Olly da 10, un 3 per Carlo Conti: ecco le pagelle finali del Festival

Troppe poche ore di sonno per poter dire che il Festival di Sanremo è finito: anzi, adesso è il momento dei bilanci e delle discussioni. Ecco quindi le nostre pagelle finali di questa 75esima edizione.
Olly 10
Chi vince ha sempre ragione. E il cantante genovese, coerente con il suo passato da rugbista, è andato dritto in meta con forza e personalità. Ogni mossa è stata perfetta, dalle interpretazioni dei brani sul palco agli incontri con il pubblico, tra cui un concerto in strada che ha letteralmente paralizzato il centro città. Che balordo, lo aspettiamo a Basilea.
Lucio Corsi 9
La grande sorpresa di questa edizione. Ci voleva un personaggio con la sensibilità del cantautore toscano, in grado di portare temi fuori dai soliti schemi del sole-cuore-amore. E il duetto con Topo Gigio rimarrà negli annali del Festival. Voleva essere Lucio, ci è riuscito.
Brunori Sas 8
Proprio come un albero di noci, il suo Festival è stato in continua crescita e ha seminato meravigliosi frutti. E non era scontato per la quota intellettuale di questa edizione, si è fatto scoprire dal gran pubblico che (aihmè) ancora non lo conosceva. Il suo è un brano che ascolteremo per tanto tempo. E ci fa piacere assai.
Fedez 7
Doveva ritirarsi prima del Festival, doveva creare problemi e attaccare frontalmente Chiara Ferragni, doveva essere strafatto e non in grado di stare in piedi sul palco. E invece si è comportato da gran professionista, con il discusso duetto con Marco Masini che in realtà è stato decisamente migliore delle aspettative. Certo, continua la spettacolarizzazione del dolore e della propria vita sentimentale, ma si è dimostrato un performer pazzesco che cura ogni dettaglio.
Ascolti 6
Numeri record per questa edizione, che raggiunge il 73% di share. Numeri folli. Ma probabilmente condizionati dal nuovo sistema di rilevamento: l'impressione è che qualcosa non torni. Bisognerà aspettare un altro paio di anni per riuscire a trarre un reale bilancio. Il tempo per Carlo Conti di schivare le polemiche.
Co-conduttori 5
Alti e bassi. Molto alti e molto bassi. Nino Frassica e Geppi Cucciari spalle perfette per Carlo Conti, con momenti comici davvero divertenti. Alternati all'incapacità di spalle come Mahmood e Alessia Marcuzzi, quest'ultima al limite dell'irritante. Nota di merito a Bianca Balti, la rivogliamo il prossimo anno!
Giornalisti 4
Lamentele della sala stampa per il poco peso che hanno avuto nella votazione. Ma lo dico da diretto interessato: è giusto che il pubblico sia il giudice finale. Colleghi in cerca di polemiche sterili, altri con manie di protagonismo che urlano insulti ai cantanti durante le dirette: chi vuole rispetto deve anche darlo, altrimenti non funziona.
Carlo Conti 3
Il normalizzatore ha perso la sua sfida personale. Conduzione molto sotto le righe, sovrastato da spalle come Gerry Scotti e mai in grado di dare ritmo alle puntate, in alcuni momenti realmente soporiferi. Non piace poi la scelta di evitare ogni monologo politico salvo poi mandare, in modo subliminale e continuo, messaggi governativi.
Sanremo 2
Non il Festival, ma il Comune. Una logistica imbarazzante, incapace di gestire l'enorme flusso di visitatori. Momenti di potenziale pericolo vicino ai tornelli, con le persone ammassate e totalmente bloccate. Prezzi degli appartamenti e dei locali in esponenziale aumento. Va bene pensare in grande, ma poi bisogna mettere in pratica e in sicurezza le cose.
Tony Effe 1
Il tentativo di rifarsi una verginità è miseramente fallito. Nessun talento vocale, nessuna coerenza con lo stile musicale e i temi che ha proposto per anni e per i quali è stato, nel bene o nel male, conosciuto e apprezzato dai suoi fan. Si può cambiare direzione, ci mancherebbe. Ma serve un percorso, non l'improvvisazione a cui siamo stati costretti ad assistere.