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Netanyahu, a Washington, incontrerà Kamala Harris

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Netanyahu, a Washington, incontrerà Kamala Harris
Red. Online
23.07.2024 06:27
20:42
20:42
Trump: «Con Netanyahu ci vediamo venerdì»

Donald Trump fa sapere che «su richiesta di (Benyamin) Netanyahu ci vedremo venerdì 26 luglio a Mar-a-lago», in Florida (Usa). Lo afferma l'ex presidente repubblicano su Truth.

19:50
19:50
Trump: «Domani vedo Netanyahu a Mar-a-Lago»

«Sono lieto di ricevere (il premier israeliano Benyamin) Netanyahu a Mar-a-Lago (Florida) domani. Durante il mio primo mandato avevamo pace e stabilità nell'area. E l'avremo ancora». Lo afferma l'ex presidente statunitense repubblicano e candidato alle presidenziali di novembre Donald Trump su Truth, la sua rete sociale.

Domani il primo ministro dello Stato ebraico ha in agenda un intervento davanti al Congresso e poi un incontro con il presidente Joe Biden dopodomani. Domandi sera è in programma l'atteso discorso del presidente alla nazione dopo il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca.

«Come ho detto al presidente (Volodymyr) Zelensky e agli altri leader mondiali nelle ultime settimane, la mia agenda di pace tramite la forza dimostrerà al mondo che queste orribili guerre e violenti conflitti devono finire. Milioni di persone stanno morendo e Kamala Harris non è assolutamente capace di mettere fine» a questo, ha messo in evidenza Trump. L'attuale vicepresidente Harris sarà con ogni probabilità la candidata democratica alle presidenziali di quest'autunno.

17:17
17:17
Turchia e Russia riprendono i pattugliamenti congiunti in Siria

Le forze armate di Turchia e Russia stanno per riprendere, dopo una pausa di circa quattro anni, i pattugliamenti congiunti sull'autostrada M4 nel nordest della Siria, che collega Aleppo a Latakia, città costiera dove si trova una base militare di Mosca, passando per Idlib, località dove sono presenti i militari di Ankara a sostegno dei gruppi armati siriani che si oppongono a Damasco.

Lo riporta il quotidiano turco Hurriyet, citando la stampa siriana, secondo cui la ripresa dei pattugliamenti è da collegare ai recenti tentativi di riavvicinamento tra Ankara e Damasco, con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ha espresso l'intenzione di incontrare l'omologo siriano Bashar Al Assad, dopo che i due hanno interrotto i rapporti in seguito all'inizio della guerra civile siriana nel 2011.

Secondo il quotidiano turco Daily Sabah, l'incontro tra Erdogan e Assad è in programma nel mese di agosto a Mosca e sarà mediato dal presidente russo Vladimir Putin.

In Siria, Turchia e Russia appoggiano due fronti opposti, con Ankara che sostiene i gruppi armati che si oppongono ad Assad e Mosca che invece appoggia il regime di Damasco. Nell'ambito di un accordo per il cessate il fuoco a Idlib nella Siria settentrionale, Turchia e Russia avevano iniziato pattugliamenti congiunti sull'autostrada M4 nel marzo del 2020, ma pochi mesi dopo, in agosto, l'iniziativa è stata fermata a causa di attacchi contro le forze armate che si susseguivano e il ferimento di un soldato russo.

16:21
16:21
Cina: tre fasi per risolvere la questione della Palestina

La Cina propone un approccio in tre fasi per risolvere la questione palestinese: un cessate il fuoco globale, duraturo e sostenibile nella Striscia di Gaza il prima possibile; i «palestinesi che governano la Palestina»; infine, la Palestina membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, l'inizio della soluzione dei due Stati e una conferenza di pace autorevole e di ampio respiro.

È quanto ha detto il ministro degli esteri Wang Yi negli incontri con le quattordici fazioni palestinesi che hanno coinvolto anche l'organizzazione islamista Hamas, al potere a Gaza, e Fatah, l'organizzazione politica facente parte dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina al potere in Cisgiordania. «La comunità internazionale dovrebbe sostenere le parti», ha aggiunto Wang, nel resoconto della diplomazia di Pechino.

13:58
13:58
Incontro ad Abu Dhabi sul post-guerra a Gaza

Gli Stati Uniti, Israele e gli Emirati Arabi Uniti hanno tenuto un incontro ad Abu Dhabi giovedì scorso per discutere i piani per Gaza dopo la fine della guerra, come hanno dichiarato due funzionari israeliani ad Axios. Secondo il report, i colloqui sono stati ospitati dal ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti Abdullah Bin Zayed e hanno visto la partecipazione del ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e dell'inviato per il Medio Oriente del presidente Usa Brett McGurk.

Erano presenti anche due alti funzionari israeliani coinvolti nella formulazione dei piani per la Striscia al termine della guerra. Axios sottolinea che il giorno prima dell'incontro tra funzionari di Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti e Israele, un alto funzionario degli Emirati ha indicato che Abu Dhabi è pronta a inviare truppe per una forza di mantenimento della pace nel dopoguerra a Gaza, diventando così il primo paese arabo ad aderire pubblicamente allo sforzo portato avanti dietro le quinte dall'amministrazione Biden.

Secondo il Times of Israel, l'incontro suggerirebbe che il premier israeliano Benjamin Netanyahu sta iniziando a riconoscere la necessità di un piano realistico per il governo di Gaza dopo la guerra.

13:58
13:58
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 39.090

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 39.090, di cui 84 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 90'147, secondo la stessa fonte.

12:31
12:31
«Houthi pronti a colpire obiettivi in Israele»

Secondo fonti della capitale yemenita Sanaa citate dal quotidiano libanese filo-Hezbollah Al-Akhbar, il gruppo yemenita Houthi sostenuto dall'Iran si sta preparando a colpire nuovi obiettivi sensibili in Israele e nella regione per rappresaglia dopo l'attacco israeliano al porto di Hodeida.

12:06
12:06
«Hamas lancia razzi da zona sicura, caduti dentro Gaza»

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato in un comunicato che razzi lanciati da Hamas verso Israele dalla zona sicura di Mawasi, a sud di Gaza, sono caduti nella Striscia centrale e hanno colpito una scuola nel campo profughi di Nuseirat.

L'Idf ha aggiunto che sta continuando a operare a Rafah e Khan Yunis, dove le truppe israeliane hanno distrutto tunnel e infrastrutture delle milizie islamiche.

10:54
10:54
Cinque morti in un raid in un campo profughi in Cisgiordania

Funzionari palestinesi hanno reso noto che le truppe israeliane hanno ucciso cinque palestinesi, tra cui due donne, durante un raid in un campo profughi in Cisgiordania.

Le forze israeliane hanno attaccato il campo di Tulkarem, ha dichiarato il capo del suo comitato popolare, Faisal Salamah. Un attivista del campo ha confermato il bilancio delle vittime.

10:15
10:15
L'attacco di Israele contro gli Houthi yemeniti «minaccia la sicurezza e la pace nella regione»

L'attacco di Israele contro gli Houthi yemeniti, in risposta ai droni contro Tel Aviv, minaccia la sicurezza e la pace nella regione. Lo ha affermato l'ambasciatore dell'Iran presso le Nazioni Unite, Saeed Iravani, durante un intervento presso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

«Gli atti riprovevoli di Israele, insieme al recente atto di aggressione contro lo Yemen che ha deliberatamente preso di mira le infrastrutture civili e critiche, violano palesemente il diritto umanitario internazionale e i principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, e costituiscono una seria minaccia alla pace e alla sicurezza regionale», ha detto Iravani, come riferisce Irna.

«Purtroppo, la comunità internazionale e soprattutto il Consiglio di Sicurezza (dell'Onu) non sono state in grado di costringere questo regime a fermare le sue azioni aggressive e i suoi attacchi terroristici contro i popoli e i Paesi della regione, e ciò è molto preoccupante», ha aggiunto Iravani sottolineando «il bisogno urgente per un'azione rapida e decisiva da parte del Consiglio di Sicurezza affinché questo duro regime sia ritenuto responsabile».

09:35
09:35
Partita da Tunisi la nave con aiuti umanitari per Gaza

Ha lasciato il porto di Rades ieri sera la nave tunisina carica di aiuti umanitari diretti a Gaza, con destinazione di arrivo il porto di Damietta in Egitto. «La nave è carica di cibo e aiuti medici per un valore di 12 milioni di dinari (circa 3,90 milioni di franchi) per il popolo palestinese nella Striscia di Gaza», ha detto alla Tap il presidente della Mezzaluna Rossa tunisina Abdellatif Chabou.

«Gli aiuti umanitari a Gaza hanno raggiunto un livello record grazie agli sforzi del popolo tunisino e al sostegno alla campagna di solidarietà con il popolo palestinese», ha affermato, aggiungendo che la nave trasporta 1609 tonnellate di cibo e aiuti medici, 2 ambulanze, 4 mezzi mobili unità sanitarie di base, 19 serbatoi d'acqua, un centro mobile di dialisi, medicinali, generi alimentari e coperte.

La portavoce ufficiale della Mezzaluna Rossa tunisina ha precisato che la nave umanitaria tunisina arriverà il 25 luglio, al porto di Damietta, aggiungendo che gli aiuti verranno scaricati e trasportati via terra con camion a Gaza attraverso il valico di Rafah, in coordinamento con le autorità egiziane e la Mezzaluna Rossa egiziana. Si tratta della sesta spedizione di aiuti dalla Tunisia a Gaza, a sostegno del popolo palestinese.

09:15
09:15
Solidarietà dell'Iran agli Houthi yemeniti

«L'Iran esprime solidarietà alla resistenza yemenita contro il regime sionista»: lo ha detto ieri il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, in una conversazione telefonica con il portavoce e capo negoziatore degli Houthi yemeniti, Mohammad Abdul Salam.

Teheran elogia la resistenza «esemplare» del popolo di Gaza, l'iniziativa della leadership degli Houthi, dei combattenti e dei resistenti yemeniti a sostegno dei palestinesi contro Israele, ha aggiunto Bagheri. «Si tratta di un evento storico e motivo di orgoglio per la Ummah (comunità) islamica», ha sottolineato. Secondo l'Irna, le due parti hanno sottolineato anche la necessità di proseguire i colloqui e le consultazioni sugli sviluppi regionali.

08:41
08:41
Israele: «colpita una cellula armata terroristica» a Tulkarem

L'esercito israeliano, citato dai media, ha annunciato «di aver colpito una cellula armata terroristica» in un raid aereo a Tulkarem in Cisgiordania. Fonti palestinesi - riprese dai media israeliani - hanno riferito che nel raid è stato ucciso Ashraf Nafe, comandante delle Brigate Qassam, ala militare di Hamas, del luogo e anche Muhammad Abu Abdu, comandate delle Brigate Al-Aqsa, braccio militare di Fatah.

08:26
08:26
Hamas ha considerato l'intesa siglata a Pechino con le altre fazioni palestinesi come un passo importante per centrare «l'unità nazionale»

Hamas ha considerato l'intesa siglata a Pechino con le altre fazioni palestinesi come un passo importante per centrare «l'unità nazionale», anche con i rivali di Fatah. Musa Abu Marzuk, un alto funzionario dei militanti islamici promotori dell'attacco contro Israele dello scorso ottobre, ha affermato che con la Dichiarazione di Pechino «abbiamo firmato oggi un accordo per l'unità nazionale e diciamo che la strada per completare questo viaggio è l'unità nazionale. Ci impegniamo per perseguire l'unità nazionale e la chiediamo».

La Cina ha fortemente voluto e ospitato l'incontro soprattutto tra le principali fazioni rivali di Hamas e Fatah, in competizione per il potere a Gaza e in Cisgiordania, allo scopo di proseguire e consolidare la reputazione di «costruttore di pace» in Medio Oriente dopo la mediazione esercitata sul disgelo delle relazioni tra Iran e Arabia Saudita.

Ismail Haniyeh, l'ex premier della Palestina a Gaza e leader politico di Hamas, era stato indicato come il capo della sua delegazione, in base a quanto riferito la scorsa settimana dallo stesso Abu Marzuk.

Secondo Azzam al-Ahmad, figura di rilievo del Comitato centrale di Fatah, il partito avrebbe inviato ai colloqui nella capitale cinese tre funzionari, tra cui il vicepresidente Mahmoud al-Aloul. Ahmad, nei giorni scorsi, aveva chiarito che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi avrebbe incontrato le fazioni palestinesi il 21 luglio e il 23 luglio, anche se le due delegazioni si sarebbero confrontate da sole nel frattempo, in un auspicato faccia a faccia. «Siamo sempre ottimisti, ma lo diciamo con cautela», aveva concluso Ahmad.

08:19
08:19
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha salutato l'intesa tra 14 diverse fazioni palestinesi

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha salutato l'intesa tra 14 diverse fazioni palestinesi sull'istituzione di un «governo di riconciliazione nazionale ad interim» a Gaza, nella fase successiva alla guerra.

«Il punto più importante è l'accordo per formare un governo di riconciliazione nazionale provvisorio attorno al governo di Gaza del dopoguerra», ha detto Wang nei primi commenti seguiti alla firma della 'Dichiarazione di Pechino' da parte dei diversi rappresentanti giunti nella capitale cinese. La Cina ha ospitato alti funzionari di Hamas e Fatah, fazioni rivali che competono per il potere a Gaza e in Cisgiordania.

08:18
08:18
«Le condizioni per liberare gli ostaggi a Gaza stanno maturando»

«Le condizioni per liberare gli ostaggi a Gaza stanno maturando». Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu incontrando a Washington le famiglie dei rapiti. «Questo - ha spiegato - si deve alla fortissima pressione esercita su Hamas da Israele». «Stiamo assistendo - ha aggiunto - a un certo cambiamento e penso che diventerà ancora maggiore. Quindi ci stiamo avvicinando».

«Credo - ha proseguito - che se continuiamo così potremo raggiungere un accordo. Premetto che si tratta di un processo, purtroppo non avviene tutto in una volta, ci saranno delle fasi, ma credo che possiamo portare avanti l'accordo».

06:27
06:27
Il punto alle 06.00

Benjamin Netanyahu dovrebbe incontrare il presidente USA Joe Biden giovedì, il giorno dopo l'intervento del premier israeliano al Congresso. Lo riferiscono fonti qualificate. L'incontro era inizialmente in programma per oggi, giorno in cui Biden tornerà per la prima volta alla Casa Bianca dall'annuncio del suo ritiro alle presidenziali e dopo l'isolamento a causa del COVID.

La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu «questa settimana» a Washington, ha annunciato lunedì l'ufficio di Harris che ha lanciato la sua campagna per le elezioni americane di novembre dopo il ritiro di Joe Biden. L'incontro sarà «separato» da quello tra il presidente americano e il primo ministro, ha precisato il suo ufficio. Benjamin Netanyahu è partito lunedì per Washington. Harris avrebbe però rifiutato di presiedere il Senato quando il premier israeliano parlerà mercoledì al Congresso a camere riunite. Una decisione già presa prima del ritiro Biden, anche se dovrebbe vedere Bibi in un altro momento della sua visita. «Aveva un precedente impegno a Indianapolis», ha cercato di minimizzare un assistente della Harris, che sembra però voler prendere una posizione più intransigente verso Israele e la sua gestione della guerra a Gaza, anche sullo sfondo delle proteste della base democratica.

Un rapporto di Politico mette in dubbio la possibilità che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, riesca ad assicurarsi un incontro con il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, durante la sua visita negli Stati Uniti. Giovedì l'emittente pubblica Kan aveva riferito che la squadra di Netanyahu stava cercando di organizzare un tavolo con Trump. Ora, Politico riferisce citando due fonti anonime a conoscenza dei dettagli  che, sebbene l'ex presidente non abbia respinto del tutto l'idea, non ha ancora accettato. Una delle fonti citate ha affermato che se un incontro del genere dovesse tenersi, probabilmente non avverrebbe prima che Trump tenga un comizio in North Carolina giovedì sera.

L'esercito israeliano ha bombardato un'abitazione nel campo di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, uccidendo quattro persone e ferendone altre, secondo i media locali. Diverse altre persone sono rimaste ferite nell'attacco, che ha colpito la casa della famiglia al-Jamasi nella zona di al-Sahaba di Gaza City.