Aviazione

Non c’è pace per Boeing: il 777X deve fermarsi (ancora)

Il costruttore statunitense ha dichiarato di aver riscontrato un guasto in un componente che collega il motore al corpo dell’aereo – Si tratta di un altro problema a livello di qualità e sicurezza
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Marcello Pelizzari
21.08.2024 11:48

Non c’è pace per Boeing. Il colosso aerospaziale, è notizia di oggi, ha infatti sospeso i test di volo del 777-X, l’ultima derivazione del (fortunatissimo) 777 destinato, secondo il costruttore, a rivoluzionare il settore del lungo viaggio. Nello specifico, è stato identificato un guasto a un componente che collega il motore al corpo dell’aereo. Si tratta, manco a dirlo, dell’ennesimo problema legato alla qualità e alla sicurezza riscontrato.

«Durante la manutenzione programmata abbiamo identificato un componente che non funzionava come previsto» ha dichiarato Boeing ad AFP. La parte, evidentemente, verrà sostituita e, soprattutto, «studiata». Quindi, confida Boeing, i test potranno riprendere come ha spiegato il costruttore al sito specializzato Air Current.  

Negli ultimi anni, e in particolare dallo scorso gennaio, dopo l’incidente occorso al volo AS 1282 di Alaska Airlines, Boeing sta affrontando non pochi problemi in termini di immagine e, appunto, sicurezza. Problemi, di per sé, ascrivibili solo al progetto 737 MAX ma che, verrebbe da dire per osmosi, hanno toccato anche altre linee di produzione. Nel tentativo di consentire all’azienda di ritrovare  livelli di credibilità quantomeno accettabili, lo scorso marzo l’oramai ex amministratore delegato Dave Calhoun si è fatto da parte. Il suo sostituto, Kelly Ortberg, è stato intronizzato ufficialmente questo mese. Fra i suoi compiti principali, c’è proprio quello di restaurare la fiducia. Sia internamente sia, soprattutto, esternamente.

Il programma 777X, annunciato nel 2013, come detto è l’ultima derivazione della fortunata serie 777, uno degli aerei più utilizzati (e affidabili) per il lungo raggio. La fiducia riposta dalle compagnie in Boeing, a suo tempo, si era e si è tradotta in oltre 500 ordini per il 777X nelle sue varie versioni. Ma, a oltre dieci anni dall’annuncio del programma, il nuovo widebody non è ancora entrato in servizio a livello commerciale. Il problema riscontrato dal team di Boeing e che, dicevamo, ha portato alla sospensione dei test è «tipico» del modello 777-9 (esiste anche la versione 777-8 e 777-8 cargo). Gli altri 777-9 utilizzati per i test, leggiamo, verranno ispezionati a fondo.

Inizialmente, l’entrata in servizio del 777X era stata programmata per il 2020. Ritardi e guai lungo il processo di certificazione, tuttavia, hanno spinto Boeing a posticipare l’entrata. Ora, non a caso, si parla del 2025. Lo scorso luglio, in attesa dell’okay definitivo da parte della Federal Aviation Administration, la FAA, Boeing quantomeno ha ottenuto il permesso di iniziare i test sul 777-9 con membri della FAA a bordo.

Al netto di una crisi tentacolare e apparentemente senza fine, le buone notizie non mancano. Nel mese di luglio, per dire, gli ordini di nuovi aerei sono saliti. Durante l’Airshow di Farnborough, nel Regno Unito, uno degli appuntamenti chiave del settore, Boeing ha annunciato di essersi assicurata 72 ordini, 57 dei quali per il discusso 737 MAX. Alcuni giorni dopo, il costruttore ha invece annunciato che la compagnia di bandiera israeliana, El Al, ha finalizzato un ordine per 76 737 MAX. Un record per il vettore. Ora, beh, è arrivato un nuovo stop per il 777X. L’ennesimo lungo la via, complicatissima, della rinascita. 

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