Siria

Nella prigione di Sednaya c'erano anche jihadisti di nazionalità svizzera?

Secondo il DFAE, ad oggi, nella struttura non sarebbero stati trovati cittadini elvetici, tuttavia tre svizzeri e una svizzera con il suo bambino sono detenuti dalle autorità curde nel nord-est della Siria
© EPA/MOHAMMED AL RIFAI
Red. Online
10.12.2024 16:30

Con la presa di Damasco da parte delle forze ribelli guidate dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS), il carcere di Sednaya, definito da Amnesty un «mattatoio umano», è stato aperto e i detenuti rilasciati. Nella struttura venivano rinchiusi gli oppositori al regime di Bashar al-Assad. Nonostante la maggior parte dei detenuti si trovasse nel carcere poiché avesse idee diverse da quelle dell'oramai ex presidente siriano, non si può escludere che a Sednaya fossero imprigionati anche elementi più radicalizzati, dei jihadisti per la precisione, appartenenti anche allo Stato islamico. Il gruppo terroristico salafita aveva infatti seminato il terrore in Siria tra il 2014 e il 2019 ed era stato combattuto dall'esercito di Assad.

Ora, non è un mistero che in passato persone di nazionalità svizzera si fossero recate in Medio Oriente per partecipare alla guerra santa. La domanda sorge quindi spontanea: ma a Sednaya erano detenuti anche jihadisti di nazionalità svizzera? Il quesito se l'è posto anche Watson che lo ha girato direttamente al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). «Il DFAE è a conoscenza di tre svizzeri e di una svizzera con il suo bambino detenuti dalle autorità curde nella regione del nord-est della Siria».

Insomma, stando alle informazioni di cui dispone ad oggi il dipartimento diretto da Ignazio Cassis, jihadisti di nazionalità svizzera sono detenuti nel Paese mediorientale, ma fino adesso nessuno è stato trovato a Sednaya. Chiari sono i progetti per i cinque detenuti: le autorità elvetiche non hanno intenzione di rimpatriarli in quanto «la sicurezza dello Stato e della popolazione ha la precedenza su questi casi individuali».

Detto della situazione nelle carceri, resta ora da capire se in Siria ci siano jihadisti di nazionalità svizzera a piede libero. Lo Stato islamico è infatti ancora presente in alcune zone nell'est del Paese. «Non siamo a conoscenza di altri cittadini svizzeri detenuti o di combattenti svizzeri attivi in Siria» precisa tuttavia il Dipartimento federale degli affari esteri secondo cui nel registro degli svizzeri all'estero sono registrate sessanta persone per la Siria, mentre una era di passaggio nel Paese mediorientale.

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