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Netanyahu: «Ci stiamo preparando per le prossime fasi della guerra della rinascita»

Ben Gvir: «Hamas deve soffocare, l'inferno significa anche bombardare tutti i depositi di aiuti» – Il conflitto israelo-palestinese sbarca agli Oscar con «No Other Land» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Netanyahu: «Ci stiamo preparando per le prossime fasi della guerra della rinascita»
Red. Online
03.03.2025 08:00
21:16
21:16
«Il piano egiziano per Gaza è di tre-cinque anni»

Il piano proposto dall'Egitto per il vertice della Lega araba di domani al Cairo «avrà una durata compresa fra tre e cinque anni, suddivisi in tre fasi tecniche: prima ripresa; ricostruzione delle infrastrutture di pubblica utilità; ricostruzione degli alloggi, fornitura di servizi e istituzione di un 'percorso politico per attuare la soluzione a due Stati'».

Lo scrive il sito di Al Jaezeera sintetizzando le indicazioni di un ex diplomatico egiziano, Mohamed Hegazy.

Citando «esperti», il sito dell'emittente panaraba avverte che «la difficoltà del piano egiziano risiede nel suo finanziamento: le Nazioni Unite hanno recentemente stimato che sarebbero necessari oltre 50 miliardi di dollari per ricostruire Gaza. Questo tema sarà discusso durante il vertice.

Molti ritengono che i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc) avranno un ruolo guida nel finanziamento della ricostruzione, ma non è chiaro quanto denaro potrà essere raccolto».

«La Giordania avrà un ruolo importante, con il re Abdullah II che ha respinto qualsiasi ipotesi di trasferimento forzato della popolazione e ha sostenuto la proposta egiziana. Il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha inoltre avvertito Israele contro un'escalation delle tensioni in Cisgiordania, territorio che confina con la Giordania», scrive ancora Al-Jazeera.

«Si prevede che la Siria discuterà degli attacchi aerei israeliani contro 'obiettivi' nel suo sud e nei pressi di Damasco. I Paesi del Gcc saranno fondamentali, in particolare per garantire i finanziamenti e il sostegno politico necessari all'attuazione del piano egiziano», segnala ancora la tv qatariota.

Un invito per i media dell'Ufficio stampa del governo egiziano precisa che il vertice inizia alle 15 ora del Cairo, le 14 in Italia, in un grande hotel della Nuova capitale amministrativa.

19:51
19:51
«Attacco israeliano nella città di Tartus»

Il canale siriano SyriaTV ha segnalato esplosioni nella città di Tartus, sulla costa siriana, «probabilmente causate da un attacco israeliano». L'agenzia di stampa Sabrin News, affiliata alle milizie filo-iraniane in Iraq, ha riferito che si è trattato di un attacco dell'Idf contro navi dell'esercito siriano.

L'esercito israeliano (Idf) ha da parte sua confermato di aver effettuato poco fa un attacco aereo nella Siria nordoccidentale che ha preso di mira una struttura militare appartenente all'ex regime siriano nella città di Qardaha, a est di Latakia, dove erano conservate armi.

«A causa degli ultimi sviluppi nella zona, è stato deciso di colpire le infrastrutture del sito», afferma l'esercito, aggiungendo che continua a monitorare la Siria per potenziali minacce a Israele.

18:03
18:03
Netanyahu: «Ci stiamo preparando per le prossime fasi della guerra della rinascita»

«Ci stiamo preparando per le prossime fasi della guerra della rinascita, su sette fronti». Lo ha dichiarato il primo ministro Benyamin Netanyahu alla Knesset.

E ha aggiunto: «Non ci fermeremo finché non avremo raggiunto tutti gli obiettivi della vittoria: il ritorno di tutti gli ostaggi, la distruzione della capacità militare di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele».

15:39
15:39
Ben Gvir: «Hamas deve soffocare, l'inferno significa anche bombardare tutti i depositi di aiuti»

Israele deve «soffocare Hamas, costringerla ad arrendersi e restituire tutti i nostri ostaggi. Per far sì che ciò accada, Gaza deve sopportare l'inferno. E l'inferno significa anche bombardare tutti i depositi di aiuti che Hamas detiene» e interrompere la fornitura di elettricità e acqua.

Lo ha detto il ministro della sicurezza nazionale israeliano e leader di estrema destra, Itamar Ben Gvir, citato da Times of Israel.

Ben Gvir ha ammesso che questo potrebbe comportare dei rischi di rappresaglia da parte di Hamas sugli ostaggi, quindi - è la sua proposta - Israele deve informare Hamas che «danneggiare un ostaggio israeliano comporterà l'esecuzione di terroristi nelle prigioni israeliane e l'imposizione permanente della sovranità su vaste aree della Striscia di Gaza».

«Chiedo al primo ministro di annunciare che Israele adotterà queste misure, prima di tornare a combattere, cosa che ovviamente deve accadere», ha aggiunto.

10:49
10:49
Il presidente dell'Algeria diserta il vertice arabo di domani al Cairo

«Il Presidente della Repubblica, Abdelmadjid Tebboune, ha deciso di non partecipare personalmente ai lavori del vertice arabo straordinario che si terrà domani al Cairo, dedicato agli sviluppi della questione palestinese».

Lo ha riferito ieri sera l'agenzia di stampa ufficiale algerina Aps, citando una fonte «ben informata». Secondo l'Aps, Tebboune ha incaricato il ministro degli Affari Esteri, Ahmed Attaf, di rappresentare l'Algeria durante questa riunione della Lega araba. La scelta del presidente algerino sarebbe legata, secondo la fonte, a «squilibri e carenze» nella preparazione del vertice.

La preparazione del summit, sempre secondo la fonte di Algeri citata dall'agenzia di stampa ufficiale, è stata monopolizzata da «un ristretto gruppo di paesi arabi», con «l'esclusione» di altre nazioni interessate alla questione palestinese.

L'agenzia governativa ha evidenziato il disappunto di Tebboune per tale approccio, ritenuto «in contrasto con il principio dell'unità araba», proprio in un quadro in cui la causa palestinese affronta «sfide esistenziali» che mettono a rischio il progetto nazionale palestinese.

10:11
10:11
«L'Idf uccide due civili a sud di Gaza»

Secondo l'agenzia di stampa palestinese, questa mattina due civili sono stati uccisi dalle forze israeliane nel centro di Rafah, a sud della Striscia di Gaza.

L'Idf, riferisce Wafa, ha anche preso di mira diverse aree nelle regioni settentrionali e meridionali dell'enclave, e un elicottero militare ha sparato due missili contro un sito nell'area di Al-Mawasi, a ovest di Khan Yunis, ferendo tre civili. L'Idf non ha ancora commentato.

10:11
10:11
Un morto nell'attentato ad Haifa, 15.enne tra i feriti

Un uomo è stato ucciso nell'attacco terroristico di questa mattina ad Haifa, in Israele, hanno riferito i medici del servizio ambulanze israeliano. Ci sono anche quattro persone ferite, tra cui un ragazzo di 15 anni.

Le immagini dell'attacco alla stazione centrale di Haifa mostrano l'aggressore scendere dall'autobus e accoltellare ripetutamente Hassan Dahamshe, 62 anni, arabo israeliano di Kafr Kanna, fino a farlo crollare a terra. L'attentatore è stato poi colpito e ucciso dalle forze di sicurezza.

09:57
09:57
Attacco con coltello ad Haifa, quattro civili feriti

Un attacco con accoltellamento avvenuto poco fa alla stazione centrale degli autobus di Hamifratz a Haifa. Il portavoce del servizio ambulanze, Zaki Heller, ha riferito che cinque persone sono rimaste ferite.

Una è in condizioni critiche, tre in gravi condizioni e una in condizioni moderata. Secondo la polizia l'attentato è stato compiuto da due terroristi: uno ha aperto il fuoco, mentre il secondo ha accoltellato i passanti.

08:00
08:00
Il punto alle 8.00

«L'Oscar a No Other Land è una grande vittoria per un documentario che negli USA non ha trovato un distributore: siamo intrecciati. Non saremo mai sicuri se gli altri non saranno sicuri», hanno detto Basel Adra, RachelSzor, Hamdan Ballal e Yuval Abraham accettando il premio e chiedendo al mondo di fermare «la pulizia etnica» del popolo palestinese. No Other Land è un documentario diretto da un collettivo israelo-palestinese. Il film documenta la distruzione della comunità palestinese di Masafer Yatta, nella Cisgiordania occupata, da parte dell'esercito israeliano.  No Other Land si focalizza sulla resistenza degli abitanti e sull'alleanza inaspettata tra Basel Adra, un attivista palestinese, e Yuval Abraham, un giornalista israeliano. Presentato in anteprima alla Berlinale 2024, ha vinto il premio per il miglior documentario.