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Netanyahu: «Continueremo a combattere fino alla distruzione di Hamas

»Sirene di allarme in Galilea e sul Golan – Israele: Hamas «ha violato il quadro di riferimento (dell'accordo), non ha rispettato l'obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha sparato razzi contro Israele» – «I combattimenti non fermano i negoziati sugli ostaggi» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Netanyahu: «Continueremo a combattere fino alla distruzione di Hamas
Red. Online
01.12.2023 06:19
23:12
23:12
Si dà fuoco davanti al consolato israeliano di Atlanta

Un manifestante è in condizioni critiche dopo essersi apparentemente dato fuoco in una «protesta politica» fuori dal consolato israeliano di Atlanta, Georgia. Lo riporta Abc.

La guardia di sicurezza ha cercato di fermare il manifestante ma senza successo. Le autorità precisano che non c'è alcun legame con il terrorismo e che «probabilmente l'incidente è un atto estremo di protesta politica». Una bandiera palestinese è stata rinvenuta vicino al ferito.

23:02
23:02
Sirene d'allarme per razzi nel nord e sud di Israele

Le sirene d'allarme antiaereo sono risuonate a tarda sera nel nord di Israele, vicino al confine con il Libano, e nel sud, nelle comunità a ridosso della Striscia di Gaza. Lo riportano i media israeliani.

Per tutto il giorno, il primo dopo l'interruzione della tregua, decine di località israeliane sono state prese di mira dai razzi di Hamas lanciati da Gaza. Nel pomeriggio le sirene hanno risuonato anche nei pressi di Gerusalemme e negli insediamenti israeliani di Tekoa e Eliav, in Cisgiordania.

22:58
22:58
«Nessuna indicazione sulla condivisione di Israele con gli USA del piano di Hamas»

Non ci sono indicazioni che Israele abbia condiviso con l'intelligence americana il piano segreto di attacco di Hamas. Lo riporta Politico citando alcuni funzionari americani in merito al piano 'muro di Gerico' che, secondo quanto riportato dal New York Times, era in possesso di Israele da un anno e descriveva nel dettaglio l'attacco che si è poi concretizzato il 7 ottobre e nel quale hanno perso la vita 1.200 persone.

22:22
22:22
Annunciata la morte di una donna di 70 anni del kibbutz di Beeri

La comunità del kibbutz di Beeri ha annunciato la morte di un suo membro, Ofra Keidar, 70 anni, che era stata presa in ostaggio la mattina del 7 ottobre.

Nella nota - riportata dai media israeliani - non si specifica come e quando sia morta, ma si spiega che «il suo corpo è nelle mani di Hamas» e si chiede «il suo ritorno insieme agli altri ostaggi».

Il marito di Ofra, Sami, era stato ucciso durante l'irruzione dei miliziani palestinesi nel kibbutz. La loro figlia, Yael, era riuscita a sopravvivere chiudendosi nel rifugio.

21:12
21:12
Egitto: «Massimo impegno per arrivare a una nuova tregua»

«L'Egitto si rammarica profondamente della rottura della tregua umanitaria temporanea nella Striscia di Gaza e attualmente sta facendo il massimo sforzo con i suoi partner per ripristinare la tregua il più rapidamente possibile per ripristinarla, al fine di far fronte alle pericolose condizioni umanitarie dei fratelli della Striscia di Gaza, che hanno raggiunto il livello della catastrofe, sia attraverso la cessazione della guerra, sia attraverso la tempestività dell'arrivo degli aiuti umanitari». Lo ha detto il capo dell'Ufficio stampa statale egiziano Diaa Rashwan.

Rashwan ha inoltre precisato che il lato egiziano del valico di Rafah non è stato colpito dai raid israeliani di oggi, replicando a notizie diffuse da Hamas e riprese da alcuni media e social.

20:55
20:55
«Hamas ha scelto di non liberare la famiglia Bibas»

Hamas avrebbe dovuto rilasciare i membri della famiglia Bibas - il piccolo Kfir di 10 mesi, il fratello Ariel di 4 anni, la madre Shiri e il padre Yarden - come parte dell'accordo per la tregua che prevedeva il rilascio di donne e bambini, ma «ha deciso di non farlo». Lo ha detto il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari, citato da Times of Israel.

Hamas ha dichiarato nei giorni scorsi che i bambini e la madre sono morti in un raid israeliano sulla Striscia di Gaza, ma Israele non ha mai confermato. «La famiglia Bibas è un caso che seguiamo con l'intelligence e operativamente dall'inizio dei combattimenti», ha aggiunto Hagari.

«Ieri è stato pubblicato un video doloroso che mostra Yarden Bibas. Da un lato è un segnale di vita, dall'altro è una crudele manipolazione terroristica fatta da Hamas», ha concluso commentando il filmato diffuso ieri sera dai miliziani in cui il padre incolpa il premier Benymain Netanyahu di aver bombardato la sua famiglia.

20:54
20:54
Qatar: «I negoziati per il rinnovo della tregua proseguono»

Il ministro degli Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani, ha ribadito che l'emirato è impegnato a proseguire gli sforzi, insieme ai suoi partner, per ripristinare una tregua nella Striscia di Gaza. «Il continuo bombardamento complica gli sforzi di mediazione ed esacerba la catastrofe umanitaria», ha detto al-Thani.

Ma secondo altre informazioni, i colloqui a Doha sarebbero già falliti, come riferito da una fonte vicina al negoziato alla Bbc.

20:51
20:51
«È plausibile che Hamas abbia altre donne e bambini tra gli ostaggi»

«È totalmente plausibile che Hamas abbia altre donne e bambini ostaggi». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby rispondendo ad una domanda sull'affermazione del gruppo terroristico di non avere più donne e bambini. «Bisogna sempre prendere le dichiarazioni di Hamas cum grano salis», ha sottolineato.

20:50
20:50
Casa Bianca: «Non possiamo verificare lo scoop del NYT sull'attacco di Hamas»

La Casa Bianca prende le distanze dallo scoop del New York Times secondo il quale il piano d'attacco di Hamas per il 7 ottobre era noto a Israele da più di un anno ma è stato ignorato.

«Non possiamo verificarlo», ha risposto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby.

20:39
20:39
Israele nega la responsabilità nell'esplosione in Yemen

Israele nega di essere responsabile dell'esplosione in Yemen che secondo alcuni media sarebbe stata causato da da un attacco israeliano a un deposito di missili dei ribelli Houthi a Sanaa.

«Lo Yemen e gli Houthi tengono occupata l'intera regione, non solo Israele, ma anche gli Stati Uniti e altri Paesi arabi. Riguardo ai raid, possono sole commentare cose relative all'esercito israeliano e non commenterà cose che l'esercito israeliano non ha fatto», ha detto il portavoce militare Daniel Hagari, citato da Times of Israel.

20:23
20:23
L'Idf conferma la morte di un altro ostaggio di Nir Oz

Il portavoce dell'esercito israeliano ha confermato stasera la morte di un altro ostaggio nelle mani di Hamas, il quinto di cui si è avuta notizia oggi. Si tratta di un altro residente del kibbutz di Nir Oz, Eliyahu (Churchill) Margalit, di 75 anni. Lo riporta Haaretz.

La famiglia è stata informata. La figlia, Nili Margalit (41 anni), è stata rilasciata da Hamas ieri.

20:09
20:09
USA: «La tregua è finita per colpa di Hamas»

«La tregua umanitaria» a Gaza, «è finita a causa di Hamas che non ha fornito una lista degli ostaggi». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby sottolineando che «chi soffre di più sono i palestinesi nella Striscia».

20:08
20:08
178 palestinesi uccisi oggi nei raid aerei

Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, afferma che 178 palestinesi sono stati uccisi da questa mattina a seguito degli attacchi aerei israeliani nell'enclave, e 589 persone sono rimaste ferite. Lo riporta Sky News.

19:38
19:38
«Tre reporter uccisi dai raid israeliani oggi a Gaza»

Il governo di Hamas al potere a Gaza ha annunciato che i raid israeliani sulla Striscia hanno ucciso tre giornalisti. Uno dei tre reporter è Muntasir al-Sawwaf, cameraman palestinese impiegato dall'agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu che aveva annunciato la sua morte nelle ore scorse.

19:36
19:36
Annunciata la morte di un ostaggio rapito al rave

La famiglia di Guy Iluz, 26.enne di Tel Aviv preso in ostaggio da Hamas al rave di Re'im, nel sud di Israele, è stata informata della sua morte. Lo riporta Haaretz.

19:35
19:35
Due combattenti di Hezbollah uccisi nel sud del Libano

Sono due i combattenti di Hezbollah uccisi oggi nel sud del Libano in raid aerei e di artiglieria israeliani. Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui uno dei miliziani uccisi, Muhammad Mazraani, era stato indicato come «civile» ucciso assieme alla madre Nasifa nei pressi di Hula, località lungo la linea del fronte di guerra.

Dell'altro combattente ucciso oggi non si hanno ancora le generalità ma si sa che è stato colpito letalmente da un attacco con drone nei pressi di Jebbin, località nel settore centrale della linea di demarcazione tra Libano e Israele.

19:33
19:33
Intensi scontri tra Hezbollah e Israele

Sono ripresi intensi nel pomeriggio gli scambi di fuoco tra Hezbollah e Israele lungo quasi tutta la linea del fronte di guerra cominciata lo scorso 8 ottobre e che ha visto una tregua durare dal 24 novembre fino alla mattinata di oggi.

Hezbollah ha rivendicato una serie di attacchi contro postazioni militari israeliane lungo la linea di demarcazione tra i due Paesi.

Media libanesi hanno riferito dal canto loro di diversi attacchi aerei e di artiglieria israeliani nelle aree del sud del Libano più vicine al fronte di guerra.

In tutto, per ora, si conta l'uccisione di due miliziani di Hezbollah e di un civile, una donna, madre di uno dei due combattenti.

19:31
19:31
La Libia grazia 4 palestinesi accusati di vendere armi ad Hamas

Il governo di Tripoli ha graziato 4 palestinesi, tra cui un padre e un figlio, che erano stati condannati nel 2019 a pene tra i 17 e i 22 anni di reclusione con l'accusa di contrabbando di armi ad Hamas. Lo scrive su X il Libya observer.

In un altro post si afferma che i 4, definiti «membri del gruppo di resistenza Hamas», ritratti in una foto, sono stati rilasciati oggi dalla prigione di Mitiga a Tripoli, e portati in Turchia a bordo di un aereo privato.

19:29
19:29
«Israele vuole una zona cuscinetto al confine di Gaza»

Israele ha informato diversi stati arabi che vuole creare una zona cuscinetto sul lato palestinese del confine di Gaza per prevenire futuri attacchi, come parte delle proposte per l'enclave dopo la fine della guerra. Lo riporta il sito della Reuters citando fonti egiziane e regionali.

19:24
19:24
L'avvocato eroe di Gerusalemme freddato dai soldati

Israele piange l'uomo che ieri a Gerusalemme si è lanciato contro i due terroristi di Hamas che sparavano verso decine di persone in attesa dell'autobus neutralizzandoli entrambi in una manciata di secondi a colpi di pistola.

Le ultime immagini lo riprendono in ginocchio sull'asfalto con le mani sollevate e la pistola gettata a terra. Secondo una testimone ha gridato disperatamente «non sparate su di me, sono israeliano, sono ebreo».

Ma è stato colpito egualmente dai proiettili di due soldati della riserva accorsi da un'altra direzione decisi ad abbattere i killer di Hamas: pensavano che fosse uno di loro e hanno sparato per uccidere. Dopo molte esitazioni, la magistratura militare oggi ha annunciato di aver aperto un'indagine sul loro comportamento. Nell'attentato rivendicato da Hamas sono rimasti uccisi un rabbino settantenne, la direttrice di una scuola religiosa ed una giovane sposa, in stato di gravidanza.

Yuval Doron Kastelman - questo il nome di quello che adesso viene definito 'l'eroe di Gerusalemme' - era un avvocato di 38 anni, impiegato statale. Ieri ha visto le prime fasi dell'attacco mentre si trovava nella sua automobile, nella carreggiata opposta a quella degli attentatori. Ha sfoderato la pistola, ha attraversato di corsa quattro corsie e li ha sorpresi di lato.

La sua mira è stata precisa ed è riuscito a bloccare i killer, evitando così che il bilancio fosse ancora più tragico. Ma da un'altra parte sono sopraggiunti i due riservisti: le immagini diffuse sul web lo mostrano implorante, poi rantolante sotto i loro proiettili. Adesso i due militari - che ieri hanno rilasciato un'intervista ad una televisione di estrema destra - sono sotto accusa.

La tragedia ha subito assunto una connotazione politica, anche perché ieri - sul luogo dell'attentato - il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir (del partito di estrema destra Potere ebraico) è tornato a rivendicare la decisione di distribuire in massa armi ai civili per rafforzare la sicurezza. «Queste armi - ha detto Ben Gvir - salvano vite umane» perché consentono di bloccare attentati nella fase iniziale anche in assenza di agenti.

Per i due soldati, a quanto pare, non ci saranno risvolti penali anche perché sul cadavere di Kastelman non è stata condotta un'autopsia e dunque non sarà possibile stabilire da che tipo di proiettile sia stato ucciso. Tuttavia potrebbero aver infranto la disciplina militare avendo sparato ripetutamente contro una persona che non rappresentava alcun pericolo, avendo gettato l'arma e sollevato le mani.

Nel 2016 Israele si spaccò sul caso di Elor Azaria: un caporale che colpì a morte un attentatore palestinese dopo che questi giaceva ferito a terra ormai neutralizzato. Malgrado i vertici militari lo abbiano incriminato e poi condannato, Azaria è poi diventato un simbolo per l'estrema destra.

Oggi Kastelman avrebbe festeggiato il suo compleanno. Invece è stato sepolto in un cimitero nel nord di Israele. «Era il suo carattere, sempre pronto a lanciarsi in aiuto del prossimo», hanno raccontato i familiari. «Addio, eroe di Gerusalemme», è stato l'epitaffio della radio pubblica Kan.

18:28
18:28
Israele recupera a Gaza il corpo di un ostaggio rapito al rave

Le forze di difesa israeliane affermano di aver recuperato i resti di uno degli ostaggi morti durante la prigionia di Hamas a Gaza. Si tratta di Ofir Tzarfati, 27 anni, che era stato rapito al rave il 7 ottobre.

Mercoledì è stata informata la famiglia, riporta SkyNews. «Il corpo è stato localizzato nei giorni scorsi da una forza congiunta dell'Idf e dello Shin Bet nella Striscia di Gaza, e portato oggi in Israele», è stato sottolineato in una nota.

18:15
18:15
«Due civili uccisi da un raid israeliano nel sud»

I media ufficiali libanesi affermano che un bombardamento israeliano ha ucciso due civili nel sud del Paese, poche ore dopo la scadenza della tregua tra Israele e Hamas che aveva in gran parte fermato il fuoco transfrontaliero lungo la frontiera tra i due Stati.

L'agenzia nazionale Ani ha affermato che «due civili» sono stati uccisi nella città di Hula «dopo che la loro casa è stata presa di mira dai bombardamenti nemici», identificandoli come Nasifa Mazraani e suo figlio Mohammed. Anche un funzionario locale e i soccorritori hanno confermato la loro morte all'Afp.

18:08
18:08
I detenuti palestinesi denunciano violenze nei loro confronti

Picchiati, privati di cibo e letti, le donne minacciate di stupro. E alcune guardie avrebbero persino urinato su di loro mentre erano ammanettati. I detenuti palestinesi rilasciati durante la tregua con Hamas sostengono di aver subito abusi di ogni genere e punizioni collettive dai secondini delle prigioni israeliane nelle settimane successive agli attacchi del 7 ottobre.

Una «vendetta», secondo la loro versione raccolta dalla Bbc alla quale hanno raccontano di essere stati colpiti con bastoni, minacciati con i cani e anche intossicati con gas lacrimogeni all'interno delle celle.

L'emittente britannica ha parlato con sei persone in totale, le quali hanno tutte dichiarato di essere state picchiate prima di lasciare il carcere. E secondo quanto sostenuto dalla Società dei Prigionieri Palestinesi, alcune guardie avrebbero anche urinato su prigionieri ammanettati, e sei detenuti sarebbero morti sotto custodia israeliana nelle ultime sette settimane. Israele ha negato tutte le accuse, sottolineando che tutti i suoi prigionieri sono detenuti secondo la legge e nel rispetto dei loro diritti.

Tra i detenuti liberati c'è anche il diciottenne Mohammed Nazzal, recluso nella prigione di Nafha ad agosto «senza accuse», scrive la Bbc, mentre il ragazzo sostiene ancora oggi di non sapere il motivo del suo arresto. Entrambe le mani di Nazzal ora sono pesantemente fasciate.

Secondo quanto ha raccontato, dieci giorni fa le guardie carcerarie israeliane sono entrate nella sua cella e lo hanno picchiato: «Cercavo di proteggermi la testa, e loro cercavano di rompermi le gambe e le mani». La sua famiglia ha mostrato all'emittente britannica i referti e le radiografie dei medici palestinesi di Ramallah, che la Bbc ha portato a due medici nel Regno Unito i quali hanno confermato segni di fratture in entrambe le mani.

Il servizio carcerario israeliano ha contestato la storia del diciottenne, affermando che è stato visitato da un medico prima di lasciare la prigione senza che gli fosse diagnosticato alcun problema. Il servizio penitenziario ha anche diffuso un filmato dell'adolescente che lascia il carcere e sale su un autobus della Croce Rossa, in cui le sue mani non sono fasciate e sembrano pendere lungo i fianchi, ma sono fuori campo per la maggior parte del video. Nazzal sostiene che le prime cure mediche che ha ricevuto sono state su quell'autobus della Croce Rossa.

Per il diciottenne, il comportamento delle guardie nelle carceri israeliane è cambiato dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. «Sono entrati con i cani» e «hanno lasciato che ci attaccassero» seppure con la museruola, ha dichiarato. «Hanno portato via i nostri materassi, i nostri vestiti, i nostri cuscini e hanno gettato il nostro cibo sul pavimento. La gente era terrorizzata».

Altri prigionieri palestinesi interpellati dalla Bbc hanno descritto comportamenti simili, e nei giorni scorsi diversi media - prima tra tutte Al Jazeera - avevano riportato simili testimonianze di altri rilasciati. Azioni interpretate da tutti come una «vendetta» contro i prigionieri palestinesi per il 7 ottobre. Una rappresaglia che per le donne si è tradotta anche in minacce di stupro, secondo Lama Khater, rilasciata dal carcere all'inizio di questa settimana.

Prima sui social media e poi alla Bbc la donna ha denunciato le minacce a sfondo sessuale e anche l'uso di lacrimogeni nel loro dormitorio nella prigione di Damon. Alla richiesta dell'emittente britannica di replicare alle accuse, il servizio penitenziario israeliano ha affermato che tutti i prigionieri sono tenuti in custodia secondo la legge e godono di tutti i diritti fondamentali previsti dalle norme.

18:05
18:05
L'Egitto accoglie decine di bambini malati di cancro provenienti da Gaza

Il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed, ha riferito che oggi l'Egitto, attraverso il valico di Rafah, ha accolto decine di bambini malati di cancro provenienti da Gaza destinati ad essere curati negli ospedali degli Emirati Arabi Uniti.

Ambulanze egiziane hanno trasferito i bambini dalla Striscia di Gaza all'ospedale di Al-Arish per poi accompagnarli in aereo direttamente negli Emirati.

L'Egitto ha ricevuto un elenco di circa 170 bambini malati di cancro, alcuni arrivati nei giorni scorsi e altri attesi a Rafah, che partiranno comunque al più presto in aereo.

Per quanto riguarda l'ingresso degli aiuti a Gaza, Zayed ha detto che un certo numero di camion, che erano in attesa da due giorni, sono riusciti ad entrare nella Striscia.

In serata - aggiunge la Mezzaluna Rossa del Nord Sinai - sono entrati dal valico egiziano di Rafah 9 palestinesi feriti con 10 accompagnatori per essere curati negli ospedali egiziani.

Dalla Striscia sono arrivati anche 30 cittadini con doppia nazionalità e residenti all'estero, oltre a 50 egiziani che si trovavano nella Striscia di Gaza.

Nella Striscia di Gaza sono invece entrati numerosi medici di organizzazioni internazionali e medici provenienti dagli Emirati e dalla Giordania.

17:28
17:28
Arrivata in Egitto una nave turca con 1.500 tonnellate di aiuti umanitari

Nelle prime ore di questa mattina, il porto egiziano di Al-Arish ha ricevuto una nave umanitaria turca che trasportava cibo e forniture mediche, da inviare, conflitto permettendo, alla Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l'ambasciatore turco al Cairo, precisando che la nave BestEKAR, che trasportava 1.500 tonnellate di aiuti umanitari a Gaza, era arrivata al porto di Al-Arish.

Questa è la seconda volta che il porto egiziano riceve una nave umanitaria dalla Turchia. La prima nave comprendeva 8 ospedali da campo integrati dotati di sale operatorie e unità di terapia intensiva, oltre a 20 ambulanze attrezzate, 15 generatori e quantità di medicinali e forniture mediche per gli ospedali da campo. Ora dovrebbe essere scaricata, e gli aiuti portati via terra nella Striscia di Gaza.

17:26
17:26
Hezbollah rivendica un attacco contro Israele

Il gruppo libanese di Hezbollah ha rivendicato un attacco col quale ha preso di mira soldati israeliani «con armi adeguate» vicino a una posizione militare lungo la frontiera con Israele. Lo riporta Al Jazeera. L'annuncio segna il primo attacco rivendicato dal gruppo dalla scadenza della tregua questa mattina.

Hezbollah e Israele avevano ampiamente rispettato una pausa non dichiarata lungo il confine durante la scorsa settimana, nel corso della tregua concordata con Hamas. Il gruppo libanese ha affermato che il confine con Israele rimarrà una linea attiva del fronte finché continuerà l'aggressione di Israele contro Gaza.

17:00
17:00
«Respinti 130 palestinesi che volevano tornare a Gaza da Rafah»

Fonti della Mezzaluna Rossa egiziana, del governatorato di sicurezza e del Nord Sinai hanno riferito che circa 130 palestinesi, tra famiglie e studenti che vivevano in Egitto, sono tornati indietro dal valico di Rafah dopo che gli era stato impedito di entrare nella Striscia di Gaza a causa della ripresa del conflitto e della fine della tregua.

Fonti dell'ANSA hanno aggiunto che i palestinesi erano arrivati in auto intorno alle 5 del mattino e hanno atteso fino alle 7.30, ma intanto sono ripresi i combattimenti e così sono tornati indietro temendo per la propria vita.

Da parte sua, il Governatorato del Nord Sinai, negli ultimi giorni, ha offerto ai palestinesi alloggi e pasti caldi durante la loro permanenza nella città di Al-Arish fino a quando le condizioni non permetteranno il passaggio nella Striscia. Finora circa 1.850 palestinesi hanno voluto attraversare il confine durante i giorni della tregua. Il valico di Rafah resta comunque formalmente aperto dalla parte egiziana.

16:47
16:47
«Israele revochi l'ordine di evacuazione»

L'esercito israeliano ha chiesto alla popolazione di alcuni quartieri dell'Area di Mezzo e di Khan Younis di spostarsi ancora più a sud, verso Rafah. Due cliniche supportate da Medici Senza Frontiere (MSF), quella dei Martiri e di Beni Suhaila, si trovano nella zona sottoposta all'ordine di evacuazione.

La clinica di Beni Suhaila riceve ogni giorno circa 700 pazienti per visite ambulatoriali, la maggior parte dei quali sono sfollati interni. I team di MSF registrano soprattutto infezioni respiratorie, diarrea e malattie della pelle.

Quasi un milione di sfollati ha cercato rifugio nel sud di Gaza, dove attualmente vivono in condizioni drammatiche. Molti civili sono già stati sfollati più volte dal 7 ottobre. Ai cittadini è stato ordinato di spostarsi verso sud, ma nessun luogo di Gaza è sicuro a causa dei bombardamenti indiscriminati e dei continui combattimenti.

MSF chiede alle forze israeliane di revocare immediatamente gli ordini di evacuazione ed esorta tutte le parti a proteggere i civili e le infrastrutture vitali. C'è bisogno di un cessate il fuoco duraturo, adesso.

16:44
16:44
Ucciso a Gaza un giornalista dell'agenzia Anadolu

Un giornalista dell'agenzia di stampa turca Anadolu è rimasto ucciso in un attacco aereo israeliano a Gaza.

Il suo nome è Montaser al-Sawaf, cameraman , ha riferito la stessa Anadolu, mentre l'ufficio stampa del governo di Gaza, citato da Al Jazeera online ha affermato che la sua uccisione ha portato ad almeno 72 il numero totale di giornalisti uccisi dagli attacchi israeliani da ottobre.

Il Comitato per la Protezione dei Giornalisti ha dal canto suo fissato invece a 57 il numero dei giornalisti e operatori dei media morti finora.

16:43
16:43
Al valico di Rafah aiuti bloccati

Al valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza è stato bloccato il transito dei camion di aiuti, ormai oltre 800 quelli in coda, mentre 30 ambulanze attendono, come ogni mattina durante la tregua, l'eventuale arrivo di malati e feriti. Ma questa mattina, riferisce il portavoce ufficiale del governatorato del Nord Sinai, Mohamed Selim, non è arrivato nessuno.

Le autorità egiziane hanno deciso di fermare il movimento dei camion con gli aiuti umanitari dalla città di Al-Arish a Rafah finché la situazione non sarà chiarita, con Egitto e Qatar ancora al lavoro nella speranza di una tregua, soprattutto dopo che il numero di mezzi in attesa di entrare nella Striscia è salito a 809.

Secondo Khaled Zayed, capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, nessun camion umanitario, compresi i 200 giornalieri che anche oggi l'Egitto ha fatto passare dalla sua parte del valico secondo il meccanismo concordato, è entrato a Gaza e sono in corso dei tentativi per far distribuire gli aiuti ammassati a sud della Striscia.

Tra Al-Awja, nel Sinai centrale, e Nitzana, riferiscono altre autorevoli fonti egiziane, ce ne sono altri 572 fermi perché la parte israeliana impedisce loro di entrare nella Striscia di Gaza.

15:33
15:33
Questa mattina l'IDF ha colpito oltre 200 obiettivi terroristici

«In seguito alla violazione della pausa da parte di Hamas, i combattimenti sono ripresi nella Striscia di Gaza. Dalle 7.00 l'IDF ha colpito oltre 200 obiettivi terroristici». Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf) su Telegram.

«A seguito della violazione della pausa operativa da parte di Hamas, nelle ultime ore forze di terra, aeree e navali hanno colpito obiettivi terroristici nel nord e nel sud della Striscia di Gaza, comprese Khan Yunis e Rafah. L'Idf ha colpito aree piene di esplosivi, tunnel terroristici, postazioni di lancio e centri di comando operativo designati da Hamas per l'uso nei rinnovati combattimenti», ha aggiunto l'esercito.

15:32
15:32
Netanyahu: «Continueremo a combattere fino alla distruzione di Hamas»

«Le nostre forze sono lanciate in avanti all'attacco. Continuiamo a combattere con tutta la nostra forza fino al raggiungimento dei nostri obiettivi: il recupero dei nostri ostaggi, la distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenterà mai più una minaccia per Israele»: lo ha scritto il premier Benyamin Netanyahu su X. Poi ha concluso: «Shabbat shalom».

15:28
15:28
137 ostaggi sono ancora trattenuti nella Striscia

Tra le persone ancora prigioniere dopo la fine della tregua ci sono 115 uomini, 20 donne e due bambini. Lo ha detto il portavoce del governo israeliano Eylon Levy, citato dal Times of Israel. Dieci degli ostaggi hanno 75 anni o più. La maggioranza, ovvero 126, sono israeliani e 11 sono cittadini stranieri, di cui otto thailandesi.

Levy elenca ancora il piccolo Kfir Bibas di 10 mesi, il più giovane dei rapiti, suo fratello Ariel di 4 anni e la loro madre Shiri tra gli ostaggi. L'esercito ha detto infatti che sta indagando sulle affermazioni di Hamas secondo cui i bambini e la loro madre sarebbero stati uccisi.

15:28
15:28
«Netanyahu annunci ufficialmente la fine della tregua, no a una mezza guerra»

«Ho chiesto al premier di annunciare in maniera esplicita la fine delle intese sulla pausa delle ostilità e la ripresa a pieno ritmo dei combattimenti fino alla distruzione di Hamas e al ritorno di tutti gli ostaggi»: lo scrive su X il ministro delle Finanze Bazalel Smotrich, leader del partito di estrema destra Sionismo religioso.

«Non possiamo accettare una situazione di 'mezza guerra' in cui le nostre forze devono preoccuparsi di continuo di essere bloccate dagli espedienti di Hamas. Ci felicitiamo degli ostaggi rientrati a casa ma ora la pausa si è esaurita». Anche il ministro Itamar Ben Gvir ha espresso identico parere.

«Ora dobbiamo interrompere tutti i contatti e le negoziazioni con Hamas e i mediatori e guardare al nemico solo attraverso l'attività degli aerei da combattimento, dell'artiglieria» e dei soldati «fino alla completa eliminazione, distruzione e restituzione di tutti i rapiti», ha affermato Smotrich, citato da Ynet.

15:26
15:26
Kibbutz Nir Oz: «È morto l'ostaggio Ronen Engel»

Quattro giorni dopo che sua moglie e le sue due figlie sono state liberate dalla prigionia di Hamas, il kibbutz Nir Oz ha annunciato la morte di Ronen Engel, 55 anni, rapito il 7 ottobre dai miliziani palestinesi. Lo riporta Haaretz.

«Era sposato con Karina e padre di Tom, Mika e Yuval. Fotografo, volontario della Mda (il servizio medico d'emergenza israeliano) e appassionato di motociclette», scrive Ynet.

15:25
15:25
Israele si prepara a uccidere i leader di Hamas sparsi nel mondo dopo la guerra a Gaza

I servizi d'intelligence di Israele si stanno preparando a uccidere i leader di Hamas sparsi nel mondo dopo la guerra a Gaza. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti israeliane, secondo le quali «su ordine del premier Benyamin Netanyahu, le maggiori agenzie di spionaggio israeliane stanno lavorando a piani per dare la caccia ai leader di Hamas che vivono in Libano, Turchia e Qatar».

Israele sta lavorando per uccidere o catturare i leader di Hamas a Gaza e la domanda ora non è se cercare di uccidere i leader di Hamas altrove nel mondo ma dove e come farlo, mette in evidenza il Wall Street Journal.

15:00
15:00
Almeno 109 palestinesi morti dalla fine della tregua

Almeno 109 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza dalla fine della tregua tra Israele e Hamas, ha dichiarato Ashraf al-Qidreh, portavoce del ministero della Sanità di Hamas.

Il dottor Qidreh ha anche contato «centinaia di feriti». Secondo i giornalisti dell'AFP, i feriti si stanno riversando negli ospedali già sovraffollati della Striscia di Gaza, dove i residenti stanno anche correndo a donare il sangue.

14:54
14:54
Sirene di allarme in Galilea e sul Golan

Con la ripresa dei combattimenti a Gaza è tornata la tensione al confine nord di Israele. Sirene di allarme risuonano in alta Galilea al confine con il Libano e nella alture del Golan, vicino al monte Hermon. Fonti locali riferiscono di echi di esplosioni, probabilmente per il lancio di razzi dal Libano sud.

In seguito il portavoce militare ha dichiarato che la difesa aerea israeliana ha intercettato con successo un ''obiettivo aereo sospetto'' proveniente dal Libano sud e penetrato nello spazio aereo di Israele. E' stato questo episodio - ha precisato il portavoce - ad attivare le sirene di allarme

14:04
14:04
«Dobbiamo tornare a martellare Gaza con tutta la forza»

«Per i bambini che ancora non sono tornati. Per gli uccisi che non torneranno più. Perché gli orrori del 7 ottobre non si ripetano mai più. Dobbiamo tornare a martellare Gaza con tutta la forza, distruggere Hamas e ritornare stabilmente a Gaza. Senza compromessi. Senza "intese". Con tutta la nostra potenza possibile»: così si espresso oggi su X, alla ripresa dei lanci di razzi da Gaza, il ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar ben Gvir, leader del partito di estrema destra Potere ebraico.

14:03
14:03
Attacco alle città di Ashkelon, Sderot e Beersheba

Le Brigate Qassam, braccio armato di Hamas, hanno dichiarato su Telegram di aver attaccato con razzi le città di Ashkelon, Sderot e Beersheba, nel sud di Israele. Lo riferisce Al Jazeera. Il gruppo terroristico ha dichiarato che l'attacco è stato «in risposta al bersaglio dei civili». Il ramo militare di un altro gruppo armato con sede a Gaza, la Jihad islamica palestinese, ha dichiarato di aver preso di mira città e paesi vicini al confine con Gaza all'inizio della giornata, quando è terminata la tregua tra le parti in guerra.

13:55
13:55
Attentato Gerusalemme, soldati israeliani sotto indagine

La polizia militare indagherà due soldati della riserva che ieri a Gerusalemme hanno aperto il fuoco per sventare un attentato di Hamas e che hanno colpito ripetutamente un civile che, prima di loro, aveva già neutralizzato con la sua pistola i due attentatori. Lo ha reso noto la radio militare.

Secondo immagini diffuse sul web il civile, Yuval Doron Kastelman (38 anni), aveva segnalato loro di essere israeliano, aveva gettato la pistola, si era tolto una giacca per mostrare di non avere un corpetto esplosivo ed aveva alzato le mani. Ma è stato ugualmente colpito dal fuoco dei soldati, persuasi che fosse uno degli attentatori.

13:43
13:43
Il kibbutz Nir Oz annuncia la morte del «più anziano degli ostaggi»

Il kibbutz di Nir Oz ha annunciato oggi che uno dei suoi membri fondatori, Arieh Zalmanovich, 85 anni, è morto mentre dal 7 ottobre era tenuto in ostaggio da Hamas a Gaza. Il kibbutz sostiene di aver appreso che è stato ucciso.

''Padre di due figli, nonno di cinque nipoti Arieh è sempre stato legato alla terra'' si legge nel comunicato del Kibbutz. ''Si è sempre occupato di agricoltura e di coltivazioni. Era un uomo di lettere e persona colta nella storia del nostro Paese''. Zalmanovich era il più anziano dei 240 israeliani e stranieri catturati da Hamas.

12:19
12:19
«I combattimenti non fermano i negoziati sugli ostaggi»

Israele ritiene che dopo alcuni giorni di combattimento Hamas sarà di nuovo disponibile alla liberazione di altri ostaggi. Lo ha detto una fonte politica israeliana ai media nazionali. «Le trattative si svolgeranno in parallelo al fuoco», ha aggiunto. «Hamas può sempre presentarci una lista di dieci donne da liberare ed allora prenderemo in esame una tregua di un giorno». Stasera intanto sarà nuovamente riunito il gabinetto di guerra israeliano.

11:27
11:27
La denuncia dell'UNICEF: «L'uccisione dei bambini è ricominciata»

Le Nazioni Unite hanno denunciato la ripresa dei combattimenti a Gaza, affermando che «coloro che sono al potere hanno deciso che l'uccisione dei bambini sarebbe ricominciata».

«L'inazione, nella sua essenza, è un'approvazione dell'uccisione di bambini», ha dichiarato James Elder, portavoce dell'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia UNICEF, ai giornalisti presenti a Ginevra in collegamento video da Gaza, aggiungendo che «è sconsiderato pensare che altri attacchi contro la popolazione di Gaza porteranno a qualcosa di diverso dalla carneficina».

10:36
10:36
29 persone uccise dalla ripresa della guerra

Funzionari del ministero della Sanità a Gaza, gestito da Hamas, affermano che gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso almeno 29 persone in tutta la Striscia dalla ripresa delle operazioni militari. Lo riporta Al Jazeera.

Il ministero non chiarisce se si tratti di miliziani o di civili. Due persone sono morte a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, cinque nella zona di Zaitoun e Shujaiya, nel nord, dieci a Maghazi, nel centro, uno a Khan Younis, nel sud, due nella città di Hamad, a sud di Khan Younis, nove a Rafah, nel sud.

10:35
10:35
Evacuazioni mirate a Gaza, rione per rione

Una carta geografica della intera striscia di Gaza, in cui ogni strada principale e ogni rione hanno ricevuto un numero di riconoscimento, è stata pubblicata oggi dal portavoce militare israeliano con l'intento di facilitare la evacuazione di civili da determinate zone di combattimento e di limitare così la uccisione di persone non coinvolte negli scontri armati.

«Fin dall'inizio della guerra -afferma l'esercito - la organizzazione terroristica Hamas vi ha utilizzati come 'scudi umani'. Ma gli abitanti di Gaza non sono nostri nemici». «Obbedire agli ordini di evacuazione è il modo migliore per proteggere la vostra sicurezza», ha aggiunto in un messaggio in arabo il portavoce militare Avichay Adraee.

«Vi consigliamo di consultare quella carta geografica. Di identificare il vostro luogo di residenza e di seguire poi con precisione i nostri ordini». In precedenza l'esercito aveva dato istruzione agli abitanti di quattro villaggi, situati in una zona agricola a sud-est di Gaza a ridosso del confine con Israele, di abbandonare le loro case al più presto. Secondo i media da quella zona si sono avuti ripetuti lanci di razzi e non è escluso che l'esercito possa adesso farvi ingresso.

09:38
09:38
«Hamas ha violato l'accordo non rilasciando le donne e sparando razzi»

L'ufficio del Primo Ministro israeliano rende noto in un comunicato che Hamas «ha violato il quadro di riferimento (dell'accordo), non ha rispettato l'obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha sparato razzi contro Israele». «In mezzo al ritorno ai combattimenti, sottolineiamo che il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra - liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e assicurare che Gaza non possa mai più minacciare il popolo di Israele».

08:06
08:06
I colloqui per la tregua a Gaza tra i mediatori del Qatar e dell'Egitto «continuano»

Secondo fonti di Doha, i colloqui per la tregua a Gaza tra i mediatori del Qatar e dell'Egitto «continuano», nonostante siano ripresi i combattimenti.

07:55
07:55
I raid israeliani hanno colpito il sud di Gaza

Secondo fonti di Hamas, attacchi aerei israeliani hanno colpito il sud di Gaza, compresa la comunità di Abassan, a est della città di Khan Younis. Il ministero della Sanità gestito da Hamas afferma che tre persone sono state uccise in raid aerei israeliani a Rafah, nel sud della Striscia, come riportano i media israeliani.

Altri attacchi aerei avrebbero colpito la città di Al-Karara, a nord di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. L'ufficio governativo per le comunicazioni di Gaza, un ente gestito da Hamas, ha accusato «la comunità internazionale di essere responsabile della continuazione della guerra a Gaza».

07:48
07:48
Aattacchi aerei contro obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza

L'esercito israeliano sta conducendo una serie di attacchi aerei contro obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza questa mattina, ha dichiarato il portavoce dell'esercito. L'Idf afferma che diversi razzi sono stati lanciati da Gaza poco prima delle 7 del mattino (ora locale), facendo scattare le sirene nella comunità meridionale di Holit. Diversi altri lanci da Gaza sono arrivati intorno alle 6 del mattino.

06:32
06:32
«Hamas ha violato la pausa operativa»

L'esercito israeliano ha annunciato sul proprio canale Telegram la ripresa dei combattimenti nella Striscia di Gaza. «Hamas ha violato la pausa operativa - spiega l'Idf - e, inoltre, ha sparato verso il territorio israeliano. L'IDF ha ripreso i combattimenti contro i terroristi di Hamas nella Striscia di Gaza».

06:20
06:20
Il punto alle 06.00

L'esercito israeliano ha annunciato sul proprio canale Telegram che i sistemi di difesa aerea hanno intercettato un lancio proveniente dalla Striscia di Gaza.

La tregua tra Israele e Hamas sarebbe scaduta alle 7 locali, le 6 in Svizzera, ma il Wall Street Journal aveva precedentemente annunciato che le due parti avrebbero concordato un ulteriore giorno del cessate il fuoco. Non essendo arrivato alcun annuncio ufficiale, la tregua è scaduta.

Trenta palestinesi, donne e minori, detenuti nelle carceri israeliane, sono stati rilasciati nella notte in conformità con l'accordo sulla tregua con Hamas. Lo ha annunciato l'autorità carceraria.

Intanto, la rivelazione del New York Times: dirigenti israeliani ottennero il piano di battaglia di Hamas per l'attacco del 7 ottobre più di un anno prima che accadesse. Una rivelazione che si basa su documenti, e-mail e interviste, aggiungendo che dirigenti dell'esercito e dell'intelligence israeliani liquidarono il piano come ambizioso, ritenendolo che fosse troppo difficile da realizzare per il movimento estremista. Il documento di circa 40 pagine, che le autorità israeliane chiamarono in codice «Muro di Gerico», delineava, punto per punto, «esattamente il tipo di invasione che ha portato alla morte di circa 1.200 persone».