Nuovo istituto per la ricerca: esposti gli otto progetti finalisti
Il progetto che darà forma al nuovo edificio dell’Istituto oncologico di ricerca (IOR) di Bellinzona sarà presto realtà, con un investimento di oltre 50 milioni, ma non solo: ora è infatti possibile ammirarlo, insieme agli altri sette lavori finalisti, in un’esposizione aperta al pubblico allestita nella Sala patriziale a Palazzo Civico. Sarà visitabile da domani fino a lunedì 27 gennaio nei seguenti orari: da lunedì a giovedì dalle 16 alle 18.30, il venerdì dalle 16 alle 19.30 e il sabato dalle 10 alle 15. Domenica la mostra non sarà ammirabile.
Specialisti del settore
Il Consiglio di fondazione, lo ricordiamo, in dicembre aveva incoronato l’idea concepita dallo studio di architettura Santer Architekten di Zurigo, che ha elaborato la proposta assieme all’architetto Francesco Buzzi di Locarno. Il progetto era già stato raccomandato dalla giuria, guidata dall’architetto Valentin Bearth e dal professor Franco Cavalli, presidente della Fondazione. Lo studio confederato vanta opere di pregio e simili al futuro IOR di Bellinzona, come il Biozentrum di Basilea, un punto di riferimento dell’architettura specializzata nei centri di ricerca.
In continua espansione
A partecipare al concorso - aperto quasi un anno fa - era stata una ventina di gruppi. Tra questi la giuria ha selezionato otto finalisti protagonisti dell’esposizione. La necessità di un nuovo edificio è sorta per rispondere alle limitazioni di spazio nello stabile attuale, inaugurato dall’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) nel 2021. Nel frattempo sia lo IOR sia l’IRB hanno registrato una notevole crescita, tanto che alcuni dei quasi 300 ricercatori sono stati trasferiti in un edificio nelle vicinanze. Non solo. Nei prossimi anni IOR, IRB e i laboratori di ricerca traslazionale dell’EOC (ubicati nello stesso complesso) prevedono un’ulteriore espansione. L’edificio avrà un volume simile a quello dell’attuale struttura dell’IRB, che andrà a completare ed integrare. Per rispondere alle attuali carenze strutturali, offrirà spazi aggiuntivi per 12 laboratori di ricerca, ma anche aule per riunioni scientifiche e formazione universitaria. Oltre allo stabile principale verranno realizzati anche un’ampia area di ristorazione e un auditorio da 250 posti che sarà condiviso con la Città.