«Nessuno spreco al Centro sportivo»
Ebbene sì, «il calore residuo dell’impianto ad ammoniaca che produce il freddo industriale del Centro sportivo viene dissipato nella falda», e quindi non riutilizzato. È quanto risponde il Municipio di Bellinzona alla questione sollevata dal consigliere comunale Matteo Mozzini (PLR), che tramite un’interrogazione chiedeva lumi sull’efficienza energetica in particolare della piscina coperta e della pista di ghiaccio del Centro sportivo dopo la sostituzione del sistema di riscaldamento (che è passato da una termopompa ad un allacciamento al Teris). Il sistema precedente però, ricordava Mozzini, sfruttava il calore residuo del sistema di produzione del freddo della pista di ghiaccio e «permetteva di riscaldare economicamente ed ecologicamente i 1.000 metri cubi di acqua della piscina, quella sanitaria dei bagni e delle docce di tutto il Centro e l’aria del sistema di ventilazione per il riscaldamento dell’intera struttura».
Prestazioni più efficienti
Il motivo di quello che Mozzini considera uno spreco, spiega l’Esecutivo, è da ricondurre al fatto che «dagli approfondimenti sul bilancio energetico della struttura si è giunti alla conclusione che l’abbassamento delle temperature di condensazione e la rinuncia al recupero del calore residuo fosse la soluzione migliore». E non sono nemmeno previste modifiche all’impianto per valorizzare questa energia dispersa, poiché «a seguito dell’abbassamento delle temperature di condensazione dell’impianto ad ammoniaca che produce il freddo industriale al Centro sportivo, il coefficiente delle prestazioni dell’impianto è migliorato del 35%, generando un risparmio annuo di 107.400 kWh. Inoltre, l’energia di processo generata dall’impianto è stata ridotta a tal punto che il suo recupero non comporta alcun beneficio al bilancio energetico e ai costi d’investimento».