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Numerosi manifestanti chiedono al Governo israeliano un accordo per il rilascio dei rapiti – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:31
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In centinaia di migliaia protestano contro Netanyahu
Centinaia di migliaia di manifestanti sono scesi in strada questa sera in diverse località israeliane per protestare contro il premier Benjamin Netanyahu e a favore di un accordo per il rilascio dei rapiti. Alcune arterie autostradali sono state bloccate a Tel Aviv.
Una grande manifestazione si è tenuta anche a Gerusalemme, dove i manifestanti hanno fermato il traffico e la polizia è intervenuta per evacuare le strade.
L'autostrada 531 è stata bloccata al traffico, migliaia di manifestanti sono scesi per le strade anche a Haifa e Beer Sheva. I dimostranti hanno portato in corteo finte bare con sopra le bandiere israeliane. Le tv nazionali mostrano le immagini delle affollate manifestazioni nel Paese.
20:28
20:28
Manifestanti fuori dalla Knesset: «Non avrete un momento di tranquillità»
«Membri del governo, imparerete a vostre spese cosa è importante per questa nazione. Non avrete un momento di tranquillità», hanno urlato manifestanti fuori dalla Knesset a Gerusalemme.
Yael Engel, zia dell'ostaggio adolescente Ofir Engel, rilasciato durante la tregua di una settimana a novembre, ha preso la parola per dire che le famiglie degli ostaggi «non volevano attaccare personalmente il premier, ma voi continuate a usare il dolore dei parenti per i vostri fatti personali».
16:11
16:11
Cisgiordania, ucciso il presunto attentatore
L'esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso il presunto attentatore che ha compiuto un attacco a fuoco nella Cisgiordania occupata che ha causato la morte di tre agenti di polizia. Le forze israeliane hanno circondato una casa dove il presunto aggressore si nascondeva nella città di Hebron, ha dichiarato l'esercito in un comunicato, aggiungendo che «è stato eliminato sulla scena».
L'Autorità Palestinese ha annunciato due nuovi morti nelle operazioni israeliane in Cisgiordania.
15:24
15:24
Le Brigate al Aqsa rivendicano l'autobomba in Cisgiordania
Le Brigate al Aqsa, il braccio militare di Fatah, si sono assunte la responsabilità del doppio attacco di venerdì a Carmi Tzur e all'incrocio di Gush Etzion, in Cisgiordania.
15:17
15:17
Gallant: «Netanyahu concluda subito un accordo sugli ostaggi»
Il ministro della Difesa israeliano ha esortato Netanyahu a concludere un accordo di cessate il fuoco con Hamas per riportare a casa gli ostaggi rimasti a Gaza. «È troppo tardi per i rapiti assassinati a sangue freddo», ha twittato Yoav Gallant riferendosi ai sei ostaggi i cui corpi sono stati riportati a casa oggi, ma «i rapiti che restano prigionieri di Hamas devono essere rimpatriati».
«Il gabinetto politico e di sicurezza deve riunirsi immediatamente e annullare la decisione presa giovedì», ha aggiunto, riferendosi alla decisione di insistere nel mantenere le truppe nel cosiddetto corridoio Filadelfia.
Due famiglie ostaggi uccisi rifiutano parlare con premier
Intanto due delle sei famiglie degli ostaggi i cui corpi sono stati recuperati nella Striscia di Gaza si sono rifiutate di rispondere alle telefonate di condoglianze del primo ministro Benyamin Netanyahu. Lo riporta il canale tv israeliano Channel 12.
Il premier ha fatto contattare le sei famiglie, finora ha parlato con i genitori di Alexander Lubnov. Secondo Channel 12, altre famiglie non hanno ancora risposto alla sua richiesta.
15:15
15:15
Ben Gvir chiede la pena di morte per i terroristi
Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir ha inviato una lettera al primo ministro Benyamin Netanyahu e al capo del consiglio per la Sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, chiedendo che, nella riunione di gabinetto di oggi, venga discussa la legge sulla pena di morte per i terroristi.
15:14
15:14
Kamala Harris condanna «la brutalità e la depravazione» di Hamas
«Con questi omicidi, Hamas ha ancora più sangue americano sulle mani. Condanno fermamente la continua brutalità di Hamas, e così deve fare il mondo intero»: così Kamala Harris in una nota sul ritrovamento dei corpi di sei ostaggi in un tunnel a Rafah, tra cui quello del giovane americano-israeliano Hersh Goldberg-Polin.
«Dal massacro di 1.200 persone alla violenza sessuale, alla presa di ostaggi e a questi omicidi, la depravazione di Hamas - prosegue - è evidente e orribile. La minaccia che rappresenta per il popolo di Israele e per i cittadini americani in Israele deve essere eliminata e Hamas non può controllare Gaza».
«Anche il popolo palestinese ha sofferto sotto il governo di Hamas per quasi due decenni», aggiunge, esprimendo la sua vicinanza ai genitori di Hersh Goldberg-Polin e assicurando che «come vicepresidente non ho priorità più alta della sicurezza dei cittadini americani, ovunque si trovino nel mondo». «Il presidente Biden ed io non vacilleremo mai nel nostro impegno per liberare gli americani e tutti coloro che sono tenuti in ostaggio a Gaza», promette.
15:13
15:13
Guterres: «Ora la liberazione incondizionata» degli ostaggi rimasti
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto la «liberazione incondizionata» degli ostaggi trattenuti a Gaza e la fine dell'«incubo della guerra a Gaza».
«Non dimenticherò mai il mio incontro dell'ottobre scorso con i genitori di Hersh Goldberg-Polin e altre famiglie di ostaggi. Le tragiche notizie di oggi sono un devastante promemoria della necessità del rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e della fine dell'incubo della guerra a Gaza», ha scritto su X (ex Twitter).
15:12
15:12
Borrell «inorridito» dalla morte dei sei ostaggi
Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha dichiarato di essere «inorridito» per «l'omicidio di sei ostaggi israeliani da Hamas» i cui corpi sono stati ritrovati nella Striscia di Gaza. «Questi giovani uomini e donne innocenti avrebbero dovuto essere portati in salvo molto tempo fa e riunirsi ai loro cari. Siamo al fianco di tutti gli ostaggi», ha dichiarato Borrell su X (ex Twitter).
«Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco per porre fine a questa tragedia e riportare a casa tutti gli ostaggi», ha aggiunto.
14:30
14:30
Netanyahu: «Vi chiedo perdono per non aver potuto riportare a casa vostro figlio vivo»
«Voglio dire quanto mi dispiace e chiedervi perdono per non aver potuto riportare a casa Sasha vivo», ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una telefonata ai genitori di Alexander Lubnov, ucciso da Hamas e ritrovato ieri sera insieme con i corpi di altri cinque ostaggi. Il primo ministro parlerà anche con gli altri parenti degli ostaggi recuperati a Rafah nella notte.
14:29
14:29
Grande manifestazione questa sera a Tel Aviv
Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani ha indetto per le 19.00 una grande manifestazione davanti al ministero della Difesa a Tel Aviv. Contemporaneamente ci saranno proteste in altre città e località del Paese.
Una lunga lista di ristoranti, cinema e teatri nel centro di Israele ha annunciato che chiuderà a partire dalle 18.00 in segno di protesta e per incoraggiare la popolazione a partecipare alle manifestazioni.
I sindaci di diverse città hanno annunciato che chiuderanno gli uffici pubblici e alcune comunità hanno fatto sapere che parteciperanno allo sciopero generale.
14:28
14:28
I morti a Gaza sono 40.738
Il ministero della Sanità nella Striscia di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato oggi che 40'738 persone sono rimaste uccise nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele, nel suo undicesimo mese.
Almeno 47 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato il ministero in una nota, aggiungendo che i feriti sono 94'154.
13:49
13:49
Colpi di arma da fuoco sui corpi degli ostaggi
L'autopsia sui corpi dei sei ostaggi trovati morti a Rafah, nel sud di Gaza, rivela che sono stati uccisi con colpi di arma da fuoco alla testa e in altre parti del corpo nelle ultime 48 ore. Dalle autopsie è emerso che uno degli ostaggi era stato legato, alcuni avevano ferite riportate durante il rapimento. Secondo fonti della sicurezza, durante la guerra sono stati portati dal nord della Striscia a Rafah, nel sud, dove sono stati assassinati. Le autopsie si sono svolte per tutta la notte.
13:26
13:26
Lapid: «Erano vivi, Netanyahu e il gabinetto della morte hanno deciso di non salvarli»
«Erano vivi. Netanyahu e il gabinetto della morte hanno deciso di non salvarli. Ci sono ancora rapiti in vita, un accordo è ancora possibile. Netanyahu non lo fa per ragioni politiche».
Lo ha detto il leader dell'opposizione Yair Lapid invitando il sindacato israeliano Histadrut e le autorità locali a fermare l'economia, «il Paese sta crollando, non si può continuare così».
Anche l'«Israel business Forum» che rappresenta la maggior parte dei lavoratori delle più grandi aziende private israeliane ha dichiarato che si unirà all'appello del Forum delle famiglie degli ostaggi per una mobilitazione pubblica.
13:24
13:24
Teheran: il numero di ispettori dell'Aiea aumenta agli impianti nucleari iraniani
«Il numero degli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) è aumentato presso gli impianti nucleari iraniani e il monitoraggio è in atto», ha dichiarato il capo dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran (Aeoi) Mohammad Eslami, aggiungendo: «Tuttavia, siamo noi a decidere quali ispezioni sono accettate e nessuno può esercitare pressioni su di noi a questo proposito».
Giovedì, il capo dell'Aiea Rafael Grossi ha espresso la speranza di visitare presto l'Iran per incontrare il presidente Masoud Pezeshkian, insediatosi alla fine di luglio, «per contribuire a stabilire un dialogo costruttivo» con Teheran. Aveva già visitato l'Iran a maggio, ma in quell'occasione ha descritto la visita come «completamente insoddisfacente».
«Il signor Grossi può venire in Iran ogni volta che viene stabilito un programma. L'ambasciatore iraniano presso l'Agenzia ha recentemente incontrato i suoi rappresentanti e ha discusso la questione», ha dichiarato ieri sera Eslami alla Tv di Stato.
12:14
12:14
Gallant: «Bisogna revocare la decisione sul corridoio Filadelfia»
«Il gabinetto politico e di sicurezza deve riunirsi immediatamente e revocare la decisione presa giovedì» sul corridoio Filadelfia. Lo ha dichiarato il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant.
«Lo stato di Israele regolerà i conti con tutti i leader e gli assassini di Hamas, fino all'ultimo», ha detto.
12:03
12:03
Hamas sull'escalation in Cisgiordania: «È una risposta naturale»
Hamas ha elogiato, ma senza rivendicare, i responsabili dell'attacco in cui sono stati uccisi tre agenti israeliani questa mattina nei pressi di Hebron, nella Cisgiordania meridionale.
Hamas ha descritto l'attacco come una «risposta naturale» alla «guerra genocida» nella Striscia di Gaza e ai «crimini sionisti» in Cisgiordania, e invita tutti i residenti della Cisgiordania a bloccare le strade utilizzate dai coloni israeliani, e a «chiunque porti un'arma» di sparare.
11:57
11:57
Hamas incolpa Israele: «Ostaggi uccisi da attacchi aerei»
L'alto funzionario di Hamas, Izzat Al-Rishq, ha detto che i sei prigionieri israeliani trovati morti in un tunnel nel sud della Striscia di Gaza sono stati uccisi da attacchi aerei israeliani. Lo scrive Al Jazeera.
Al-Rishq ha anche incolpato gli Stati Uniti per il loro «pregiudizio, sostegno e partnership» nella guerra di 11 mesi contro il territorio assediato. Uno dei prigionieri aveva la doppia cittadinanza statunitense e israeliana, mentre un altro era russo-israeliano.
Il funzionario ha affermato che Hamas si preoccupa della vita dei suoi prigionieri più di quanto non faccia Biden, sottolineando che «il gruppo ha accettato la sua proposta e la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Netanyahu le ha respinte e la sua amministrazione ha ceduto alle richieste del premier, che miravano a ostacolare il raggiungimento di un accordo per mantenere il suo potere», ha dichiarato al-Rishq.
11:52
11:52
Israele: «Dal 7 ottobre arrestati circa 5 mila ricercati»
Le Forze di difesa israeliane (Idf) e il Servizio di sicurezza generale (Shin Bet) dello Stato ebraico hanno arrestato circa 5000 persone ricercate, dall'inizio della guerra con Hamas il 7 ottobre. Lo hanno riferito ieri sera le autorità israeliane, citate dai media locali.
Delle persone fermate, circa 2000 sono state identificate come membri del movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza. Dall'inizio del conflitto le Idf e lo Shin Bet hanno operato in oltre 11'000 operazioni offensive e ucciso più di 600 terroristi nella sola Cisgiordania, viene specificato.
11:50
11:50
Parla Netanyahu: «Hamas rifiuta di negoziare e uccide gli ostaggi, vi prenderemo e regoleremo i conti»
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato una dichiarazione registrata dopo il ritrovamento di sei corpi di ostaggi a Gaza. «Hamas rifiuta di negoziare. Chi uccide gli ostaggi non vuole un accordo», ha detto. I familiari dei rapiti avevano chiesto al primo ministro di parlare in pubblico.
«Siamo in una giornata difficile. I cuori dell'intera nazione sono lacerati. Insieme a tutti i cittadini di Israele, sono rimasto scioccato nel profondo della mia anima dal terribile omicidio a sangue freddo di sei dei nostri rapiti. Insieme a tutta la nazione, io e mia moglie condividiamo il pesante dolore delle famiglie. Siamo tutti in lutto insieme a loro», ha detto Netanyahu. Il primo ministro ha parlato per la prima volta ore dopo il ritrovamento dei corpi di sei ostaggi a Rafah.
Netanyahu ha poi trasmesso un messaggio a Hamas affermando: «Dico ai terroristi di Hamas che hanno ucciso i nostri rapiti e dico ai loro leader: Non staremo fermi e non staremo in silenzio. Perseguiremo voi, vi prenderemo e regoleremo i conti.»
«Stiamo combattendo su tutti i fronti contro un nemico crudele che vuole assassinarci tutti. Proprio questa mattina ha assassinato tre poliziotti a Hebron. Mia moglie e io inviamo le nostre più sentite condoglianze alle loro famiglie», ha dichiarato Netanyahu. «Abbiamo visto l'inimmaginabile crudeltà degli assassini di Hamas il 7 ottobre, e l'abbiamo vista di nuovo nei tunnel sotto Rafah. Il fatto che Hamas continui a commettere atrocità come quelle del 7 ottobre ci impone di fare tutto il possibile affinché non possa commettere di nuovo queste atrocità», ha continuato il primo ministro in un messaggio registrato.
«Da dicembre, Hamas si rifiuta di condurre vere trattative. Tre mesi fa, il 27 maggio, Israele ha accettato un accordo di rilascio degli ostaggi con il pieno appoggio degli Stati Uniti. Hamas ha rifiutato. Anche dopo che gli Usa hanno aggiornato la bozza dell'accordo il 16 agosto, abbiamo accettato, e Hamas ha nuovamente rifiutato», ha affermato, sostenendo che anche ora, «mentre Israele sta conducendo intense trattative con i mediatori nello sforzo per raggiungere un accordo, Hamas continua a rifiutare fermamente qualsiasi offerta».
«Peggio ancora, in quello stesso momento ha assassinato sei dei nostri ostaggi». Nonostante ciò, «il governo israeliano è impegnato, e io personalmente sono impegnato, a continuare a perseguire un accordo che ci restituirà tutti gli ostaggi e garantirà la nostra sicurezza ed esistenza», ha concluso.
10:05
10:05
«Tre degli ostaggi erano nella lista di rilascio dell'accordo»
Tre degli ostaggi assassinati i cui corpi sono stati recuperati nella Striscia di Gaza erano nella lista «umanitaria» dei prigionieri e dovevano essere rilasciati nella prima fase di una proposta di accordo sugli ostaggi. Lo riferisce una fonte della Sicurezza ad Army Radio, scrive Times of Israel.
«Il numero di ostaggi che hanno i requisiti per essere rilasciati nella prima fase di un accordo proposto - donne, uomini sopra i 50 anni e ostaggi con gravi condizioni mediche - sta diminuendo», afferma la fonte.
10:04
10:04
Gantz contro Netanyahu
L'ex ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, ha esortato il premier Benjamin Netanyahu a chiamare immediatamente le famiglie dei sei ostaggi israeliani i cui corpi sono stati ritrovati dalle Forze di difesa israeliane (Idf) che operano a Gaza. Lo riporta Times of Israel.
«Primo ministro, è una mattina dolorosa per tutto il popolo di Israele, ma soprattutto per sei famiglie. Farhan al-Qadi, che è stato liberato, lo ha chiamato immediatamente, e per Noa Argamani è venuto anche in ospedale», ha twittato Gantz. «Chiami subito le sei famiglie degli ostaggi uccisi e ci parli. Questo è il minimo che meritano. Non aspetti nemmeno un minuto».
Nonostante i commenti di Herzog e di altri politici israeliani - nonché del presidente degli Stati Uniti Joe Biden - Netanyahu è rimasto finora in silenzio anche se il suo ufficio ha dichiarato che rilascerà una dichiarazione a breve.
«Sono passate due ore dalla pubblicazione dei nomi degli ostaggi uccisi e il fatto che il presidente della più grande potenza mondiale abbia emesso un messaggio di condoglianze e il primo ministro di Israele non abbia twittato una parola sulla questione, dimostra solo che Benjamin Netanyahu sta scappando dalle responsabilità», ha twittato il deputato di Yisrael Beytenu Oded Forer, aggiungendosi al coro di critiche contro Netanyahu.
10:02
10:02
Herzog: «Il cuore di un'intera nazione è stato fatto a pezzi»
«Il cuore di un'intera nazione è stato fatto a pezzi». Lo ha detto il presidente israeliano, Isaac Herzog, dopo il ritrovamento dei corpi di sei ostaggi uccisi a Gaza. «A nome dell'intero Stato di Israele, stringo nel cuore le loro famiglie e chiedo perdono. Perdono per non essere stato in grado di riportare i vostri cari a casa sani e salvi», ha detto, scrive il Times of Israel. Secondo Herzog, l'uccisione degli ostaggi dimostra la prontezza di Hamas a compiere crimini contro l'umanità, aggiungendo che il «sacro obiettivo» del Paese era quello di riportarli a casa«.
08:48
08:48
Cisgiordania, è morto anche il terzo poliziotto
Il terzo poliziotto rimasto ferito in un attacco in Cisgiordania è deceduto per le ferite riportate. Lo scrivono i media israeliani.
08:23
08:23
Attacco a checkpoint in Cisgiordania, uccisi due agenti
Due poliziotti sono rimasti uccisi questa mattina in uno scontro a fuoco a un checkpoint vicino alla città di Tarqumiyah, nel sud della Cisgiordania. Lo riferisce il quotidiano Maariv. Le vittime sono un uomo e una donna, entrambi di 30 anni, morti sul colpo mentre un 50enne è ricoverato in gravi condizioni.
Secondo le prime informazioni, i tre poliziotti sono stati colpiti da un'auto con a bordo «terroristi palestinesi» che sono poi fuggiti, scrivono i media israeliani. Dopo l'attacco, le forze di polizia e l'esercito hanno iniziato la caccia all'uomo.
08:01
08:01
Il punto alle 07.30
Israele ha identificato i corpi dei sei ostaggi ritrovati sottoterra nel sud della Striscia di Gaza, ha annunciato oggi l'esercito dello Stato ebraico. I loro resti sono stati recuperati ieri «da un tunnel nell'area di Rafah» e riportati in Israele dove sono stati formalmente identificati, hanno specificato le Forze di difesa israeliane (Idf). Si tratta due donne e quattro uomini. «L'esercito e lo Shin Bet hanno localizzato e recuperato i corpi degli ostaggi Carmel Gat, Eden Yerushalmi, Hersh Goldberg-Polin, Alexander Lobanov, Almog Sarusi e Ori Danino», hanno annunciato le Idf in un comunicato stampa. Cinque di loro erano stati rapiti dal festival di musica techno Nova dai commando di Hamas durante l'attacco del 7 ottobre.
Hersh Goldberg-Polin era un israelo-americano: lo ha annunciato il presidente Joe Biden, affermando di essere «devastato e indignato» per la notizia. «I leader di Hamas pagheranno per questi crimini. E continueremo a lavorare 24 ore su 24 per raggiungere un accordo che garantisca il rilascio degli altri» rapiti, ha detto il leader americano. Il 23enne «Hersh era tra le persone innocenti brutalmente aggredite mentre partecipavano a un festival di musica pacifista in Israele. Ha perso un braccio mentre aiutava amici e sconosciuti durante il feroce massacro compiuto» dal movimento islamista palestinese, ha spiegato Biden. Rivolgendosi ai genitori del giovane, Jon e Rachel, che «hanno difeso instancabilmente e irrefrenabilmente il loro figlio e tutti gli ostaggi tenuti in condizioni inaccettabili», il presidente americano ha detto di «ammirarli» e di «condividere il loro dolore più profondamente di quanto le parole possano esprimere». Biden ha assicurato di aver «lavorato instancabilmente per fare in modo che il loro amato Hersh li raggiungesse sano e salvo».
I sei ostaggi recuperati a Rafah, nella parte meridionale di Gaza, sono stati «brutalmente assassinati» da Hamas poco prima dell'arrivo delle truppe. Lo riferisce il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, scrive Times of Israel. «Secondo una prima valutazione... sono stati brutalmente assassinati dai terroristi di Hamas poco prima che li raggiungessimo. Sono stati rapiti vivi la mattina del 7 ottobre. I loro corpi sono stati trovati durante i combattimenti a Rafah, in un tunnel, a circa un chilometro di distanza da quello da cui abbiamo salvato Farhan al-Qadi qualche giorno fa», ha affermato in una conferenza stampa. «Da quando Farhan è stato trovato, alle truppe è stato detto di operare con più cautela del solito, perché sapevamo che nella zona potrebbero esserci altri ostaggi. Non avevamo informazioni sulla posizione esatta», ha affermato Hagari. «I soldati - ha aggiunto il portavoce - hanno combattuto i terroristi di Hamas in superficie nell'area in cui si trovava il tunnel».
La morte dei sei ostaggi è «straziante per l'intero Paese, tranne che per chi lo guida». Lo afferma su X il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, che accusa il governo di «seppellire i prigionieri». «Invece di fare un accordo, stanno facendo politica, invece di salvare vite, stanno seppellendo gli ostaggi. Invece di fare di tutto per riportarli a casa, il primo ministro Benjamin Netanyahu sta facendo di tutto per restare al potere. Il governo dei disastri sta seppellendo lo Stato di Israele», scrive Lapid su X.
«È ora che questa guerra finisca... Penso che siamo sul punto di raggiungere un accordo», ha dichiarato Joe Biden ai reporter in Delaware a proposito di Gaza, dicendosi «ancora ottimista» e riferendo che i mediatori «continuano a incontrarsi». «Pensiamo di poter chiudere l'accordo, hanno tutti detto di essere d'accordo sui principi», ha aggiunto il presidente americano.