News
La diretta
Guterres: «L'imminente carestia a Gaza è un disastro» – Blinken si recherà in Arabia Saudita ed Egitto per un cessate il fuoco – Il ministero degli esteri dell'Autorità Palestinese: «Israele comincia a distruggere Rafah senza annunciarlo» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
23:12
23:12
«La Casa Bianca proporrà a Israele opzioni alternative per Rafah»
Gli Stati Uniti proporranno a Israele delle opzioni alternative per Rafah nel corso dell'incontro in programma la prossima settimana a Washington con una delegazione di alto livello israeliana. Lo riporta Axios citando alcune fonti. Una delle opzioni è quella di ritardare l'operazione militare nelle città e concentrarsi nello stabilizzare la situazione umanitaria nel nord della Striscia dove, secondo l'Onu, la carestia è imminente. Questo piano includerebbe la costruzione di rifugi per ospitare i civili evacuati da Rafah e avrebbe come obiettivo quello di ridurre il potenziale numero di vittime civile che un'invasione causerebbe. Un'altra ipotesi è quella di mettere in sicurezza il lato egiziano del confine con Gaza nell'ambito di un piano congiunto Stati Uniti-Egitto per distruggere i tunnel sotto il confine e creare infrastrutture per prevenire il contrabbando di armi dentro Gaza.
23:10
23:10
«23 morti in un raid su operatori locali di aiuti a Gaza»
Aerei da combattimento israeliani hanno preso di mira la rotonda Kuwait, luogo di distribuzione di cibo a Gaza City, colpendo un gruppo di palestinesi responsabili delle forniture e delle consegne degli aiuti e provocando almeno 23 morti. Lo riporta Al Jazeera, spiegando che il gruppo appartiene ai 'comitati popolari' locali formati per coordinare le diverse tribù per la distribuzione degli aiuti umanitari nel nord di Gaza, dopo che nelle ultime settimane è scoppiato il caos più completo a causa della mancanza di cibo.
23:09
23:09
«Almeno 15 morti in un raid su una casa nel centro Gaza»
Almeno 15 persone sono state uccise da un attacco aereo israeliano contro una casa nel campo profughi di al Nuseirat, nel centro di Gaza. Lo scrive la Reuters sul proprio sito web citando funzionari sanitari palestinesi. I medici hanno riferito che le operazioni di salvataggio erano ancora in corso poiché si ritiene che alcune vittime siano intrappolate sotto le macerie dell'edificio di tre piani.
21:34
21:34
Il capo negoziatore di Hezbollah in visita negli Emirati
Wafiq Safa, capo negoziatore degli Hezbollah libanesi filoiraniani, si è recato nelle ultime ore negli Emirati Arabi Uniti, paese notoriamente ostile all'influenza iraniana nella regione. Lo riferiscono media di Beirut che citano la conferma della notizia da parte dell'ufficio stampa di Hezbollah.
È la prima volta che Safa viene accolto ad Abu Dhabi. Secondo osservatori locali si tratta di un evidente progresso nelle relazioni tra il Partito di Dio, da sei mesi impegnato in una guerra di logoramento con Israele, e l'emirato del Golfo, che quattro anni fa ha normalizzato i rapporti proprio con lo Stato ebraico.
Secondo i media libanesi, l'obiettivo della visita di Safa negli Emirati Arabi Uniti è mediare la liberazione di un certo numero di libanesi detenuti nelle carceri emiratine perché accusati di essere membri di Hezbollah. «Wafiq Safa sta cercando di concludere un accordo con l'obiettivo di ottenere la loro liberazione prima della fine del Ramadan, prevista intorno al 10 aprile», si legge nei media di Beirut.
Wafiq Safa è noto per il suo ruolo chiave come capo negoziatore di Hezbollah in varie questioni politiche e militari. È stato oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti nel 2019, in quanto «responsabile del coordinamento del partito con la comunità internazionale e con le forze di sicurezza libanesi», secondo quanto riferito dal Dipartimento del tesoro statunitense.
Nel maggio del 2023, il ministero degli esteri libanese aveva annunciato il rilascio di una decina di libanesi detenuti negli Emirati Arabi Uniti. E questo era avvenuto a meno di un mese dalla morte in prigione di uno di loro, Ghazi Izzeddin.
Il comitato delle famiglie dei detenuti libanesi negli Emirati aveva allora indicato che sei libanesi, di cui quattro condannati all'ergastolo e due a 15 anni di reclusione, erano ancora detenuti nel paese del Golfo.
Negli ultimi anni, decine di libanesi, in maggioranza sciiti, sono stati arrestati, talvolta condannati o espulsi dagli Emirati Arabi Uniti per presunti legami con Hezbollah, inserito dall'Emirato e da altre monarchie del Golfo nella lista delle organizzazioni terroristiche.
Un anno fa, Iran e Arabia Saudita avevano siglato a Pechino uno storico disgelo politico.
19:11
19:11
«Il capo della polizia di Nusseirat ucciso in un attacco aereo di Israele»
Mahmud al-Bayumi, il capo della polizia di Nusseirat (nel settore centrale della striscia di Gaza), è stato ucciso oggi in un attacco aereo israeliano mentre si trovava a bordo della propria automobile assieme con il suo vice, Anas Shakr, che pure è morto nell'attacco.
Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Shehab, secondo cui l'episodio è avvenuto nelle vicinanze della sede locale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa). Immagini rilanciate sul web mostrano la loro automobile completamente distrutta ed avvolta in fiamme elevate.
Il sito di informazioni con sede nello Stato ebraico Ynet aggiunge, citando fonti locali, che a Nusseirat è stato distribuito un volantino del gruppo Free Gazans - comitati popolari impegnati nei mercati nella lotta contro la borsa nera - con accuse alla polizia di Hamas di aver requisito aiuti umanitari.
Ieri e oggi Israele ha eliminato due altri responsabili dei servizi di sicurezza di Hamas: Faiq Mabhouch (ucciso in uno scontro a fuoco nell'ospedale Shifa di Gaza) e Raid al-Banna, morto la scorsa notte nel bombardamento della sua abitazione a Jabalia, nel nord della Striscia.
18:55
18:55
«Cisgiordania: Israele commette abusi sistematici sul team Onu»
Il personale delle Nazioni Unite che lavora con i palestinesi in Cisgiordania è stato sottoposto a una campagna sistematica di ostacoli e abusi da parte delle forze armate e delle autorità israeliane dall'inizio del conflitto a Gaza, cinque mesi fa.
È quanto emerge da documenti interni dell'Onu e ottenuti dal quotidiano britannico The Guardian, che registrano centinaia di incidenti, tra cui episodi di percosse sul personale delle Nazioni Unite ai posti di blocco - in alcuni casi venivano bendati - nonché l'uso delle strutture dell'Onu da parte delle truppe israeliane come postazioni di tiro durante i raid nei campi profughi in cui sono stati uccisi palestinesi.
I documenti sono stati compilati dall'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (Unrwa), al centro di un'aspra controversia dopo essere stata accusata da Israele di collaborare con Hamas a Gaza. L'agenzia nega le accuse affermando che non è stata presentata alcuna prova concreta.
Juliette Touma, portavoce dell'Unrwa, ha affermato che gli incidenti in Cisgiordania - dove l'agenzia gestisce 96 scuole e 43 cliniche sanitarie per 871.000 rifugiati registrati - descritti nei documenti interni fanno «parte di un modello più ampio di molestie a cui stiamo assistendo contro l'Unrwa in Cisgiordania e a Gerusalemme».
Un portavoce delle forze di difesa israeliane (Idf) ha replicato affermando di non avere «alcun problema con l'Unrwa» in Cisgiordania. «Non stiamo cercando di molestarli. Non c'è nulla che facciamo intenzionalmente per disturbare il loro importante lavoro. Non siamo in grado di verificare queste affermazioni e non ci sono state presentate prove. Abbiamo buoni rapporti con l'Unrwa e altre organizzazioni in Cisgiordania».
18:33
18:33
«Gaza: uomini armati e clan scortano i camion di aiuti»
Uomini armati e mascherati appartenenti a clan di Gaza e fazioni varie hanno cominciato a fornire scorte di sicurezza per i convogli di aiuti a Gaza, mentre Hamas cerca di mantenere la sua influenza nella Striscia.
Lo hanno riferito funzionari palestinesi e fonti della stessa Hamas, citati dal quotidiano in linea multilingue israeliano The Times of Israel.
Secondo il giornale tra i numerosi clan, gruppi della società civile e fazioni figura anche Fatah, il rivale politico di Hamas che fa capo al presidente palestinese, Abu Mazen.
«Il piano di Israele di trovare alcuni clan che collaborassero con i suoi progetti pilota volti a trovare un'alternativa ad Hamas non ha avuto successo - ha detto una di questi fonti, citata da The Times of Israel -, ma ha anche dimostrato che le fazioni della resistenza palestinese sono le uniche che possono gestire lo vicenda in un modo o nell'altro».
17:51
17:51
«Biden ha detto a Netanyahu di non volerlo indebolire»
Il presidente degli Usa Joe Biden ha detto al premier israeliano Benyamin Netanyahu che non sta cercando di indebolirlo politicamente e di non aver intenzione di intervenire nella politica interna israeliana. Lo riporta Axios, sito di notizie americano con sede ad Arlington (Virginia), citando alcune fonti a conoscenza dei contenuti dell'ultima telefonata fra i due.
Netanyahu nel corso del colloquio si sarebbe lamentato con Biden delle parole del leader dei democratici al Senato statunitense, Chuck Schumer, che lo ha definito un «ostacolo alla pace», e avrebbe detto che gli attacchi pubblici nei suoi confronti sono un'interferenza politica.
14:58
14:58
Netanyahu: «Senza l'operazione a Rafah, impossibile eliminare Hamas»
«Ho detto a (Joe) Biden (presidente degli Stati Uniti) nella forma più chiara possibile che siamo determinati a portare a termine l'eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah e non c'è modo di farlo senza un ingresso di forze di terra sul posto». Lo ha affermato il premier israeliano Benyamin Netanyahu alla Commissione affari esteri della Knesset (il parlamento dello Stato ebraico) aggiungendo che occorre distruggere «anche il battaglione e mezzo di Hamas» rimasto nella zona centrale della Striscia.
«Con gli Usa - ha ammesso Netanyahu - ci sono divergenze d'opinione non sull'eliminazione di Hamas ma sulla necessità, per farlo, di entrare a Rafah».
Ancora ieri Biden ha detto a Netanyahu che l'operazione a Rafah sarebbe un errore. Il presidente statunitense ha espresso al premier israeliano le sue preoccupazioni, prima fra tutte per la sorte di un milione di persone, ma anche perché Rafah è un importante punto di passaggio degli aiuti.
Biden ha chiesto a Netanyahu di inviare un team a Washington per discutere dell'operazione a Rafah. Il premier israeliano ha accettato la richiesta, ha indicato, sempre ieri, il consigliere per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan.
14:40
14:40
Ufficiale dei servizi di Hamas ucciso in un raid a Jabalia
Un ufficiale dell'intelligence del ministero degli interni di Hamas, Raid al-Banna, è stato ucciso la scorsa notte a Jabalya (Gaza) in un bombardamento aereo in cui è stata centrata la sua abitazione. Lo ha appreso Haaretz secondo cui al-Banna era stato incaricato da Hamas di scortare convogli umanitari al loro ingresso dal nord della Striscia.
13:29
13:29
Nell'ospedale Shifa «uccisi 50 terroristi, catturati 180 sospetti»
In due giorni di operazioni nell'ospedale Shifa di Gaza e negli edifici circostanti i militari israeliani «hanno ucciso oltre 50 terroristi e catturato circa 180 sospetti»: lo ha affermato il portavoce militare israeliano secondo cui i militari colpiscono con precisione i loro obiettivi e scoprono quantità di armi «facendo al tempo stesso attenzione a non colpire civili, personale medico e macchinari medici».
«Siamo impegnati - ha aggiunto il portavoce - in operazioni contro infrastrutture terroristiche di Hamas e contro i suoi quadri, che sono incorporate di proposito entro infrastrutture civili».
13:28
13:28
Dal 27 ottobre morti 251 militari israeliani
Nel corso degli ultimi combattimenti a Gaza è rimasto ucciso un soldato israeliano. Si tratta, ha precisato il portavoce militare, di un 51enne. Secondo i media è stato colpito a morte durante combattimenti ravvicinati nell'area dell'ospedale Shifa di Gaza.
Dal 27 ottobre, data di inizio delle operazioni terrestri nella striscia di Gaza, sono caduti complessivamente 251 militari israeliani.
13:07
13:07
A Gaza 1 milione di persone rischia una fame catastrofica
«Prima di questa crisi, a Gaza c'era abbastanza cibo per nutrire la popolazione. La malnutrizione era un evento raro. Ora le persone stanno morendo e molte sono malate. Si prevede che oltre un milione di persone dovranno affrontare una fame catastrofica a meno che non venga consentita a una quantità significativamente maggiore di cibo di entrare a Gaza». È quanto ha affermato in una nota il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus commentando l'ultima analisi della partnership Integrated Food Security Phase Classification, che ha previsto una carestia imminente nella Striscia.
13:01
13:01
«Israele comincia a distruggere Rafah senza annunciarlo»
Il ministero degli esteri dell'Autorità Palestinese ha accusato Israele sui social di aver cominciato «a distruggere Rafah senza annunciarlo, per evitare reazioni internazionali e senza aspettare il permesso di nessuno». Lo riporta il Guardian dopo il raid israeliano di stanotte che, secondo Wafa, ha colpito due case e un appartamento a Rafah, nel sud di Gaza, provocando la morte di almeno 14 persone.
12:50
12:50
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 31.819
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 31'819, di cui 93 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 73'934, secondo la stessa fonte.
12:43
12:43
«Israele ha colpito un deposito di Hezbollah in Siria»
Nel raid aereo israeliano di questa notte è stato colpito un deposito di armi degli Hezbollah libanesi. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l'attacco aereo ha preso di mira una località sulle pendici orientali della catena dell'Antilibano, a pochi chilometri dal poroso confine col Libano.
Due giorni fa si erano registrati altri attacchi aerei israeliani nella stessa zona siriana del Qalamun.
E dalla fine di febbraio Israele ha intensificato i raid anche nella valle orientale libanese della Bekaa, puntando a colpire il corridoio di approvvigionamento delle armi di Hezbollah dalla Siria al Libano.
08:58
08:58
L'Iran respinge le accuse sugli attacchi Houthi
L'ambasciatore iraniano all'ONU, Saeed Iravani, ha definito «prive di fondamento» le accuse di Stati Uniti e Regno Unito sul presunto coinvolgimento dell'Iran negli attacchi degli Houthi yemeniti contro le navi mercantili nel Mar Rosso. Lo riporta l'Irna.
«Teheran considera queste accuse come una scusa che Washington e Londra usano per portare avanti la loro miope agenda politica, nonché per giustificare e legittimare le loro azioni illegali e l'aggressione militare contro lo Yemen», ha scritto Iravani in una lettera al presidente del Consiglio di Sicurezza, in risposta alle accuse mosse dai rappresentanti americani e britannici durante la riunione del Consiglio sullo Yemen del 14 marzo.
07:56
07:56
Il punto alle 07.30
Attacchi aerei israeliani hanno colpito due case e un appartamento a Rafah, nel sud di Gaza, e un edificio a Jabalia, nel nord della città, provocando la morte di almeno 22 persone, tra cui donne e bambini, e molti feriti. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Il raid israeliano su Rafah, nel sud della Striscia, ha preso di mira i quartieri di Musabah, Khirbet Al-Adas e Al-Jeneina, dove complessivamente sono morte almeno 14 persone. Stando alla medesima fonte, nelle stesse ore le forze armate israeliane hanno anche bombardato una casa a Jabalia, nel nord di Gaza, uccidendo almeno otto palestinesi.
«L'imminente carestia nella parte settentrionale di Gaza è un disastro interamente provocato dall'uomo. Ribadisco il mio appello per un cessate il fuoco umanitario immediato. Dobbiamo agire ora per prevenire l'impensabile, l'inaccettabile, l'ingiustificabile». Lo scrive il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres, in un post su X in merito alla situazione umanitaria a Gaza.
Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken si recherà in Arabia Saudita ed Egitto nei prossimi giorni per discutere delle azioni per garantire un cessate il fuoco a Gaza e per aumentare gli aiuti umanitari al territorio palestinese. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller. Blinken avrà colloqui con i leader sauditi mercoledì a Jeddah prima di recarsi giovedì al Cairo per colloqui con le autorità egiziane.
Blinken ha pure lanciato un allarme: l'intera popolazione di Gaza sta vivendo «gravi livelli di insicurezza alimentare acuta». E ha pure sottolineato l'urgenza di aumentare la consegna di aiuti umanitari nel territorio palestinese. «Secondo la misura più rispettata di queste cose, il 100% della popolazione di Gaza si trova a livelli gravi di insicurezza alimentare acuta. Questa è la prima volta che un'intera popolazione è stata classificata in questo modo», ha detto Blinken in una conferenza stampa nelle Filippine dove è in visita ufficiale, prima di partire per Arabia Saudita ed Egitto.
Le forze armate del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno distrutto per autodifesa sette missili antinave, tre veicoli aerei senza pilota e tre depositi di stoccaggio di armi in aree dello Yemen controllate dagli Houthi. È quanto il Comando ha comunicato in un post su X. «Queste armi - si legge - rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e le navi della marina americana nella regione. Queste azioni sono intraprese per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure per la Marina americana e le navi mercantili».