News
La diretta

Olena Zelenska: «Se il mondo si stanca di aiutarci, moriremo»

Lo ha detto la first lady ucraina Olena Zelenska in una intervista alla BBC che andrà in onda domani – Le truppe russe premono su Avdiivka: l'Ucraina ha dichiarato che le sue forze hanno respinto 32 attacchi nemici nella città – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
Olena Zelenska: «Se il mondo si stanca di aiutarci, moriremo»
Red. Online
09.12.2023 08:00
17:34
17:34
«Pronti ad aumentare l'aiuto a Kiev se manca da altri»

La Germania dovrebbe essere pronta ad aumentare il sostegno all'Ucraina se da altri paesi dovesse venire meno. Lo ha detto oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz alla conferenza del Partito socialdemocratico a Berlino, come riporta l'emittente pubblica di radiodiffusione Deutsche Welle.

Il cancelliere ha aggiunto che «questa guerra probabilmente non finirà presto» ed è quindi importante «essere in grado di fare ciò che è necessario per il lungo termine», ossia «continuare a sostenere l'Ucraina nella sua lotta difensiva».

16:33
16:33
Kiev smantella una statua dedicata a un comandante bolscevico

Continua la campagna dell'Ucraina per rimuovere i monumenti dell'era sovietica: le autorità di Kiev hanno smantellato oggi da un viale centrale della capitale la statua di Mykola Shchors, comandante dell'Armata Rossa e comunista ucraino che lottò contro l'indipendenza ucraina dopo la rivoluzione bolscevica.

La struttura occupava da 70 anni una posizione prominente su via Taras Shevchenko, arteria centrale della città dedicata al poeta nazionale ucraino. Spettatori si sono fermati a guardare e fotografare il momento in cui una gru ha smontato la statua a cavallo.

«Dobbiamo educare i nostri giovani in modo che conoscano la nostra storia», ha detto Zoya Kobyliukova, 82 anni, che ha descritto il comunismo come una «utopia» che ha portato alla morte di molte persone. «Stanno facendo la cosa giusta abbattendolo».

Il consigliere comunale di Kiev Leonid Yemets ha detto che la statua sarà spostata in un museo. Le autorità del porto ucraino di Odessa, sul Mar Nero, hanno smantellato un'importante statua di Caterina la Grande l'anno scorso, dopo una campagna durata mesi da parte degli attivisti.

13:49
13:49
«Le Olimpiadi sono un'arma in mano a Mosca»

Il Comitato olimpico internazionale (Cio) «ha sostanzialmente dato alla Russia il via libera per trasformare le Olimpiadi in un'arma» con la sua decisione di autorizzare la partecipazione ai Giochi di Parigi 2024 di atleti russi e bielorussi sotto una bandiera neutrale. Lo scrive su X il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

«Perché il Cremlino utilizzerà ogni atleta russo e bielorusso come arma nella sua guerra di propaganda - aggiunge Kuleba -. Esorto tutti i partner a condannare fermamente questa decisione vergognosa, che mina i principi olimpici».

12:55
12:55
«Costringeremo i russi a lasciare la Crimea per sempre»

Il ministro della difesa ucraino, Rustem Umerov, ha dichiarato alla tv nazionale che l'esercito si sta preparando per costringere i russi a lasciare la Crimea per sempre nel 2024, come riferisce Unian.

«Gli sviluppi che stiamo preparando per il 2024 ci daranno ottime opportunità, loro (i russi) dovranno lasciare la nostra Crimea per sempre», ha detto.

Secondo Umerov, l'Ucraina ha dimostrato al mondo intero che può avere successo, in particolare creando problemi ai russi nella penisola. «Abbiamo dimostrato al mondo intero che possiamo avere successo, nonostante non disponiamo di una flotta così potente. Abbiamo costretto la Russia a ritirarsi dalla Crimea temporaneamente occupata», ha detto facendo riferimento ai numerosi attacchi degli ultimi mesi che hanno convinto la Marina russa a spostare alcune navi da guerra in porti più sicuri.

11:11
11:11
«La Svizzera faccia fronte comune con la NATO affinché Putin non vinca»

La Svizzera deve far fronte comune insieme ai Paesi NATO, affinché Vladimir Putin non vinca la guerra in Ucraina, perché uno stato neutrale deve contare su un ordine internazionale funzionante, che il presidente russo ha violato: è questa, in sintesi, l'argomentazione portata avanti da Rob Bauer, presidente del Comitato militare della NATO, cioè l'organo dell'alleanza atlantica che comprende i capi della difesa degli Stati membri e che come segretario generale ha Jens Stoltenberg.

«Va detto chiaramente che la Svizzera svolge un ruolo importante come partner di cooperazione della NATO», afferma Bauer in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ). «Partecipa al Partenariato per la pace dal 1996, quindi siamo partner da 27 anni. Abbiamo appena rinnovato il nostro programma di cooperazione su misura».

«Vogliamo migliorare l'interoperabilità tra gli eserciti NATO e le forze armate elvetiche», prosegue l'ammiraglio olandese che all'inizio della settimana è giunto in visita nella Confederazione. «Desideriamo anche continuare ad addestrarci insieme, ad esempio nell'ambito dell'esercitazione Cyber Coalition a cui partecipa l'esercito svizzero». Inoltre 164 soldati svizzeri sono presenti in Kosovo, «un importante contributo alla sicurezza e alla stabilità nei Balcani occidentali».

«È fondamentale lottare per una causa comune», insiste il 61.enne facendo riferimento alla guerra in Ucraina. «Se i russi vincessero, non solo l'Ucraina perderebbe come Paese, ma sarebbe anche il segno che un autocrate può farla franca con una simile violazione dell'ordine internazionale».

«Non dobbiamo permettere agli autocrati di vincere la guerra», sostiene l'ex comandante delle forze armate olandesi. «La neutralità della Svizzera dipende anche dall'ordine internazionale basato sulle regole. Tutti gli stati devono riconoscere un Paese neutrale come tale e rispettare la sua neutralità. Ciò richiede anche un ordine di sicurezza basato su regole».

Lo status di neutralità non esime un Paese dall'avere le capacità di difendersi. «Ecco perché la modernizzazione dell'esercito svizzero è così importante: l'acquisto dell'F-35 o il rinnovo dell'artiglieria e del Leopard 2 contribuiscono in ultima analisi a proteggere l'attuale ordine di sicurezza».

Bauer fa anche presenti i casi di Finlandia e Svezia. «Sottoposti a enormi pressioni, hanno rinunciato alla loro neutralità e al non allineamento: volevano entrare nella NATO perché non credevano più che la Russia avrebbe continuato a rispettare le regole». Ma uno Stato «non deve necessariamente essere un membro dell'alleanza, può anche essere un partner», conclude l'alto graduato.

10:47
10:47
Olena Zelenska: «Se il mondo si stanca di aiutarci, moriremo»

«Se il mondo si stanca di aiutarci, ci lascerà semplicemente morire: per noi è una questione vitale»: lo ha detto la first lady ucraina Olena Zelenska in una intervista alla Bbc che andrà in onda domani, esprimendo forte preoccupazione per il ritardo degli aiuti dopo che i senatori repubblicani negli Stati Uniti hanno bloccato un disegno di legge che prevedeva ulteriori 60 miliardi di dollari all'Ucraina.

«Abbiamo davvero bisogno di aiuto. Non possiamo stancarci, perché se lo facciamo, moriamo», ha sostenuto la 45enne. «Ci fa molto male vedere segnali che l'appassionata disponibilità può affievolirsi. Per noi è vitale. Fa male vedere ciò che sta succedendo».

10:45
10:45
Kiev: «Abbattuti ieri 14 missili su 19, un morto»

Una persona è morta e altre quattro sono rimaste ferite ieri mattina in un attacco russo nella regione di Dnipropetrovsk, nell'Ucraina centrale: lo ha detto il portavoce dell'Aeronautica militare, Yuriy Ignat, sostenendo inoltre che ieri mattina Mosca ha lanciato sul Paese un totale di 19 missili da crociera Kh-101/Kh-555, di cui 14 sono stati distrutti.

I missili, ha precisato Ignat, sono stati lanciati da 7 bombardieri strategici Tu-95MS dalla regione russa di Saratov. Come riportato, quello di ieri è stato il primo attacco russo con missili da crociera Tu-95MS dopo una pausa di 79 giorni e tutti i missili diretti verso Kiev sono stati abbattuti.

08:00
08:00
Il punto alle 8.00

L'Ucraina ha dichiarato che le sue forze hanno respinto 32 attacchi nemici nella città di Avdiivka; a darne notizia è la Reuters. Il capo dell'amministrazione militare della città, a meno di 12 km dalla periferia di Donetsk, capoluogo della regione controllata da Mosca, ha dichiarato che le forze russe stavano «premendo sull'intera linea difensiva intorno alla città». L’esercito di Mosca sta infatti avanzando per cercare di tagliare le linee di rifornimento. Il portavoce dell'esercito ucraino, Oleksandr Shtupun, ha dichiarato che le forze russe hanno subito pesanti perdite intorno alla città e ha detto alla televisione nazionale che le forze russe hanno sganciato circa 450 bombe aeree nella regione e stanno facendo affluire le riserve.

Sul fronte internazionale, infine, il parlamento bulgaro ha respinto il veto posto dal presidente Rumen Radev sulla fornitura gratuita di oltre cento mezzi blindati all'Ucraina; a renderlo noto sono i media regionali.