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«Oltre cinquanta morti a causa di cinque raid israeliani su Gaza»

È il bilancio stilato dalla Difesa Civile di Hamas – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Oltre cinquanta morti a causa di cinque raid israeliani su Gaza»
Red. Online
17.07.2024 06:00
22:08
22:08
«Deif colpito nel raid israeliano, già designato un successore»

Secondo fonti di Gaza, Mohammed Deif, il capo militare di Hamas, è stato "colpito" mentre si trovava nel complesso di Mawasi bombardato dall'esercito israeliano quattro giorni fa.

Nell'ipotesi che Deif sia morto, la fazione islamica ha già designato il suo successore: si tratta del comandante della Brigata Gaza, Ezz a-Din Haddad. Lo ha riferito questa sera la tv pubblica israeliana Kan.

21:59
21:59
Proteste in Israele per il rilascio degli ostaggi: due arresti

Migliaia di persone si sono radunate in serata in tutto Israele per chiedere al governo di firmare un accordo per garantire il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Lo riporta Haaretz precisando che circa 1.000 dimostranti marciano per Tel Aviv. Ad Haifa sono state arrestate due persone.

21:38
21:38
Raid israeliano su una struttura di Hezbollah nel sud del Libano

«Aerei da combattimento israeliano hanno attaccato l'infrastruttura terroristica di Hezbollah nella città di Eitaron e un lanciatore utilizzato dall'organizzazione terroristica a Rab a-Taltin, nel sud del Libano». Lo ha annunciato il portavoce delle forze armate israeliane, scrive Ynet.

21:01
21:01
«Concluse le operazioni sul molo temporaneo a Gaza»

Le operazioni per portare aiuti a Gaza attraverso un molo temporaneo a Gaza, costruito dall'esercito americano si sono concluse. Lo ha detto il vice ammiraglio Brad Cooper sottolineando che «la missione è stata completata, quindi non c'è più bisogno di utilizzare il molo».

18:25
18:25
«La situazione umanitaria a Gaza una macchia morale per tutti noi»

«Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza e del rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. Grazie agli sforzi instancabili di Egitto, Qatar e Usa, i negoziati per formulare un accordo continuano con alcuni progressi. Le parti devono raggiungere un'intesa ora». Lo ha detto il segretario generale Onu Antonio Guterres al Consiglio di Sicurezza in un messaggio letto dal suo capo di gabinetto.

«La situazione umanitaria a Gaza è una macchia morale per tutti noi - ha aggiunto - Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato - in ogni momento e da tutte le parti. E questa terribile guerra deve finire».

Il segretario generale Onu nel suo messaggio al Consiglio di Sicurezza (presieduto dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov) ha poi sottolineato che «il sistema di sostegno umanitario a Gaza è vicino al collasso totale, c'è un completo collasso dell'ordine pubblico, e lo spettro di ulteriori ricadute regionali aumenta di giorno in giorno, mentre continuano gli scontri a fuoco attraverso la Linea Blu tra Hezbollah e Israele».

«Niente può giustificare gli orribili atti terroristici commessi da Hamas in Israele il 7 ottobre, e nulla può giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese», ha proseguito: «Nelle ultime settimane, le operazioni militari e i combattimenti israeliani si sono intensificati in tutta Gaza. I gruppi armati palestinesi continuano a lanciare razzi da Gaza verso i centri abitati israeliani. Quasi due milioni di persone sono state sfollate - quasi l'intera popolazione della Striscia - e molte di loro più volte. Nessun posto a Gaza è sicuro».

Guterres ha anche ribadito che «le Nazioni Unite non dispongono ancora delle attrezzature di sicurezza necessarie a Gaza per gestire i rischi estremi a cui va incontro il nostro personale. Nonostante il dialogo in corso con le autorità israeliane e alcuni miglioramenti, è necessario fare molto di più. L'arrivo di aiuti umanitari su larga scala e la loro distribuzione in tutte le parti della Striscia sono essenziali per la sopravvivenza e il benessere dei civili».

18:06
18:06
Respinta, di pochissimo, la legge sulla Commissione d'inchiesta per il 7 ottobre

Il Plenum della Knesset - il parlamento di Israele - ha respinto il disegno di legge per istituire una Commissione statale di inchiesta sui fatti del 7 ottobre con una maggioranza di 53 voti a 51.

Nel dibattito che ha preceduto il voto il premier Benyamin Netanyahu ha sostenuto che prima della inchiesta - che dovrà esserci - "occorre battere Hamas".

Il deputato Orit Farkash HaCohen di 'Unità nazionale' (partito di Benny Gantz) ha detto che "coloro che non sanno assumersi la responsabilità, imparare dagli errori e trarre lezioni, non meritano di essere leader".

17:51
17:51
«Scoperto e distrutto un tunnel nell'area di Rafah»

L'esercito israeliano ha scoperto e smantellato un tunnel "offensivo" di Hamas lungo circa 700 metri nell'area di Rafah nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui "nel tunnel sono state trovate ulteriori propaggini della struttura sotterranea, porte blindate, un nascondiglio terroristico e infrastrutture elettriche".

Da quel tunnel - ha ricordato il portavoce - lo scorso giugno "quattro terroristi armati di Hamas provarono ad infiltrarsi nel territorio israeliano".

16:20
16:20
«Haniyeh pronto al golpe»

La fonte è segretissima, di quelle che partecipano alle riunioni a porte chiuse della Cia in cui si studiano i destini delle guerre analizzando l'intelligence più riservata. Al centro del report riferito nello scorso fine settimana a Sun Valley ai pochi interlocutori presenti dal direttore della Central intelligence agency Bill Burns c'è il leader di Hamas a Gaza.

Uno dei partecipanti, letteralmente innominabile, ha riferito alla Cnn le ultime valutazioni del capo della Cia su un Sinwar «decisamente indebolito», sotto pressione costante degli altri comandanti del gruppo islamista, irritato dal crescente risentimento tra i palestinesi per le sofferenze causate dalle guerra.

Ma soprattutto, secondo gli analisti più addentro all'argomento, a incrinare la sicurezza con cui si è mosso finora il capo di Hamas è l'incerto destino di Mohammad Deif, capo militare e numero 2 nella Striscia, obiettivo del raid israeliano di sabato scorso a Mawasi. Senza il cui continuo sostegno è altamente dubbio che Sinwar sarebbe durato come leader onnipotente e contemplato l'attacco del 7 ottobre, di cui proprio Deif sarebbe stato l'ideatore.

Un'inattesa fragilità, quella di Sinwar, che si concretizza in un'occasione unica per Ismail Haniyeh e gli alti funzionari di Hamas che vivono lontano da Gaza per trarre vantaggio nella feroce lotta interna alla fazione che comanda nella Striscia.

Come ha scritto il commentatore di Canale 12 esperto di Medio Oriente Ehud Yaari, l'attacco a Deif porta a una drammatica svalutazione dello status di Sinwar, arrivando a rappresentare un grande punto interrogativo sulla sua capacità di guidare Hamas riducendo al silenzio gli oppositori che gli tramano contro dai loro lussuosi alberghi in Qatar, Turchia e Libano.

Per gli analisti insomma sarebbe alle porte un vero e proprio colpo di stato interno ad Hamas, che farà pendere l'ago della bilancia da Sinwar verso Ismail Haniyeh e il resto di coloro che furono effettivamente cacciati da Gaza quando il leader fu rilasciato dal carcere israeliano nel 2011 e salì a passi da gigante al potere grazie proprio al pieno appoggio di Deif.

Intanto l'Autorità Nazionale Palestinese comprende cosa significherebbe un futuro guidato da Hamas per la sua stessa sopravvivenza e per quella dei palestinesi, e dietro le quinte collabora con Israele arrestando terroristi nelle città della Cisgiordania. Dal canto loro le influenti comunità imprenditoriali di Jenin e Nablus, nella Cisgiordania settentrionale, si oppongono fermamente ai tentativi dei giovani nei campi profughi di creare nuovi gruppi terroristici, facendo fallire il sogno di Hamas di risvegliare una terza intifada.

Ora, secondo la Cia, Sinwar continua a nascondersi nelle viscere della terra, nell'ultimo periodo nei tunnel di Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza. «Abbiamo gli israeliani esattamente dove li vogliamo», aveva detto l'imprendibile capo di Hamas. Con Israele diventato prima lentamente, poi rapidamente, oggetto di furibonde critiche internazionali, comprese quelle dall'America.

Ma nelle ultime settimane qualcosa è cambiato. Ancor di più negli ultimi giorni. Adesso, anche se si scoprisse che Deif è fuggito di nuovo, il fatto che Israele sapesse esattamente dove si trovava e abbia stabilito che bombardare il complesso era legittimo, anche con civili nella zona, dovrebbe dare a Sinwar un'ulteriore ragione di preoccuparsi del suo destino.

13:02
13:02
«I morti a Gaza sono 38.794»

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 38.794, di cui 81 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 89.364, secondo la stessa fonte.

09:10
09:10
Hrw: «Crimini di guerra da Hamas nell'attacco del 7 ottobre»

I gruppi armati guidati da Hamas hanno «commesso numerosi crimini di guerra e crimini contro l'umanità contro i civili» durante l'attacco del 7 ottobre nel sud di Israele. Lo ha denunciato Human Rights Watch (Hrw) in un ampio rapporto (236 pagine) diffuso oggi.

I crimini - secondo l'ong - includono «attacchi deliberati e indiscriminati contro civili e obiettivi civili, omicidio volontario di persone detenute, trattamenti crudeli e altri trattamenti inumani, violenza sessuale e di genere, sequestro di ostaggi, mutilazione e furto di corpi, uso di scudi umani e saccheggi».

Hrw ha riconosciuto in Hamas l'organizzatore dell'attacco ma ha elencato altri gruppi armati che hanno commesso crimini di guerra il 7 ottobre, inclusa la Jihad islamica palestinese. L'ong ha chiesto l'immediata liberazione degli ostaggi ancora trattenuti a Gaza. Ida Sawyer, direttrice delle crisi e dei conflitti di Hrw, ha detto che il rapporto - basato sulle testimonianze di 144 persone, video e foto - «ha scoperto che l'assalto guidato da Hamas il 7 ottobre è stato progettato per uccidere civili e prendere in ostaggio quante più persone possibile».

«Le atrocità del 7 ottobre dovrebbero stimolare un appello globale all'azione per porre fine a tutti gli abusi contro i civili in Israele e Palestina». L'ong ha poi chiesto conto ad Hamas delle accuse e la fazione islamica ha risposto «che le sue forze avevano istruzioni di non colpire i civili e di rispettare il diritto umanitario internazionale». «In molti casi - ha commentato l'ong - le nostre indagini hanno trovato prova del contrario». Hrw ha quindi denunciato la reazione di Israele definendola con le misure prese contro Gaza «una punizione collettiva» ed ha denunciato l'alto numero di morti, «in larga parte civili» dei raid sulla Striscia.

08:58
08:58
Israele: «Circa 15 i razzi da Hezbollah nel nord del Paese»

Sono stati circa 15 i razzi lanciati nelle ultime ore dagli Hezbollah libanesi nel nord di Israele, soprattutto nella zona di Nahariya. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui alcuni sono stati intercettati dal sistema di difesa antiaereo, mentre gli altri sono caduti in aree aperte.

Al tempo stesso l'esercito ha aggiunto che in risposta sono state colpite «infrastrutture terroristiche degli Hezbollah» nel sud del Libano e i siti di lancio nell'area di Majdal.

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

La Difesa Civile di Hamas ha annunciato la morte di 57 persone in cinque distinti attacchi israeliani nel centro, nel sud e nel nord di Gaza. Un funzionario della Protezione civile ha riferito di 48 morti nella giornata di ieri in «tre massacri avvenuti in meno di un'ora». Tre ore dopo, intorno all'1.00 e all'1.30 ora locale (un'ora prima in Svizzera) è stato riferito di due ulteriori attacchi che hanno provocato rispettivamente la morte di 7 e di 2 persone. I primi tre attacchi sono avvenuti vicino a una stazione di servizio ad Al-Mawasi a ovest di Khan Younis, contro una scuola gestita dall'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel campo profughi di Nuseirat. L'esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato di aver preso di mira «terroristi che utilizzano una scuola dell'Unrwa nella regione di Nusseirat» e «un'azienda leader» della Jihad islamica «a ovest di Khan Younis». L'esercito afferma di aver adottato «numerose misure» per ridurre il rischio di colpire i civili nell'attacco contro la scuola e accusa ancora una volta Hamas di nascondersi dietro i civili e di usare la popolazione come arma, cosa che Hamas nega. Secondo la stessa fonte, sono state colpite 7 scuole in 10 giorni.