Nelle sue battute una "feroce" ironia

ROMA - Scrisse molti libri, Giulio Andreotti e ne vendette centinaia di migliaia di copie: da "Onorevole, stia zitto" alla famosa serie "Visti da vicino", veri e propri best seller, specie durante gli anni Ottanta. Ma il "Divo" fu anche un prolifico battutista: chi non ricorda la celeberrima "Il potere logora chi non ce l'ha"? Ma ecco altre sue pungenti... "riflessioni" di un uomo che sapeva scherzare anche su se stesso (vedi Video).
Non ci sono i segreti del mio successo, ma il successo dei miei segreti.
Cosa vorrei fosse scritto sulla mia tomba? La data di nascita e la data di morte. Punto. Tutte le parole scritte sulle lapidi sono uguali. Uno le legge e pensa: bene, ma se erano tutti così buoni, dov'è il cimitero per i cattivi ragazzi?
Non bisogna mai lasciare tracce.
In fondo, io sono postumo di me stesso.
I miei amici che facevano sport sono morti da tempo.
Essendo noi uomini medi, le vie di mezzo sono, per noi, le più congeniali.
I Verdi sono come i cocomeri: verdi fuori ma rossi dentro.
Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due.
La cattiveria dei buoni è pericolosissima.
Clericalismo: la confusione abituale tra quel che è di Cesare e quel che è di Dio.
Aveva spiccatissimo il senso della famiglia. Era infatti bigamo ed oltre.
L'umiltà è una virtù stupenda. Ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi.
Vi è un genere pericoloso di numismatici: i collezionisti di moneta corrente
Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.
Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia.
Spero di morire il più tardi possibile. Ma se dovessi morire tra un minuto so che nell'aldilà non sarei chiamato a rispondere né di Pecorelli, né della mafia. Di altre cose sì. Ma su questo ho le carte in regola.
Io distinguerei i morali dai moralisti, perché molti di coloro che parlano di etica, a forza di discutere non hanno poi il tempo di praticarla.
La lealtà è molto importante, perché quando si sa che di uno ci si può fidare, allora si ha un legame straordinariamente fecondo.