Pakistan nel caos dopo l'assoluzione di Asia Bibi

Il Paese è bloccato dalle proteste scoppiate dopo il verdetto della Corte Suprema che scagiona la donna cristiana dalle accuse di blasfemia
Ats
01.11.2018 10:19

ISLAMABAD - Diverse città del Pakistan sono paralizzate dalle proteste arrivate al secondo giorno dopo l'assoluzione alla cristiana Asia Bibi, scagionata dall'accusa di blasfemia dalla Corte Suprema. La maggior parte delle strade sono bloccate a Karachi, il capoluogo della provincia di Sindh, mentre le attività commerciali sono ferme.

Le proteste sono in corso anche in diverse città della provincia del Punjab, dove Khadim Hussain Rizvi, capo del gruppo religioso estremista sunnita Tehreek e Labbaik Pakistan (Tlp), sta conducendo una protesta di fronte all'assemblea provinciale. I manifestanti si sono anche scontrati con i poliziotti fuori dall'ufficio del capo della polizia a Lahore.

In molte città del Paese è stato interrotto il segnale dei telefoni cellulari per impedire ai manifestanti di organizzarsi sui social media, dato che i principali media del Paese non forniscono alcuna copertura sulle manifestazioni. Anche gli ospedali sono in allerta per far fronte alla situazione di emergenza.

Asia Bibi era stata arrestata nel 2009 dalla polizia nel suo villaggio di Ittanwali, nella provincia del Punjab, in seguito alla denuncia di altre donne di fede musulmana per blasfemia dopo un presunto reato contro il profeta Maometto durante una discussione.

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