“No” alla candidatura alle olimpiadi di Sion 2026

Il credito di 100 milioni di franchi per la partecipazione vallesana ai giochi invernali è stata respinta alle urne dal 54% dei votanti
Ats
10.06.2018 13:40

SION - Non ha superato lo scoglio popolare la candidatura di Sion ai giochi olimpici invernali 2026: i vallesani hanno infatti respinto oggi alle urne con il 54% dei voti un credito cantonale di 100 milioni di franchi. Il risultato, che giunge al termine di una campagna lunga e a dir poco agguerrita, non lascia alcuna ombra di dubbio vista l'ampiezza della partecipazione al voto (oltre 62%).

L'opposizione popolare si concretizza nella bocciatura al progetto da parte della stessa città di Sion (60,9%), a cui si sono affiancate tra le altre Monthey (65%), Martigny (61%), Briga (57,6%) e Sierre (57,2%).

Sull'altro fronte a nulla è servito il 78,1% di voti favorevoli raccolto a Saas Almagell, patria di Pirmin Zurbriggen, e neppure il sostegno delle località turistiche di Crans-Montana (57,3%), Anniviers (67,1%), Bettmeralp (54,3%), Bürchen (60,7%) e Unterbäch (55,7%).

In ballo c'era un credito di 100 milioni di franchi che il Cantone voleva stanziare a favore della manifestazione. L'aspetto finanziario del progetto rappresentava la principale preoccupazione degli avversari (Verdi, PS, UDC e organizzazioni ambientaliste): a loro avviso il costo definitivo era stato sottovalutato.

I sostenitori della candidatura ritenevano invece che le spese fossero contenute, perché non era necessario costruire infrastrutture particolari. L'organizzazione delle competizioni - secondo loro - avrebbe fatto conoscere il Vallese e la Svizzera nel mondo intero, alimentando il settore turistico non solo cantonale, ma anche nazionale. In ogni caso un "sì" dell'elettorato vallesano oggi sarebbe stato solo un primo passo nel percorso verso l'organizzazione delle olimpiadi invernali.

Con la bocciatura odierna si mette definitivamente la parola fine a una candidatura elvetica per l'edizione 2026 dei giochi olimpici. Ora la Svizzera dovrà probabilmente aspettare diversi decenni prima di ospitare di nuovo il circo bianco sulle sue Alpi. Il paese - che finora ha ospitato due volte i Giochi olimpici invernali e sempre a St. Moritz, nel 1928 e nel 1948 - dovrà infatti digerire tutta una serie di batoste recenti alle urne.

La penultima è quella del 12 febbraio 2017, quando gli elettori grigionesi hanno bocciato con il 60,1% di no un credito di 25 milioni di franchi per le spese legate alla candidatura retica alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali del 2026. Si tratta del secondo rifiuto popolare consecutivo di un progetto per Giochi invernali dopo quello del marzo 2013, quando la proposta di candidatura per le Olimpiadi del 2022 venne respinta dal 52,7% dei votanti retici.

Sion dal canto suo ha presentato due candidature senza però riuscire a ottenere la manifestazione: nel 2002 i Giochi erano stati attribuiti a Salt Lake City (Utah, Usa) e nel 2006 a Torino (I). A Losanna nel 1988 gli elettori avevano bocciato un progetto con una maggioranza del 62%.

Chiaramente deluse le associazioni che si occupano di turismo. Secondo la Federazione svizzera del turismo, hotelleriesuisse, GastroSuisse, Funivie svizzera e l'Unione dei trasporti pubblici si è persa l'occasione di dare visibilità alla Svizzera e sostenere il settore.

"La delusione subita in occasione delle due ultime candidature ha lasciato una traccia duratura e i vallesani non volevano rischiare una terza sconfitta", afferma la nota. Senza l'appoggio di Sion, la città ospitante, il progetto probabilmente non andrà avanti.

L'organizzazione dei giochi olimpici e paraolimpici sarebbe stata un grande opportunità non solo per i cantoni ospiti, ma per tutta la Svizzera, e avrebbe dato un nuovo impulso al turismo. Le associazioni turistiche continueranno a lavorare per rilanciare le regioni alpine e gli sport invernali, la cui domanda è calata del 20% negli ultimi anni, conclude la nota.

I dossier di candidatura per i giochi del 2026 dovranno essere consegnati al Comitato olimpico internazionale (CIO) entro l'11 gennaio 2019. La designazione della città che ospiterà le olimpiadi è in programma nell'ottobre 2020 a Milano.

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