Stati uniti

«New York is back»

Eric Adams ha giurato come nuovo sindaco della Grande Mela poco dopo la mezzanotte a Times Square
@KEYSTONE/Sarah Yenesel
Ats
01.01.2022 19:59

«Fidatevi di me, siamo pronti al ritorno sulla scena perché questa è New York. New York is back»: lancia un messaggio ottimista Eric Adams giurando come nuovo sindaco democratico della Grande Mela poco dopo la mezzanotte a Times Square, dove la festa di Capodanno con la tradizionale discesa della gigantesca sfera di cristallo è stata limitata per la pandemia a «sole» 15 mila persone, tutte vaccinate e con mascherina. Un segnale della prima sfida che lo attende, insieme a quella della criminalità e delle ineguaglianze.

Il neo primo cittadino, costretto dal virus a cancellare la sua cerimonia di insediamento indoor al Kings Theatre di Brooklyn, ha giurato su una bibbia tenuta dal figlio Jordan Coleman (regista e attore, avuto da una precedente compagna) e stringendo una foto incorniciata della madre Dorothy, una ex collaboratrice domestica morta la scorsa primavera. Al suo fianco, in una rara apparizione pubblica insieme, la compagna Tracey Collins, alta dirigente dell’amministrazione cittadina, che però non andrà a vivere con lui nella residenza ufficiale di Gracie Mansion. In piazza anche il suo ormai predecessore, Bill de Blasio, che ha ballato con la moglie sul palco dopo aver guidato il countdown della mezzanotte: è stato il suo ultimo atto ufficiale dopo otto anni alla guida della città, anche se a breve potrebbe annunciare la sua corsa come governatore di New York, nonostante i deludenti sondaggi alla fine del suo mandato.

Il 61.enne Adams è il 110.mo sindaco di New York, ma il primo della «working class» e il secondo afroamericano. Elegante (ama Ferragamo), vegano, moderato, quattro volte senatore dell’Empire State, già presidente del quartiere di Brooklyn, ex capitano di polizia, si definisce «il futuro del partito democratico». Punta a sanare le iniquità socio-economiche abbracciando nello stesso la business community e le sue novità, come le criptovalute (i suoi primi stipendi saranno in bitcoin). Garantendo la sicurezza grazie al suo background di agente, che in campagna elettorale lo ha premiato in una città sempre più violenta e pericolosa. Qualcuno dice che potrebbe essere un mix tra gli ultimi due sindaci, de Blasio, un dem di sinistra che cita Marx, e il magnate Michael Bloomberg, che ha un passato repubblicano come Adams. Di sicuro le sfide che lo attendono non sembrano da meno di quelle affrontate da Bloomberg quando si insediò nel 2002 dopo l’11 settembre.

Adams eredita una città assediata da Omicron, che stava appena cominciando a riemergere dal buio della pandemia, ed ora dovrà affrontare scelte non facili e potenzialmente impopolari. Anche prima dell’ultima ondata di contagi, la Grande Mela stava faticando a riprendersi, con un tasso di disoccupazione del 9,4% (oltre il doppio della media nazionale) e una impennata di omicidi, sparatorie ed altri crimini violenti che rievocano la New York degli anni ottanta. Ora che il virus ha rialzato la testa, con oltre 40 mila casi al giorno nell’ultima settimana, ospedalizzazioni in crescita e un sistema di test insufficiente a reggere la domanda, la città langue: ristoranti e show di Broadway chiudono, mentre le compagnie abbandonano i piani di tornare a lavorare in ufficio. Per ora Adams ha confermato che manterrà l’obbligo di vaccino nel settore privato, il primo del genere in Usa, ma non è chiaro se imporrà il booster a insegnanti, agenti e altri dipendenti cittadini.

Il neo sindaco si è impegnato a continuare la lotta alle disuguaglianze di de Blasio, pur ricercando relazioni migliori con le élite cittadine. Molte delle persone da lui nominate hanno lavorato nell’amministrazione del suo predecessore ma ci sono anche coraggiose novità, come l’ex detective afroamericana Keechant Sewell, che sarà la prima donna a guidare il dipartimento di polizia più grande e più noto degli Stati Uniti.