Aviazione

Nei prossimi vent'anni il numero di aerei, in cielo, raddoppierà

L'aumento costante di passeggeri nonché la necessità di rimpiazzare gli apparecchi datati spingono Airbus e Boeing a credere in ordini tra le 40.000 e le 50.000 unità da qui al 2043
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Red. Online
29.07.2024 14:00

Il numero di aerei in cielo raddoppierà nei prossimi venti anni. Questa, almeno, è la previsione dei due giganti del settore: Airbus e Boeing. Come spiega la Tribune de Genève, infatti, il costruttore europeo e quello statunitense hanno pubblicato due studi, in occasione del salone di Farnborough (Inghilterra), che sembrerebbero delineare un futuro roseo per il settore dell'aviazione.

Nello specifico, Airbus si aspetta che tra il 2024 e il 2043 le numerose compagnie aeree presenti nel mondo acquisteranno più di 42.000 velivoli. La stima tiene conto del previsto aumento del traffico aereo così come della necessità di sostituire gli apparecchi più vecchi e quindi non più adatti al volo o, comunque, non rispondenti più agli standard attuali. Dal canto suo, Boeing prevede di mettere in servizio 50.000 aerei commerciali nei prossimi vent'anni, ovvero quasi il doppio della flotta attuale.

Secondo Airbus, le compagnie aeree investiranno in 33.000 velivoli a medio raggio di tipo A320neo o Boeing 737 Max. A questa cifra vanno poi aggiunti circa 8.000 aerei in grado di percorrere lunghe distanze. In questo caso si parla di Airbus A350 e di Boeing 777-787. Per completare le stime che prevedono il raddoppio degli apparecchi che calcheranno i cieli tra due decenni bisogna infine aggiungere i circa 6.000 aerei attualmente in servizio che voleranno ancora tra vent'anni e gli aerei cargo.

Come accennato in precedenza, la maggior parte dei nuovi aerei dovrebbe venire costruita per rispondere al crescente numero di passeggeri. «A corto termine, il traffico aereo subirà una forte crescita, dell'8% in media tra il 2024 e il 2027» prevede Joost van der Heijden, direttore marketing di Airbus. L'anno prossimo si dovrebbero superare i 5 miliardi di passeggeri. Il numero di persone che prende l'aereo dovrebbe quindi crescere del 3,6% ogni anno tra il 2027 e il 2043 secondo le stime di Airbus. L'aumento dei viaggiatori non interesserà tuttavia in egual misura tutte le parti del mondo. L'aumento del traffico aereo sarà maggiore nei Paesi emergenti. In questo senso, Airbus prevede che in India i viaggiatori cresceranno del 7% ogni anno. In Africa la crescita sarà invece del 6,4% su base annuale mentre in Cina del 5%. Più debole invece la crescita negli Stati Uniti e in Europa dove comunque si assisterà a un aumento dei viaggiatori.

«Il dato più importante di questi rapporti è quello che mostra come il mercato interno cinese supererà quello americano che, finora, è stato notoriamente il più importante al mondo» osserva sulle colonne della Tribune de Genève Philippe Meyer, consulente in aeronautica e animatore del canale YouTube L’aviation du futur, c’est maintenant. «È altresì interessante notare come la Cina sia il Paese con il maggior numero di linee ferroviarie a grande velocità. In Europa si sente spesso dire che bisognerebbe porre un freno al traffico aereo costruendo linee ferroviarie ad alta velocità. Il caso cinese, tuttavia, mostra come queste due modalità di trasporto sono complementari e non antagoniste».

Non solo passeggeri

Le cause dell'aumento del traffico aereo non vanno comunque ricercate solo nella crescita dei passeggeri. Un ruolo importante in questo senso, secondo Boeing, lo gioca anche lo sviluppo dell'e-commerce. Tra il 2018 e il 2023, infatti, gli acquisti su internet sono aumentati del 112%. Inutile dire come ciò abbia un ripercussione anche sul traffico aereo, su quello cargo nel dettaglio. Le flotte di aerei merci dovrebbero pertanto aumentare di due terzi entro il 2043 in modo da riuscire a sostenere una crescita annuale del traffico cargo del 4% secondo le stime di Boeing. «Ci dimentichiamo sempre delle merci», osserva Meyer. «Il traffico merci è di due tipi. Da una parte abbiamo compagnie come FedEx e UPS che sono specializzate nel settore cargo. Dall'altra abbiamo gli aerei di linea che trasportano merci nella stiva. Questa seconda modalità è molto redditizia allo scalo di Ginevra, soprattutto per compagnie come Ethiopian e Emirates che volano con grossi aerei che quindi hanno grandi capacità di carico».

E la questione climatica?

Uno dei principali fattori di inquinamento a livello mondiale nonché una delle cause del cambiamento climatico sono proprio gli aerei. Cosa aspettarsi allora con un loro raddoppio nei cieli entro il 2043? Airbus e Boeing precisano che non abbandoneranno i propri obiettivi climatici. «La nostra industria ha già ridotto del 53% le emissioni di CO2 rispetto al 1990 grazie ai miglioramenti tecnologici e operazionali» tiene a sottolineare Airbus. I futuri aerei saranno inoltre più efficienti dal punto di vista dei consumi (si pensi per esempio all'Airbus A321XLR che consumerà il 30% di carburante). La protezione dell'ambiente passerà poi dai carburanti sostenibili. Airbus, infine, sta lavorando a velivoli ad idrogeno che il costruttore auspica possano entrare in servizio nel 2035. 

Il problema delle forniture

Di fronte alla prospettata crescita della domanda di aerei, i costruttori si trovano confrontati con il problema di riuscire a fornire gli apparecchi in tempi accettabili. «Quando si ordina un A320, Airbus dice che i tempi di attesa per la consegna sono di sette/otto anni» spiega Meyer. «Se invece si va da Boeing, l'azienda promette la consegna di un aereo equivalente nel giro di quattro anni. A salvare il costruttore statunitense sono proprio stati i tempi di consegna ridotti rispetto al concorrente».

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