"Non chiudete la sede di San Gallo"

SAN GALLO - Il Comitato Italiani all'Estero di San Gallo ha scritto un denso appello, il 4 gennaio, per scongiurare la chiusura della sede consolare italiana a San Gallo (prevista dal Ministero degli esteri di Roma insieme ad altre 36-39 sedi).
"Le motivazioni per un?opposizione al provvedimento ministeriale - si legge nel comunicato - non sono poche. Infatti, l?attuale circoscrizione consolare di San Gallo (che, ricordiamo, ha già inglobato quella di Coira) va dai confini italiani dei Grigioni alle porte del Cantone di Zurigo e serve un?utenza di ca. 56.000 cittadini italiani. L?edificio ove ha sede il Consolato è demaniale, cioè di proprietà dello Stato italiano. I costi di affitto perciò non influiscono nella spesa. Cosa ne diverrebbe dello stabile in Frongartenstrasse 9 dopo la chiusura del consolato? Verrebbe venduto? E dove finirebbero tutti gli sforzi fatti a suo tempo dalla Comunità italiana, che gratuitamente ha prestato la sua opera per dare decoro all?allora Vice Consolato di Sua Maestà il Re d?Italia?"
Il comunicato continua: "Oppure al Ministero degli Esteri gli ?alti? solonici funzionari intendono per risparmio il far deteriorare le proprietà immobiliari dello Stato all?estero come è avvenuto ad Amburgo (dove la sede dell?ex Consolato Generale – una prestigiosa villetta – ?dorme? abbandonata e trascurata), come avviene per Bellinzona (dove l?ex Agenzia consolare non si sa se sia stata venduta, e comunque è chiusa ed abbandonata)?"
La sede di San Gallo, tra l'altro, funge da rappresentanza consolare per il vicino Principato del Liechtenstein e nel comunicato vengono sollevate perplessità circa le "implicazioni diplomatiche di tale provvedimento di chiusura".