Mondo
La diretta

Netanyahu: «Ci prepariamo all'ingresso a Gaza»

Il premier alla nazione: «La data sarà decisa dal Gabinetto di guerra, tutti dovranno dare spiegazioni sull'attacco del 7 ottobre, a cominciare da me» – Berna sospende il suo sostegno finanziario a 11 ONG palestinesi e israeliane — Erdogan annulla la visita prevista in Israele — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
Netanyahu: «Ci prepariamo all'ingresso a Gaza»
Red. Online
25.10.2023 06:20
22:19
22:19
Consiglio di Sicurezza, bocciata anche la risoluzione USA

«Abbiamo visto i frutti della diplomazia perché aiuti umanitari hanno cominciato ad arrivare a Gaza, ma molto di più è necessario». Lo ha detto la Rappresentante permanente degli Stati Uniti all'Onu Linda Thomas-Greenfield spiegando perché i membri del Consiglio di Sicurezza dovrebbero appoggiare la bozza di risoluzione «forte e equilibrata» di Washington oggi ai voti dei Quindici. Thomas Greenfield ha invece sottolineato che la risoluzione presentata dalla Russia in alternativa a quella americana è «in cattiva fede».

«La risoluzione americana è una licenza perché Israele attacchi Gaza», ha detto il Rappresentante permanente di Mosca all'Onu Vasily Nebenzya illustrando la risoluzione russa sul conflitto tra Israele e Hamas. Nebenzya ha stigmatizzato il fatto che la risoluzione americana, che non chiede il cessate il fuoco a Gaza, ricordi il diritto di Israele all'autodifesa.

La Russia ha quindi messo il veto alla risoluzione americana su Gaza. Hanno votato a favore 10 stati membri, tre contro (tra cui la Russia) e due si sono astenuti. La bozza è stata respinta.

Anche la Cina, un altro membro permanente, ha votato contro la risoluzione americana su Gaza perché era «evasiva» rispetto le misure da prendere per fermare i combattimenti. Lo ha detto il Rappresentante permanente di Pechino dopo il voto sul testo di Washington.

A nome dei membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza, Malta ha messo a punto un terza bozza di risoluzione su Gaza da presentare una volta fallite le bozze degli Stati Uniti e della Russia.

Anche la risoluzione presentata dalla Russia all'Onu su Gaza è finita su un binario morto: quattro voti a favore, nove astensioni e i no di Usa e Gb. La bozza è stata bocciata perché non ha ricevuto il numero di sì necessari, non solo per il veto dei due membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Solo Russia, Cina, Emirati Arabi Uniti e Gabon hanno votato a favore della risoluzione russa. Il Gabon aveva votato a favore anche del testo degli Stati Uniti.

La reazione

Dopo il voto, l'ambasciatrice americana Thomas-Greenfield si e' detta delusa per l'esito del voto, ma ha assicurato che continuera' a negoziare.

Per parte sua la Cina ha spiegato di aver posto il veto perche' gli Stati Uniti «hanno ignorato le preoccupazioni della maggior parte dei membri dell'Onu» e hanno spinto su un testo che «non riflette i forti appelli del mondo per il cessate il fuoco».

22:02
22:02
«Blinken ha chiesto al Qatar di abbassare i toni di Al Jazeera»

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, avrebbe chiesto al primo ministro del Qatar di intervenire per «attenuare» i toni di Al Jazeera nei suoi servizi sulla guerra a Gaza. Lo riferisce il sito americano Axios citando due persone che hanno partecipato ad un incontro tra Blinken e un gruppo di leader della comunità ebraica americana, durante il quale lo stesso segretario di Stato avrebbe rivelato la sua richiesta.

«La copertura di Al Jazeera è intrisa di retorica anti-israeliana e ho chiesto al Qatar di abbassare i toni», avrebbe detto Blinken secondo le fonti.

19:59
19:59
La nave ospedale francese in rotta verso Gaza

La nave ospedale francese «Tonnerre» è salpata oggi dal porto di Tolone, nel sud della Francia, in direzione di Gaza, per partecipare alle operazioni di soccorso per le popolazioni civili del territorio palestinese: è quanto riferito da fonti vicine al dossier, confermando informazioni di Bfmtv.

In visita al Cairo, il presidente Emmanuel Macron aveva annunciato che una nave della Marina francese sarebbe andata ad «aiutare gli ospedali» di Gaza mentre un aereo francese è atteso domani in Egitto per consegnare materiale medico e «altri seguiranno», ha precisato il leader di Parigi. Il Tonnerre è un grande bastimento di classe Mistral.

19:58
19:58
L'attacco di Hamas ha mostrato il ruolo centrale dei tunnel

L'attacco del 7 ottobre scorso ai kibbutz di frontiera ha rivelato come Hamas abbia «significativamente migliorato e rafforzato le sue capacità tattiche» sin da quando, decenni fa, ha cominciato a scavare i tunnel a Gaza dove nascondersi. Sono questi tunnel - secondo Joel Roskin, un geologo dell'Università Bar Ilan di Israele esperto della questione, citato dai media - ad aver avuto uno ruolo d'eccezione negli attuali sviluppi.

«Ciò che è interessante di Hamas - ha detto Roskin - è che il tasso di crescita dei tunnel, non solo in termini di dimensioni ma anche di finalità, ha completato lo sviluppo del concetto operativo dell'organizzazione».

«Tutto - ha spiegato - è cominciato con il contrabbando di merci, per passare poi al contrabbando di armi e successivamente ai tunnel di attacco». Negli ultimi anni, a giudizio di Roskin, Hamas ha integrato «in molti modi il sistema clandestino» passando da «difensivo a offensivo» in un mix «di guerra militare, guerriglia e terrorismo».

«Queste condizioni - ha concluso - rappresentano davvero una sfida all'offensiva completa per l'esercito israeliano».

19:37
19:37
Netanyahu: «Israele si sta preparando per l'invasione di terra a Gaza»

Israele si sta preparando per l'invasione di terra a Gaza ma non è possibile dare altri dettagli al momento. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu parlando alla nazione.

«Ci prepariamo all'ingresso a Gaza, non dirò come e quando. Ci sono considerazioni che non sono note al grande pubblico. La data dell'ingresso nella Striscia sarà decisa dal Gabinetto di guerra», ha aggiunto Netanyahu in una dichiarazione alla stampa. «Gli obiettivi - ha proseguito - sono due: eliminare Hamas e liberare gli ostaggi. Tutti quelli che hanno partecipato all'attacco del 7 ottobre sono passibili di morte».

«Il 7 ottobre è stato un giorno nero. Chiariremo tutto quello che è successo. Tutti dovranno dare spiegazioni per quell'attacco, a cominciare da me», ha aggiunto il premier israeliano in quella che è sembrata una prima ammissione di responsabilità. «Ma - ha continuato - solo dopo la guerra. Il mio compito ora è quello di guidare il Paese in guerra fino alla vittoria».

19:21
19:21
Netanyahu stasera farà una dichiarazione alla stampa

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu farà questa sera una dichiarazione alla stampa dal ministero della Difesa a Tel Aviv dove attualmente è in corso una riunione del Gabinetto di guerra. Lo riferiscono i media.

Dal canto suo, il presidente francese, Emmanuel Macron, esprimendosi dal Cairo, ultima tappa della sua maratona diplomatica in Medio Oriente, ha affermato che una «massiccia» operazione terrestre di Israele nella Striscia di Gaza sarebbe «un errore». Per il leader francese, un tale scenario «metterebbe in pericolo la vita delle popolazioni civili», senza per giunta «proteggere nel tempo Israele».

Parlando poco prima del decollo dal Cairo, Macron ha detto che se quello di Israele nella Striscia di Gaza dovesse essere «un intervento massiccio che mette in pericolo la vita delle popolazioni civili, allora penso che sarebbe un errore per Israele, anche perché non è qualcosa che protegge Israele nel tempo ed è qualcosa di non compatibile con il rispetto delle popolazioni civili, del diritto internazionale umanitario e anche delle regole della guerra».

Il leader francese è anche tornato a spingere per la creazione di una coalizione internazionale anti-Hamas sul modello di quella anti-Isis. «La lotta al terrorismo non è questione di un solo Paese»; ha avvertito, ricordando che la Francia è stata colpita dall'attacco del 7 ottobre contro Israele, perché «abbiamo perduto 31 connazionali». Macron esclude tuttavia l'invio di soldati francesi sul posto: «non è affatto previsto di inviare militari nella Striscia di Gaza».

Intanto, il Governo israeliano ha fatto sapere che più della metà dei circa 220 ostaggi tenuti da Hamas hanno passaporti stranieri provenienti da 25 Paesi diversi, tra cui 54 cittadini tailandesi. Secondo l'esecutivo, 138 degli ostaggi hanno passaporto straniero, inclusi 15 argentini, 12 tedeschi, 12 americani, 6 francesi e 6 russi.

18:50
18:50
«Dobbiamo fare il possibile per evitare l'escalation»

«Dobbiamo collettivamente fare tutto il possibile per evitare l'escalation, costruire una iniziativa di pace e di sicurezza, trattare le cause di quello che stiamo vivendo. Rendo omaggio all'impegno dell'Egitto, in particolare, la sua mobilitazione per le popolazioni di Gaza. La Francia s'impegna al suo fianco»: lo scrive il presidente francese, Emmanuel Macron, in un messaggio pubblicato sul suo profilo X dopo l'incontro al Cairo con il presidente egiziano al-Sisi, ultima tappa della sua maratona diplomatica in Medio Oriente.

Intanto, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu vota oggi su due risoluzioni rivali sulla crisi tra Israele e Hamas. Sul tavolo dei 15 sono una risoluzione della Russia che chiede il cessate il fuoco e un'altra degli Stati Uniti che non parla di cessate il fuoco e afferma il diritto a difendersi di Israele. Il voto è in programma nel pomeriggio di New York.

17:39
17:39
Israele attacca ancora Guterres: «Distorce la realtà»

«Il segretario generale dell'Onu ancora una volta distorce e stravolge la realtà». Lo dice in una nota l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad Erdan che è tornato a chiedere le dimissioni di Guterres.

«Ieri - ha aggiunto - ha detto chiaramente che il massacro e la follia omicida di Hamas 'non sono avvenuti nel vuoto'». Quindi per lui «Israele è colpevole delle azioni di Hamas» e Guterres ha mostrato «comprensione e giustificazione per il massacro. Un segretario che non capisce che l'assassinio di innocenti non può avere alcuna giustificazione, e nessun 'contesto', non può essere - ha concluso - segretario generale».

Anche il governo conservatore britannico di Rishi Sunak «non è d'accordo» con alcuni passaggi dell'intervento di ieri a Palazzo di Vetro del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, sul confitto israelo-palestinese, intervento che ha fatto infuriare Israele. Lo ha sottolineato in un briefing un portavoce di Downing Street, prendendo le distanze nello specifico dall'affermazione di Guterres secondo cui l'attacco sanguinoso di Hamas del 7 ottobre, pur ingiustificabile, «non nasce dal nulla», ma si verifica in un contesto segnato dai «56 anni di soffocante occupazione» imposta nei territori al popolo palestinese.

«Questa rappresentazione ovviamente non ci trova d'accordo», ha detto il portavoce, incalzato dalle domande dei giornalisti al riguardo; per poi aggiungere che il Regno Unito - membro permanente con diritto di veto del Consiglio di Sicurezza, assieme a Usa, Russia, Cina e Francia - non solo è «chiaro sul fatto che non possa esserci giustificazione alcuna per il barbarico attacco terroristico di Hamas», ma ritiene pure che esso vada condannato come qualcosa di motivato unicamente da «odio e ideologia».

Il premier Sunak, da parte sua, ha insistito nel Question Time di oggi ai Comuni sul sostegno «al diritto d'Israele» all'autodifesa. Mentre si è limitato a evocare la necessità di «pause» nei raid sulla Striscia di Gaza per consentire il passaggio degli aiuti umanitari ai civili palestinesi allo stremo, senza spingersi fino a raccogliere la sollecitazione di alcuni deputati di opposizione ad aderire all'appello per un «cessate il fuoco immediato» tout court. Appello fatto proprio tra gli altri, a fini umanitari, dallo stesso segretario generale dell'Onu.

Intanto, Israele ha accettato, almeno per ora, la richiesta americana di ritardare l'invasione di Gaza così da consentire agli Stati Uniti di spostare missili nell'area. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti.

Il Pentagono sta accelerando per il dispiegamento di una decina di sistemi di difesa aerea, riporta il Wall Street Journal, per proteggere le truppe americane nella regione da missili e razzi. I funzionari americani hanno convinto Israele ad attendere fino a quando tutto sarà pronto, forse già alla fine della settimana.

17:11
17:11
Macron ha annunciato l'invio di «una nave della marina nazionale francese per appoggiare gli ospedali di Gaza»

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato l'invio di «una nave della marina nazionale francese per appoggiare gli ospedali di Gaza». Al termine di un incontro al Cairo con il presidente egiziano Al Sisi, Macron - durante la conferenza stampa congiunta - ha annunciato l'invio della nave che salperà da Tolone «nelle prossime 48 ore».

Quanto agli aiuti umanitari - ha aggiunto Macron - «un aereo francese si poserà da domani» in Egitto e «altri seguiranno».

La Francia continuerà ad «accrescere il suo aiuto umanitario» a favore dei civili palestinesi colpiti dal conflitto in Medio Oriente: è quanto afferma l'Eliseo, in una nota diffusa dopo l'incontro di oggi in Giordania tra il presidente francese, Emmanuel Macron e il Commissario generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini.

Nel corso dell'incontro, afferma l'Eliseo, Macron ha «espresso le proprie condoglianze al commissario generale dell'Unrwa, a tutti i suoi membri e ai loro cari in seguito al decesso di impiegati dell'agenzia nei territori palestinesi nel corso delle ultime due settimane».

Macron e Lazzarini hanno condiviso «la loro valutazione sulla situazione a Gaza». Il commissario generale ha insistito, in particolare, sui «bisogni urgenti della popolazione in acqua, corrente elettrica, cibo, carburante e medicinali» e «sulla situazione molto degradata degli ospedali» della Striscia. Dinanzi a questa situazione Macron ha indicato che la «Francia continuerà ad accrescere l'aiuto umanitario» a favore dei civili. Oltre alla quota francese dell'assistenza Ue, ricordano a Parigi, la Francia contribuisce al bilancio dell'Unrwa con aiuti pari a 36 milioni di euro.

«Nel quadro degli aiuti supplementari per la popolazione palestinese - si prosegue nella nota - la Francia ha deciso di versare oltre 4 milioni di euro supplementari all'Unrwa per la sua risposta d'urgenza nei settori dell'alimentazione, dei rifugi, della salute e della protezione, in particolare, di donne e bambini». Macron ha infine ricordato «il suo sostegno alle azioni dell'Unrwa a beneficio della società civile palestinese e il proseguimento del suo impegno al suo fianco per la costruzione di un futuro Stato palestinese».

17:01
17:01
La strategia «al rallentatore» di Joe Biden

Limitare la crisi umanitaria a Gaza, rafforzare la presenza militare in Medio Oriente, far uscire dalla Striscia gli oltre 500 americani presenti, liberare gli ostaggi e guadagnare tempo anche per il premier israeliano Benyamin Netanyahu che, anche se sotto pressione, è avverso al rischio. Sono queste - riporta Axios - le motivazioni dietro la strategia «al rallentatore» di Joe Biden in Medio Oriente, dove la guerra fra Israele e Hamas rischia di ampliarsi. Il presidente americano è preoccupato dai piani israeliani per Gaza e vede come priorità il rilascio del maggior numero possibile di ostaggi.

Intanto, gli episodi di antisemitismo, dall'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre, negli Stati Uniti sono aumentati del 400% rispetto all'anno scorso. Lo riferisce la Anti-Defamation League, organizzazione non governativa ebraica. «Quando si verifica un conflitto in Israele - ha commentato il numero uno dell'Anti-Defamation League, Jonathan Greenblatt - immediatamente si verificano episodi di antisemitismo negli Stati Uniti e nel mondo. Dai gruppi di supremazia bianca in California che sventolano striscioni antisemiti lungo le autostrade agli anti zionisti estremi che aggrediscono gli ebrei solo per il fatto che sostengono lo stato di Israele, siamo testimoni di un allarmante aumento di attività antisemita qui mentre è in corso una guerra oltreoceano»

Il conflitto fra Israele e Hamas ha aumentato gli episodi di intolleranza e odio anche nei confronti di palestinesi e musulmani. A New York, la città che ospita una delle più grandi comunità musulmane degli Stati Uniti, dal giorno dell'attacco di Hamas predomina un senso di insicurezza. «Ognuno di noi non si sente sicuro. E' peggio dell'11/9», ha detto Zein Rimawi, fondatore della Islamic Society di Bay Ridge a Brooklyn. Nello stesso quartiere, tre giovani sono stati aggrediti da un gruppo pro Israele solo pochi giorni dopo l'inizio del conflitto.

16:44
16:44
Israele contro Erdogan

«Israele respinge pienamente le parole del presidente turco nei confronti (di) Hamas. Hamas è una spregevole organizzazione terroristica peggiore dell'Isis che uccide brutalmente e intenzionalmente neonati, bambini, donne e anziani, prende in ostaggio civili e usa la propria gente come scudi umani». Lo afferma Lior Haiat, portavoce del ministero degli Esteri israeliano.

«Anche il tentativo del presidente turco di difendere l'organizzazione terroristica e le sue parole incitanti non cambieranno gli orrori che il mondo intero ha visto e il fatto inequivocabile: Hamas = Isis», scrive su X.

Intanto, una fonte straniera anonima coinvolta nei negoziati, citata dalla tv israeliana Kan, ha riferito che «in questa fase ci sono sviluppi positivi riguardo gli ostaggi» di Hamas a Gaza. Anche un'altra tv, Canale 12, parla di segnali positivi sui prigionieri.

Dal canto suo, il presidente egiziano Al Sisi ha lanciato un appello davanti al presidente francese Emmanuel Macron ad «evitare un'invasione di Gaza via terra». Lo ha detto lo stesso Sisi al termine dell'incontro fra i due, in una conferenza stampa congiunta, ringraziando più volte il presidente francese «per i suoi sforzi di questi giorni» per riportare la calma nella regione.

«Un'invasione via terra a Gaza - ha detto al Sisi rivolto a Macron - potrebbe provocare un gran numero di vittime fra i civili». «Noi - ha aggiunto il presidente egiziano - condanniamo tutti gli atti che colpiscono i civili, tutti i civili».

Il presidente francese, Emmanuel Macron ha invece affermato che la Francia «non usa due pesi e due misure» con le vittime di una parte e dell'altra nel conflitto fra Israele e palestinesi. «Le vittime - ha detto Macron - sono tutte uguali e meritano tutte la stessa compassione».

È intanto salito a 31 il bilancio dei francesi uccisi dal giorno dell'attacco di Hamas contro Israele: è quanto riferito da Emmanuel Macron durante la sua visita al Cairo. Sempre secondo il presidente sono invece nove gli ostaggi di Hamas con passaporto francese.

Il presidente egiziano Al Sisi, nella conferenza stampa congiunta con l'omologo francese Emmanuel Macron al termine del loro incontro di oggi al Cairo, ha affermato di aver discusso «a lungo» con il suo interlocutore sui modi di «contenere la crisi» che «non può ulteriormente allargarsi».

Sulla situazione nella striscia di Gaza, al Sisi ha detto a Macron che l'evacuazione dei palestinesi «non è la soluzione» mentre ha ribadito la necessità di un invio «proporzionale» degli aiuti umanitari a Gaza, ringraziando il presidente Macron per la sua promessa di inviare una «nave ospedale» nella regione.

16:27
16:27
Zurigo: riammesse le manifestazioni sul conflitto in Medio Oriente

Dopo il divieto della settimana scorsa, la città di Zurigo autorizza di nuovo manifestazioni in relazione al conflitto in Medio Oriente. Lo ha deciso la direttrice del Dipartimento della sicurezza, Karin Rykart (Verdi).

La situazione viene costantemente monitorata e si basa sulle valutazioni del Servizio delle attività informative della Confederazione, hanno annunciato oggi le autorità, precisando che Rykart ha preso la sua decisione dopo aver consultato le città di Berna e Basilea, che la scorsa settimana avevano introdotto divieti simili.

16:22
16:22
Guterres : «Non è vero che ho giustificato il terrore di Hamas»

«Sono scioccato da come le mie affermazioni di ieri sono state interpretate da alcuni, come se io stessi giustificando il terrore di Hamas. Questo è falso. Era l'opposto». Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

«Il dolore del popolo palestinese non può giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas», ha ribadito il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres sottolineando che «è necessario mettere le cose in chiaro, soprattutto per rispetto delle vittime e delle loro famiglie».

Intanto dalla Spagna sono giunti sostegno e amicizia a Guterres. «Voglio esprimere tutto il mio affetto e tutto il supporto del governo spagnolo e, senza alcun dubbio, anche della maggioranza della società spagnola, al segretario generale dell'Onu, il portoghese Antonio Guterres, ha detto a Bruxelles il premier iberico, Pedro Sánchez, pubblicando poi la dichiarazione su X.

«Ciò che sta facendo è alzare la voce di una ampia maggioranza delle società del mondo, che vogliono una pausa umanitaria, aiuti umanitari, che finisca questo disastro umanitario e la morte indiscriminata di persone che stanno soffrendo», ha detto poi in riferimento alla situazione in Medio Oriente. Tale situazione, ha aggiunto, «ha la sua origine chiara nell'attentato di Hamas in suolo israeliano», e per porvi freno è necessario «un cessate il fuoco» e cercare «una via diplomatica».

16:07
16:07
Israele svela l'identità del portavoce delle brigate Qassam

L'esercito israeliano ha svelato la vera identità di Abu Obeida, il portavoce a Gaza dell'ala militare di Hamas, le Brigate al Qassam.

Si tratta - ha spiegato il portavoce militare diffondendone anche un foto - di Hudhaifa Kahlout che «si nasconde dietro il nome di battaglia di Abu Obeida e dietro la sua kefiah, così come Hamas si cela dietro gli edifici civili per lanciare razzi contro Israele. Lui e gli altri leader di Hamas-Isis si nascondono nei tunnel e dietro donne e bambini, così come dietro le maschere e nell'ombra».

«Hudhaifa Kahlout - ha detto il portavoce dell'esercito in lingua araba Avichay Adraee - sei stato scoperto. È tempo di abbandonare la copertura».

Dal canto suo, il presidente francese Emmanuel Macron ha scritto su X, dopo il colloquio di stamattina ad Amman con il re Abdallah II, che «una pace giusta e permanente è possibile in Medio Oriente».

«La Francia - continua Macron - opera contro il terrorismo, per la protezione dei civili e affinché venga tenuto conto delle legittime aspirazioni degli isralieani e dei palestinesi. La Giordania è un partner essenziale su questa strada».

16:05
16:05
Nuove sirene d'allarme nel sud e nel nord di Israele

Le sirene d'allarme anti aereo hanno risuonato nella città di Ashkelon nel sud di Israele e nelle zone attorno alla Striscia di Gaza, e nella città di Kiryat Shmona, nel nord del Paese, a ridosso del confine con il Libano. Lo riferisce l'esercito israeliano.

15:56
15:56
Primo aereo con aiuti britannici partito per l'Egitto

Il primo aereo della Raf con aiuti umanitari di emergenza britannici per la popolazione di Gaza colpita dai bombardanti israeliani seguiti all'attacco terroristico compiuto il 7 ottobre da Hamas contro lo Stato ebraico è partito dal Regno Unito alla volta dell'Egitto.

Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Grant Shapps, sottolineando l'impegno di Londra per «aiutare coloro che soffrono nella crisi umanitaria creata da Hamas».

A bordo del velivolo militare ci sono 21 tonnellate di aiuti, che comprendono rifornimenti, attrezzature mediche e filtri per l'acqua. Nei giorni scorsi il premier conservatore Rishi Sunak aveva deciso uno stanziamento di fondi aggiuntivi per 30 milioni di sterline da destinare all'emergenza a Gaza.

Dal canto suo, Re Abdallah di Giordania ha rinnovato il suo appello per «l'immediata fine della guerra a Gaza e la protezione dei civili». Il monarca hashemita - incontrando ad Amman una delegazione della Camera dei Comuni britannica - ha poi ammonito sul «rapido deterioramento della situazione nella Striscia» sottolineando - secondo l'agenzia Petra - «la necessità dell'invio di aiuto umanitari senza interruzione». Abdallah ha anche ammonito sulla «ripercussioni catastrofiche della diffusione della guerra nella regione».

15:34
15:34
Haftar contro i Paesi pro-Israele

«Un arresto immediato dell'aggressione da parte di Israele» a Gaza è stato auspicato dal Parlamento libico con sede a Bengasi con una dichiarazione in cinque punti nella quale si chiede tra l'altro «la cacciata dal Paese degli ambasciatori di Usa, Regno Unito, Italia e Francia» accusati di sostenere il genocidio contro i palestinesi a Gaza da parte israeliana e «se i massacri commessi da questo nemico sionista non si fermeranno, chiediamo che il governo libico interrompa la fornitura di petrolio e gas agli Stati che sostengono l'aggressione israeliana a Gaza».

Il documento «saluta con favore tutti i Paesi del mondo i cui popoli sono scesi in strada per esprimere il sostegno ai palestinesi» e invoca «una riunione d'urgenza della Lega Araba e delle organizzazioni islamiche».

15:21
15:21
«Razzo verso Eilat caduto in un campo aperto»

Un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza verso la zona di Eilat, nell'estremo sud di Israele, ha fatto scattare l'allarme ed è caduto in un campo aperto. Lo ha reso noto l'esercito israeliano.

L'esercito ha poi riferito che Hamas ha rivendicato di aver lanciato verso la zona di Eilat un missile a lungo raggio Ayyash 250, l'arma più potente in mano al gruppo terrorista, caduto in campo aperto.

Secondo Haaretz, inoltre, Hamas ha rivendicato anche il lancio di un razzo R-160 stamattina verso Haifa, nel nord di Israele.

15:13
15:13
«Inopportuna la richiesta di dimissioni di Guterres»

Berlino ritiene inopportuna la richiesta di dimissioni rivolta da Israele al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, perché questi ha affermato che gli attacchi di Hamas allo stato ebraico non sono sbucati «dal nulla» ma in sostanza derivano dall'occupazione israeliana.

«La situazione è molto carica, tesa, ci coinvolge tutti ma non ho l'impressione che queste richieste di dimissioni al momento siano adeguate», ha detto il portavoce dell'esecutivo tedesco, Steffen Hebestreit. «Il segretario generale gode ovviamente della fiducia del governo federale», ha aggiunto Hebestreit rispondendo a una domanda posta in proposito durante la conferenza stampa dei portavoce governativi del mercoledì a Berlino.

«Siamo strettamente e senza cedimenti dalla parte di Israele», ha detto però dal canto suo il portavoce del ministero degli Esteri tedesco, Sebastian Fischer, ribadendo la posizione di Berlino di fronte all'attacco di Hamas.

In relazione al vertice Ue di questa settimana, Hebestreit ha in sostanza anticipato che la Germania - visti gli attacchi in corso e la presenza di ostaggi nelle mani di Hamas - non appoggerà richieste di un cessate il fuoco ma solo di «finestre umanitarie» per far giungere gli aiuti alla popolazione: «non so come si possa andare a finire a un cessate il fuoco» in questa situazione, ha detto il portavoce.

15:12
15:12
Gustavo Petro difende la posizione di Guterres su Israele

Il presidente colombiano Gustavo Petro, dalla Cina dove è in visita e dove ha incontrato il presidente Xi Jinping, ha difeso la posizione del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, per il quale il governo di Israele ha chiesto le dimissioni in risposta alle sue dichiarazioni sul conflitto con Hamas.

In particolare, riferisce radio La W di Bogotà, Petro ha sottolineato che «il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Dire la verità non è motivo di dimissioni».

Israele, ha aggiunto, «deve rispettare le risoluzioni delle Nazioni Unite. L'ordine giuridico internazionale deve essere preservato ed è la base della pace».

Nei giorni scorsi il capo dello Stato colombiano ha polemizzato con le autorità di Israele che lo hanno vivamente criticato per le sue parole di condanna delle vittime causate dall'offensiva militare israeliana a Gaza.

Nel suo account X Petro ha postato come primo messaggio: «il popolo di Dio non è lo Stato che bombarda i bambini. Il popolo di Dio sono i bambini. Dio non ordina l'uccisione dei bambini».

14:27
14:27
Macron atterrato al Cairo, presto l'incontro con al-Sisi

Il presidente francese, Emmanuel Macron, continua il suo viaggio in Medio Oriente ed è atterrato pochi minuti fa al Cairo. Fonti dell'Eliseo informano che Macron si è immediatamente diretto verso il palazzo presidenziale per un incontro con Abdel Fatah al-Sisi.

Ad Amman, dove era arrivato ieri sera dopo la giornata trascorsa in Israele e poi a Ramallah, in Cisgiordania, il presidente francese ha incontrato per un'ora e 10 minuti re Abdallah II.

13:54
13:54
«Una grave crisi in Medio Oriente può portare a uno shock dei prezzi petroliferi»

«Una grave crisi geopolitica nel Medio Oriente può davvero portare a uno shock dei prezzi petroliferi»: lo ha detto il direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia (Iea) Fatih Birol intervenendo a un convegno a Bruxelles.

«Non possiamo parlar di nulla nel mondo oggi senza pensare a cosa succederà nel Medio Oriente: è un'area cruciale, specialmente quando si parla di energia», ha ricordato il 65enne economista turco. «Nella regione ci sono molti esportatori chiave di petrolio, un terzo degli esportatori globali».

13:52
13:52
Sale a 6.546 il bilancio dei morti a Gaza, almeno 2.704 sono bambini

È salito ad almeno 6.546 morti e 17.439 feriti il bilancio delle vittime sulla Striscia di Gaza dall'inizio della guerra fra Israele e il movimento islamico palestinese, riferisce oggi il ministero della sanità di Hamas.

Tra i morti ci sono almeno 2.704 bambini, secondo il ministero.

Il bilancio diffuso oggi è aumentato di oltre 750 morti rispetto a quello di ieri. Nelle ultime 24 ore si sono intensificati i bombardamenti israeliani.

13:47
13:47
Berna sospende il suo sostegno finanziario a 11 ONG palestinesi e israeliane

La Svizzera sospende il suo sostegno finanziario a undici organizzazioni non governative (ong) palestinesi e israeliane. Lo ha reso noto oggi il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), precisando che la decisione è stata presa dopo l'attacco perpetrato da Hamas contro Israele il 7 ottobre e la ripresa delle ostilità in Medio Oriente.

Si tratta di ong che operano principalmente nel campo dei diritti umani e sono sostenute nell'ambito dei programmi di cooperazione, precisa il DFAE in una nota, aggiungendo che «questa decisione consentirà di analizzare in modo approfondito la conformità della comunicazione di queste organizzazioni con il Codice di condotta e la clausola antidiscriminazione del DFAE, a cui sono soggetti i partner esterni».

Secondo il dipartimento guidato da Ignazio Cassis le attività di cooperazione del DFAE in Medio Oriente devono adattarsi al nuovo contesto venutosi a creare dopo la ripresa delle ostilità. La pertinenza e la fattibilità dei programmi dovranno quindi essere analizzate in termini generali.

Nella sua nota, il DFAE sottolinea che attribuisce grande importanza all'uso oculato del proprio sostegno finanziario ed effettua sistematicamente un attento controllo di tutti i suoi partner, ad esempio attraverso visite sul campo o scambi con terze parti.

La task force istituita dal Consiglio federale il 9 ottobre scorso per il monitoraggio della situazione, il sostegno agli Svizzeri in loco e l'aiuto umanitario è stata inoltre incaricata di effettuare un'analisi dettagliata dei flussi finanziari legati al programma di cooperazione in Medio Oriente.

13:33
13:33
Lapid: «Quanti ebrei devono morire, prima che smettiate di incolparci?»

Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, attacca «l'estrema sinistra globale» su X: «Quanti ebrei devono morire prima che smettiate di incolparci per qualunque cosa accada? Quel sabato buio di due settimane fa ne sono stati uccisi 1.400. Di quanti altri avete bisogno? Diecimila? 6 milioni?», scrive l'ex premier che non ha voluto entrare nel governo di emergenza nazionale dopo il 7 ottobre, riferendosi al numero - 6 milioni - di ebrei uccisi nella Shoah.

Lapid fa un lungo thread in cui pone «tre domande». «La seconda domanda è questa- scrive -: i vostri sentimenti vi esentano dal conoscere i fatti? Capisco che stiate sentendo la sofferenza dei palestinesi, la sentite veramente, è un sentimento forte. Ma davvero non avete alcun interesse per la realtà dei fatti» come, «per esempio, che Hamas non sostiene la soluzione a due Stati?»

«La terza domanda è: sapete che c'è una semplice risposta alle prime due domande? Perché contrariamente a tutto ciò che pensate di voi stessi, tutto quello che dite sull'essere umani, paladini dei diritti umani e tutto il resto, avete un altro tratto della personalità: siete antisemiti», accusa Lapid. «So che pensate di non esserlo - conclude - ma lo siete».

13:29
13:29
Nuovo raid di Israele sull'aeroporto di Aleppo

L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha reso noto che un attacco israeliano ha colpito l'aeroporto siriano di Aleppo, il quarto raid in due settimane.

«Israele ha rinnovato le sue aggressioni aeree sulla Siria (...) bombardando l'aeroporto internazionale di Aleppo», ha dichiarato l'organizzazione non governativa.

Il funzionario del ministero dei trasporti siriano Suleiman Khalil ha dichiarato che obiettivo dell'attacco è stata la pista dell'aeroporto.

12:21
12:21
Erdogan cancella la visita prevista in Israele

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che cancellerà la pianificata visita in Israele e parla di crimini contro l'umanità premeditati da parte dello Stato ebraico a Gaza.

«Circa la metà di coloro che sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza sono bambini, persino questo dato dimostra che l'obiettivo è un'atrocità, per commettere crimini contro l'umanità premeditati», ha affermato Erdogan durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito Akp.

«Non abbiamo problemi con lo Stato di Israele ma non abbiamo mai approvato le atrocità commesse da Israele e il suo modo di agire, simile a un'organizzazione più che uno Stato», ha aggiunto Erdogan, come riporta la presidenza di Ankara.

Come riporta al-Arabiya, secondo Erdogan i militanti di Hamas sono dei «liberatori» che combattono per la loro terra e «non dei terroristi».

Da parte sua il ministro degli esteri turco Hakan Fidan durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani a Doha, trasmessa dalla tv di Stato turca Trt, ha sostenuto che «i fratelli palestinesi vengono colpiti a scuola e nelle moschee, senza distinzione. Si tratta di un crimine contro l'umanità». Egli ha chiesto ad Israele di «fare un passo indietro», «un cessate il fuoco il prima possibile» e «l'apertura di corridoi umanitari» verso la Striscia di Gaza. «Non accettiamo punizioni collettive dei palestinesi», ha aggiunto il ministro turco.

12:09
12:09
Khamenei: «Gli Usa sono i complici di Israele»

Gli Stati Uniti sono «i complici certi» di Israele nelle «atrocità commesse dal regime sionista a Gaza». Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, aggiungendo che «le visite dei capi di Stato di alcuni Paesi 'maligni e tirannici' nei territori occupati da Israele indicano la loro preoccupazioni riguardo al collasso del regime sionista».

Khamenei ha anche affermato che Hamas non è un gruppo terrorista. «Alcuni paesi definiscono il movimento islamico di Hamas terrorista ma il movimento cerca semplicemente di difendere la sua madrepatria», ha detto la Guida suprema.

«In questi crimini, le mani dell'America sono piene di sangue, il sangue degli oppressi, dei bambini e dei pazienti (degli ospedali)», ha aggiunto Khamenei.

«Se il pericolo di annientamento non stesse minacciando il regime occupante, questi maligni del mondo non avrebbero sentito il bisogno di esprimere solidarietà (a Israele) uno dopo l'altro», ha detto la Guida suprema dell'Iran.

«In questi crimini, le mani dell'America sono piene di sangue, il sangue degli oppressi, dei bambini e dei pazienti (degli ospedali)», ha aggiunto Khamenei. «Se il pericolo di annientamento non stesse minacciando il regime occupante, questi maligni del mondo non avrebbero sentito il bisogno di esprimere solidarietà (a Israele) uno dopo l'altro», ha detto la Guida suprema dell'Iran.

A suo dire «i Paesi musulmani non dovrebbero ripetere le dannate dichiarazioni degli Stati Uniti e dei paesi occidentali che descrivono i difensori della Palestina come terroristi, i paesi islamici non dovrebbero arrendersi ed essere passivi di fronte ai criminali». Khamenei ha quindi affermato che «sicuramente» i palestinesi vinceranno.

12:02
12:02
Operazioni contro Hamas anche in Cisgiordania

«In questa guerra contro Hamas ci siamo tolti i guanti anche in Cisgiordania»: lo ha affermato il comandante militare della regione, generale Avi Bluth, in un incontro con i dirigenti degli insediamenti ebraici.

Dall'inizio della guerra i militari «hanno arrestato 930 ricercati, di cui 600 membri di Hamas». «Siamo determinati a ripulire i nidi del terrorismo. Faremo tutto il necessario - ha assicurato - per garantire la sicurezza degli abitanti negli insediamenti, in particolare in questi giorni difficili».

Secondo il movimento dei coloni in Cisgiordania risiedono oggi oltre 500.000 israeliani.

11:29
11:29
Ucciso il comandante di Hamas Taysir Mubasher

L'esercito israeliano ha riferito di aver ucciso il comandante di Hamas del Battaglione Nord di Khan Younis, Taysir Mubasher. Questi in passato è stato comandante della forza navale di Hamas ed ha ricoperto numerose posizioni nella produzione di armi.

Mubasher, ha aggiunto l'esercito, ha avuto «una vasta esperienza nelle forze armate di Hamas come comandante ed ha diretto attacchi terroristici. Inoltre è un parente di alti dirigenti di Hamas, tra cui Mohammed Deif, il comandante supremo dell'ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam.

10:48
10:48
Dopo Amman Macron sarà oggi al Cairo e vedrà al-Sisi

Il presidente francese Emmanuel Macron, impegnato da ieri in una visita in Medio Oriente, dopo Israele e la Cisgiordania oggi si trova ad Amman dove in mattinata dovrebbe incontrare il re Abdallah II. Successivamente, ha annunciato l'Eliseo, Macron volerà in Egitto e al Cairo incontrerà il presidente Abdel Fatah al-Sisi.

10:44
10:44
A Beirut vertice tra Hamas, Hezbollah e Jihad islamica

Si è tenuto a Beirut, in Libano, un vertice tra alti rappresentanti di Hezbollah, Hamas e Jihad islamica. Lo riferisce l'emittente tv al-Manar dello stesso partito armato libanese filo-iraniano.

L'emittente televisiva mostra le immagini dell'incontro tra il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, il vice capo di Hamas Saleh Aruri, e il capo della Jihad islamica Ziad Nakhale.

Secondo al-Manar, i tre leader arabi filo-iraniani hanno «passato in rassegna i recenti eventi nella Striscia di Gaza dall'inizio dell'operazione 'Diluvio di al-Aqsa' e gli sviluppi che ne sono seguiti a tutti i livelli, nonché gli scontri in corso al confine libanese con la Palestina occupata», in riferimento a Israele.

Il comunicato prosegue: «È stata fatta una valutazione delle posizioni assunte a livello internazionale e regionale e di ciò che i partiti dell'Asse della resistenza (guidato dall'Iran) devono fare in questa fase delicata per raggiungere una vera vittoria per la resistenza a Gaza e in Palestina e per fermare la brutale e sleale aggressione contro i nostri fratelli oppressi».

«Si è deciso - conclude il comunicato - di continuare il coordinamento e il monitoraggio permanente degli sviluppi, su base quotidiana e permanente».

09:50
09:50
«Oltre 80 palestinesi uccisi nella notte sulla Striscia»

Sono stati oltre 80 i palestinesi rimasti uccisi la scorsa notte durante gli attacchi di Israele sulla Striscia. Lo ha fatto sapere, riferito dai media, il ministero della sanità di Hamas, secondo cui i feriti sono stati centinaia.

I media hanno ricordato che Hamas nel fornire le cifre dei morti non fa distinzione tra civili e non.

Il portavoce militare ha spiegato che l'esercito israeliano nella scorsa notte ha effettuato attacchi su larga scala, basati su informazione dell'intelligence, contro infrastrutture di Hamas a Gaza. Sono stati centrati «tunnel del terrore, quartier generali militari, magazzini di armi, lanciatori di colpi di mortai e lanciatori di missili anticarro».

Inoltre, sempre durante la notte, l'esercito ha colpito apparati operativi di emergenza di Hamas comprese «sale di guerra, infrastrutture e quartier generali militari».

«L'apparato operativo di emergenza di Hamas - ha spiegato il portavoce - è stato responsabile della creazione di blocchi che hanno impedito agli abitanti di Gaza di evacuare verso aree più sicure nel sud della Striscia di Gaza».

09:01
09:01
Otto soldati siriani uccisi in attacchi israeliani nel sud

Otto soldati siriani sono stati uccisi e sette feriti in attacchi israeliani che hanno preso di mira le loro posizioni nel sud della Siria, hanno annunciato i media ufficiali del paese.

«Dopo l'una di notte, il nemico israeliano ha effettuato un attacco aereo dalle alture occupate del Golan», colpendo le posizioni dell'esercito siriano nella provincia di Deraa, secondo una fonte militare citata dai media.

L'esercito israeliano aveva dichiarato di aver colpito infrastrutture militari in Siria in risposta al fuoco diretto ieri contro Israele.

08:36
08:36
Israele negherà visti ai funzionari dell'ONU dopo le parole di Guterres

L'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan ha detto che il suo paese negherà il visto di ingresso a funzionari delle Nazioni Unite dopo l'intervento di ieri del segretario generale Antonio Guterres contestato da Israele stesso.

«Viste le sue parole - ha spiegato Erdan alla Radio Militare - negheremo il rilascio dei visti ai rappresentanti dell'Onu. Del resto abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario per gli affari umanitari Martin Griffiths. È arrivato il tempo di dare loro una lezione».

Guterres aveva dichiarato che «è importante riconoscere anche che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione». Il segretario generale dell'ONU aveva sottolineato che «le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E quegli attacchi spaventosi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese».

07:50
07:50
«A Gaza 704 morti in 24 ore, il numero più alto in un giorno dall'inizio del conflitto»

Sono stati 704 i palestinesi, di cui 305 minori, uccisi nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sulla Striscia. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità locale riferito dell'Ufficio di coordinamento dell'Onu per gli affari umanitari (Ocha). Secondo la stessa fonte si tratta del più alto numero di morti in un giorno dall'inizio delle ostilità.

06:56
06:56
«Attacco israeliano in Cisgiordania, tre morti»

Secondo i media palestinesi, tre persone sono state uccise e molte altre ferite in un attacco israeliano vicino al campo profughi di Jenin in Cisgiordania.

«Un aereo israeliano ha lanciato almeno due missili contro un gruppo di persone vicino al campo di Jenin, uccidendo tre persone e ferendone diverse altre», ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti locali.

L'esercito israeliano, da parte sua, ha dichiarato in un comunicato di aver effettuato «attività antiterrorismo» nella zona, ma non ha fatto menzione di vittime limitandosi a precisare che non ci sono stati morti o feriti tra le forze israeliane. Alle prime ore del mattino, «l'Idf e le forze della polizia di frontiera israeliana hanno condotto una attività antiterrorismo a Wadi Bruqin, nell'area di Jenin - scrivono le Forze israeliane su Telegram -, e hanno arrestato due individui sospettati di coinvolgimento in attività terroristiche. Inoltre, le Forze hanno aperto il fuoco contro i terroristi armati». Durante l'attività «antiterrorismo» nel campo di Jenin, «terroristi armati hanno sparato e lanciato ordigni esplosivi contro le forze di sicurezza israeliane». In risposta, un drone dell'Idf ha colpito i terroristi.

Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), dall'inizio del conflitto almeno 95 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania.

06:21
06:21
Il punto alle 6.00

Nelle scorse ore, gli aerei da combattimento delle Forze di Difesa di Israele hanno colpito le infrastrutture militari e i lanciatori di mortaio appartenenti all'esercito siriano, in risposta ai lanci verso Israele di ieri. Lo afferma l'esercito israeliano su Telegram. Inoltre, due razzi sono stati lanciati dal Libano meridionale verso Israele, cadendo in aree aperte. Lo riporta Haaretz, aggiungendo che non sono stati segnalati feriti, ma uno dei razzi avrebbe colpito un cavo elettrico, provocando interruzioni di corrente in tre comunità nelle alture del Golan. In risposta, l'Idf ha aperto il fuoco nell'area da cui sono stati lanciati i razzi.

Ieri sera, otto camion contenenti acqua, cibo e medicine sono entrati nella Striscia di Gaza dall'Egitto questa sera. Lo ha annunciato la Mezzaluna Rossa palestinese su X. «La Mezzaluna Rossa Palestinese riceve il quarto lotto di aiuti umanitari dalla sua controparte egiziana al valico di Rafah, composto da 8 camion: 5 camion d'acqua, 2 camion di cibo, 1 camion di medicinali», ha scritto l'organizzazione sul suo account social.

Delta sospende i voli

La compagnia aerea americana Delta ha annunciato che sospenderà temporaneamente tutti i voli per Israele fino al 15 novembre. Lo riferiscono i media americani. Alcuni voli riprenderanno dal primo novembre. Nei giorni scorsi anche le americane United Airlines e American Airlines hanno annunciato la sospensione dei voli diretti verso Israele.

La risposta di Biden

«Gli israeliani prendono le loro decisioni». Così Joe Biden ha risposto ad una domanda dei giornalisti al seguito che gli chiedevano se stesse facendo pressioni per ritardare l'invasione di Gaza.