Oscar, dal nudo di John Cena alle lacrime di Emma Stone
Un uomo nudo sul palco della Notte degli Oscar. Il «colpo di scena» agli Academy, quest'anno, lo ha regalato John Cena, che durante la cerimonia di premiazione è salito sul palco del Dolby Theatre completamente nudo.
L’attore e wrestler ha voluto «omaggiare» un evento che ha segnato la storia degli Academy Awards. Jimmy Kimmel lo ha chiamato sul palco e Cena è comparso nudo da dietro una colonna per presentare la categoria Miglior costume. Era il 1974 quando Robert Opel salì sul palco completamente nudo facendo il segno della pace, mentre David Niven si accingeva a presentare i candidati al premio per Miglior attore non protagonista. Sono passati 50 anni da allora. Il fotografo americano riuscì ad accedere al backstage fingendosi un giornalista. Si spogliò completamente e fece irruzione in diretta sul palco degli Oscar, mostrando il segno della pace. L’attore David Niven, in scena perché stava per presentare Elizabeth Taylor, scherzò subito sull’accaduto: «Bene, signore e signori, era quasi destinato ad accadere. Non è affascinante pensare che probabilmente quell'uomo ha ottenuto l'unica risata della sua vita spogliandosi e mostrando i suoi difetti?».
John Cena, inizialmente «spogliarellista timido», è poi spuntato da dietro la colonna con i genitali coperti dal cartellino del premio. Dopo avere annunciato i cinque candidati, è stato coperto da Jimmy Kimmel con una tenda e ha potuto così leggere il cartellino: il premio per i migliori costumi è andato a Povere creature! di Yorgos Lanthimos.
Restando in tema Povere creature!, Emma Stone ha vinto il premio Oscar come Miglior attrice protagonista. L'attrice ha messo in bacheca la seconda statuetta in carriera, dopo quella vinta per La La Land. «Mi si è rotto il vestito, è successo sicuramente prima con I'm Just Ken; se ne è andata anche la mia voce», ha detto l'attrice visibilmente emozionata riferendosi alla performance di Ryan Gosling vestito in rosa Barbie. «È bellissimo essere sul palco con le fantastiche donne di questa categoria, voglio condividerlo con tutte voi. È un onore grandissimo». Una menzione speciale per Lanthimos: «Mi hai regalato il ruolo della vita», ha detto Emma Stone.
C'è stato spazio anche per la politica ai 96. Academy Awards. L'attore Mark Ruffalo ha percorso il red carpet del Dolby Theatre di Los Angeles urlando il suo sostegno alla protesta contro il conflitto in Medio Oriente. «Sta iniziando. Siamo in ritardo. La protesta palestinese ha fermato gli Oscar stasera. Vince l'umanità», ha detto Ruffalo prima di fermarsi per concedere una breve intervista. Nel frattempo, a diverse strade di distanza, centinaia di manifestanti pro-palestina manifestavano bloccando il traffico nelle strade circostanti. «Mentre guardate, cadono bombe», recitava un cartello.
La presenza di Sean Lennon – che ha fatto gli auguri a mamma Yoko, 91.enne – è per ritirare l’Oscar al miglior corto d’animazione War is over. Mentre è Mstyslav Chernov, corrispondente di guerra e regista di 20 giorni a Mariupol (Oscar per il miglior documentario, prima statuetta per il cinema ucraino nella storia) a dichiarare «vorrei non aver mai girato questo film». Jonathan Glazer, regista de La zona di interesse, a metà serata ha espresso un invito alla pace, evocando la «disumanizzazione» che regna nel suo film sull’Olocausto, trasferendola sia «verso chi ha compiuto gli attentati contro i cittadini israeliani (Hamas, ndr), sia sui militari che stanno ammazzando i palestinesi a Gaza».
Jimmy Kimmel, poco prima che Al Pacino incoronasse il Miglior film, si è preso un attimo per leggere l'ultimo post di Donald Trump: «C'è mai stato un conduttore peggiore di Jimmy Kimmel agli Oscar? La sua apertura è stata quella di una persona inferiore alla media che cerca di essere qualcosa che non è, e che non potrà mai essere. Sbarazzatevi di Kimmel e magari sostituitelo con un altro talento della ABC, George Slopanopoulos. Farebbe sembrare tutti sul palco più grandi, più forti e più affascinanti. Uno show politicamente corretto davvero pessimo stasera, e per anni, noioso e molto ingiusto. Perché non danno gli Oscar a chi se li merita? Forse il pubblico e gli ascolti televisivi torneranno a galla». Kimmel ha risposto a Trump sul palco dicendo: «Bla, bla, bla... Ok, ora vediamo se riuscite a indovinare quale ex presidente ha appena postato questa frase su Truth. Beh, grazie presidente Trump. Grazie per averci guardato, sono sorpreso che tu sia ancora qui, non è passato il tempo della prigione?».
Messi la star
Al Dolby Theatre ha trovato posto anche Messi, il cane di di Anatomie d’une chute di Justine Triet. Che è diventato, a suo modo, una delle star della serata (e del web). Il border collie di 7 anni è apparso seduto su una delle poltrone rosse. «Non volevo che fosse un semplice accessorio nel – aveva raccontato la regista – è un personaggio reale e allo stesso tempo è l’ombra e lo sguardo di Daniel (il bambino protagonista, ndr), perché Daniel non poteva vedere e il cane, ovviamente, può vedere ma non può parlare». Messi ha strappato ammirazione, carezze e selfie a mezza Hollywood. Al pranzo dei candidati ha concesso fotografie a Billie Eilish, America Ferrera e Bradley Cooper. Ryan Gosling si è quasi spaventato quando si è gettato a terra fingendosi morto, come fa in una scena straziante del film. «Ci sono voluti due mesi di allenamenti quotidiani per insegnargli a lasciarsi andare a peso morto, gli occhi all'indietro e la lingua fuori», ha spiegato la sua addestratrice e proprietaria Laura Martin Contini. «Messi è un artista incompreso. Abbiamo partecipato a decine di provini, ma è stato sempre scartato all'ultima selezione. Anatomie d’une chute è la sua prima grande occasione. E non l'ha sprecata».
I grandi sconfitti della serata sono stati Killers of flower moon di Martin Scorsese, così come Maestro di Bradley Cooper e Barbie di Greta Gerwig.
Wes Anderson (primo Oscar per lui) ha vinto per il miglior Cortometraggio con La meravigliosa storia di Harry Sugar. Kimmel ha dedicato al regista assente una battuta: «Wes non è potuto venire perché e a casa a cucire il diorama di velluto a coste».