma a volte è costretta a usare missili di difesa aerea da 500.000 dollari per farlo. "Con meno di 30.000 dollari al pezzo, i razzi sono più economici dei più grandi missili di difesa aerea ucraini", ha dichiarato Greg Fortier, vicepresidente della Army Business Unit di Saic.

Gli Stati Uniti hanno inviato principalmente tecnologia esistente, ha dichiarato Samuel Bendett del Center for Naval Analysis. Non è chiaro se gli Stati Uniti abbiano mai inviato un'arma creata ex novo per l'uso specifico in Ucraina.

11:40
11:40
«Difficile capire chi c'è dietro il sabotaggio di Nord Stream»

Potrebbe essere difficile determinare chi c'è dietro le esplosioni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, secondo il procuratore Mats Ljungqvist, a capo delle indagini svedesi, che oggi ha rilasciato un comunicato stampa citato dai medi locali.

L'incidente, dice la procura, è "ovviamente diventato un piano di gioco per diverse speculazioni politiche". "Tuttavia, queste speculazioni non pregiudicano l'istruttoria, che si basa su fatti e informazioni emersi da analisi, indagini sulla scena del crimine e collaborazione tra le autorità svedesi e di altri Paesi", afferma Ljungqvist.

In precedenza l'inchiesta ha stabilito che si trattava di un caso di sabotaggio grossolano, dove, tra l'altro, le analisi hanno mostrato tracce di esplosivo su diversi corpi estranei esaminati. "L'indagine continua e sono in corso diverse misure investigative", ha aggiunto il procuratore, "la nostra speranza è che saremo in grado di determinare chi ha commesso questo crimine, ma si può affermare che è probabile che sia difficile date le circostanze".

10:18
10:18
«Putin vuole maggiore repressione nei territori occupati»

Il presidente russo Vladimir Putin sta creando le condizioni per un'ulteriore repressione nei territori ucraini occupati: lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo aggiornamento quotidiano sul conflitto.

Il centro studi statunitense afferma che Putin, durante un incontro con il Consiglio di sicurezza nazionale russo tenuto ieri, ha definito gli sforzi di Mosca per rafforzare il controllo sui territori occupati dell'Ucraina una questione di sicurezza interna e dello stato di diritto.

Putin ha anche accusato l'Ucraina di minacciare i civili in questi territori e ha evidenziato i recenti "attacchi terroristici" contro funzionari filorussi e forze dell'ordine, riferendosi agli attacchi dei soldati ucraini contro le truppe russe. Il presidente russo ha poi sottolineato la necessità di rafforzare le cosiddette "operazioni delle forze dell'ordine" per proteggersi da questi attacchi e ha chiesto una partecipazione più attiva dei cittadini ucraini locali alle "attività delle forze dell'ordine", incoraggiando apertamente collaboratori e informatori nei territori occupati.

Putin ha usato i concetti di "terrorismo" e minacce alla sicurezza interna della Russia per giustificare la repressione interna ed è probabile che questo crei le condizioni per un'ulteriore repressione, così come la repressione da parte delle cosiddette "forze dell'ordine" nei territori occupati, utilizzando un linguaggio simile, conclude il rapporto.

09:28
09:28
«La Russia deve rispettare le sentenze CEDU»

La Russia deve rispettare le sentenze della Corte europea dei diritti umani (CEDU) e fare il necessario per rimediare alle violazioni che ha commesso contro i suoi cittadini e quelli di altri Stati. A richiamare Mosca con durezza ai suoi doveri - che continuano a essere validi, nonostante l'espulsione dovuta all'invasione dell'Ucraina - è il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, nel rapporto annuale sulle esecuzioni delle sentenze della CEDU.

A Strasburgo non ci si illude sul fatto che sarà quasi impossibile che la Russia ottemperi, ma si ritiene altrettanto importante ribadire di continuo e con fermezza che i suoi obblighi sono chiari. Il comitato dei ministri continuerà ad esaminare i casi russi e a dire quanto deve essere fatto per risolvere le innumerevoli violazioni per cui la Russia è stata condannata, anche se Mosca rimane silente.

Attualmente pendono davanti al comitato dei ministri oltre due mila casi russi, che riguardano non solo la condanna e la detenzione di Alexei Navalny, ma anche le violazioni commesse durante il conflitto in Georgia, quelle compiute nella regione della Transnistria della Moldavia, a cui presto probabilmente si aggiungeranno quanto le forze armate hanno fatto e fanno in Ucraina. Paese che, sottolinea invece il comitato dei ministri, "sta dimostrando il suo impegno, nonostante le circostanze estremamente difficili", nel trovare soluzioni alle violazioni dei diritti dei suoi cittadini che ha commesso negli anni.

06:31
06:31
Il punto alle 6.00

L'Ucraina potrebbe negoziare con la Russia sulla Crimea, se Kiev avrà successo nella sua controffensiva primaverile. Lo ha dichiarato al Financial Times il vicecapo dell'ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Andrii Sybiha.

«Se riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi strategici sul campo di battaglia e quando saremo al confine amministrativo con la Crimea, saremo pronti ad aprire una pagina diplomatica per discutere di questo problema», ha detto Sybiha citato dal quotidiano britannico.

Il funzionario ha anche osservato che l'Ucraina non esclude la possibilità di liberare la Crimea con mezzi militari. Ieri il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato che «la Russia non ha risorse sufficienti per reggere la situazione in Crimea» e che Kiev «riprenderà la penisola» entro massimo «sette mesi».

Continuano, intanto, i bombardamenti russi sulle città ucraine. «Diverse potenti esplosioni» sono state udite questa mattina nella città occupata dai russi di Melitopol, nell'oblast ucraino di Zaporizhzhia. Lo ha riferito il sindaco in esilio Ivan Fedorov, in un post di Telegram. Da parte loro, fonti filorusse parlano di «almeno tre esplosioni udite in varie parti della città, causate dal lavoro del sistema di difesa aerea».

A New York, nel frattempo, Mosca ha usato la sua presidenza di turno del Consiglio di sicurezza ONU per organizzare una riunione informale sui bambini ucraini deportati con la forza in Russia, difendendosi da un'accusa che la Corte penale internazionale (CPI) di giustizia ha contestato come crimine di guerra. Diversi Paesi tra cui USA, Regno Unito e Malta sono usciti dall'aula. Una coalizione di oltre 50 nazioni ha accusato Mosca di disinformazione durante l'incontro, trasmesso in streaming con l'intervento della commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova, incriminata dalla CPI.